Buon pomeriggio, Shadowhunters! Pronti a fare la conoscenza di alcuni dei personaggi e luoghi di Sword Catcher?
Per prima cosa: ma questo Sword Catcher… cos’è?
Beh, si tratta della nuova serie di romanzi fantasy (NON sugli Shadowhunters) che Cassie comincerà a pubblicare nell’autunno del prossimo anno. Qui trovate una breve sintesi delle informazioni rilasciate nel corso degli anni; qui, invece, sono raccolti gli snippet e i post a riguardo.
In questa newsletter di aprile, Cassie ha pensato bene di regalarci qualche informazione su Kellian, Lin e la città di Castellane, oltre a un’illustrazione e a un nuovo estratto del libro.
Buona lettura!
PS: non sapendo quali traduzioni verranno utilizzate nella futura edizione italiana del romanzo (che speriamo ci sarà! *Incrociano le dita*), per il momento abbiamo mantenuto in lingua originale quasi tutti i nomi di luoghi/soprannomi dei personaggi. 🙂
Ci sono tantissime nazioni belle e affascinanti, a Dannemore, ma coloro che abitano a Castellane sanno che è quello il gioiello al centro di tutto. A stento definibile nazione, è una città-stato costruita su lagune di acqua salata, con l’oceano a costeggiarla su un fianco e alte montagne lungo gli altri tre lati. Da questo terreno inospitale, però, è sorta una città di enorme ricchezza, potere e splendore, centro di scambi per l’intero continente. Le sue navi affollano il mare, trasportando qualunque cosa, da spezie e tinture a legname e gioielli. E le sue strade sono accalcate di persone da ogni parte del globo, che vanno ad aggiungere il proprio cibo, la propria arte e la propria cultura al miscuglio di questa città realmente internazionale.
In verità, però, esistono due diverse Castellane. In cima alla Collina vivono le famiglie più facoltose: signori e mercanti che hanno guadagnato denaro e influenza grazie alle loro flotte, che possiedono permessi di scambio per cui si lotta e talvolta persino uccide, e che smaniano e si dimenano per ottenere maggiore influenza sotto l’occhio attento della famiglia reale. Al di sotto, invece, ci sono tutti gli altri, che si fanno largo per il mondo sotto l’occhio attento dell’altro sovrano: il signore dei criminali, il Ragpicker King.
Il Re sulla Collina e il Re nella Città. L’intera Castellane si bilancia tra questi due sovrani.
Le ricerche storiche che hanno portato alla creazione di Castellane e delle altre nazioni di cui incontreremo gli abitanti nel romanzo sono state un vero spasso, per me. Non vedo l’ora di presentarvi il suo circondario e le sue aree.
Kel è un semplice ragazzo di strada come tanti altri, senza genitori e in fondo all’ordine sociale della città: un nessuno privo di prospettive. All’età di otto anni, però, viene sottratto alle profondità di Castellane e portato a palazzo, dove fa la conoscenza del principe ereditario, un ragazzo della sua età di nome Conor. Qui gli viene spiegato il suo nuovo compito: dovrà vivere insieme a Conor. Crescerà con lui. Imparerà ciò che impara Conor. E anche come essere Conor. Camminare come lui, parlare come lui, gesticolare come lui. Perché Kel è stato scelto per essere il sostituto del principe, colui ha il compito di prendere il suo posto in caso di pericolo. Sarà lo Sword Catcher del principe.
Ora lui e Conor sono giovani uomini, e tra loro c’è un rapporto che è al contempo più e meno di quello di due fratelli. Conor dipende da Kel, e tiene a lui, ma spesso lo dà per scontato – del resto, però, Conor dà per scontata qualunque cosa che abbia a che fare con il suo potere e la sua ricchezza. Dal canto suo, Kel tiene a Conor, e si sente onorato dal suo compito.
Ma poi le cose cominciano a prendere una piega un po’ strana, e Kel si ritrova trascinato di nuovo nella parte bassa della città, e costretto a cercare di capire come vivere in entrambi i mondi – e chi lui sia, indipendentemente da Conor.
Un tempo, c’era magia a Dannemore. Regnavano grandi Maghi Sovrani, e plasmavano la terra secondo la propria volontà. Ma una Maga Regina provava profonda sofferenza per la distruzione portata dalle loro guerre, per le vite innocenti andate perdute. Tradì dunque i Maghi Sovrani e causò la Separazione, eliminando la magia dal mondo. Così facendo, però, la terra da lei governata, Aram, venne distrutta, e i suoi abitanti, gli Ashkar, rimasero senza una casa.
Per il resto del mondo, questa Dea è la traditrice suprema, che ha distrutto il loro potere. Per gli Ashkar, invece, è colei che è attesa, che un giorno tornerà da loro e ripristinerà Aram. Fino ad allora, continueranno a vagare, vivendo in giro per Dannemore senza mai trovarsi a casa. In gran parte delle città sono abitanti di seconda classe, rinchiusi in quartieri cinti da mura e soggetti a coprifuoco e altre restrizioni.
Ma Dannemore ha bisogno degli Ashkar, per due ragioni. Per prima cosa, sono noti per essere i migliori medici e dottori: usano la conoscenza che hanno portato con sé – l’unico bene in loro possesso – per curare il corpo. Inoltre, sono ancora capaci qualche magia.
Nulla che somigli a quella del passato, certo. Ma sanno tessere piccoli incantesimi – di protezione, illusione – basati sulla combinazione di lettere e numeri nell’antico sistema magico della gematria, e li instillano negli amuleti.
Magie piccole. Ma pur sempre magie.
Lin Caster è una Ashkar e, sebbene sia ancora molto giovane, è quasi certamente la più talentuosa tra i dottori di Castellane. Il che è un po’ un problema per i vecchi al comando di Sault, il quartiere murato degli Ashkar, perché non è previsto che le donne diventino dottori. Per riuscirci, Lin ha dovuto lottare contro opposizioni da ogni parte, e persino dopo essersi conquistata del riluttante rispetto per il lavoro svolto, è comunque considerata alquanto strana, oltre che una vera piantagrane.
Ma Lin è così: nota un problema e fa tutto il possibile finché non le riesce di trovare un modo di superarlo, non importa quanto possa incutere timore. Per lei ha sempre funzionato. Adesso, però, Maryam, la sua più cara amica, nonché una delle poche vere amiche che Lin abbia al mondo, sta morendo, e non importa quanto freneticamente lei si sforzi di trovare una cura, non importa quanto grandi siano le sue capacità e conoscenze, non sembra esserci nulla che possa fare.
Certo, c’è la magia antica. Ci sono ancora libri in cui se ne parla, in giro. E alcuni di questi testi devono di certo trovarsi a Castellane, dove prima o poi finisce praticamente qualunque cosa al mondo. E, certo, sono libri vietati. Ma potrebbe essere proprio quella magia proibita a salvare la situazione quando Lin viene convocata a Palazzo per guarire il Principe Ereditario da una ferita…
Come ogni mio romanzo, mi sono fatta ispirare da tante cose diverse durante la stesura di questo libro, e non vedo l’ora di parlarvene nelle prossime newsletter! Ho letto moltissimo sulle vere controfigure dei leader politici, una pratica che è continuata fino a oggi, sebbene ai nostri giorni venga principalmente utilizzata da dittatori totalitari, più che da sovrani. Ci sono articoli strazianti sulle persone scelte per questo compito, a cui venivano fatte plastiche e modifiche ai denti, e le cui vite venivano cancellate dall’esistenza. (Fortunatamente per Kal, a Castellane è sufficiente utilizzare un amuleto Ashkar.) Ho anche approfondito il tipo di città-stato mercantile su cui si basa Castellane, come la Repubblica di Venezia, la fonte storica più famosa per quel che riguarda nobili mercanti che pugnalano alle spalle. Ho sempre desiderato scrivere di crudeli intrighi di corte, e sulla Collina non ne mancano di certo.
Inoltre, profondamente intrecciati in Sword Catcher ci sono leggende e miti ebraici, che fanno parte della mia eredità culturale. Ho sempre amato le storie fantasy di ispirazione ebraica, e sono davvero emozionata all’idea di creare una mia interpretazione di questi ricchi miti e racconti con cui sono cresciuta.
Sebbene mi sia divertita moltissimo a creare l’ambientazione, però, ciò di cui ovviamente voglio davvero parlarvi sono i personaggi – sono molti di più dei soli Lin e Kel. Non ho detto granché del Principe Conor Aurelian, un principe davvero molto esasperante, oppure del misterioso nonno di Lin, il consigliere del Re, Mayesh Bensimon. O di Jie-An, l’assassina che fa da braccio destro al Ragpicker King e nasconde segreti oscuri tutti suoi. O anche di Merren Asper, che studia part-time, avvelena a tempo pieno e ha un animo inguaribilmente romantico.
Ma avremo un mucchio di tempo nelle future newsletter. Per il momento, spero che quanto detto vi dia un po’ un’idea di quello che sarà Sword Catcher, e aspetto con ansia di scavare in ogni suo aspetto insieme a voi nel corso dei prossimi mesi! Lasciate che mi congedi con un’illustrazione di Novarentale: ecco Kel, che osserva il porto di Castellane!
Il Principe Conor sembrava esausto. Il dolore era estenuante, Lin lo sapeva bene; consumava l’anima, oltre che il corpo. Nella sua voce, però, c’era dell’altro. Una stanchezza che suggeriva la morte di ogni aspettativa. Se aveva desiderato qualcosa di meglio di un matrimonio comprato con il ricatto, ora non l’avrebbe ricevuto.
“Diecimila corone,” disse lui, in tono quasi assonnato. “Sembra proprio che sia questo il prezzo di un principe. Mi rendo conto di essere stato uno sciocco; non c’è bisogno che me lo dica tu. Sarei dovuto andare da Bensimon. Avrei dovuto chiedere consiglio a lui. Dirgli la verità.”
Lin gli sistemò l’ultimo talismano sulla schiena. “Non ti dirò che hai preso delle buone decisioni,” gli rispose. “Chiaramente non è così.”
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