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Per festeggiare la chat dedicata alle Bane Chronicles tenutasi ieri notte (la pubblicheremo tradotta in italiano questo pomeriggio), Sarah Rees Brennan e Maureen Johnson ci hanno regalato uno snippet a testa dalle prossime Bane Chronicles.

Sarah ci ha regalato un breve incontro con Edmund Herondale (il padre di Will!), direttamente da Vampires, Scones and Edmund Herondale.
« “Molto bene,” disse Magnus. “Fermiamoci un attimo e consideriamo – oh, sei già scappato. Splendido.”
Magnus si scoprì a parlare con il cappotto di Edmund, abbandonato di scatto dal giovane sul selciato, e col suo cappello, che rotolava dolcemente lì accanto.
Edmund saltò e fece una capriola a mezz’aria, atterrando delicatamente sul tetto della carrozza. Nel mentre, tirò fuori le arme dalle pieghe dei suoi abiti: le due fruste che aveva citato in precedenza, archi di luce sfrigolante nel cielo notturno. Le maneggiava con precisione, il chiarore irradiato delle due fruste che gli faceva splendere fuochi dorati tra i capelli e illuminava i suoi lineamenti scolpiti – ed era grazie a quella luce che Magnus poté scorgere il viso ridente del ragazzo trasformarsi nel severo volto di un angelo.
Una frusta si arrotolò intorno alla vita del demone nello stesso modo in cui le mani dei gentiluomini stringono le dame durante i valzer. L’altra si avvolse stretta come un filo intorno alla sua gola. Edmund torse una mano e il demone girò su se stesso, schiantandosi al suolo.
“Hai sentito la signora,” gli disse Edmund. “Lasciala.” »

Quello di Maureen, invece, è il seguente, e viene da The Runaway Queen.
« Magnus stava prendendo una via poco familiare, una che l’aveva condotto in un momento abbastanza difficile per Parigi. La strada qui non era così liscia. Faceva brutalmente caldo, all’interno della sua cabriolet, mentre sobbalzava per tutto il percorso. Magnus aveva animato uno dei suoi magnifici ventagli cinesi, e quello gli faceva inutilmente vento, incanalando a stento la debole brezza. Il clima era, a voler essere completamente sinceri con se stessi (e di essere completamente sincero con se stesso a Magnus non andava), un po’ troppo caldo per il suo nuovo cappotto a strisce blu e rosa, fatto di taffettà e raso, e per il suo gilet di seta ricamato con uccelli e cherubini. Il colletto, la parrucca, le brache di seta, i meravigliosi nuovi guanti del più delicato giallo limone… era tutto un po’ troppo caldo.
Va beh. Se uno aveva la possibilità di avere un aspetto così favoloso, un altro era obbligato a esserlo. Bisognerebbe indossare o tutto, o niente. »