Finalmente, cari Shadowhunters, riusciamo a cominciare a pubblicarvi i post che Cassie ha scritto su Signora delle Ombre (lo sappiamo, li abbiamo rimandati a lungo. </3 Ci spiace!).
Prima di cominciare, vorremmo segnalare a quanti non hanno ancora terminato il romanzo di CHIUDERE IL POST, perché l’argomento trattato nei quattro Q&A qui di seguito riguarda una morte importantissima del romanzo.
A tutti gli altri auguriamo una buona lettura: prima di cominciare, però, procuratevi qualche pacchetto di fazzolettini e della cioccolata, perché sappiamo che rivivere il trauma non sarà piacevole. 🙁
Ricordatevi che, in caso aveste bisogno di parlare di LoS con qualcuno, abbiamo un gruppo spoiler su Telegram: https://t.me/joinchat/Gipfw0OapdSarSzpm_BKBA
Q&A: morte
« È passata una settimana dall’uscita di Lord of Shadows [NdT: ovviamente, è passata più di una settimana dall’uscita del libro in America. XD], il che significa che comincerò a rispondere a qualche domanda leggermente spoilerosa (gli spoiler grandi sono sotto il cut [NdT: su Tumblr]).
“Ciao! (In questo messaggio non ci sono spoiler.) Mi chiedevo come tu faccia a decidere che personaggi uccidere. Li inventi con l’intenzione di ammazzarli? Fai semplicemente ciò che ti sembra giusto in quel momento? Pensi a come la morte di quei personaggio influenzerà gli altri? Quanto pianifichi cose del genere? Inoltre, sono una GRANDISSIMA fan dei tuoi libri! Tanto amore dal Tennessee (negli Stati Uniti). 🙂”
“Ho appena finito LoS e, come mi succede sempre quando leggo i tuoi libri, sono stata tenuta emotivamente prigioniera dalla carta e dall’inchiostro. Sai sempre affascinarmi coi tuoi personaggi realistici e con cui ci si può immedesimare, con le tue trame intriganti e con la tua capacità di inserire momenti di umanità e umorismo nel mezzo di terribili conflitti. Riguardo alla fine di LoS, e in qualità di (si spera) futura scrittrice: come pianifichi cose come le morti dei personaggi? È qualcosa che fai in anticipo oppure succede naturalmente mentre scrivi la storia?”
Grazie! Ogni libri ti permette di sbirciare nelle vite dei personaggi, ti fa dare un’occhiata che ti mostra una porzione delle loro esistenze durante un certo lasso di tempo delle loro vite. Le richieste della storia sono ciò che decidono quanto di quella vita mostrerò, e se verrà inclusa anche la fine.
Tutti i personaggi hanno una vita dalla lunghezza precisa, e tutti i personaggi prima o poi moriranno. Persino quelli immortali non sono invincibili; se non vengono investiti da un bus, schiacciati da uno tsunami o mangiati dai demoni, saranno a un certo punto ammazzati dall’inevitabile morte termica dell’universo. Quindi è molto raro che sia un uccidere i personaggi. Io lo considero più un: “Sto mostrando questa parte della storia del personaggio, e includerà anche la fine della sua vita.”
Credo molto nel delineare la storia, quindi in genere so sempre sin dall’inizio quali personaggi moriranno. (Max, per esempio. Ho sempre saputo che sarebbe morto; ho sempre saputo che TID sarebbe finito mostrandoci Will sul punto di morire di vecchiaia. Ho sempre saputo che Jordan sarebbe morto, ma la morte di Jessamine è stata decisa mentre scrivevo il primo romanzo.) È raro che la morte di un personaggio mi sorprenda.
Penso un sacco a come la morte di un personaggio influenzerà gli altri. In effetti, la morte di un personaggio in genere riguarda più ciò che lascia dietro di sé, ovvero il suo significato simbolico e gli effetti che avrà su chi resta, più che la morte stessa.
“Cassie, piangi mai mentre scrivi le morti dei personaggi? (Se sì, la recente morte di un personaggio in LoS ti ha fatto piangere più o meno degli altri?) Oppure non piangi perché sei tu quella che ha pianificato e scritto la morte?”
SPOILER:
Piango! Anche se ho già programmato le morti (e quella di Livvy in LoS era già stata decisa quando ho creato i Blackthorn), ho comunque affrontato un viaggio insieme a quei personaggi, mentre scrivevo di loro. Ho passato del tempo insieme a loro, sono stata nelle loro teste e ho sentito le loro emozioni. Quindi quando arriva il momento di scrivere la scena della loro morte, è parecchio doloroso sentire come il personaggio che sta morendo stia scivolando via, ed è doloroso avvertire l’agonia di quelli che stanno soffrendo per la loro perdita. Quindi piango di sicuro.
Non è come se rimpiangessi le morti – in quasi ogni caso ho sentito come se fossero giuste per la storia, e necessarie. Posso essere triste e a lutto, dunque, e non rimpiangerle.
Ho un lungo post dedicato alla morte di Livvy in programma, ma è così spoileroso che ho deciso di non pubblicarlo ancora per un po’. Immagino di poter dire che considero la sua morte il momento di svolta, quello in cui la serie cambia, diventa più oscura e diversa, più politica, più intensamente emotiva e, si spera, profonda. Non sarà mai un momento privo di ripercussioni o significato. »
Q&A: PERCHÉ?
« books-netflix-and-pizza ha chiesto: “Ciao, una sola domanda: perché?”
Dunque, qui in basso discuterò del MOTIVO per cui è morto un personaggio di LoS. NON CONTINUATE A LEGGERE SE NON AVETE LETTO LoS.
catherine-crebbin2001 ha chiesto: “SPOILER PER QUELLI CHE NON HANNO LETTO LoS: ehi, Cassie, ho appena finito Signore delle Ombre e volevo sapere se è sempre stato previsto che Livvy sarebbe morta. Hai pianto mentre scrivevi la scena, oppure hai ridacchiato sapendo che i tuoi lettori si sarebbero sentiti spezzati in due e avrebbero passato ore portando il lutto di una bambina, insieme a Emma e ai ragazzi Blackthorn? Come decidi i nomi dei personaggi (di tutte le tue serie)? Volevo sapere: com’è possibile che Morgenstern sia un cognome, visto che nell’elenco del Codice non c’è?”
ginevre ha chiesto: “L’ho appena finito e so di essere sicuramente una delle tante che piangono nel tuo in-box, ma: perchééé? Perché è dovuta morire? Perché l’hai fatto? Sono così incredibilmente a pezzi… Per favore, devi spiegarcelo. Ho bisogno di un senso di chiusura. Mi sento un po’ come Emma, con il suo bisogno disperato di sapere il motivo per cui i suoi genitori erano morti. Ho bisogno di sapere il perché. Per favore…”
Salve! Sì, certo, questa è una domanda che mi stanno facendo spessissimo, e che mi aspettavo di ricevere.
Questa è sempre stata una storia in cui Livvy sarebbe morta. Mentre scrivevo di lei in Città del Fuoco Celeste, sapevo già che sarebbe morta in Signore delle Ombre. Sapevo persino il come e il dove. Per certi versi, la morte di Livvy, che avviene così al centro della trilogia, è ciò di cui parla la storia.
Penso spesso, quando ricevo questo tipo di domande, che il: “Perché così e cosà doveva morire?” abbia molto a che fare col fatto che le persone si aspettano di veder morire solo i cattivi, e nessun altro. Ci sono moltissime storie così. I cattivi prendono un sacco di decisioni stupide, e spesso è necessario ucciderli per fermare il male: una morte del genere è facile da comprendere. Ma quando una persona è innocente, come Livvy, allora quella ragione non è valida: ovviamente non c’era bisogno di fermarla prima che distruggesse l’universo. Livvy non ha fatto niente di male e non meritava di morire, quindi il motivo qual è?
Ed è per questo che credo che ci siano tipi di storie diverse. Servono a scopi differenti. Ci sono storie dove muoiono solo le persone cattive che se lo meritano, e poi ci sono storie in cui muoiono i buoni, perché è ciò che succede nella vita reale, e una delle esperienze più universali che gli umani provano è perdere una persona che amano e chiedersi: perché? Perché è successo? Un’altra esperienza umana importante che condividiamo tutti è vedere persone morire a causa di un’ingiustizia, perché il governo o qualcuno in una posizione di potere li ha feriti, e ovviamente ci chiediamo il perché, e come sia potuto succedere, e perché un governo faccia cose simili alla sua gente; e per certi versi queste sono domande che muovono The Dark Artifices, visto che sono romanzi apertamente politici.
Quanto alle ragioni fittizie (nel senso: quelle che costruiscono la storia) per cui Livvy è dovuta morire: questa storia parla degli Shadowhunters mentre entrano in uno dei periodi più oscuri della loro storia. Sono persone che corrono rischi mortali contro i demoni ogni giorno; muoiono giovani e molto spesso. Nel corso di questi romanzi, i Blackthorn si sono messi continuamente a rischio. Livvy è rimasta ferita al Mercato delle Ombre, i Cavalieri l’hanno quasi uccisa: ha continuato a sfuggire alla morte finché poi alla fine non ci è più riuscita. Perché se non morisse mai nessuno Shadowhunter innocente, si avrebbe la sensazione che nessuno rischio corso nella storia sia serio, e che, ammesso che tu non sia una cattiva persona, non importa quando coraggiosamente tu combatta i demoni. Starai sempre bene finché non inizierai a progettare una guerra o un’invasione demoniaca.
Ma questo non è quel tipo di storia. Nessuno è al sicuro solo perché prende delle decisioni decenti. Neanche Jon meritava di morire, e neppure Arthur. Non lo meritavano Max e Raphael in TMI, o Jessamine in TID. Nessuna di queste serie aveva mai protetto tutti i buoni, anche se capisco che la morte di Livvy sia, per molti versi, la più brutale e intima che abbiamo vissuto, e che è molto difficile da accettare. Scrivere delle reazioni di Julian ed Emma è stato quasi impossibile. Non diventa più semplice, neanche se sai già che quella morte sta per arrivare e che deve succedere per forza. Mi è stato chiesto: “Perché non potevi uccidere Zara, Samantha, Manuel, Jessica, Horace, uno qualsiasi di quei bigotti orribili e irritanti, ecc?” Beh, in parte perché quello rinforzerebbe l’idea che le persone muoiono solo perché cattive – cosa che non poterebbe molto conforto a quelli di noi che hanno perso delle persone amate. Sappiamo che non sono morte perché erano persone malvage, e un romanzo che ti dice quello è tutt’altro che confortante o realistico. E, inoltre, il motivo sta anche nel fatto che questa è una storia sui Blackthorn; nessuna di quelle persone è importante per loro, e ucciderle non avrebbe cambiato affatto il loro mondo.
La realtà dei Blackthorn ha sempre ruotato intorno a un’idea condivisa da Julian e tutti i suoi fratelli (ed Emma): che la famiglia Blackthorn vada tenuta integra, e che ci sia un qualche modo per avere assolutamente il controllo su quest’aspetto. Tutto ciò che Julian ed Emma hanno fatto – e gli altri personaggi non sono esenti, perché anche loro hanno preso parte a tutto questo – riguardava il controllare una situazione disperata. In effetti, ci sono riusciti così bene che, penso, molto spesso è semplice dimenticare quanto sia fragile la loro situazione, come si regga su una torre di bugie, di occultamenti attenti, di recite e finzioni. Nessuno potrebbe mai biasimare Julian: è ovvio che non voglia vedere la sua famiglia divisa e distrutta. Ma, a mano a mano che i Blackthorn avanzano in Signore delle Ombre, corrono rischi sempre più grossi, finché poi non si ritrovano letteralmente a dover combattere da soli i Cavalieri immortali, e se non fosse improvvisamente arrivata Annabel, probabilmente sarebbero tutti morti. (Il che è un po’ ironico.)
In altre parole, erano in una situazione insostenibile, che ha retto così tanto solo grazie al coraggio di Emma e al buon senso di Julian, alla sua determinazione, alla sua abilità di manipolare e all’aiuto di tutte le persone – Diana, Cristina, Mark, Ty, Livvy – che hanno dato una mano perché questa situazione continuasse. La storia è una di quelle in cui si osserva il Team Buoni cercare di bilanciare con attenzione un mattone sopra un altro e poi un altro e un altro ancora. E non importa quanto siano capaci, non importa quando siano buone le loro intenzioni: alla fine l’ultimo mattone sarà un mattone di troppo e la loro torre crollerà.
Questa non è una punizione per i Blackthorn. Non è successo perché Julian aveva torto e ha fatto delle cose orribili, né le hanno fatte i suoi fratelli (anche se abbiamo sicuramente visto che Julian è disposto a fare praticamente qualsiasi cosa, e il suo ultimo pianto, per quanto brillante e sicuramente-funzionante-se-Magnus-non-si-fosse-ammalato-cosa-che-Julian-non-poteva-prevedere, era più che lievemente terrificante) – è successo perché il motivo principale per cui si ritrovano in questa situazione è che il Conclave è marcio dall’interno.
Il Conclave è sempre stato l’ombroso secondo nemico di tutti questi romanzi. È il governo e, come tutti i governi, è formato da una miscela di persone diverse: alcune sono buone e altre cattive. In ogni caso, sin da TMI – in verità, sin dalla decisione di rafforzare la Pace Fredda – il Conclave ha mostrato sempre di più il suo lato cattivo, reazionario e pieno di pregiudizi. E abbiamo visto sempre più come il suo atteggiamento abbia gravato su tutte le persone che gli sembravano deviare da una norma tremendamente rigida: sulla storia di Alec, di Helen, di Mark, di Diana, di Ty. I Blackthorn soffrono a causa del Conclave. Sono stati messi in una posizione impossibile a causa del Conclave. E quando tutto va in pezzi in maniera esplosiva, quando Livvy viene uccisa nella Sala del Consiglio, c’è una correlazione tra la rigida mancanza di considerazione che il Conclave ha per loro e la sua morte.
E senza la sua morte, le reali conseguenze di tutte le cose terribili che il Conclave ha fatto sarebbero potute essere qualcosa che sapevamo, ma non sarebbero state una cosa che noi (o i personaggi) sentivamo. I personaggi riusciranno a dare alla morte di Livvy un significato e usarla per cambiare le cose? Sarà questo l’evento che farà finalmente crollare il Conclave? In modo astratto, la morte di Livia è una morte politica: è per questo che è morta lì dov’è morta, quando è morta, e come è morta. Perché ci sia un grande cambiamento spesso c’è bisogno di una perdita enorme. Vale sia per le persone che per la politica. Senza la morte di Livvy, la trama i cambiamenti del mondo che muovono Queen of Air and Darkness non sarebbero possibili; senza la sua morte, i cambiamenti nei personaggi che muovono Queen of Air and Darkness non ci sarebbero stati. Questa storia non sarebbe stata la stessa: sarebbe stata diversa e, credo, una storia inferiore. (So che dovrete aspettare per scoprirlo; spero che riuscirete a resistere.)
Questa storia ha sempre avuto una pistola sulla mensola del camino [NdT: se non siete ferrati con l’inglese, abbiamo trovato un articolo a riguardo anche qui]. Sin dal primo romanzo abbiamo saputo che la storia di Malcolm e Annabel corre parallela alla trama corrente. Abbiamo sempre saputo che alla fine, è il sangue Blackthorn. Sapevamo che la storia di Annabel è quella di una persona innocente che è stata trattata brutalmente e uccisa e che il suo sangue è sulle mani dei Blackthorn e del Conclave. L’idea che quella morta venga vendicata è rimasta sospesa come una falce sui Blackthorn sin da Signora delle Mezzanotte. Malcolm e Annabel sono lo specchio di Emma, Jules e gli altri. È facile per loro giudicare Malcolm per ciò che ha fatto sin dalla morte di Annabel: ma loro nella stessa posizione? Faranno scelte migliori? Riusciranno ad allontanare l’idea di vendicarsi? Saranno in grado di essere persone migliori di Malcolm e Annabel? Sono dei grossi interrogativi, e possiamo chiederceli solo perché Livia è morta, perché, per poter rendere la loro storia un vero specchio del passato, doveva esserci una perdita altrettanto grande nel presente.
È doloroso leggere del dolore degli altri, ma questo è in parte il motivo per cui abbiamo libri, perché sono uno specchio che dà sulla vita: ci mostrano persone che hanno affrontato ciò che abbiamo affrontato noi, ci mostrano queste persone farcela e il modo in cui ci sono riuscite, e che è importante. Leggiamo per sapere di non essere soli. La morte di Livvy non verrà sorvolata; avrà un significato e più ripercussioni di quante possiamo immaginare al momento. Le persone continueranno a dire che Livvy meritava di meglio, ed è vero; è questo il punto. Questa è la storia di una morte ingiusta (più di una), e di come risuonerà non solo nella sua famiglia, ma anche attraverso tutta la società. Era necessaria non solo per definire la forma e le tematiche della serie, ma anche per trasformare tutti i personaggi nelle persone che hanno bisogno di essere durante il resto di TDA e in TWP. Ed era necessaria per cambiare il modo in cui i personaggi si relazionano col Conclave. Le persone si sono chieste a lungo quand’è che il Conclave avrebbe smesso di essere un male necessario e si sarebbe trasformato nel vero cattivo della serie: questo è l’inizio di quel momento di ribellione, e Livvy è il suo simbolo.
Ave atque vale, Livia Blackthorn. »
Q&A su Lord of Shadows: morte e potere delle rune
« shadowsofforgottenwords ha chiesto: “Ciao, Cassie! Ho una domanda sul finale di Signore delle Ombre, spoilerosa! Ma, sai alla fine quando quella cosa è successa – Emma e Julian non avrebbero potuto usare i poteri di una runa incantata per salvare tu sai chi? E si tratta di una possibilità ancora aperta, per loro, nel prossimo libro? PS: un tuo libro mi ha nuovamente rovinata. 🙁”
Ovviamente riesco a capire perché le persone vogliano credere che questa sia una cosa che Julian ed Emma avrebbero potuto fare, ma c’erano un milione di ragioni che la rendevano impossibile. Per prima cosa, sebbene sia stato suggerito sia in Signora della Mezzanotte che in Signore delle Ombre che Emma e Julian potrebbero avere dei poteri, per ora non sono stati in grado di utilizzarli di proposito senza afferrarsi fisicamente e concentrarsi per un lungo lasso di tempo, cosa che non sarebbe possibile in mezzo al caos di una battaglia. Annabel potrebbe aver tagliato le teste di entrambi mentre se ne stavano seduti lì a cercare di capire come concentrarsi.
In secondo luogo, Livvy è praticamente morta all’istante. Era già morta quando ha colpito il pavimento. Era morta quando Julian l’ha presa tra le braccia, ed è per questo che nessuno dei suoi iratze ha funzionato. Ty è svenuto perché Livia era morta, non perché era stata ferita – in precedenza l’abbiamo visto nei momenti in cui Livvy era ferita seriamente, e stava bene. E alla fine (forse un minuto dopo), quando Emma l’ha guardata, ha visto che lo spirito di Livvy non c’era più, che la sua anima se n’era andata. Era morta, e lo era stata sin dall’istante in cui la spada spezzata le aveva trapassato il cuore. Non puoi “curare” la morte.
Infine, non abbiamo ancora visto fino a che punto si estendano i poteri insoliti di Emma e Julian. Per il momento non abbiamo avuto indizi che ci dicano che sono in grado di fare qualcosa di estremo come riportare in vita i morti, né sanno come riuscirci – tutto ciò che hanno fatto è stato un’estensione della magia degli Shadowhunters preesistente (rune “del fuoco” o “della guarigione” più intense). Stando a ciò che è successo in Città degli Angeli Caduti, Signora della Mezzanotte e Signora delle Ombre, sembra molto chiaro che riportare qualcuno in vita dalla morte sia una magia incredibilmente oscura, rischiosa e complessa, e di certo non è una magia da Shadowhunters.
Potrebbero provarci in seguito? Immagino che dovremo aspettare per scoprirlo… »
I gemelli e la Spada Mortale
« niallsmysmile ha chiesto: “Ciao, Cassandra. Ho un paio di domande spoilerose su LoS. 1) Perché Tiberius è caduto quando Livia è morta? Il loro legame non è magico. So che a volte i gemelli riescono ad avvertire i sentimenti che sta provando l’altro, ma potresti spiegarci cos’è successo a Ty nel momento in cui Livia è stata pugnalata? 2) Quando Emma ha spezzato la Spada Mortale, è successo qualcosa. L’ha avvertito anche Julian, e mi domandavo… Una grande quantità di energia + magia l’ha colpita, simile a un fulmine. Potrebbe aver spezzato il legame parabatai? O magari l’ha indebolito? Tanto amore. <3”
In quanto gemelli, Ty e Livvy condividono un legame che non è basato sulla magia dell’Angelo, ma sulla connessione umana. Come dici tu, ci sono un sacco di storie di gemelli che hanno avvertito l’uno il dolore dell’altro, e mi sono anche imbattuta in dei racconti in cui un gemello ha in qualche modo ‘sentito’ la morte dell’altro. Questa non è magia Shadowhunters: è la magia dei legami familiari.
Inoltre, Ty ha probabilmente visto tutto ciò che è successo a Livvy, cosa che in sé non basterebbe a far collassare una persona; ma io considero l’accaduto come qualcosa di natura molto più arcana.
Qui ci sono alcuni aneddoti sulla telepatia tra gemelli, per quanti fossero interessati:
https://www.buzzfeed.com/shylawatson/these-twin-telepathy-stories-will-shock-you?utm_term=.hw37DNjgg#.xc384x722
http://www.ranker.com/list/creepy-stories-of-the-mysterious-connection-between-twins/erin-wisti
Riguardo alla tua domanda su Emma, non sembra che spezzare la Spada Mortale abbia avuto qualche effetto sul suo legame con Julian. Immagino che lo scopriremo…! »
Posso dire di essermi affezionata a Jon e che la sua morte mi ha scosso molto più delle altre? (Beh, forse va al pari con quella di Robert)
Volevo bene a Jon. Era l’ultimo ratto della sua dinastia.
P.S.
Conversazione mentale avvenuta ripensando a TFTSA:
(Io: George perchè tu tra tutti!?
Voce di Cassy: “Perché bisogna dimostrare che anche i più buoni possono morire, e l’ho chiamato pure Lovelace in vista della sua morte.”
Io: BEH, GRAZIE TANTE!)
Quanto tradotto in questo post (a proposito: grazie infinite) è esattamente quello che ho pensato, a mente fredda, la mattina dopo aver finito LoS. Sapevo che la morte di Livvy era funzionale a qualcosa ma, nonostante le spiegazioni di Cassandra coincidano con le mie osservazioni post trauma, non riesco a togliermi dalla mente una cosa: la morte di Livvy non ha solo un fine politico macroscopico o solo un fine narrativo-emotivo (vedi lo sviluppo di TWP e di Ty e del suo rapporto con Kit), c’è qualcosa di più. C’è un perché dietro la sua morte che Cassie non ha rivelato, che non ci è possibile individuare con le informazioni che possediamo dopo la lettura di due libri, un perché molto “piccolo” (non saprei come spiegarmi meglio) che non ha a che fare solo con il Conclave e la famiglia Blackthorn. È un perché che coincide con un particolare che ancora non riesco a mettere a fuoco. Però credo che questo perché abbia a che fare con qualcosa di nefasto e di strettamente collegato a Emma e Julian (oltre al fatto che la morte di Livvy potrebbe portare i Jemma a riflettere sul potere -a tutto tondo, non solo distruttivo- della loro relazione).
Sono solo io ad avere il dubbio che la morte di Livvy sia funzionale a qualcosa che ancora non possiamo individuare?
Ps il fatto in sé che la morte di Livvy sia “funzionale” mi fa venire il dubbio che Cassie avrebbe potuto raggiungere lo stesso obiettivo con una strada diversa ma egualmente traumatica e quindi intimamente non riesco ancora ad accettare la morte di Livia.
Grazie per la traduzione! Ho adorato leggere le risposte di Cassie. Mi dispiace solo che nessuno abbia chiesto dell’ altra morte
SPOILER
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Ho imparato ad apprezzare Robert nel corso dei romanzi/racconti. Certo si era comportato molto male in passato, quindi ad alcuni potrebbe anche non interessare, ma, come viene anche descritto in LoS, è cambiato, mi dispiaciuto molto per la sua morte e anche per Alec (e il resto della famiglia) che ha perso il padre finalmente ritrovato. Mi sarebbe piaciuto avere il commento di Cassie al riguardo…
“Come far morire le persone”
Istruzioni per l’uso by Cassandra Clare
Sono caduta nel mare di domande che troveranno risposta solo tra mooooolto tempo e per di più dopo lord of shadows mi è partito un blocco del lettore assurdo da cui non riesco a uscire, quindi non so come trovare conforto…
Ho sofferto molto per la morte di Liviama non ci posso fare assolutamente niente andrò contro carrente ma la morte che più mi ha fatto soffrire è stata quella di Robert dopo il meraviglioso percorso di crescita che ha fatto➰l’unica consolazione è che ora è assieme al suo Michael e Max(shippo Waywood come se non ci fosse un domani è più forte di me➰)tra patentesi Cassandra non ha nominato Robert tra i personaggi che non meritavano di morire allora io penso che a lei non sia dispiaciuto ucciderlo
A Cassie è dispiaciuto ucciderlo, così come le dispiace sempre e comunque uccidere i personaggi “buoni”. Probabilmente non l’ha citato perché se l’avesse menzionato poi avrebbe dovuto spiegare anche le ragioni che hanno portato alla sua morte, e il post si sarebbe dilungato ancora di più.
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