Aaah, Shadowhunters… Dal momento che non lo facevo da un bel po’, ho deciso di caricarvi la traduzione delle ultime risposte che la nostra Cassandra ha dato su Tumblr – e, già che c’ero, vi propongo pure un post vecchiotto (e legato a una delle domande recenti) che non mi sembra di aver mai caricato, in passato.
Speriamo che troverete tutto interessante! 🙂
« “James Herondale e Cordelia Carstairs si sposeranno e avranno dei figli, giusto?”
Forse.
Okay, cambierò la risposta in ‘per certi versi’.
🙂 »
« “Ciao, Cassie! Ho una domanda veloce su Meliorn – se era mezzo mondano, perché era immortale e viveva nel mondo delle fate? Nel Codice si dice che quando una fata e un mondano hanno dei figli, i figli sono mondani. Perché in Meliorn il sangue fatato era dominante?”
Ecco cosa dice il Codice: [Le fate] sono gli unici altri Nascosti, oltre ai licantropi, a poter generare dei figli. Possono pure averne con gli umani. Questi discendenti saranno umani e non fate, ma spesso presentano degli aspetti tipici delle fate o hanno un’attitudine per determinati tipi di magia fatata. Molti credono, per esempio, che gli umani che possiedono per loro stessa natura la Vista l’abbiano ereditata da un qualche antenato fatato. Come nel caso dei licantropi, anche i figli generati dall’unione di una fata e uno Shadowhunter saranno Shadowhunters.
Il Codice parla in termini generici. La maggior parte delle mezze fate vive tra i mondani o gli Shadowhunters, e questa loro distanza dalle Corti è ciò che in parte li rende meno simili alle fate. Meliorn aveva un aspetto fortemente simile a quello delle fate rispetto agli altri mezzi-fata. Aveva per genitore una fata potente, e questo suo genitore l’ha tenuto con sé nella Corte sin da quando era molto piccolo (e l’ha viziato, ed è questa forse la ragione per cui era un così inutile parassita). Vivere nella Corte ha anche accentuato alcune delle sue qualità fatate – e non dimenticate che nella loro terra il tempo scorre in maniera diversa, sia per gli umani che per le fate, ed è per questo che Meliorn è vissuto così a lungo. Non era immortale, e senza questa strana differenza temporale sarebbe morto parecchio tempo prima dell’inizio di TMI. (Anche Mark Blackthorn sperimenta gli effetti del tempo nel regno delle fate, quando torna a casa e scopre di non essere invecchiato come i suoi fratelli.)
“Isabelle amava davvero Meliorn?”
No. Isabelle ha avuto un breve flirt con Meliorn, ma per lui non provava sentimenti di natura romantica, e neanche di amicizia. Penso che ‘tiepida tolleranza’ sia la parola che li descrive meglio. Meliorn era il cagnolino della Regina della Corte Seelie, e questo Isabelle non poteva rispettarlo. Si è rivelato essere persino più coglione maligno di quanto avrebbero mai potuto immaginare – sfruttando il fatto di essere una fata solo per metà e di poter mentire per poter indebolire e uccidere gli Shadowhunters – e sono certa che Isabelle fosse deliziata, quando Alec l’ha ucciso. (In The Dark Artifices incontreremo altre fate e mezze-fate che sono assai meno inutili di Meliorn!) »
tellings and retelling
« “…non so davvero come organizzare per iscritto questa richiesta, ma ho questa strana domanda su James. Hai detto in passato che The Last Hours è ispirato a, o anche un po’ basato su, Grandi Speranze, proprio come The Infernal Devices era ispirato/basato su Racconto di Due Città. Grace è Estella, Tatiana è Miss Havisham e James è Pip – stando alle informazioni che ho raccolto. Dopo aver letto Le Cronache di Magnus Bane (dove un racconto era su James – non ricordo il titolo) e praticamente tutti gli estratti che sono riuscita a trovare, riesco decisamente a vedere il legame tra Tatiana e Miss Havisham e tra Grace ed Estella – le uniche cose che mi confondono sono James e la sua ossessione per Grace, e il come siano differenti da Pip e dalla sua ossessione per Estella. In Grandi Speranze, Pip passa la maggior parte del tempo struggendosi per Estella Havisham. Diventa ossessionato da lei. Estella è irraggiungibile. Rappresenta tutto ciò che Pip non è e non potrà mai sperare di essere – è educata, ricca, graziosa, ecc. Lotta per l’affetto di Estella perché tutto ciò che è riuscito a ottenere a Londra (in pratica tutto ciò che Estella gli ha dato quando erano più piccoli) non significa nulla, se lei non può vederlo e apprezzarlo. Ha senso; Estella è stata la prima persona a farlo vergognare di se stesso e del posto da cui viene. È stato questo a influenzare il suo comportamento nei confronti di tutte le persone che ha conosciuto durante il libro. Grace non rappresenta nulla di ciò che James potrebbe necessariamente volere. In effetti, è vero il contrario. James appartiene a una famiglia di Nephilim ricca e famosa. È abituato alla moda del tempo e integrato nella vita degli Shadowhunters. Grace non ha nessuno di questi vantaggi. Dunque, James (a differenza di Pip) non ha ragione per amarla o anche solo provare un’ossessione per lei. Capisco che non siano gli stessi personaggi, ma immaginavo che James e la sua infatuazione per Grace sarebbero stati come Pip e la sua infatuazione per Estella. James condivide alcuni aspetti (che ho notato) con Pip, ma mi faccio un sacco di domande su quanto detto sopra. Non penso di aver scritto una domanda, quindi, in pratica: perché James dovrebbe mai essere così ossessionato da Grace? Ci sarà tra loro lo stesso tipo di relazione che c’era tra Pip ed Estella?”
Sono felice di vedere che Grandi Speranze ti piace così tanto! È uno dei miei libri preferiti.
Il fatto è che, quando rielabori una storia che si svolge in un mondo senza magia in un mondo dove la magia c’è, ti viene richiesto – in effetti, a volte il punto è proprio questo – di utilizzare delle metafore fantastiche. Nelle Cronache degli Shadowhunters, ci troviamo in un mondo dove la magia e i mostri esistono, mentre in Grandi Speranze decisamente non è così. Dunque in una rielaborazione devi sempre chiederti: qual è l’equivalente magico di questa cosa non-magica?
Le rielaborazioni punta pure ad arrivare al cuore della storia. Ci sono le ossa, la struttura, e poi ci sono gli abiti – ciò che dà i dettagli e i colori. In pratica Grandi Speranze parla di un ragazzo innamorato di una ragazza che rappresenta tutto ciò che lui pensa di volere – in questo caso, denaro e classe sociale. La prima parte sono le ossa, la seconda i vestiti. Non c’è bisogno di denaro e classe sociale per mantenere intatte le ossa della storia. In effetti, nel mondo degli Shadowhunters non potrebbe mai essere così. La maggior parte dei Nephilim ha più o meno gli stessi soldi, e tra di loro non ci sono quelle differenze tra classi che in Dickens erano così importanti. Puoi ricoprire un ruolo importante, ma per arrivarci devi essere stato votato, e tra i Nephilim l’intera idea di una classe sociale alta e di una bassa è inesistente.
La tua interpretazione di Grandi Speranze – Pip che si strugge per l’affetto di Estella perché era povero/apparteneva alla classe dei lavoratori mentre lei era ricca, e anche quando avrà il denaro sentirà comunque il bisogno dell’approvazione di lei – è, penso, vera, ma non si tratta della summa di G.S., né della sua unica interpretazione possibile. Estella non è una persona buona, gentile, dolce o amorevole. Tutto ciò che aveva di amorevole è stato distrutto da Miss Havisham mentre cresceva. Da questo punto di vista, Estella è un personaggio strano e interessante, una rarità nei romanzi vittoriani: non è né una donna buona né una donna cattiva. Perché Pip la ama? Forse perché Miss Havisham gli ha detto: amala, amala, amala? Forse perché è stata la prima cosa bella che ha visto in una vita che di bello non aveva nulla? Forse perché rappresenta l’irraggiungibile? Forse perché a volte delle persone le amiamo e basta e non sappiamo spiegare il perché? Forse perché Estella è parte del suo passato e per questo parte di lui, e amiamo ciò che fa parte di noi?
Alcune/tutte di queste cose sono vere. Penso sempre accoppiando i libri, è interessante leggere prima Grandi Speranze e poi Schiavo d’Amore, in cui in pratica un uomo si innamora di una donna che non lo merita assolutamente. Non è intelligente, non è gentile, è crudele e meschina, bigotta e viscida. Eppure lui la ama totalmente e completamente, anche se lei (spoiler) non lo amerà mai. Pip ama Estella totalmente e completamente, ma lei lo ama? Questo ci porta alla stessa questione di cui parlano Sophie e Tessa ne L’Angelo: se ami qualcuno è comunque valido, anche se questa persona non se lo merita. Come ogni buon libro, Grandi Speranze e Schiavo d’Amore non cercano di rispondere a questa domanda: la sollevano soltanto.
In ogni caso, per tornare alla tua domanda – certo, James appartiene a una buona famiglia, che è anche famosa. Ma non sono famosi solo per buone ragioni. Se hai letto Soltanto Ombre saprai che si pensa che James abbia un genitore demoniaco per colpa di Tessa. Viene maltrattato dagli altri studenti all’Accademia, è vittima di bullismo e viene chiamato con soprannomi dispregiativi. Una rielaborazione è considerata un lavoro trasformativo per un motivo: se l’obiettivo di rielaborare Grandi Speranze fosse stato quello di riscrivere esattamente la storia senza cambiare la relazione, allora perché prendersi il disturbo di farlo? Se non fai dei cambiamenti che, si spera, chiariscano l’originale – di nuovo, perché prendersi il disturbo? Qui stiamo re-immaginando le complessità nel rapporto di Pip ed Estella in un mondo che non solo ha la magia, ma presenta pure una società e delle classi sociali totalmente differenti rispetto a quelli di Grandi Speranze. La povertà di Pip diventa l’eredità “demoniaca” di James.
“James appartiene a una famiglia di Nephilim ricca e famosa. È abituato alla moda del tempo e integrato nella vita degli Shadowhunters. Grace non ha nessuno di questi vantaggi. Dunque, James (a differenza di Pip) non ha ragione per amarla o anche solo provare un’ossessione per lei.”
Questo sarebbe vero se 1) James non fosse considerato un possibile mostro sospetto dal resto della sua società, eccezion fatta per i suoi amici e la sua famiglia, mentre Grace discende da una linea impeccabile di Shadowhunters puri, 2) James non fosse timido, mentre Grace diventa immediatamente popolare e amata nel loro gruppo sociale, 3) le persone non avessero altre ragioni oltre al denaro e alla classe sociale per amare o provare ossessione per qualcun altro. In TLH, denaro e classe sociali sono reinterpretati come 1) poteri magici, 2) le idee degli Shadowhunters sulla purezza e l’eredità, e 3) la politica degli Shadowhunters. E poi c’è il semplice amore nella sua ineffabilità.
Alla fine, poi, The Last Hours è una libera rielaborazione di Grandi Speranze, proprio come The Infernal Devices era una libera rielaborazione di Racconto di Due Città. Le tematiche e i contorni restano gli stessi, ma i dettagli principali cambiano. Così come nessuno si è ritrovato con la testa tagliata in The Infernal Devices, e l’intero concetto è stato trasformato nell’idea di diventare un Fratello Silente, la relazione di Pip ed Estella è stata trasformata in quella di James e Grace. I vestiti sono diversi, ma le ossa restano le stesse. »
annabel lee
« “Ciao, Cassie! Dopo il post che hai scritto ieri su The Last Hours e Grandi Speranze, mi chiedevo se ti andrebbe di parlare un pochino anche di The Dark Artifices e di come in parte sia basato su Annabel Lee di Poe. Non so davvero che domande farti, visto che ci sono un sacco di cose che ancora non puoi dirci, ma potresti per caso dirci un pochino quali sono, secondo te, le ‘ossa’ del poema, e quali aspetti volevi esplorare in una rielaborazione? So che, come nel caso di Jem, la morte nell’opera originale non equivale alla morte nella rielaborazione, ma la morte e l’amore che sopravvive a uno degli amanti sono temi parecchio centrali in Annabel Lee. Più di altre tematiche, come il fatto che i personaggi siano amici d’infanzia in un regno vicino al mare, che provino un amore che gli angeli non approvano e che si rifiutino di accettare di venir separati sia dagli angeli che dai demoni, sono tutte tematiche che sembrano molto adatte a Jules ed Emma. Ma questi non più i ‘vestiti’ della storia, piuttosto che le sue ossa? Mi piacerebbe molto ascoltare la tua interpretazione. O ti avvicinerai a questa serie in maniera completamente differente rispetto a quella di TID e TLH, dal momento che è ‘in parte basata’, e non una ‘rielaborazione’? Parlando di tutt’altro, Julian avrà qualche altra tendenza autodistruttiva, al posto del fumo, o si mangerà solo le unghie (e proverà un’accennata incoscienza quando si tratta del suo stesso benessere)? Non ti sto chiedendo di sapere quali sono queste tendenze, ma solo se ci saranno. 😉”
Ho sempre amato Annabel Lee – al suo interno c’è molto romanticismo. È bellissimo e inquietante in modi che spero che verranno rievocati da Lady Midnight e dagli altri libri di TDA. L’oceano, l’amore proibito, la perdita devastante, il rifiuto di accettare la morte e gli amanti che vengono forzati a separarsi sono alcune delle ‘ossa’ che il poema condivide con The Dark Artifices.
Non posso andare troppo nello specifico riguardo a queste connessioni, perché non voglio fare troppi spoiler, ma posso parlare un pochino della relazione tra i due lavori:
1 – Le tematiche, le ambientazioni e l’atmosfera in generale di TDA sono influenzate e ispirate dal poema. Ci sono aspetti della trama che sono correlati al poema, così come ce ne sono pure di non correlati. Il mare che risuona, il regno vicino al mare, la tomba vicino al mare, tutte queste cose sono importanti, in TDA – la vicinanza con l’oceano ha un enorme significato sia per i personaggi che per la storia. Ci sono anche le problematiche dell’amore proibito e della perdita devastante che… probabilmente di questo non posso ancora discutere. 🙂
2 – Come Racconto di Due Città in TID, c’è un legame testuale diretto tra i due lavori. I personaggi di TDA si imbatteranno nel poema. Il poema sarà importante per la trama. Il poema è un qualcosa di reale, nel libro, nel senso che i personaggi si riferiscono a lui e ne discutono.
3 – Julian non si fa del male fisicamente. Non sono neanche certa che sia fisicamente incosciente, dal momento che è fin troppo consapevole del suo bisogno di restare in giro per i suoi fratelli e le sue sorelle. Ma è incosciente nei suoi confronti emotivamente e mentalmente, e si lacera in modi non immediatamente visibili. »
« “Ciao, Cassie! Amo tantissimo i tuoi libri, ma sono un po’ confusa. Se TID è basato su Racconto di Due Città, TLH è basato su Grandi Speranze e TDA è basato su Annabel Lee, su cosa è basato TMI? Non riesco a capirlo. Grazie mille, se vedrai questo messaggio e risponderai sul serio! Ti amo! Sei la mia autrice preferita, tra parentesi! Mi hai fatto venir voglia di leggere di più, quando in passato odiavo la lettura. Grazie ancora!”
Non so se in qualche caso userei l’espressione ‘basato su’ – penso che le storie che scrivo differiscano troppo dal materiale che mi ha dato l’ispirazione perché si possano definire rielaborazioni nel senso classico del termine. È più una questione di allusioni ripetute, di giocare con grandi tematiche e con la struttura del materiale che mi ha ispirata. Detto questo, TMI è una sorta di miscuglio de Paradiso Perduto e L’Inferno. Grazie!
“Quindi, se i nostri parallelismi sono come segue… The Infernal Devices: Racconto di Due Città; The Last Hours: Grandi Speranze; The Mortal Instruments: Paradiso Perduto; The Dark Artifices: Annabel Lee… che mi dici di The Wicked Powers? So che non hai ancora completamente deciso se lo scriverai o no, ma *se* lo farai, su quale lavoro letterario poggerebbero le ossa della storia? Con amore, Danielle.”
‘Parallelismi’ suona bene. 🙂 È ancora agli inizi, ma direi sulla leggenda arturiana. (Qualcosa che mi ossessionava davvero tantissimo, quando ero una ragazzina.) »
Clockwork Princess questions and answers: SPOILERS
[Questo è il post vecchio. 😉 Lo si cita nella risposta successiva!]
« Questo post riguarda Jem e Will e Jace e Alec, e i parabatai. È sotto al cut [NdT: sul Tumblr di Cassie] perché contiene spoiler de La Principessa.
“Ciao, Cassie! Dunque, non so se avrai mai modo di rispondere a questa mia domanda, visto che devi avere ricevuto un milioni di messaggi, dal momento che Clockwork Princess era eccezionale. (Non cercherò di fare ulteriori complimenti perché sono senza parola e tutto ciò che potrei dire mi farebbe sentire stupidamente inadeguata.) Comunque, l’ho prestato a un’amica, e lei mi ha inviato per sms le sue reazioni e domande. Lo facciamo sin dai tempi di Città di Ossa, che in effetti è la ragione per cui abbiamo legato (adesso siamo migliori amiche :D), e per la prima volta non sono certa di sapere la risposta…
Quando Jem è diventato un Fratello Silente, il suo legame con Will si è spezzato e Will l’ha creduto morto. Però in TMI Alec dice di aver avuto la sensazione che a Jace fosse successo qualcosa, ma non sapeva cosa. Si presume che fosse la morte di Jace. Quando poi Jace è tornato in vita, era necessario che gli venissero disegnate di nuovo le rune per non essere posseduto, ecc., quindi perché non c’è stato bisogno di stringere nuovamente il legame con il suo parabatai? Ho pensato che, forse, il legame di Will e Jem fosse stato spezzato in maniera brutale, dal momento che non è stata la morte a separarli. Alcune persone dicono che Jace e Alec sono semplicemente più distanti e che non si comportano come dei parabatai, ma io vorrei prenderli a pugni perché, voglio dire, Alec è andato in pezzi quando Jace è diventato irrequieto/brontolone/non-più-un-Herondale-coccoloso dopo che erano rimasti lontani per più di due giorni. Continuo a pensare a quando, in Città di Cenere, Jace ha confidato a Valentine di aver ferito Alec, e di non sapere come o come mettere a posto le cose, e quel pensiero lo torturava tanto quanto la situazione Clary/sorella. Visto il loro legame, penso che magari Alec non sia voluto scendere nei dettagli su quanto fosse ferito/spaventato quando Jace è morto (quindi magari ha sperimentato le stesse cose che ha sentito Will?). Ha detto di non averci più pensato perché poi è passato, e alla fine ha visto Jace, che era vivo e in salute. Forse era andato moltissimo fuori di testa e si era parecchio spaventato, ma non è nel carattere di Alec scendere esageratamente nei dettagli. Certo, non ne sono certa, ed è per questo che te lo sto chiedendo. Quindi, dando per scontato che la Jalec sia una normale coppia di parabatai, perché non è stato necessario ricreare il loro legame, una volta che Jace è morto e tornato in vita, se invece le protezioni dai demoni c’è stato bisogno di rifargliele? Adoro te e il tuo stile di scrittura grandioso! Non vedo l’ora di leggere CoHF (anche se so che mi distruggerai). Terrò d’occhio il tuo blog ancora per un po’, in attesa di una risposta, e mi assicurerò di inviarne una versione priva di spoiler alla mia migliore amica. <3 <3”
Ciao! Okay, beh, per prima cosa, grazie per tutte le tue gentili parole, significano molto, per me.
In secondo luogo, chiedermi perché non il legame tra parabatai non sia stato necessario rifarlo e le protezioni sì è come – domandarmi come i ravioli e le fettuccine possano essere entrambi tipi di pasta quando hanno forme così differenti. Sono pasta, ma non si tratta dello stesso tipo di pasta. Certo, entrambi i rituali sono magici. Ma non si tratta della stessa magia. Il rituale dei parabatai e quello della protezione da fare alla nascita non sono gli unici due a cui si è sottoposto Jace durante gli anni. C’è la cerimonia per il primo Marchio, ad esempio. Neanche quella è stata disfatta. Jace non è tornato senza Marchi, o come un Dimenticato. Un solo rituale è stato influenzato dalla sua rinascita, e non è strano che si tratti di quello che va fatto alla nascita.
E sì, hai ragione quando dici che uno dei motivi per cui la separazione tra Jem e Will è stata diversa di quella tra Jace e Clary sta nel fatto che Jem e Will non sono stati divisi dalla morte. La morte è terribile, ma naturale. La mortalità fa parte della vita degli Shadowhunters. La loro mortalità, in effetti, è preziosa, per loro – ne parlerò di più nei prossimi post [NdT: che trovate, tradotti, in giro per il sito] – e se hai un parabatai, uno di voi prima o poi dovrà morire prima dell’altro. Non dovrebbe trattarsi di qualcosa in grado di distruggerti così tanto da non poterti più rimettere in piedi, o nessuno accetterebbe mai un legame simile.
Jace e Alec sono stati divisi dalla morte – per un lasso di tempo incredibilmente breve. Mentre Alec era nel mezzo di una battaglia, combattendo per la vita e ricoperto di sangue e nello “stato di uno Shadowhunters in mezzo a una battaglia” – quello di cui parla Clary, in cui tutto nel mondo sparisce, a eccezione della lotta –, eppure ha avvertito la morte di Jace, il che dimostra che sono legati in un modo parecchio forte. Ma Will e Jem sono stati divisi da qualcosa di molto meno naturale. Jem parla delle agonie terribili che ha dovuto sopportare mentre diventata un Fratello Silente: di come quel dolore atroce l’abbia quasi ucciso. Jace è stato ucciso in un istante. Jem ha sopportato ore di tortura, dolore e terrore. E poi, quando è strato strappato via da Will, è stato perché Jem si era trasformato in qualcosa di non più molto umano. Will ha immaginato che ciò che stava sentendo fosse la morte di Jem, ma solo perché non aveva dei punti di riferimento. Ciò che stava sentendo era il dolore di Jem, il suo cambiamento, la separazione tra loro.
Alec e Jace hanno un legame tra parabatai normale, addirittura uno forte. Jem e Will hanno un legame straordinario. Non c’è niente di male in Jace e Alec. È solo che il rapporto tra Jem e Will è uno di quelli che si crea assai di rado. Questo non significa che Jace e Alec facciano schifo o non si vogliano bene o roba del genere. Il panico immenso che Jace ha provato quando Alec è stato ferito in Città di Ossa dovrebbe dimostrarlo, penso! »
parabatai stuff!
« “Ciao, Cassie! Ho una domanda sui parabatai. Beh, in pratica riguarda una cosa specifica di TID/TMI che non sembro in grado di dimenticare. Dunque, quando il legame tra Will e Jem si è rotto, Will è crollato per il dolore, sia fisico che mentale, cosa che ho gestito con difficoltà e che mi ha fatto capire quanto deve essere forte un legame per ferire qualcuno così tanto nel momento in cui si spezza. Ma in TMI, quando Jace è morto, viene detto che Alec non l’ha sentito perché era ‘impegnato’ nella battaglia. Adesso ciò che mi domando è se sia davvero possibile non sentire il legame rompersi, quando il tuo parabatai muore e tu sei distratto. Certo, quella lotta era un qualcosa di enorme, ma stando a ciò che mi è sembrato di capire in TID, deve fare davvero male, quando il tuo parabatai muore, e mi è difficile credere che Alec non abbia sentito nulla quando è morto Jace. Tanto amore!”
1) ‘Alve!
2) Ho già risposto un pochino a questa domanda, ma lo farò di nuovo, visto che nel corso delle scorse settimane me l’hanno chiesto in molti, e questo in genere significa che se ne sta discutendo da qualche parte.
3) In verità, ciò che Alec dice riguardo alle sensazioni che ha provato quando Jace è “morto” è che si è sentito “come se ci fosse una corda che [mi] legava a qualcosa, e poi si è strappata, e in quell’istante [io mi sono ritrovato a cadere]”.
Il che non è proprio dire di non aver sentito niente perché si era impegnati, però…
4) Essere “impegnati” in una battaglia non è come essere “impegnati” a giocare a Monopoli – nel primo caso stai letteralmente lottando per la tua stessa vita. Il tuo sistema digestivo si spegne. I tuoi reni cominciano a spegnersi. Non produci più saliva. Diventi incapace di sentire la maggior parte del dolore, perché il tuo corpo è pieno di endorfina. E questo nelle persone normali – immaginate cosa significhi per uno Shadowhunter. Il sistema dei parabatai è un sistema da guerrieri. È essenzialmente pensato per far sì che due persone lottino meglio insieme. Le cose che più ci piacciono dei parabatai (l’amicizia, il legame personale, l’amore) sono in effetti degli effetti collaterali, non il loro scopo. Se le persone collassassero ogni volta che il loro parabatai viene ferito in battaglia, o quando il loro parabatai viene ferito mentre loro stanno combattendo, allora il sistema dei parabatai sarebbe probabilmente più problematico che utile, e potrebbero smettere di usarlo!
5) Le persone spesso paragonano la morte di Jace con la trasformazione di Jem in un Fratello Silente, perché entrambe le cose “rompono” il legame dei parabatai, e questo è vero. Ma penso che valga pure la pena di chiedere: se senti che il legame dei parabatai è così forte, non pensi che ci sia differenza tra un parabatai che muore pacificamente di vecchiaia e uno che viene torturato a morte per un sacco di tempo? Immagino che ciò che sto cercando di dire sia: sì, Alec ha sentito una fitta di qualcosa di terribile, nel mezzo della battaglia, quando Jace è morto per un po’. E Alec ha sentito per molto più tempo, e con molta più forza, ciò che è successo in Città delle Anime Perdute: quando Jace è stato posseduto e diviso da lui da una dimensione. Una di queste cose è innaturale, l’altra fa parte della vita. Il che non significa che vedere il proprio legame spezzato dalla morte non sia orribile. Lo è. Ma non può essere così orribile da distruggerti, o, di nuovo, nessuno accetterebbe di stringere una cosa simile o accetterebbe di farlo a qualcun altro.
6) Jem che viene trasformato in un Fratello Silente – un processo terribile e tortuoso – e Jace che muore non sono la stessa cosa. La morte è una parte naturale della vita, ciò che succede a Jem no.
7) Inoltre, Jace è morto in tutto per tipo dieci minuti. Non sappiamo quanti minuti siano passati dalla trasformazione di Jem quando Will la sente. Magari sono trascorse ore.
8) Come ho già detto nel mio precedente post: “Alec e Jace hanno un legame tra parabatai normale, addirittura uno forte. Jem e Will hanno un legame straordinario. Non c’è niente di male in Jace e Alec. È solo che il rapporto tra Jem e Will è uno di quelli che si crea assai di rado. Questo non significa che Jace e Alec facciano schifo o non si vogliano bene o roba del genere.” Ricevo un sacco di domande in cui mi si chiede se Jace tenga ad Alec più di quanto Alec tenga a lui e viceversa: così come ricevo domande in cui mi si chiede se shippo Wessa o Jessa. E, proprio come mi sento riguardo all’intera faccenda Wessa/Jessa, penso che Alec e Jace abbiano un’amicizia bilanciata e tengano equamente l’uno all’altro.
Capisco il desiderio di schierarsi da una parte (penso che dipenda dal modo strano in cui le persone sono state incoraggiate a leggere ogni cosa in forma di Team sin dai tempi di Twilight), ma proprio come nello scegliere tra Will e Jem, scegliere tra Jace e Alec significa scegliere tra due persone che non vi ringrazierebbero per aver scelto tra loro. Alec non vi ringrazierebbe per avergli detto che Jace non è un buon amico. Vi userebbe come bersaglio con cui fare pratica. 🙂 E se diceste a Jace che Alec non è un buon amico, sospetto che vi sfiderebbe a saltar giù dal tetto dell’Istituto.
Jace e Alec sono persone molto diverse, e dimostrano il loro amore in maniera diversa, così come fanno per la rabbia. Alec ha sentito la morte di Jace, il che dimostra parzialmente quanto sia forte il loro legame e quanto si vogliano bene. Se succedesse qualcosa a Jace, Alec non sarebbe mai più lo stesso, non davvero, e questo vale anche per Jace. Quindi incrociate le dita per entrambi. 🙂 »
Jem and Emma
« “Ciao, Cassie. Per prima cosa, vorrei dirti che amo tutte le tue Cronache degli Shadowhunters! TID mi è piaciuto più di tutti. Ci sono così tanti personaggi a cui mi sono affezionata. Se dovessi scegliere il mio preferito, sarebbe Jem Carstairs, ma mi piacciono davvero tutti. Sono così emozionata per TDA! Mi sento così triste per i Blackthorn, e questo fa sì che io desideri amarli. Quindi, per arrivare al punto, mi incuriosisce il perché tu abbia fatto perdere a Emma i suoi genitori, proprio com’è successo a Jem. Non sono tragedie simili, ma sia Emma che Jem hanno perso i genitori. Perché Jem non ha potuto prendere Emma con sé, quando aveva l’opportunità di farlo? Avrebbe potuto? Che ci sarebbe stato di diverso se Emma fosse rimasta con Jem e non con i Blackthorn?”
Ciao, e grazie!
Okay, dunque, perché i genitori di Emma sono morti? Il punto è: non ho inventato Emma e poi deciso che i suoi genitori sarebbero morti. Volevo scrivere di un personaggio che aveva perso la sua famiglia, e che stava investigando un mistero che pensava l’avrebbe condotto al loro assassino. Volevo pure scrivere di una ragazza che ricordava vividamente la morte dei suoi genitori – a differenza di Tessa e Clary –, e questo ha plasmato la sua vita. Perderli l’ha trasformata nella persona che è: il personaggio di cui volevo scrivere. Emma è stata creata con i genitori morti, per così dire.
Non è una strana coincidenza che sia Emma che Jem abbiano perso i loro genitori. Gli Shadowhunters perdono i membri della propria famiglia molto più spesso della popolazione normale. Cacciare i demoni è una faccenda pericolosa. Molti personaggi nei miei romanzi hanno perso delle persone a loro vicine. È una parte orribile e tragica della vita degli Shadowhunters. (Se stai bramando degli Shadowhunters con dei genitori, avrai modo di leggere di un mucchio di loro in TLH! E in effetti in TLH parlano spesso di come, dagli eventi de La Principessa, i demoni si siano fatti più tranquilli… troppo tranquilli… e le generazioni più giovani siano diventate compiaciute. È una questione che preoccupa Will.)
Non credo che Jem sarebbe stato in grado di prendersi cura di Emma, quando è rimasta orfana. Aveva appena affrontato un enorme cambiamento fisico e uno shock emotivo, e per questo aveva bisogno di tempo e solitudine per rimettersi in sesto. Non ha neanche cercato Tessa, la sua amica più cara, finché non è passato abbastanza tempo e si è stabilizzato. Di sicuro non sarebbe stato un buon guardiano per una bambina che conosceva a stento, e che stava a sua volta lottando con un recente trauma emotivo. Jem ed Emma sono imparentati alla lontana, ma in CoHF hanno appena iniziato a creare un qualche rapporto. Emma non sa neanche della loro parentela. (Arriveranno ad avere un posto l’uno nella vita dell’altra, e potrete leggere di questo in The Dark Artifices.)
Penso che Emma stia molto meglio insieme ai Blackthorn, con cui è cresciuta e che considerava già vicini come una famiglia prima della morte dei suoi genitori. Strapparla alla sua vita a Los Angeles per mandarla da Jem non era più attraente che strapparla di lì per spedirla all’Accademia.
Emma non voleva essere strappata dall’Istituto. Era decisa a tornare a Los Angeles, per restare con i Blackthorn e per vendicare i suoi genitori. Se l’avessero mandata a vivere da Jem, si sarebbe molto arrabbiata. Chi è questo tizio, comunque? Probabilmente sarebbe scappata, solo che non ce ne sarebbe stato il bisogno, perché Jem l’avrebbe voluta lì dove lei desiderava essere, e l’avrebbe aiutata ad arrivarci, anche se il Conclave desiderava che restasse con Jem. »
Q&A & a TDA snippet
« “Pensi che Jace e Izzy abbiano avuto dei problemi a fidarsi di Magnus, dopo la rottura dei Malec?”
Penso che Jace e Izzy capiscano che una relazione è formata da cose complicate, e che Magnus avesse i suoi motivi per voler rompere con Alec, anche se a loro potevano non sembrare validi, e potevano non pensare che rompere fosse una buona idea. In CoHF e nelle Cronache di Magnus Bane potete vedere sia Izzy che Jace parlare a Magnus a nome di Alec perché pensano che Magnus abbia preso la decisione sbagliata. Magnus, alla fine, si dice d’accordo con loro. Qualsiasi diffidenza provassero inizialmente Jace e Izzy è stata spazzata dall’intensa esperienza che i personaggi hanno condiviso nel regno dei demoni, in CoHF. Magnus si è offerto di sacrificare se stesso per i Lightwood e tutte le persone che amano. Si è dimostrato degno di fiducia.
Una volta tornati insieme, era ovvio che la relazione di Magnus e Alec fosse diventata più sana e positiva di prima, a causa di tutto il tempo che avevano passato separati e dalla conversazione che questa lontananza aveva ispirato. Penso che a quel punto Izzy e Jace non provassero più alcun sentimento negativo.
“Ciao, Cassie, amo i tuoi romanzi e riesco a stento ad attendere TDA. 🙂 Ho una domanda bruciante per te, che mi è venuta in mente dopo aver riletto un paio di volte CoHF. Nel quattordicesimo capitolo, quando vengono mostrati tutti i loro più profondi e oscuri sentimenti, come fa Magnus a dire ad Alec di ‘svegliarsi’? Magnus era davvero lì? Grazie. 🙂”
Grazie! Il Magnus nella visione non era davvero Magnus. Era la razionalità e il buonsenso di Alec, che nella sua mente hanno preso l’aspetto di Magnus.
“Ehi, Cassie, spero che tu stia bene. Mi chiedevo se Beatriz e Cristina sono imparentate.”
Alla lontana!
“Ho una domanda anche io. Cos’è una maledizione, esattamente? Perché in CP Will pensava che un demone l’avesse maledetto, e nel primo romanzo di The Mortal Instruments, Hodge è stato maledetto dal Conclave. Grazie per la tua risposta, e non vedo l’ora di leggere TDA!”
Ci sono un sacco di tipi di maledizione diversi nel mondo di TMI. Le maledizioni sono incantesimi che hanno un effetto negativo duraturo sul soggetto. Spesso vengono usate come punizioni. Alcuni (ma non tutti) i demoni sono in grado di maledire le persone. La maggior parte degli stregoni sa lanciare delle maledizioni. Il Conclave ha un suo sistema per lanciarle. Le maledizioni sono regolate, e si tratta di una faccenda seria. Se uno stregone o un demone comincia a maledire a caso le persone, il Conclave va a cercarlo.
“Ehi, Cassie, al momento se LA miglior autrice dell’epoca moderna. Stavo guardando l’albero genealogico e ho notato che Ella Herondale è morta un anno dopo i Carstairs, anche se Will è arrivato all’Istituto di Londra per primo. È un errore di continuità?”
Grazie, drakesnut [NdT: il nick della persona che ha posto questa domanda su Tumblr]! È davvero un enorme complimento.
I genitori di Jem sono stati uccisi alla fine del 1872, e Jem non è andato a vivere all’Istituto di Londra prima del 1873, sei mesi dopo l’arrivo di Will. Il tempo nel mezzo l’ha passato coi Fratelli Silenti. Jem doveva riprendersi dalle ferite gravissime che gli erano state inferte durante la sua tortura. Una volta guarito, i Fratelli Silenti hanno cercato di distruggere la sua dipendenza dallo Yin Fen. Non ci sono riusciti. Alla fine si sono arresi, e si sono chiesti dove mandarlo. Jem ha scelto l’Istitito di Londra, e c’è voluto un po’ di tempo perché la famiglia che gli restava si dicesse d’accordo e perché organizzassero il viaggio.
“Se i demoni sono cattivi nel profondo, gli angeli sono buoni? Lucifero esiste, nel mondo degli Shadowhunters? Il Conclave rivaluterà la teologia, dopo che Clary e Simon hanno parlato con Raziel, che ha citato un Dio?”
In breve, non lo sappiamo. I demoni sono devoti al caos e alla distruzione, e tutto sembra dire che siano cattivi nel profondo. Gli angeli, d’altro canto, sono uno dei misteri più grandi, nel mondo dei Nephilim. Pur avendo un legame con loro, i Nephilim degli angeli non sanno quasi niente. Non sappiamo se sono buoni nel profondo. Raziel ha dato una mano in un paio di occasioni, ma ha detto chiaramente di non voler essere più infastidito. Ithuriel sembrava un bravo ragazzo, ma aveva i suoi problemi. Stando a quel che sappiamo, potrebbero esserci altri angeli per nulla buoni.
C’è un angelo caduto che viene chiamato Lucifer, la stella del mattino. Viene citato da Jonathan/Sebastian in CoHF:
‘Lucifer Morningstar era l’angelo più bello del Paradito. La creazione di cui Dio era più orgoglioso. E poi è arrivato il giorno in cui Lucifer si è rifiutato di piegarsi innanzi al genere umano. Agli uomini. Perché era consapevole del loro essere inferiori. E per questo è stato gettato giù nella fossa insieme agli altri angeli che si erano schierati dalla sua parte: Belial, e Azazel, e Asmodeus, e Leviathan. E Lilith. Mia madre.’
Ecco uno snippet da TDA sugli angeli e Lucifer: QUI
Non vi ho rivelato chi stia parlando, lì, ma questi angeli non sembrano poi troppo benevolenti.
Il Conclave è riluttante all’idea di rivalutare qualcosa, inclusa la teologia, ma alla fine penso che dovrà farlo. Che forma prenderà quella rivalutazione? Per saperlo dovrete aspettare. 😉 »
Malec
« “Ciao, Cassie! Per prima cosa, le Shadowhunter Chronicles mi piacciono tantissimo, e aspetto la prossima serie con molto interesse. Questi libri più di tanti altri mi hanno salvati da numerosi pomeriggi di noia. 🙂 Poi, la mia domanda. Dopo essermelo chiesta per un po’, e aver visto alcune discussioni tra i fan della serie, mi sono chiesta se Alec e Magnus potranno mai essere alla pari, nella loro relazione, a dispetto dell’enorme differenza d’età che c’è tra loro. Sono certa che ci siano numerosi punti di vista e pensieri riguardo quest’argomento, e che indubbiamente nessuno sia più o meno valido dell’altro, e che alcuni non necessariamente contribuiscano alla discussione – o ciò che io stessa non sto citando per risparmiare questo messaggio dal diventare uno sproloquio infinito! In ogni caso, dal momento che sei la creatrice e l’autrice di questi personaggi (e anche se non vuoi che i tuoi pensieri siano considerati una verità assoluta o l’unica interpretazione possibile), speravo che tu, in special modo perché questa è l’unica relazione romantica che Alec abbia mai avuto (e avrà mai, spero!) – come consideri la relazione tra lui e Magnus, in termini di parità?”
Beh, cominciamo dal principio. Le relazioni amorose tra un umano giovane e una creatura mitologica o del folklore antica affascinano gli umani da migliaia di anni. La mitologia greca è piena di storie in cui gli dèi si innamorano dei mortali: i mortali erano quasi sempre giovani, in parte perché gli dèi antichi bramavano ciò che non potevano avere (la mancanza di cinismo), e in parte perché i greci (e tutte le altre culture) vedevano certi aspetti della gioventù come un potere, non come una sua assenza. In verità era la gioventù dei mortali in verità a portare parità nelle coppie, non la sua assenza.
La relazione di Magnus e Alec è ispirata ai miti greci – da una parte perché i greci raccontavano le storie d’amore tra persone dello stesso sesso così come raccontavano quelle sull’amore eterosessuale. C’è un motivo se nei libri sugli Shadowhunters Magnus legge il Dialogo degli Dèi di Luciano, e se si fa riferimento alla storia di Giacinto: Apollo si era innamorato di un giovane; anche il dio Zefiro lo amava, e, dal momento che era geloso, lo uccise; a lutto, Apollo fece sbocciare un giacinto lì dove era morto lui. Nei Dialoghi, un altro Dio consola apollo: Ti sei innamorato di un mortale, eri a conoscenza della sua mortalità, quindi non portare il lutto per questo motivo.
Queste storie ci affascinano ora e ci hanno sempre affascinati, perché al loro interno contengono la tensione delle domande e degli interessi umani più profondi, e perché ci interessano quelle storie d’amore che offrono conflitto e contrasto e sottolineano la condizione umana. Inoltre, i greci erano abbastanza saggi da sapere che tutte le storie d’amore riguardano sempre uno scambio di potere: quando stai scrivendo una storia d’amore, devi sempre ricordare dov’è che si nasconde il potere e sapere che può mutare e trasformarsi in un attimo. L’amore non ricambiato, quello per qualcuno che a cui si è fatto del male, quello che rompe le barriere tra le classi sociali: tutti questi ricambiano il potere in sé e gli scambi di potere. Si tratta di una parte naturale della condizione umana: amare significa aprirsi alla possibilità che qualcuno ci ferisca, in pratica perché si è data loro una certa quantità di potere sulle proprie emozioni.
Una cosa che negli anni ho realizzato è che imparare a leggere e interpretare il fantasy è un qualcosa su una curva d’apprendimento. Il fantasy agisce come un’allegoria, e offre parallelismi con la vita reale; ma comunque, come ho già detto in precedenza, è sempre e comunque fantasy, e devi interpretarlo sulla base di questo o galleggiare per sempre intorno all’esterno della storia. Magnus e Alec non sono la storia di un uomo giovane e di uno anziano. Sono la storia di un giovane Shadowhunter e di uno stregone. Nessuno dei due è precisamente ed esattamente un umano, ma Magnus è un qualcosa che sta assolutamente al di fuori della nostra realtà. La gente non legge le storie degli dèi greci e degli umani che hanno amato come racconti riguardo dei vecchi che amano dei giovani, perché gli dèi non sono dei vecchi. Sono Dèi. E Magnus non è un anziano. È uno stregone. È una creatura magica. Non prendere in considerazione la cosa è come leggere Il Signore degli Anelli e pensare che gli hobbit siano solo delle persone basse.
Non sappiamo cosa si provi a essere una creatura magica di quattrocento anni. Non abbiamo umani vecchi quattrocento anni, e non abbiamo stregoni. Tutto il fantasy riconosce che c’è un punto, quando si raffigura una vita lunga, in cui i personaggi escono dal reame dell’esperienza umana e diventano magia. E la magia ha i suoi aspetti plasmabili e le sue regole.
Di certo sapevo, quando ho cominciato a scrivere di Magnus e Alec, che mi stavo impegnando con uno stereotipo davvero antico: uno che i lettori di libri fantasy conoscono molto bene, qualcosa che risale ai tempi di Shakespeare, della mitologia cinese, della storia di Tommaso il Rimatore [Thomas the Rhymer]: l’amore di una creatura magica e senza età per un giovane essere umano. Desideravo addossarmi quello stereotipo, esplorarlo, sottolinearne determinati aspetti, e rivoltare le parti. Per esempio, Magnus e Alec parlano molto di ciò che significa la loro differenza d’età, ma discutono pure di aspetti della parità nella loro relazione che spesso ho visto ignorati. Puoi pensare che il fatto che Magnus sia più vecchio di Alec sia qualcosa che gli dà più potere: di certo ha più esperienza. Mentre creato la relazione, è qualcosa su cui ho riflettuto, e dunque ho dato ad Alec un sacco di potere e di cose che creassero abbastanza potere da rendere le cose eque.
Magnus appartiene a una razza di creature che tradizionalmente viene oppressa, nel mondo degli Shadowhunters. Tradizionalmente vengono persino rifiutati dai loro stessi genitori. Alec appartiene al gruppo in cima alla piramide alimentare del mondo soprannaturale. I genitori di Alec facevano parte di un gruppo che le persone come Magnus le uccideva. È la gente di Alec quella che stabilisce le leggi, mentre quella di Magnus è a loro soggetta. Magnus è solo; Alec appartiene a una famiglia potente. Alec non è solo parte della cultura dominante, ma lì è praticamente un principe.
Penso che spesso la gente si identifichi con Alec – e in sé è una cosa adorabile, perché Alec è una bella persona –, ma a volte questo fa sì che dimentichino quanto è privilegiato. La Malec comincia pure con Magnus che è attratto da Alec, si sta innamorando di lui – e Alec sta tenendo Magnus nascosto, non solo perché non è pronto a fare coming out, che sarebbe una cosa, ma anche perché Alec non è disposto ad ammettere di star uscendo con lui davanti a Jace, quello che secondo lui gli piace ‘davvero’. E questo per Magnus è doloroso, esplicitamente, sulla pagina, anche se mi capita di rado di veder riconoscere cose simili.
Alcune di queste cose sono più serie di altre, ma tutto ciò mette Magnus nella posizione di essere ‘quello sotto’, per così dire. Trattare la loro differenza d’età non è più significativo che trattare il fatto che Alec potrebbe praticamente uccidere Magnus senza pagare alcuna conseguenza, o farlo imprigionare per tutta la vita, se Magnus lo irritasse. Non lo farebbe – così come Magnus non abuserebbe mai della loro differenza d’età –, ma tutta questa roba fa parte della trama e della negoziazione del potere, che spesso nessuno dei due desidera, ma con cui si trovano ad avere a che fare, che forma la relazione che speravo di rappresentare: non una perfetta, ma complicata e amorosa e reale nella sua emotività, anche se le circostanze intorno a loro sono il più fantastiche possibile.
Hai ragione, non mi interessa dire alle persone cosa devono pensare: le persone possono o meno apprezzare Magnus e Alec come coppia, è una loro scelta. Ma penso sempre che le discussioni sul come pensiamo e sul perché pensiamo in un certo modo siano interessanti e piene di valore, ed è di questo che ho cercato di parlare, qui. Dirò pure che spesso le persone fanno questa critica su Magnus e Alec mentre celebrano la Damon/Elena, Hook/Emma, Buffy/Angel e un altro milione di altre coppie in cui la relazione tra un umano e una creatura antica e magica ha come umano una ragazza ed è un rapporto eterosessuale. Viviamo in una società che normalizza deliberatamente l’idea che nelle relazioni eterosessuali vada tutto bene se l’uomo è molto più grande della donna. Viviamo pure in una società che normalizza le relazioni eterosessuali, punto. Quando vedo le persone fare sforzi inumani per spiegare perché le relazioni qui su sono eque, non posso che pensare che sarebbe bello vedere la stessa carità estesa a relazioni interraziali e non eterosessuali. »
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