Shadowhunters, ieri sera (beh… notte, in effetti) è arrivata una nuova mail della newsletter di Cassie – e conteneva sia un piccolo assaggio (qui di seguito) di una delle illustrazioni presenti nella prima edizione di Queen of Air and Darkness che uno snippet del romanzo.
Beh… buona lettura! ;D Fateci sapere se questa scoperta vi ha sconvolti!
Erano passati solo pochi giorni dalla morte di Robert Lightwood, ma Horace Dearborn aveva già completamente ridecorato il suo ufficio.
La prima cosa di cui Emma notò la mancanza fu l’arazzo della Battaglia del Burren. Il camino era acceso, adesso, e l’immagine di Alec Lightwood sopra di esso era stata sostituita da una di Zara Dearborn. Era un dipinto di lei in uniforme, con i capelli biondicci e lunghi fino alla vita legati in due trecce da vichinga. ZARA DEARBORN, EROE DEL CONCLAVE, recitava la targa sulla cornice.
“Discreto,” mormorò Julian. Lui ed Emma erano appena entrati nell’ufficio di Horace; l’Inquisitore stava rovistando nella scrivania, apparentemente ignorandoli. Almeno la scrivania era rimasta la stessa, ma adesso dietro aveva un’enorme insegna che affermava: LA PUREZZA È FORZA. LA FORZA È VITTORIA. DUNQUE LA PUREZZA È VITTORIA.
Dearborn si raddrizzò. “‘Eroe del Conclave’ potrebbe essere un po’ troppo semplice,” rifletté, rendendo abbastanza ovvio che avesse sentito il commento di Julian. “Stavo pensando a ‘Boadicea Moderna’. In caso non sapeste di chi si tratta…”
“So chi era Boadicea,” ribatté Julian, sedendosi; Emma lo imitò. Anche le sedie erano nuove, con una fodera rigida. “Una regina guerriera della Britannia.”
“Lo zio di Julian era uno studioso classico,” spiegò Emma.
“Ah, sì, me l’aveva detto Zara.” Horace si lasciò ricadere pesantemente sulla sua sedia, dietro la scrivania di mogano. Era un uomo grosso, ossuto, con una faccia comune. L’unica cosa insolita era la sua taglia – aveva delle mani enormi, e le sue larghe spalle tiravano il materiale dell’uniforme che indossava. Probabilmente non avevano avuto il tempo di fargliene una su misura. “Ora, bambini. Devo dire che mi avete sorpreso. C’è sempre stata una… accesa collaborazione tra le famiglie Blackthorn e Carstairs e il Conclave.”
“Il Conclave è cambiato,” rispose Emma.
Julian sollevò i piedi, portando gli stivali sulla scrivania di Horace. Emma sgranò gli occhi. Era sempre stato un ribelle nel cuore, ma di rado lo era apertamente. Sorrise come un angelo e disse: “Perché non ci dice semplicemente cosa vuole?”
Gli occhi di Horace scintillarono. Al loro interno c’era rabbia, ma quando parlò la sua voce era tranquilla. “Vuoi due avete davvero fatto un cazzo di casino,” disse. “Più di quanto immaginiate.”
Emma sobbalzò. Gli Shadowhunters adulti, e in particolare quelli in posizioni di potere, difficilmente imprecavano davanti a quelli che consideravano bambini.
“Che intende dire?” gli chiese.
Horace aprì un cassetto della scrivania e tirò fuori un taccuino di pelle nera. “Le annotazioni di Robert Lightwood,” disse. “Le scriveva dopo ogni incontro. Le ha scritte dopo l’incontro che ha avuto con voi.”
Wow O_o Questo sinceramente non me l’aspettavo. Poveri Emma e Julian…
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