Buongiorno, Shadowhunters! 🙂 Cassie e Holly (Black, ovviamente) ci hanno regalato uno snippet dal prossimo romanzo di Magisterium, “The Silver Mask” (“La Maschera d’Argento”), in uscita, in America, il 10 ottobre.
Ve l’abbiamo tradotto! 😉 Fate attenzione, però: se non avete ancora letto il romanzo precedente (“The Bronze Key”/“La Chiave di Bronzo”), questo estratto qui contiene spoiler PARECCHIO rilevanti.
Buona lettura! :3
Quella notte, però, Call non sognò nulla, e quando aprì gli occhi c’era una guardia davanti alla cella con il suo vassoio della colazione tra le mani.
“Hai un altro visitatore,” disse la guardia, guardandolo di traverso. Call era abbastanza certo che tutte le guardie stessero ancora aspettando di essere distrutte dal suo carisma.
Si portò a sedere. “Chi è?”
La guardia scrollò le spalle. “Uno studente della tua scuola.”
Il cuore di Call iniziò a battere con forza. Tamara. Doveva essere Tamara. Chi altri l’avrebbe mai visitato?
Notò a stento che la guardia stava facendo scivolare il vassoio attraverso la stretta apertura che si trovava sul fondo della porta. Era troppo impegnato a stare seduto con la schiena dritta e a passarsi le dita tra i capelli aggrovigliati, cercando di calmarsi e decidere cosa avrebbe detto a Tamara quando sarebbe entrata.
Ehi, come va, mi spiace se ho lasciato che uccidessero il nostro migliore amico…
La porta si aprì, e il suo visitatore la oltrepassò, camminando tra due guardie. Era uno studente del Magisterium – questa era la verità.
Ma non si trattava di Tamara…
“Jasper?” chiamò Call, incredulo.
“Lo so.” Jasper sollevò le mani come allontanare la gratitudine. “Ovviamente sei sopraffatto dalla gentilezza che ti ho fatto venendo qui.”
“Uh,” rispose Call. Master Rufus aveva avuto ragione riguardo a Jasper – sembrava che i suoi capelli non venissero pettinati da anni. Stavano ritti in tutte le direzioni. Call se ne meravigliò. Jasper si era seriamente impegnato per farli sembrare così? L’aveva fatto di proposito? “Immagino che tu sia venuto qui per dirmi quanto mi odiano a scuola.”
“Non pensano a te poi così tanto,” negò Jasper; stava chiaramente mentendo. “Non hai fatto chissà quale impressione. Nella maggior parte dei casi, sono tutti tristi per Aaron. Ti consideravano la sua spalle, sai? Uno che sparisce nello sfondo.”
Ti considerano il suo assassino. Jasper intendeva questo, anche se non l’aveva detto esplicitamente.
A conti fatti, Call non riuscì a trovare il coraggio di chiedergli notizie di Tamara. “Sei finito in parecchi guai?” domandò quindi. “Voglio dire, a causa mia.”
Jasper si strofinò le mani contro i consunti pantaloni di marca. “Principalmente, volevano sapere se ci avevi fatto degli incantesimi per mantenerci alla tua oscura mercé. Ho detto loro che non sei un mago abbastanza bravo da riuscire a fare una cosa simile.”
“Grazie, Jasper,” rispose Call; non era sicuro di intenderlo davvero.
“Quindi, come vanno le cose nel vecchio Panottico?” domandò Jasper, guardandosi intorno. “Sembra tutto, uh, molto sterile, qui. Hai incontrato dei veri criminali? Ti sei fatto un tatuaggio?”
“Seriamente?” ribatté Call. “Sei venuto qui a chiedermi se mi sono fatto un tatuaggio?”
“No,” rispose Jasper, abbandonando ogni finzione. “In verità sono venuto perché – beh – Celia ha rotto con me.”
“Che?” Call era incredulo. “Non posso crederci.”
“Lo so!” disse Jasper. “Neanche io posso crederci!” Si lasciò cadere sulla scomoda sedia per i visitatori. “Eravamo perfetti, insieme!”
Call avrebbe voluto essere in grado di raggiungerlo per poterlo strangolare.
“No, voglio dire che non posso credere che tu abbia attraversato sei posti di blocco e una perquisizione completa potenzialmente imbarazzante solo per poter venire qui a lamentarti della tua vita amorosa!”
“Sei l’unico con cui posso parlarne, Call,” rispose Jasper.
“Vuoi dire, perché sono incatenato al pavimento e non posso andarmene?”
“Esatto.” Jasper sembrava compiaciuto. “Tutti gli altri fuggono quando mi vedono. Ma non capiscono. Devo riconquistare Celia.”
“Jasper,” disse Call. “Dimmi una cosa e, per favore, sii onesto.”
Jasper annuì.
“È la nuova strategia dell’Assemblea per torturarmi finché non do loro le informazioni?”
Mentre pronunciava quella domanda, un sottile ricciolo di fumo si sollevò dal piano terra, seguito dallo sfavillio delle fiamme. In lontananza, un allarme cominciò a suonare.
Il Panottico stava andando a fuoco.
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