Buon
pomeriggio, Shadowhunters!
Dal momento che la pubblicazione americana di “Red Scrolls of Magic” si
avvicina (9 aprile), ieri NewNowNext.com ha pubblicato un nuovo estratto del
romanzo.
Vi ricordiamo che RSoM va collocarsi cronologicamente tra “Città di Vetro” e “Città
degli Angeli Caduti”, e che ha per protagonisti assoluti Alec e Magnus durante
il loro viaggio in Europa. Insieme a loro ci sono (chi più, chi meno) Aline,
Helen, Tessa e tanti altri personaggi. 😉
PS: sì, un’edizione italiana è prevista per quest’estate (probabilmente uscirà a giugno). Prima di annunciare la notizia come certa al 100%, però, preferiamo aspettare la conferma ufficiale della Mondadori.
“Sì,”
confermò Alec a bassa voce. “Noi stiamo bene. Tu?”
“Non posso lamentarmi,” gli rispose Aline. “Jace è con te?”
“Uh, no,” replicò Alec.
Si chiese se Aline glielo stesse chiedendo per una ragione in particolare. Gli
tornò in mente che lei e Jace si erano baciati, ad Alicante, prima della
guerra. Alec si sforzò di ricordare ciò che Isabelle era solita dire alle
ragazze riguardo Jace.
“Il punto è,” riprese, “che Jace è una bellissima antilope, che deve correre
libera nelle pianure.”
“Cosa?” rispose Aline.
Forse ad Alec era uscita male. “Jace è a casa con la sua, uhm, nuova fidanzata.
Ricorderai di sicuro Clary.” Alec si augurò che ad Aline non si fosse spezzato
troppo il cuore.
“Ah, giusto, la ragazza bassa con i capelli rossi,” rispose lei. Si riempì la tazza
per qualche istante, senza guardarlo, e poi aggiunse: “Ho visto anche te e il
tuo Nascosto. Sai. Nella Sala degli Accordi.”
Rimasero in silenzio, con l’imbarazzo che aleggiava intorno a loro come nebbia
nell’aria. Alec ricordava di aver baciato Magnus davanti agli occhi dell’Angelo
e di tutte le persone che amava, e anche di centinaia di perfetti sconosciuti. Aveva
avuto le mani che tremavano. L’aveva spaventato farlo, ma aveva avuto ancora più
paura di perdere Magnus, che uno di loro due sarebbe potuto morire senza che
Magnus venisse mai a conoscenza dei sentimenti che Alec provava per lui.
Non riusciva a leggere l’espressione di Aline. Era sempre andato d’accordo con
lei, che era più silenziosa di Isabelle e Jace. Aveva sempre avuto la sensazione
che loro due si capissero. Forse adesso Aline non riusciva più a comprenderlo.
“Dev’essere stato terrificante,” gli disse lei alla fine.
“Sì,” confermò Alec con fare riluttante.
“E ora che l’hai fatto sei felice?” domandò lei, esitante.
Alec non sapeva se Aline fosse semplicemente curiosa o se, come suo padre,
pensasse che la vita di Alec sarebbe stata migliore se l’avesse nascosto.
“A volte è difficile,” ammise. “Ma sono molto felice.”
Sul viso di Aline spuntò un sorriso piccolo e incerto.
“Sono contenta che tu sia felice,” commentò infine. “State ancora insieme?
Oppure è una cosa alla oh, adesso che sa che anche lui piace a te, non gli
piaci più come prima? Forse ha fatto tutto per il fascino di ciò che non poteva
avere. È una cosa che ti preoccupa mai?”
“Non prima di questo esatto momento,” sbottò Alec.
Aline scrollò le spalle. “Scusa. Credo di non essere granché romantica. Non ho
mai capito per qualche motivo le persone si agitino così tanto per una
relazione.”
Anche Alec aveva provato lo stesso, un tempo. Ripensò a quando Magnus l’aveva
baciato per la prima volta, e ogni singola cellula del suo corpo si era agitata
al ritmo di una nuova canzone. Ricordava di aver provato la sensazione che
tutti i pezzi del mondo si fossero finalmente incastrati in un modo che aveva
senso.
“Beh,” disse Alec, “stiamo ancora insieme. Siamo in vacanza. È tutto stupendo.”
Lanciò un’occhiata di sfida ad Aline, poi pensò a Magnus e aggiunse dolcemente:
“Lui è stupendo.”
“Allora perché ti trovi all’Istituto di Roma quando dovresti essere in vacanza?”
gli domandò lei.
Alec esitò. “Posso fidarmi di te?” le chiese. “Posso davvero fidarmi di te?
Sono serio. Ti affiderei la mia vita, ma posso affidarti anche qualcosa di più
importante?”
“Questa storia è diventata seria alla svelta,” rispose Aline con un ghigno, che
scomparve non appena si rese conto che Alec aveva un’espressione cupa. Si morse
il labbro. “La tua lotta è la mia lotta,” gli promise. “Puoi fidarti di me.”
Alec la osservò per un lungo istante. Poi le spiegò tutto ciò che poteva,
terminando con: “Ho bisogno di scoprire se ci sono stati segni di attività del
culto qui a Roma, ma non posso rivelare a nessun altro nell’Istituto cosa sto
cercando.”
Aline assorbì il colpo. Alec poteva vedere le domande nei suoi occhi, ma Aline
serrò le labbra.
“Okay,” disse infine. “Andiamo a controllare le attività demoniache registrate
nel corso delle ultime settimane. Dirò semplicemente che un mio amico, un eroe
di guerra, è venuto a trovarmi. Credo che qualche altro visitatore sia previsto.
Se abbiamo fortuna, saranno tutti troppo occupati per farci domande.”
Alec le lanciò un’occhiata grata. Aline era gentile.
“Se il tuo stregone sta facendo qualcosa di malvagio, dovremo tagliargli la
testa,” aggiunse lei.
Era gentile, ma forse non molto diplomatica.
Adoro Aline <3 Non vedo l’ora di leggere di più sulla sua amicizia con Alec!
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