Buongiorno, Shadowhunters!
Un po’ in ritardo (agosto si sta rivelando difficoltoso anche per noi, per sfortuna), ma ecco arrivare la traduzione del nuovo estratto di TLBOTW. 😀 Ormai all’uscita US manca pochissimo!
Buona lettura! E condividete con noi le vostre teorie, se vi va! ;P
PS: NO, sfortunatamente non sappiamo ancora quando arriverà “The Lost Book of the White” in Italia – né abbiamo notizie certe riguardo alla data di uscita della “nostra” ristampa di TID. Non appena ci verranno fornite informazioni precise, le condivideremo immediatamente con tutti voi!
La runa di Tracciamento li aveva condotti in una delle zone della vecchia Shanghai che erano rimaste immutate, risalente a prima degli ampi viali e degli scintillanti centri commerciali argentati. Erano stati costretti a camminare in fila indiana per non bloccare la strada a pedoni e ciclisti. E c’era ancora folla ovunque, un flusso continuo di persone, bici e animali che scorreva da ogni parte come un fiume impetuoso; a Magnus tornarono in mente una dozzina di città in cui era stato e che sembravano sempre identiche, ma allo stesso tempo nuove. Shanghai, Singapore, Hong Kong, Bangkok, Jakarta, Tokyo, New York…
Non ne aveva parlato ancora con nessuno, ma nel petto sentiva di avere qualcosa, una protuberanza carica di magia. Non di quella malvagia, si disse. E neanche una che gli sembrasse aliena. Era la sua stessa magia, che si accumulava dentro di lui. Stava formando una sorta di alone ai margini del suo campo visivo, di un blu acceso e scintillante. Quell’aura dava l’idea di tirare e piegarsi in risposta ad auree di cui Magnus non sarebbe altrimenti stato consapevole.
Non sapeva esattamente come tirar fuori l’argomento. Supponeva che avrebbero trovato Ragnor per primo, e poi grazie a lui Shinyun, e a quel punto si augurava che lei gli avrebbe spiegato quel fenomeno. In caso contrario, sperava di poter aspettare finché non avessero avuto il tempo di fare delle ricerche, l’indomani.
Clary stava esaminando una serie di cartelli coperti di scritte fatte col pennarello e fissati con delle puntine una vetrina chiusa. Magnus indicò qualcosa sopra di loro. “È il negozio di un parrucchiere. Quelli sono i servizi che offrono.”
“Isabelle,” sussurrò Simon. “Potremmo portare a casa uno dei polli?”
“Sì,” concesse lei. “Puoi portarti a casa tutti quelli che catturi.”
“Non incoraggiarlo,” si inserì Clary. E poi, rivolgendosi a Magnus: “È il genere di posto in cui potresti trovare Ragnor?”
Magnus scrutò i vicoli stretti, i muri di cemento ricoperti di avvisi e pubblicità e graffiti; riusciva a sentire l’odore di animali, cibo, spazzatura e persone che abitavano troppo vicine tra loro; tutto sembrava non essere cambiato da decenni, in un luogo dove pareva che in un’ora mutasse ogni cosa. “Non è il posto in cui Ragnor verrebbe a vivere,” rispose lentamente. “Ma è proprio dove verrebbe a nascondersi.”
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