Il 26 mi sono svegliata alle cinque del mattino dopo aver dormito sì e no tre ore e mezza (lo ammetto, ero parecchio agitata). X) Ho dato una rapida occhiata alla borsa (“I libri? Ho preso i libri? E il cellulare? Oh, cavolo, il caricabatterie del telefono c’è? L’iPod? No, okay, ecco, sì, c’è tutto!”) e poi mi sono fiondata giù per le scale di casa mia.
Io, mio zio (che si era dato disponibile per accompagnarmi a Napoli in auto, ché altrimenti avrei dovuto prendere la dannata Circumvesuviana) e mia nonna (ha voluto accompagnarmi anche lei, aw!) ci siamo visti verso le sei e venti; il tempo di dire “ciao” che eravamo già in auto, con io che blateravo e mia nonna che tentava di calmarmi. Impresa impossibile, ma grazie per aver tentato, Nò.
Intorno alle sette e mezza (se non siamo arrivati prima è colpa di un caffè, ma è una storia troppo triste perché mi venga voglia di raccontarvela) sono arrivata in stazione. Ho salutato i due parenti che mi avevano accompagnata (“Sì, nonna, prometto di non svenire. Ci proverò.”) e sono corsa a cercare Susi. Non c’è voluto molto – ci siamo viste subito –, quindi siamo riuscite a raggiungere il nostro treno molto presto e abbiamo cercato in tutta calma i nostri posti a sedere.
Durante il viaggio abbiamo conosciuto due simpatiche ragazze, anche loro Shadowhunters – e un signore lì vicino ci ha chiesto di stare zitte perché parlavamo troppo forte. Signore, noi stavamo fangirlando, e nessuno al mondo fangirla sottovoce!
(Piccola parentesi: in realtà sussurravamo, più che urlare. Ma visto che il signore ha dichiarato di non “riuscire ad ascoltare i suoi pensieri”, non ci è parso corretto continuare a disturbarlo col nostro inutile chiacchiericcio, visto che comunque mancava poco all’arrivo. XD)
Scese dal treno, io e Susi ci siamo viste con le nostre amiche – tra cui l’admin Liz! Aw!
C’erano Bea, Manu, Antonella e… sì. A un certo punto anche quella donnina incinta dell’admin Yume è riuscita ad arrivare. 😉
Intorno a noi gravitavano gli Shadowhunters più disparati – alcuni ci hanno chiesto dove avessimo comprato la collana con l’Angelo (Hebel Design), altri volevano indicazioni per raggiungere la libreria. Per fortuna c’era Bea ad aiutarli.
Uscite dalla stazione, ci siamo dirette verso l’albergo di Manu e Antonella (il più vicino alla libreria) per scaricare – letteralmente – i bagagli. Abbiamo recuperato i nostri libri dalle borse, detto loro che li amavamo e poi siamo corse a comprare qualcosa da mangiare.
E dopo quest’inutile e lunghissimo prologo, beh… Siamo arrivate in libreria.
La prima cosa che abbiamo notato, all’interno dell’IBS, è stato un piccolo reparto dedicato ai libri in inglese. Pur avendoli già tutti, mi sono lasciata tentare da una carinissima copia di City of Ashes (l’ultimo libro di Cassie in lingua sugli scaffali) e l’ho comprata.
La commessa, molto gentile (e parecchio, parecchio stanca, poverina), insieme al resto mi ha dato anche il codice per accedere al Wi-Fi del negozio – e un paio di ragazze che non avevano comprato nulla l’hanno ottenuto ugualmente. Bastava chiedere, sul serio.
Terminata la breve sessione di acquisti, sono corsa a sedermi insieme alle mie amiche. Ci siamo fatte qualche foto, abbiamo scherzato e poi sono andata a cercare Eilidh, l’admin del TMI Scotland che è rimasta in nostra compagnia tutto il giorno. Siamo tornate brevemente alla cassa per permetterle di comprare una copia italiana di Clockwork Princess e poi… beh, abbiamo cercato di tornare ai nostri posti, ma visto che occupavamo il corridoio ci è stato domandato di spostarci.
Poco male: così facendo ci siamo guadagnate i posti al piano superiore che davano direttamente su Cassie. D’accordo, non eravamo proprio a due centimetri da lei, ma potevamo comunque vederla e sentirla benissimo. 😉
(Seconda piccola parentesi: è inutile dire che appena ci siamo spostate noi altre ragazze hanno preso il nostro posto, vero? Immagino che gli addetti dell’IBS si fossero arresi, visto che non hanno avuto il coraggio di chiedere anche a loro di spostarsi.)
Ah: noi in libreria ci siamo presentate verso l’una, e possiamo assicurarvi che era già piena da scoppiare. E sì che pensavamo di esserci sbrigate!
Sembra che i primi Shadowhunters siano arrivati verso le nove, e gli addetti hanno permesso loro di sedersi e aspettare.
Per la maggior parte del pomeriggio non abbiamo fatto altro che chiacchierare (“Come pensi che finirà CoHF?”, “Ehm… Non voglio pensarci, perché non mi vengono in mente cose felici e non voglio che le cose tristi si avverino.”/“Hai letto Allegiant?”, “Oddio, non parlarmi di quel libro!”/“La prossima dodicenne che dice ‘mondano’ a sproposito io la lancio dalle scale, giuro.”/“Hai letto Unspoken della Brennan? No? Dovresti rimediare!”) e giocherellare con i nostri libri.
L’unico momento di perplessità è venuto quando ci è stato comunicato che Cassie poteva fare al massimo due autografi – ma comunque i presenti (noi incluse) si sono tranquillizzati abbastanza alla svelta, anche se abbiamo continuato a tenere un tono di voce più alto del necessario. XD
Poi è arrivata la notizia che avevano chiuso le porte (pare che all’interno della libreria ci fossero sulle cinquecento persone!) e piazzato la security di guardia, e Yume – che nel frattempo aveva avuto modo di parlare con i responsabili della Mondadori presenti – ci ha avvisate che avevano deciso di anticipare l’inizio dell’evento.
Poco prima che Cassie arrivasse un membro dello staff è venuto a cercare Yume e l’ha portata con sé: essendo incinta, hanno deciso di farle incontrare (insieme ad altre persone con ragioni simili) Cassie prima dell’inizio della signing, in modo da evitarle il caos della ressa.
Tempo qualche minuto e Cassie era in sala insieme a tutti noi, circondata dalle nostre urla deliranti e da un numero esasperante di flash. Insieme a lei c’erano il marito, Joshua Lewis, che le è stato accanto per tutto il tempo, e due sue amiche (tra cui Sarah Rees Brennan… ma sulla Brennan farò una parentesi a parte più avanti, perché è troppo un amore).
Cassie ha preso posto e da quel momento in poi i ricordi diventano confusi: abbiamo visto la copertina del Codex (Yume mi aveva già avvisata che ce l’avrebbero mostrata, ma è stato emozionante comunque), la Clare ci ha salutati in un adorabile italiano e… e poi, beh, lo snippet (che potete leggere QUI tradotto da noi).
Nessuno si aspettava che ci avrebbe letto una pagina da City of Heavenly Fire, e di sicuro non pensavamo che i protagonisti del breve estratto sarebbero stati Jace e il nostro Sommo Stregone di Brooklyn preferito.
A questo punto a Cassie sono state poste cinque brevi domande (causa mancanza di tempo: eravamo TROPPI, e se avessimo perso altro tempo per il Q&A probabilmente la signing non sarebbe finita neanche per mezzanotte): le è stato chiesto chi preferisce tra Will, Jace e Jem (Will, perché è un lettore), chi ama di più tra Church e il Presidente Miao (Church, perché è sempre arrabbiato), perché Ithuriel è un tale sfigato, da dove nasce la storia del “mango di Jace” e cosa prova quando ammazza i personaggi a noi (e a lei) cari.
Se siete interessati a saperne di più, potete guardare QUI o QUI.
Ed ecco il momento “drammatico”: la signing vera e propria.
Sistemati i libri in eccesso nelle borse, siamo corse al piano inferiore e abbiamo raggiunto la coda (enorme) che si era venuta a formare. A un certo punto Eilidh si è allontanata per, pensavo, salutare un’amica – ma dopo un attimo ho scoperto che in verità aveva adocchiato Sarah Rees Brennan ed era corsa da lei.
E io ho ovviamente seguito il suo esempio.
Sarah è uno degli esseri umani più dolci al mondo. Quando mi ha vista arrivare con i due miei libri (Unspoken e Untold, libri #1 e #2 di The Lynburn Legacy; li usavo per nascondermi il volto, tanto ero imbarazzata!) mi è parsa quasi più eccitata di me, e mentre mi firmava i romanzi (che DOVETE leggere anche voi, se vi piacciono i libri in lingua! O, in alternativa, firmate la petizione per portarli qui in Italia!) abbiamo chiacchierato un po’.
Le ho chiesto di non uccidere Jared, e la sua risposta è stata un candido: “Allora posso uccidere Kami? Ti sta bene se uccido Kami ma lascio in vita Jared?” (l’ho implorata di non farlo), e poi, quando le ho fatto lo spelling del mio nome, ha detto che le piace così tanto che vorrebbe usarlo, col mio permesso, per creare un personaggio.
Quando le ho risposto di sì ha commentato: “Però non posso garantirti che lo lascerò in vita, va bene uguale?”.
Sì. Va bene uguale, Sarah. Tutto ciò che vuoi: l’importante è che continui a scrivere e spezzarmi il cuore.
Ho passato altri due minuti in sua compagnia (dopo averle spiegato che stavo tremando, mi ha abbracciata e ha detto: “Ma no, tesoro! No! Si trema quando si ha paura che possa essere scoppiato un incendio, non per cose simili!”. E quando le ho spiegato che amo i suoi libri mi ha risposto: “E io amo quel favoloso Angelo che hai al collo! È stupendo!”. Mi ha anche ringraziata per essere passata a trovarla, perché la cosa le ha fatto molto piacere! Aw!), poi sono tornata in fila.
Dal momento che Sarah non aveva ancora incontrato Manu – che è l’admin di The Lynburn Legacy Italia, sito italiano dedicato ai libri della Brennan –, le ho promesso che avrei cercato di farle un colpo di telefono e dirle dove trovare Sarah.
Per mia sfortuna, il cellulare lì sotto non aveva campo. Per mia fortuna, non ho dovuto fare nessuna telefonata: mentre avvisavo Liz e le altre che Sarah era lì a pochi passi, è comparsa anche Manu. Mi è bastato dirle: “Sarah. Lì”, per farle fare una corsa pazza verso la Brennan (che ha decisamente apprezzato l’assalto).
A questo punto eravamo di nuovo tutte in fila, e… e niente, qualcuno dello staff ha urlato: “Ragazzi, Cassandra Clare può firmare un solo libro, okay?”.
Un po’ triste, ho sistemato di nuovo in borsa la mia copia di City of Lost Souls, tenendomi stretta saldamente al petto quella di Clockwork Princess.
E ho aspettato. Non so quanto tempo siamo rimaste ferme nello stesso punto (la coda, almeno dalla nostra parte, sembrava non volerne sapere di avanzare), ma a un tratto la fila si è mossa e mi sono ritrovata incastrata tra un gruppo di persone scleranti e lo scaffale con i libri di Cassie.
Però riuscivo a vedere il braccio della Clare. Se si pensa che all’inizio della coda non scorgevo neanche quello, è un inizio.
Dopo qualche altra spinta (NON mia: ho subito passivamente ogni botta, anche perché cominciavo a sentirmi troppo debole per menare gomitate) io e Eilidh ci siamo ritrovate davanti alla ragazza dello staff incaricata di prendere i libri e passarli a Cassie (e farsi dare il nostro nome perché la traduttrice potesse scriverlo su un foglio e la Clare potesse ricopiarlo sul libro).
Eilidh le ha chiesto: “Posso farmi firmare questa cartolina?” (aveva una cartolina favolosa firmata da tutti gli attori del film), ma la ragazza le ha risposto, dispiaciuta: “No. Puoi farti firmare anche un altro libro, ma solo libri, niente foto o altro”.
E a questo punto, lo ammetto, ho alzato la testa di scatto. “Scusi… Allora posso farmi firmare anche un altro libro?”.
Lei mi ha guardata e ha annuito. “Certo. A che nome?”.
“Sempre Rossella”.
Alla fine l’altra ragazza dello staff ha spiegato che con dedica potevo averne solo uno (ho scelto Clockwork Princess, per inciso), ma… ero ovviamente felicissima comunque (sono felicissima comunque), perché stavo per avere il mio autografo e mi trovavo faccia a faccia con Cassie.
Mi ha sorriso, prendendo i libri che le stavano porgendo, e mi ha chiesto: “Come stai?”.
Credo di aver balbettato tantissimo, e mi stupisce che abbia capito la mia risposta: “Bene. Un po’ stanca, ma sono sicura di non esserlo tanto quanto te”.
È scoppiata a ridere (e con lei il marito) e ha fatto cenno di sì col capo. “Mh… probabilmente sì”.
Mentre firmava le ho detto di aver incontrato Sarah, e lei ha alzato di scatto la testa e mi ha fatto un sorrisone enorme: “Aw! Ti piacciono i suoi libri? Allora leggi in inglese?”.
“Sì, leggo in inglese sia i suoi che i tuoi libri. È un’autrice fantastica!”.
Ha concordato, contenta, e continuato a firmare, e prima di restituirmi i libri si è allungata verso di me e ha detto: “Amo l’Angelo che hai al collo, ti sta benissimo!”. E me l’ha sistemato, perché ero così emozionata da aver fatto attorcigliare la collanina. “Ecco, ora si vede anche meglio!”.
L’ho ringraziata di tutto (dei suoi libri, di essere venuta, di avermi raddrizzato il ciondolo), e lei ha sbarrato gli occhi e scosso il capo. “No, no, sono io che ringrazio te! Grazie mille per essere venuta!”.
Il tutto si sarà svolto al massimo in un paio di minuti, credo, ma è stato decisamente tra gli istanti più belli della mia vita.
A questo punto io e Eilidh (nessuna delle due ha pianto, per fortuna, ma stavamo davvero per svenire e abbiamo dovuto reggerci a vicenda. In più continuavamo a urlare: “Oddio”, e: “Siamo le ragazze più fortunate della Terra!”) siamo uscite fuori e abbiamo raggiunto Manu, che ci aveva precedute. Lì abbiamo ritrovato anche Yume, che ci ha consigliato di dare un’occhiata alla folla di persone ancora fuori dalla libreria: erano TANTISSIME.
Immagino che ormai tutti abbiate visto le foto, e quanti erano fuori dalla libreria lo sappiano meglio di me, ma è stato qualcosa di… assurdo (mi sono sentita male per loro, e ho pregato che tutti riuscissero a vedere Cassie anche solo per qualche secondo. A quanto mi hanno riferito, un amico di Bea che era tra gli ultimi della fila fuori è riuscito tranquillamente a entrare, anche se ha dovuto aspettare parecchio, quindi immagino e spero ce l’abbiano fatta tutti).
Sclerando e urlando abbiamo aspettato di essere raggiunte dalle altre; poi, coi piedi che dolevano, abbiamo cercato il locale più vicino e ci siamo messe a mangiare.
A un certo punto della cena io, Eilidh e Yume siamo rimaste al locale (Yume stava ancora mangiando), mentre il resto del gruppo è uscito fuori – e indovinate? Si sono imbattute in Cassie, che stava proprio in quel momento lasciando l’IBS.
La Clare ha accettato sorridendo di farsi una foto con loro, poi le ha salutate e insieme al marito è salita in macchina e si è allontanata.
Vi risparmio i dettagli su come siamo tornate in hotel, e non spenderò neppure una parola sulla camera che ho diviso con Liz e Susi (non perché non fosse carina o altro, è solo che so perfettamente che non frega a nessuno). Prima di addormentarmi ho continuato a giocherellare per almeno mezz’ora con la copertina di Clockwork Princess, e rivissuto mentalmente ogni attimo della giornata.
Onestamente, ne è valsa la pena. Organizzarsi per andare a questa signing non è certo stato facile (intendo sia a livello economico che pratico), ma sono stata ripagata di ogni singolo, piccolo sforzo fatto in questi ultimi tempi.
Ho avuto la fortuna di incontrare una delle persone che, senza scherzi, ammiro di più al mondo. Una donna gentile e simpatica, che tenta di mettere a proprio agio i suoi fan in ogni modo a lei consentito. Che, anche se ci fa patire le pene dell’inferno, cerca sempre di scrivere libri con messaggi forti e importanti.
Cassandra Clare è decisamente un amore, e non vedo l’ora di incontrarla di nuovo – perché spero di riuscirci, prima o poi. E allo stesso modo spero di poter incontrare nuovamente Sarah Rees Brennan, tanto umile e gentile quanto Cassie. Non vedo l’ora che una casa editrice italiana la noti e porti i suoi libri nel nostro paese, in modo da poterla vedere seduta accanto a Cassie, durante la prossima signing. 😉
Se avete domande da farmi/farci, o vi va di condividere la vostra esperienza con noi (ci farebbe tanto piacere!), non esitate a lasciare un commento. E, se volete, noi il vostro “resoconto” possiamo pubblicarlo anche sulla nostra pagina Facebook, in modo da permettere anche ad altri fan di leggerlo e farvi sapere cosa ne pensano. 🙂
Grazie per la vostra cortese attenzione (ammesso e non concesso che voi siate riusciti a leggere tutto il post senza addormentarvi…)!
massima invidia! purtroppo ho scoperto troppo tardi questo evento e mi sto mangiando le mani. grazie al tuo resonconto però mi è sembrato un pochino di esseere li. spero vivamente che se ne terranno altri
scusate, lo so che non centra niente ma in TDA ci saranno i personaggi di TMI????? :angelic: :giggle:
Per usare le parole di Cassie, chi sarà ancora in vita alla fine di TMI potrebbe poi apparire anche in TDA (ovviamente con un ruolo marginale: i protagonisti sono altri, e non sarebbe corretto rubare loro la scena). 🙂
Purtroppo io non cero ma sembra sia stato veramente grandioso! :trio: Solo leggere il racconto mi ha fatto emozionare :yey: :yey:
;A; La gioia e la felicità, Manu! Ancora non ci credo che le abbiamo incontrate (e che ci siamo incontrate)! <3
bellissimo !!!!
ti posso chiedere dove hai comprato la collana ?
Intendi l’Angelo? 🙂 Come scritto nel post, da Hebel Design! <3
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