Shadowhunters, come avevo accennato stamane in pagina, il New York Times ha dedicato un articolo interessantissimo a Cassandra. Parla della sua carriera, certo – ma anche di lei come individuo, e abbiamo pensato che fosse un’ottima occasione per presentarla a chi, magari, di quella splendida persona che è la Cassie-donna poco sa. 🙂
Il tutto è accompagnato da delle bellissime foto che vi riproponiamo con traduzione della didascalia; se volete leggere l’articolo in lingua originale, comunque, vi basterà cliccare sulla scritta “New York Times” qui in alto.
Fateci sapere che ve ne sembra! 🙂
All’inizio di marzo, Kyli Ledesma, una barista ventenne di San Diego, si è svegliata alle 3:30 di mattina per poter guidare fino a Los Angeles e assicurarsi una copia dell’ultimo libro di Cassandra Clare, Lady Midnight, che avrebbe trovato in vendita alla Barnes & Noble del Grove, un centro commerciale di alto livello, al momento della sua apertura, le nove. Eppure non era la prima davanti alla porta.
Così come non era la prima Lydia Whitman, 15 anni, che era arrivata alle cinque – dopo un viaggio in auto con la madre da Agoura Hills, California – per ottenere il dodicesimo posto della fila.
Le vendite dal libro sono state chiuse dopo 400 copie, ma a spingere la signorina Ledesma, la signorina Whitman e tutti gli altri fan di Ms. Clare c’era la consapevolezza che solo i primi 100 ad acquistare il romanzo avrebbero ricevuto un posto a sedere per la sessione di domande-e-risposte che quel pomeriggio avrebbero tenuto Ms. Clare e gli attori di Shadowhunters, la serie TV ispirata ai suoi libri.
I tour di Ms. Clare hanno più in comunque con le stelle della musica country che con gli scrittori. Viaggia su un autobus con su scritto il suo nome, e centinaia, se non addirittura migliaia, di fan si presentano a ogni evento.
Scrive romanzi fantasy per il mercato Young Adult, il che la rende una costruttrice di mondi alternativi – come J. K. Rowling e Stephenie Meyer – che ambienta le sue trame soprannaturali (gli Shadowhunters sono umani, principalmente adolescenti, che discendono dagli angeli e combattono demoni e cose simili) in ambienti urbani come New York e Los Angeles.
I personaggi di Ms. Clare sono più tosti e spiritosi dei lugubri Bella e Edward di Twilight, e le sue protagoniste femminili sono intelligenti e sarcastiche. Il loro fascino, oltre all’innata tensione creata dagli adolescenti al limite, sta nelle ambientazioni contemporanee e nei dialoghi taglienti.
“I libri ti regalano incanto nella vita di tutti i giorni,” ha detto Katherine Mann, 13 anni, che aveva le braccia piene di copie di Lady Midnight acquistate per sé e per i membri della sua famiglia. “Cassandra Clare ti mostra che anche se vivi in una grande città, può esserci la possibilità di vivere una storia fantasy.”
Quel pomeriggio a Los Angeles c’erano fan da Seattle, dall’Argentina e dalla Svezia. Una di loro, Fanny Thorkildsen Fernandes, ha insegnato alla folla come pronunciare “Shadowhunters” in svedese. (Si dice “Skuggjagare”.)
Sogol Gharaei, 15 anni, ha raccontato di come celebri ogni anni il giorno in cui ha iniziato a leggere “Città di Ossa” – il primo romanzo di Ms. Clare, uscito nel 2007 – preparando una torta e disegnandosi delle grandi rune sul braccio per, ha spiegato, “mantenere vivo il ricordo”.
(Le rune fanno parte dell’arsenale degli Shadowhunters, e vengono principalmente disegnate sul corpo. Come Sogol, anche molte persone presenti all’evento della Barnes & Noble avevano le braccia ricoperte di esempi fatti col pennarello.)
I 300 fan che non erano riusciti a ottenere un posto a sedere hanno atteso pazientemente che Ms. Clare iniziasse a firmare i libri alle otto di sera. È rimasta fino a dopo mezzanotte, quando anche l’ultimo libro ha ricevuto la sua firma e lei se n’è tornata sul bus del tour per mettere del ghiaccio sulla mano e dormire mentre l’autobus guidava per tutta la notte fino a Salt Lake City, dove la stessa scena si è ripetuta nell’auditorium di un liceo per un evento sponsorizzato da una libreria indipendente.
Questo è il lato positivo del fandom di Ms. Clare. Ma dal suo successo ne deriva anche uno più oscuro e complicato. Twitter, Tumblr, Facebook e tutti i mezzi dei fansite (e degli anti-fansite e dei blog d’odio – sì, sono cose reali) sono comunità a volte litigiose, con membri con cui lei può entrare quotidianamente in contatto, ma non sempre in modo gioioso.
Il posto che Ms. Clare occupa nell’editoria – e il lavoro che fa per restarci – è un esempio emblematico degli oneri e dei vantaggi che la cultura dei fandom conferisce a tanti autori di romanzi fantasy. Profondamente possessivi nei confronti dei personaggi che ha creato Ms. Clare, i fan possono rivolgersi a lei per discutere di scelte della trama che non approvano, o per parlare dei modi in cui la serie TV si differenzia dai libri. (Ms. Clare non ha alcun ruolo nel telefilm.)
Il fantitlement (questo il nome con cui è conosciuto questo fenomeno) l’ha portata alla gloria, ma a volte è stato anche fonte di problemi, per lei, e così pure per altri autori suoi pari. Laura Miller, una colonnista dello Slate che scrive di libri e cultura e ha pubblicato articoli sulla cultura dei fandom, ha paragonato l’esperienza di Ms. Clare a quella di George R. R. Martin, l’autore di Game of Thrones; i fan si sono così tanto arrabbiati per i suoi tempi di pubblicazione da spingere uno di loro a creare il blog “Finisci Il Romanzo, George”.
I colpi che Ms. Clare riceve online sono intensi e dilaganti. Ci sono numerosi blog che hanno il solo scopo di metterla alla gogna. Alcuni di questi sentimenti affondano le raditi negli esordi come autrice di fan fiction della Clare; sedici anni fa, scrisse una fan fiction su Harry Potter di nome “The Draco Trilogy”. Ci furono della accuse secondo cui aveva preso passaggi dall’edito, ma fuori commercio, libro di un’autrice fantasy di nome Pamela Dean senza concederle i dovuti riconoscimenti.
Quella delle fan fiction è una comunità esuberante di scrittori online, perlopiù composta da donne, che riscrivono storie e personaggi esistenti, spesso in reami fantasy, e spesso con sfumature erotiche: Spock insieme a Uhura, per esempio, o col Capitano Kirk, sono immagini popolari.
Le fan fiction su Harry Potter appartengono a un’enorme sottocategoria, con centinaia di migliaia di esempi online, stando ad Anne Jamison, una professoressa associata di inglese all’università dello Utah, autrice del libro Fic: Perché Le Fanfiction Stanno Conquistando Il Mondo. (Perché stanno conquistando il mondo? “Perché è il primo esempio di letteratura nata digitalmente,” spiega la dottoressa Jamison.)
Alcuni lavori, come quelli di Ms. Clare, sono pieni di riferimenti, di citazioni dirette e persino di interi passaggi ripresi dal canone fantasy, come se fossero delle battute tra adepti. Dei fan pensano che questo sia parte del gioco; altri, invece, credono che si tratti di una violazione delle regole.
Cassandra Clare è lo pseudonimo di Judith Lewis, anche se la maggior parte delle persone nella sua cerchia, eccezion fatta per i suoi parenti, la chiamano Cassie. Di persona, Ms. Clare, 42 anni, è più una Hermione che una Bella.
Ms. Clare è figlia di accademici, e ha passato le prime due decadi della sua vita tra Tehran, Londra, Boston e Los Angeles. Conserva ancora la sicurezza di una figlia unica precoce che è cresciuta col naso tra i libri e per la maggior parte del tempo in compagnia di adulti. (Sua madre, Elizabeth Rumelt, ha detto che le prime parole di Ms. Clare sono state, in farsi: “Voglio”).
Qualche volta i suoi capelli possono cambiare colore e diventare blu o rosa, e la si può vedere indossare abiti che ha disegnato lei stessa basandosi su dei pattern vintage e in stampe Liberty perché, essendo una donna che porta una taglia forte, ha difficoltà a trovare dei vestiti che incontrino i suoi gusti.
Ha preso il suo pseudonimo da un “terribile romanzo” che ha scritto in terza media, The Beautiful Cassandra. Il titolo era un riferimento alla storia che Jane Austen ha scritto per la sorella maggiore, Cassandra. “All’interno di quella storia, Cassandra incontrava un giovane uomo bellissimo, e loro due si innamoravano e baciavano,” ha raccontato Ms. Clare. “Io avevo 13 anni, e non sapevo cosa succedesse dopo, quindi l’ho ucciso.”
Quasi un decennio e mezzo dopo, Ms. Clare ha scritto la sua prima fan fiction. Aveva 25 anni e lavorava come assistente dell’editor per il The Hollywood Reporter; stava mettendo insieme una sezione speciale per X-Files quando ha scoperto il genere ed è caduta nella tana del coniglio (forse non sorprenderà, ma X-Files era come erba gatta per la gente delle fanfic).
“Le ho stampate tutte, e lette una notte in palestra,” ha detto. “Sono quasi caduta dalla NordicTrack.” Ed è stato quello il momento in cui Ms. Clare ha creato la sua “Draco Trilogy”, storia in cui Harry Potter e Draco Malfoy si scambiano le identità e combattono per l’affetto di Hermione.
(Ai tempi scriveva col nome Cassandra Claire; ha eliminato la “I” quando un’altra autrice di fan fiction si è registrata su tutti i domini come “Cassandra Claire”.)
Nel suo libro, la dottoressa Jamison ha dedicato un capitolo al trambusto che circonda la Clare come esempio di flame su Internet e conflitto. Questo in particolare, ha detto, continua a venir tirato fuori. “Quella degli scrittori di fan fiction sembra una comunità collaborativa che gioca seguendo le stesse regole, ma in verità non è così,” ha spiegato la dottoressa Jamison.
Sarah Rees Brennan, una scrittrice irlandese di fantasy YA che viene a sua volta dal mondo delle fan fiction, ha a sua volta i suoi cecchini virtuali che la accusano di aver plagiato, e la criticano per la sua amicizia con Ms. Clare. Ms. Miller dello Slate, che si è detta sconcertata dalla profondità dell’odio verso Ms. Clare, si chiede se questo non abbia a che fare col fatto che Cassandra Clare sia stata una delle prime autrici a lasciare la “bolla” delle fan fiction per diventare una scrittrice pubblicata; come se questo fosse stato visto come un tradimento.
E lo stesso si domanda Elizabeth Minkel, che scrive di cultura dei fan per il New Statesman, tra i tanti, e scrive a sua volta fan fiction. “Qualunque sia la ragione, quando qualche persona va via dalla comunità, lascia sempre un’eredità di sentimenti negativi,” ha detto. “Si passa di persona in persona. E una volta che le persone online si sono arrabbiate, non si torna indietro.”
Ms. Clare aggiunge pure un’altra variabile: il sesso.
“Penso che l’odio che il fandom prova per me riguardi il mio credere che le fan fiction siano arte illegale e il fatto che sedici anni fa abbia mischiato delle citazioni di libri e film e recite nelle storie che scrivevo?” ha detto. “No. Lo facevano un milione di persone, e ancora lo fanno. Non c’era niente di diverso o speciale, in me, se non per il fatto che sono diventata un’autrice di successo e una figura pubblica. Sono sempre stati molti chiari circa il fatto che mi stavano punendo per la seconda cosa, perché a loro sembrava presuntuosa. Non stanno tenendo un vecchio rancore. È un esempio di come vengono trattate online le donne ogni singolo giorno.”
Per quanto possa essere tumultuosa l’area fan fiction, c’è altrettanta passione diretta verso le storie pubblicate di Ms. Clare. C’erano fan furiosi, quando il cast della serie TV non si è rivelato essere quello del film del 2013, e Ms. Clare è stata denigrata per non aver preso le loro parti.
Queste emozioni si sono riversate pure offline. Delle librerie hanno ricevuto minacce di morte dirette verso di lei; a una signing di Clockwork Princess, l’ultimo libro della sua seconda trilogia, ambientata nell’Inghilterra Vittoriana, un fan ha sbattuto con forza il romanzo sulla mano di Ms. Clare perché era furioso, ha spiegato lei, per la morte di un personaggio.
“Le persone si sentono profondamente a disagio quando si trovano costrette a ricordare che i personaggi che amano e trattano come individui, come persone reali, sono stati creati da qualcun altro; soprattutto se questo qualcun altro è una donna,” ha affermato.
Ms. Clare ha parlato di un commento su Twitter in cui le si diceva, riguardo a un personaggio da lei creato: “Se dipendesse da te, Alec sarebbe morto.”
“Le ho fatto notare che dipendeva da me,” ha detto Ms. Clare. “E le persone mi sono sembrate sconvolte dall’idea che, in effetti, le cose stavano così – come se si fossero dimenticate che Alec l’avevo creato io: la sua realtà aveva trionfato sulla mia.”
E poi ci sono le dispute legali.
Gli autori Young Adult e fantasy possono guadagnare milioni pur non essendo nomi familiari quanto Ms. Rowling o Ms. Meyer.
Lady Midnight è il decimo romanzo di Ms. Clare, nonché il primo di una trilogia per cui la Simon & Schuster, l’editore di lunga data di Ms. Clare, l’ha pagata con una cifra a sei zeri. Ci sono 36 milioni di libri cartacei sugli Shadowhunters, in giro (paragonati ai 100 milioni di libri di Twilight di Ms. Meyer e ai più di 450 milioni di libri su Harry Potter di Ms. Rowling), e sono stati pubblicati in 35 lingue.
Lady Midnight, disponibile dall’8 marzo, è già alla sua seconda tiratura, con 600000 copie, e si è piazzato alla prima posizione, così come tendono sempre a fare i romanzi di Ms. Clare, della classifica dei bestseller nella sua categoria del New York Times.
“Ciò che trovi con gli autori di Urban Fantasy è un livello di fedeltà incredibilmente alto rispetto a una qualsiasi altra categoria di romanzi,” ha detto Peter Hildick-Smith, amministratore delegato del Codex Group, che analizza l’industria letteraria.
Stando a un sondaggio condotto dal Codex la scorsa settimana, la maggior parte dei lettori di Ms. Clare sono donne dai 18 ai 24 anni, e tra di loro è popolare tanto quanto Gwyneth Paltrow e Cameron Diaz. “Potrà non essere un nome familiare, ma i suoi fan sono fortemente leali,” ha detto Mr. Hildick-Smith. “Ed è questo che determina seriamente quanto venderai.”
Il fatto che la posta sia così alta spiega perché così tanti autori Young Adult e fantasy si ritrovino invischiati in procedimenti legali.
A febbraio, Ms. Clare è stata denunciata per violazione di copyright, tra le tante cose, da Sherrilyn Kenyon, un’autrice americana di Young Adult che scrive una serie Urban Fantasy su degli assassini di demoni di nome Dark Hunters. L’avvocato di Ms. Clare, John R. Cahill, è certo che la denuncia verrà respinta e ha rilasciato una dichiarazione in cui si dice, in parte: “La denuncia ha fallito a identificare anche solo un singolo aspetto di copia reale o plagio di Cassie.”
Questa disputa mette Ms. Clare in ottima compagnia, comunque: Ms. Meyer; Rick Riordan, un altro autore di successo che ha attinto dalla mitologia greca per creare le sue serie Young Adult; Ms. Rowling – tutti loro sono stati denunciati per plagio, anche più di una volta.
“Il fantasy è un genere fatto di cliché, e penso che in molti non lo capiscano,” ha detto Ms. Clare commentando la denuncia. Il fantasy è pure uno spazio editoriale di enorme profitto, e i franchise possono estendersi all’infinito. Ms. Clare è alla sua terza trilogia, e come ha fatto notare John Sellers, l’autore delle recensioni dei romanzi per bambini del Publishers Weekly, Cassandra Clare ha già in programma altre due trilogie.
“Non si sta facendo limitare dalla geografia, e neanche dal tempo,” ha commentato lui. “L’unico limite che penso abbia sta nel suo desiderio di scrivere. Ha creato un mondo esteso, e sembra che continuerà solo a ingrandirsi.”
Un recente giovedì, Ms. Clare è andata per un breve lasso di tempo a casa sua, ad Amherset, Massachusetts, nel luogo dove si trova la nuova abitazione che i romanzi sugli Shadowhunters hanno comprato a lei e a suo marito, Joshua Lewis.
Durante gli scorsi due anni, lei e Mr. Lewis hanno rinnovato un ex magazzino risalente alla metà del diciannovesimo secolo; si trova accanto a una cascata. L’hanno acquistato per quattrocentomila dollari, e hanno speso qualcosa come due milioni per rinnovarlo, ha detto Ms. Clare. “Abbiamo prima smontato tutto, e poi rimesso insieme i pezzi,” ha spiegato.
Adesso è un pezzo da esposizione. Le scale sono dipinte come librerie; le piastrelle del bagno sono state coperte con delle citazioni dei loro scrittori preferiti, tipo J. M. Barrie e Oscar Wilde. Il loro letto è dipinto a mano con citazioni di Verlaine e Rimbaud, e nella casa c’è persino un passaggio segreto. “Per Josh,” ha spiegato Ms. Clare.
I due si sono incontrati online più di dieci anni fa, in un gruppo dedicato agli aspiranti autori di romanzi per bambini, e lì hanno legato grazie alla letteratura. Mr. Lewis, che oggi ha 37 anni, stava lavorando a un dottorato di ricerca in informatica all’Università del Massachusetts, ad Amherst. Ms. Clare viveva a Brooklyn: di notte lavorava come redattrice indipendente per l’American Media, che pubblica il National Enquirer e lo Star, e di giorno scriveva Città di Ossa.
Mr. Lewis, che scrive a sua volta romanzi e che ha collaborato con Ms. Clare alla stesura de “Il Codice degli Shadowhunters”, un manuale per gli aspiranti Shadowhunters, ha dichiarato di essersi reso conto di aver conquistato Ms. Clare quando ha individuato una citazione di “Comma 22” in una delle sue prime mail. All’interno delle loro fedi c’è scritto: “Non siamo forse due volumi dello stesso romanzo?”
Si sono trasferiti ad Amherst nel 2009, quando è stato pubblicato il terzo libro di Ms. Clare. Più o meno in quel periodo, gli eventi che teneva nei negozi hanno iniziato a cambiare. “Al mio primo evento, si sono presentati i miei genitori, e forse una decina di persone,” ha raccontato. “Per Città di Vetro sono andata a Toronto per un evento, e si sono presentati in mille. Ho pensato: Dio mio, è successo qualcosa?”
Di fronte alla loro abitazione c’è un fienile del 1920 che è stato reinventato come studio per scrittori da Bruce e Melanie Rosenbaum, due progettisti architettonici specializzati nello stile steampunk. Sono stati così ispirati dal lavoro di Ms. Clare da creare un interno con degli scaffali da farmacia di recupero e una vecchia fontana per la soda. Una cabina telefonica vintage si trasformerà in una macchina del tempo. “Conoscendo Bruce,” ha detto Ms. Clare, “probabilmente funzionerà.”
Insieme a un ingegnere meccanico, i Rosenbaums hanno trasformato tutti gli elettrodomestici moderni in contrapposizioni fantastiche. Un piccolo motore a vapore è stato elettrificato e modificato perché dia l’impressione di alimentare il ventilatore sul soffitto. C’è un iPad su una bilancia da farmacista e la scintillante fontana di soda stringe un piccolo angelo meccanico (che omaggia il titolo di uno dei libri di Ms. Clare); lì sopra ci sono dei LED multicolori. È decorata con una frase in latino, “Che io non posso leggere perché non lo parlo,” ha aggiunto Mr. Lewis. “Ma viene da Milton, e dice qualcosa, tipo: ‘Se non posso raggiungere il Paradiso, muoverò l’Inferno’.”
“In verità è di Virgilio,” l’ha corretto Ms. Clare. Mr. Lewis le ha rivolto un sorriso raggiante.
Il microonde, uno strumento parecchio elaborato, è decorato con una sua frase in latino: un suggerimento appropriato, forse, anche per la carriera di Ms. Clare: “La giustizia andrebbe servita calda”.
mi chiedo solo come si faccia ad odiare una donna così.
p.s. Grazie per la traduzioneee :love:
io un giorno vi trovo e vi sposo
grazie
G R A Z I E
per tutte queste traduzioni :heart:
Bellissimo articolo, sopratutto molto interessante. L’avevo già letto in inglese, ma ho colto l’occasione per rileggerlo.
È interessante, per me, soprattutto da un punto di vista critico/letterario: pone la questione dei fandom e delle fanfiction, di come oggi autori e lettori interagiscano sullo stesso prodotto letterario che però è fluido dato che cambia e viene trasportato in altri ambienti (in questo caso film e serie tv e libri illustrati e manga).
Adoro poi che diano anche una “bibliografia”. Credo che mi andrò laggere i libri/articoli citati. La mia voglia di fare una tesi su Shadowhunters è sempre più forte.
P.S. L’idea del libro (in particolare del best-seller) come prodotto fluido è di Stefano Calabrese, io l’ho letta nel suo saggio “Anatomia del best-seller” e non ho potuto fare a meno di legarla a Shadowhunters
“Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo” Awww :love:
Comunque l’articolo ha ragione, mi dispiace tanto dirlo, sul serio, però il fandom è tendenzialmente tanto possessivo. Per carità, io non sono Cassie, che ne ha ricevute di tutti i colori, però… Shippo la Clalec, okay? La ClaryxAlec, cioè. È la mia OTP. Adoro anche la Malec, ma shippo Clalec. E l’ho detto su Twitter. Mi sono scollegata. Due ore dopo sono tornata. Avevo 75 notifiche di odio. Una addirittura mi ha detto, testuali parole: “I’ll find you and cut you, b*tch”. Per non parlare del fatto che tutti mi dicono: “Fai schifo! Sto vomitando per colpa tua! Sei disgustosa! Stai cancellando la sessualità di Alec, piccola omofoba!” Io, che per quanto ne sanno loro potrei anche essere lesbica. Uno ha fatto finta di shippare Clalec come me e poi ha fatto gli stamp del mio account e li ha postati a dei suoi followers anti-Clalec, dicendo che ero il loro prossimo obiettivo e che dovevano segnalare tutti i miei messaggi per farmi chiudere l’account. E poi quando gli dico di lasciarmi stare? “Io ti voglio educare”. Ma come diamine ti permetti? Mi sono sentita così emarginata dal fandom che ho preso in seria considerazione l’idea di andarmene da Twitter. Perché poi mi chiedo: “queste persone, che mi mandano i cuori, che mi dicono che mi vogliono tanto bene, lo farebbero ancora se sapessero che mi piace la Clalec?”
Okay, scusatemi per lo sfogo… è che ci sono rimasta così male, ma così male, che ancora proprio non mi va giù. 🙁 Fa niente. Come sempre, grazie ragazze, l’articolo è bellissimo e voi siete speciali, grazie per averlo tradotto! Vi voglio bene! :heart:
Che poi, ne dicono di tutti i colori a me che shippo Clalec perché modifico la sessualità di Alec e “non lo rispetto”, e poi magari se tutto va bene shippano la popolarissima Heronstairs o la Jalec o Clizzy. Ma ci rendiamo conto?
Beninteso che non ho nulla contro queste tre coppie, anzi mi piacciono, è solo per fare degli esempi 🙂
Non è bello ricevere insulti tanto pesanti per una semplice preferenza di una coppia in un libro rispetto ad un’altra, ma posso farti una domanda? Hai anche letto i libri o hai solo guardato la serie tv?
Ciao! 🙂 Sì, ho letto tutti i libri a parte Tales from Shadowhunters Academy, per il quale sto aspettando la versione cartacea. :love:
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