Buon pomeriggio, Shadowhunters!
Ieri sera Cassie, attraverso il canale YouTube di Simon Teen, ha condiviso un nuovo estratto di Chain of Iron… e questa volta a leggerlo sono stati lei e altri autori suoi amici. Nello specifico, i ruoli sono stati così suddivisi:
Holly Black – Alastair Carstairs; Tessa Herondale;
Dhonielle Clayton – Cordelia Carstairs;
Zoraida Córdova – Will Herondale;
Maureen Johnson – Charles Fairchild; il lacchè;
Adam Silvera – James Herondale;
Cassandra Clare (ovviamente!) – il narratore.
La scena, precisa Cassie all’inizio, si svolge durante una festa; Cordelia è intenta a guardare il fratello.
Buona lettura! E vi consigliamo di dare un’occhiata al video anche se il vostro inglese non dovesse essere buonissimo: fa davvero morir dal ridere!
Alastair aveva un’espressione – beh, aveva un’espressione impassibile, perlomeno per chiunque non lo conoscesse. Per Cordelia era invece chiaro dal modo in cui si era afflosciato – quasi scivolava contro la colonna – e dalle mani che stringeva forte a pugno nelle tasche che il fratello dovesse essere parecchio irritato.
“So che anche tu leggi i giornali dei mondani. Mi chiedevo se avessi notato il recente omicidio che c’è stato a East End. È il genere di cosa che sembrerebbe non doverci interessare, ma esaminandola con più attenzione…”
Cordelia raggiunse Alastair, un’espressione educata in viso. Sapeva che i presenti li stavano osservando. Non voleva dare loro ragioni per spettegolare. “Charles, ero convinta che avessi accettato di stare lontano da mio fratello.”
Charles inarcò un sopracciglio con fare superbo. “Cordelia, carissima. A volte capita che gli uomini siano in disaccordo. È meglio lasciare che si chiariscano tra loro.”
Cordelia guardò Alastair. “Hai voglia di conversare con Charles?”
“No.”
Charles avvampò. “Alastair, solo un codardo ha bisogno di farsi salvare dalla sorellina.”
Le sopracciglia estremamente espressive di Alastair si sollevarono. “E solo un coglione mette gli altri nella posizione di doversi far salvare.”
Charles prese un respiro profondo, come se fosse sul punto di urlare. Cordelia si spostò rapidamente tra lui e il fratello; il sorriso che si era incollata sulle labbra cominciava a farle dolere la faccia. “Charles, vattene. Oppure rivelerò a tutti come tuo zio e tua zia si siano ritrovati costretti a partire per Parigi per salvare il Conclave dall’errore madornale che hai commesso.”
Charles socchiuse gli occhi. E per qualche assurdo motivo, in quel momento Cordelia vide Matthew in lui – non le riusciva di capire il perché. I due fratelli non avrebbero potuto essere più diversi. Se solo Charles fosse stato una persona più gentile, più comprensiva, forse Matthew non avrebbe…
Batté le palpebre. Charles aveva appena detto qualcosa, sicuramente di tagliente, e ora se ne stava andando. Cordelia si rese conto che qualcuno li stava effettivamente osservando – Thomas. Li guardava dall’altra parte della stanza, e sembrava essersi immobilizzato durante un movimento. Alle sue spalle, James si era unito di nuovo ai suoi amici e stava chiacchierando con loro, una mano appoggiata sulla spalla di Matthew.
Poi una serie di cose successero nello stesso istante. Thomas, resosi conto che Cordelia l’aveva notato, arrossì e si affrettò a girarsi. La musica terminò, e i ballerini cominciarono a lasciare la pista. E Grace lasciò Thoby senza una parola per raggiungere James.
Fino a pochi attimi prima, Matthew aveva riso insieme a Christopher; a quel punto però si interruppe, osservando Grace che diceva qualcosa a James, e poi i due che si allontanavano un po’ dagli altri. James stava scuotendo il capo. Il braccialetto d’argento brillò intorno al suo polso mentre si muoveva.
“Vuoi che vada lì e spezzi le gambe di James?”
“Non è che possa scappare via urlando, se Grace gli si avvicina. Deve comportarsi in maniera gentile.”
“Come tu sei stata gentile con Charles? Non fraintendermi, Layla, ti sono riconoscente. Ma non c’era bisogno che tu…”
Con la coda dell’occhio, Cordelia vide James che si allontanava da Grace. Si incamminò verso di lei. Aveva il volto estremamente pallido, ma per il resto la Maschera era al suo posto. “Alastair, che bello vederti. I tuoi genitori stanno bene?”
Alastair le aveva detto che non c’era bisogno che fosse gentile. Ma anche la gentilezza poteva essere utilizzata. James indossava la sua buona educazione come un’armatura. Un’armatura all’altezza della Maschera.
“Abbastanza. I Fratelli Silenti hanno consigliato a mia madre di riposare a casa, viste le sue condizioni. Mio padre non ha voluto lasciarla sola.”
Una parte della sua risposta doveva di certo essere vera, ma il resto no. Cordelia non ebbe il coraggio di indagare. Non aveva proprio più il coraggio di restare alla festa. James non aveva infranto il loro accordo, ma trovarsi nella stessa stanza di Grace lo stava chiaramente facendo soffrire.
E la cosa peggiore era che Cordelia riusciva a capirlo. Sapeva benissimo cosa si provasse a stare accanto alla persona amata, e a sentirsi al contempo come se ci si trovasse a un milione di miglia di distanza.
“James, mi sono resa conto di voler davvero giocare a scacchi.”
Questo lo fece sorridere, anche se solo leggermente. “Certo. Allora dovremmo proprio andare.”
“A giocare a scacchi? Sembra emozionante.”
Cordelia diede un bacio sulla guancia del fratello per salutarlo, mentre James andava a congedarsi con una scusa dai padroni di casa. I due recuperarono i loro averi in silenzio e nel giro di poco si ritrovarono sui gradini d’ingresso di casa dei Wentworth, in attesa che arrivasse la loro carrozza.
La serata era bellissima. Grace era rimasta a osservarli andare via con un’espressione pensierosa sul viso. Cordelia non poté non domandarsi quanto stesse celando. Non era da lei avvicinare James. Forse si era sentita disperata. In tal caso, Cordelia non avrebbe potuto biasimarla.
Non poteva parlarne con James, però, perché non erano gli unici a trovarsi sui gradini – c’erano anche Tessa e Will. Tessa teneva il viso sorridente rivolto verso di lui, mentre infilava le mani in dei guanti bordati di pelliccia; Will si chinò per scostarle dei capelli dalla fronte.
James si schiarì rumorosamente la voce. “Altrimenti avrebbero cominciato a baciarsi. Credimi, lo so per esperienza.”
Tessa sembrava entusiasta di vederli. Guardò Cordelia con espressione raggiante. “Hai un aspetto davvero adorabile. È un vero peccato che ci tocchi lasciare così presto la festa – per fortuna, la signorina Highsmith si è offerta di prestare alla povera Filomena la sua carrozza, più tardi –, ma domattina presto dovremo prendere un Portale per Parigi.” Cordelia notò che aveva evitato di menzionare Charles.
“Volevamo raggiungervi, prima, ma siamo stati bloccati da Rosamund che inseguiva Thoby per la stanza perché la loro scultura di ghiaccio si era sciolta. Cosa vuol dire, che la gioventù odierna non sa che il ghiaccio si scioglie? Cosa gli insegniamo in classe?”
“Stai per fare un altro discorso sulla ‘gioventù odierna’?” Abbassò il tono della voce per fare un’imitazione passabile del padre. “Corrono in giro, privi di morale, usano parole ridicole come ‘suonati’ e ‘brinkets’…”
“Persino io so che ‘brinkets’ non è una parola vera.” Lui e James si stavano ancora prendendo in giro a vicenda quando la carrozza dell’Istituto svoltò l’angolo e andò a fermarsi in fondo ai gradini, guidata da un lacchè magrolino con abiti avorio e argento. Cordelia non riuscì a non notare quanto la relazione tra James e il padre fosse diversa da quella di Alastair ed Elias. A volte si chiedeva come avrebbe reagito Elias se avesse saputo di Alastair e Charles. Voleva davvero credere che non gli sarebbe importato. Qualche mese prima ne sarebbe stata certa. Ora, però, non era più sicura di nulla.
I suoi pensieri furono interrotti da un urlo improvviso. Il lacchè magrolino era saltato in piedi, e si guardava intorno con gli occhi sbarrati. “Demone! Demone!”
Cordelia si concentrò. Qualcosa di simile a un filatoio, ricoperto di bocche umide e rosse, sfrecciò da sotto alla carrozza e si mise a rotolare in cerchio. Cordelia allungò una mano verso Cortana – e poi trasalì col palmo che le bruciava.
Si era forse tagliata con la spada? Impossibile.
James le appoggiò una mano sulla spalla. “Va tutto bene. Non ce n’è bisogno.”
Will guardava Tessa, una preghiera negli occhi blu. “Posso?”
Lei gli sorrise con fare indulgente, come se Will avesse chiesto un secondo piatto di torta. “Oh, fai pure.”
Will lanciò un grido. Sotto lo sguardo confuso di Cordelia, si lanciò giù dalle scale e prese a correre, inseguendo il demone ruota. Sia James che Tessa sorridevano. “Dovremmo aiutarlo?”
“No. Quel demone e mio padre sono vecchi amici. O, meglio, vecchi nemici, ma praticamente è lo stesso. Al demone piace dargli la caccia dopo le feste.”
“È davvero molto insolito. Con questo matrimonio, ho chiaramente accettato di entrare a far parte di una famiglia molto insolita.”
“Non fingere di averlo scoperto solo ora.”
Lei rise in risposta. Era tutto così ridicolo, e al contempo così tipico del modo di essere della famiglia di James. Quando la loro carrozza li raggiunse e i due si arrampicarono all’interno, Cordelia si sentiva quasi come se le cose fossero tornate alla normalità. Mentre si allontanavano nella notte, superarono Will, che brandiva una spada angelica, inseguendo felice il demone ruota per il giardino delle rose dei Wentworth.
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