Shadowhunters, ormai l’uscita (americana) di Son of the Dawn, il primo racconto di Ghosts of the Shadow Market, si fa sempre più vicina… e finalmente abbiamo modo di dare uno sguardo alle prime tre copertine della serie (il già citato Son of the Dawn, Cast Long Shadows ed Every Exquisite Thing). 😉
USA Today, sul suo blog Happy Ever After, ha condiviso sia le copertine che le sinossi (due già rivelate, una parzialmente nuova) dei romanzi: qual è quello che aspettate con più ansia? E che ne pensate del favoloso snippet di Son of the Dawn? 😀
SON OF THE DAWN
« I Lightwood, gli Shadowhunters a capo dell’Istituto di New York, aspettano l’arrivo di una nuova aggiunta della loro famiglia: il figlio orfano di un amico del padre, Jace Wayland. Alec e Isabelle non sono troppo sicuri di volere un nuovo fratello, e i loro genitori non fanno nulla per placare le loro paure, troppo occupati con la notizia oscura che Raphael Santiago, il comandante in seconda del clan di vampiri di New York, ha portato loro dal Mercato delle Ombre. »
SNIPPET DI SotD:
Ogni mondo ne contiene altri, al suo interno. Le persone vagano attraverso tutti quelli che riescono a trovare, alla ricerca delle loro case.
Alcuni umani pensavano che il loro fosse l’unico mondo esistente. Non erano a conoscenza dell’esistenza di altri mondi vicini al loro come stanze di un’abitazione, né dei demoni che tentavano di trovare delle porte, e neanche degli Shadowhunters, che quelle porte le sprangavano. E ancora meno sapevano dell’esistenza del Mondo Nascosto, la comunità di creature magiche che condivideva con loro il mondo e si ritagliava un posticino al suo interno.
Ogni comunità ha bisogno di un cuore. C’era bisogno di un’area comune in cui tutti potessero riunirsi, per scambiare le merci e i segreti, per trovare l’amore e le ricchezze. C’erano i Mercati delle Ombre, dove i Nascosti e gli individui con la Vista si riunivano in ogni parte del mondo. In genere si tenevano all’aperto.
Persino la magia era un po’ diversa, a New York.
Il teatro abbandonato di Canal Street si trovava lì sin dagli anni Venti, e aveva silenziosamente osservato, ma senza farne parte, la fioritura di quell’attività che era la città. Gli umani senza Vista superavano la sua facciata di terracotta a passo svelto, diversi verso i loro impegni. Se lanciavano un’occhiata al teatro, lo credevano buio e immobile come al solito.
Non riuscivano a vedere la foschia della luce delle fate, che trasformava il fatiscente anfiteatro e le sue pareti nude in oro. Ma Fratello Zaccaria ci riusciva.
Camminava – creatura di silenzio e oscurità – attraverso i corridoi con le piastrelle color giallo sole; dei pannelli rossi e dorati risplendevano sul soffitto. C’erano dei busti lerci per l’età nelle nicchie lungo le pareti, ma questa notte le fate li avevano circondati di fiori e edera. I licantropi avevano sistemato dei piccoli ciondoli luccicanti a forma della luna e delle stelle vicino alle finestre sprangate, donando così un po’ di luce alle putride tende rosse ancora appese alla cornice. Nell’intelaiatura c’era qualcosa che ricordava a Fratello Zaccaria di un tempo passato, quando sia lui che il mondo erano stati diversi. In un’ampia stanza del teatro c’era un lampadario che non funzionava da anni: stanotte, però, la magia degli stregoni aveva illuminato ogni lampadina con una fiamma di un colore diverso. Come gioielli preziosi – ametista e rubino, zaffiro e opale –, la loro luce creava un mondo privato che sembrava al contempo nuovo e antico, e restituiva il teatro alla sua gloria passata. Alcuni mondi duravano una notte soltanto.
Se il Mercato aveva il potere di donargli anche solo per una notte calore e luce, Fratello Zaccaria si sarebbe accontentato.
Una fata parecchio caparbia aveva cercato per quattro volte di vendergli un incantesimo d’amore. Zaccaria avrebbe voluto poter utilizzare un incantesimo del genere su di sé. Le creature inumane quanto lui non dormivano, ma a volte Zaccaria si distendeva e riposava, desiderando qualcosa di simile alla pace. Ma non arrivava mai. Passava le sue lunghe notti sentendo l’amore che gli scivolava tra le dita, più simile a un ricordo, adesso, che a un sentimento.
Fratello Zaccaria non apparteneva al Mondo Nascosto. Era uno Shadowhunter, e non uno di quelli semplici: apparteneva alla fratellanza incappucciata e ammantata che dedicava se stessa agli arcani segreti e alla morte, che aveva giurato e ricevuto rune che imponevano il silenzio, e si ritirava dal mondo. Persino la sua stessa specie spesso temeva i Fratelli Silenti, e in genere i Nascosti evitavano tutti gli Shadowhunters; ma al Mercato si erano abituati alla presenza di questo qui, ormai. Fratello Zaccaria frequentava il Mercato delle Ombre da un centinaio di anni, impegnato in una lunga ricerca che lui stesso cominciava a ritenere infruttuosa. Eppure la portava avanti. Non aveva granché, ma una cosa che di certo non gli mancava era il tempo, e si era sempre sforzato di essere paziente.
Questa notte, però, era deluso di già. Lo stregone Ragnor Fell non aveva nulla da dirgli. Nessuno dei suoi pochi altri contatti, scrupolosamente raccolti nel corso dei decenni, si era presentato al Mercato. Stava ancora perdendo il suo tempo lì non perché trovasse quel Mercato delle Ombre divertente, ma perché ricordava di essersi divertito nei Mercati, in precedenza.
Gli erano sembrati una via di fuga, ma ormai Fratello Zaccaria ricordava a stento il desiderio di lasciare la Città di Ossa, il luogo a cui apparteneva. Sul fondo della sua mente, fredde come una marea che aspetta di lavar via ogni altra cosa, c’erano sempre le voci dei suoi Fratelli.
Insistevano perché tornasse a casa.
Fratello Zaccaria si voltò sotto lo scintillio delle finestre decorate con un motivo a forma di diamanti. Stava lasciando il Mercato, facendosi largo tra la folla ridente e impegnata a fare affari, quando sentì una voce di donna chiamare il suo nome.
“Ripetimi perché vogliamo questo Fratello Zaccaria. Già i Nephilim normali sono una seccatura. L’Angelo nelle vene, un bastone su per il sedere – e scommetto che i Fratelli Silenti sono mazze complete. Di sicuro non potremo portarlo al karaoke.”
La donna stava parlando in inglese, ma una voce di ragazzo le rispose in spagnolo: “Fai silenzio. Lo vedo.”
Era una coppia di vampiri e, mentre si voltava, il ragazzo sollevò una mano per attirare l’attenzione di Zaccaria. Il vampiro con la mano alzata sembrava avere al massimo quindici anni, e l’altra era una giovane donna sui diciannove, ma questo per Zaccaria non significava nulla. Anche lui sembrava ancora molto giovane.
Era insolito che uno strano Nascosto desiderasse la sua attenzione.
“Fratello Zaccaria?” chiese il ragazzo. “Sono venuto qui per incontrarti.”
La donna fischiò. “Ora capisco perché potremmo volerlo. Ciaaaao, Fratello Mackaria.”
Davvero? chiese Fratello Zaccaria al ragazzo. Sentiva quella che un tempo sarebbe stata sorpresa, e che adesso perlomeno lo intrigava. Posso esserti d’aiuto?
“Di sicuro me lo auguro,” replicò il vampiro. “Sono Raphael Santiago, comandante in seconda del clan di New York, e le persone inutili non mi piacciono.”
CAST LONG SHADOWS:
« Matthew Fairchild è il figlio della Console e il ragazzo dai capelli dorati dei Nephilim. Ha l’amore della sua famiglia e del suo parabatai James Herondale, e non desidera nulla, eccetto l’emozione, l’arte e la bellezza che non sembrano adatte alla vita di un guerriero. Matthew riceverà più di quanto abbia dato in cambio al Mercato delle Ombre, posto dove commetterà il peccato più grande della sua vita – qualcosa di cui non potrà mai parlare con il suo parabatai, o con qualsivoglia Shadowhunter degno d’onore. »
EVERY EXQUISITE THING:
« Anna Lightwood, la figlia maggiore di Gabriel e Cecily, è folle, inadeguata e pericolosamente elegante. Ogni mascalzone ha una storia che l’ha reso tale, però: e adesso osserveremo, sotto lo sguardo di Fratello Zaccaria, svolgersi la storia d’amore – condannata già in partenza – di Anna. »
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