Cassie ha da poco pubblicato un bel post su Tumblr con tante novità – sia su Cristina (uno dei personaggi di The Dark Artifices) che Cordelia (che comparirà in The Last Hours), e anche sulla mancanza di diversità negli Young Adult. 🙂
L’articolo è parecchio interessante, quindi ci è parso il caso di tradurlo, così che possiate leggerlo tutti. Speriamo vi piacerà!
« “Ciao, Cassie! Amo i tuoi libri, e amo il tuo essere così tanto consapevole delle diversità razziali. La mia domanda è: vedremo degli Shadowhunters afroamericani nel cast principale dei prossimi libri? Inoltre, puoi dirci altro dei Rosales?”
Grazie. È davvero gentile, da parte tua, dirmi qualcosa del genere. Stavo leggendo il resoconto sulla Diversità Nei Bestseller YA di Malinda Lo e, pur essendo felice di vedere così tanti libri sugli Shadowhunters nella lista, il suo articolo mi ha resa più consapevole dei modi in cui, quando ho iniziato a scrivere, non ero consapevole della mancanza di diversità nei romanzi YA, e delle mie stesse mancanze nel porre rimedio al problema durante gli scorsi anni. Sto cercando di fare del mio meglio, e lo farò sempre.
C’è una Shadowhunter afroamericana, in City of Heavenly Fire (ovviamente anche Maia è afroamericana, ma non è una Shadowhunter, benché in CoHF abbia una sua storia personale molto importante) – la sua è una piccola parte, ma l’ho introdotta perché la ritroveremo in The Dark Artifices, e lì avrà un ruolo maggiore: è parte del gruppo che vive all’Istituto.
Incontrerete anche il padre di Cristina Mendoza Rosales, in City of Heavely Fire; è il capo dell’Istituto di Città del Messico. Cristina in TDA vive all’Istituto di Los Angeles perché ha appena compiuto diciott’anni e sta facendo ciò che tutti gli Shadowhunters fanno – viaggiare negli altri Istituti, come Gideon fece in TID, per paragonare i vari modo di fare le cose. Non voglio parlare molto di lei perché i personaggi cambiano a mano a mano che scrivo di loro – ho cancellato un intero membro della famiglia Blackthorn (Ariadne) (sì, ho GIÀ UCCISO UN BLACKTHORN E I LIBRI NON SONO NEANCHE INIZIATI) perché non funzionava con la struttura della trama. Quindi Cristina, al momento, ha dei principi ferrei ed è riflessiva; ha un rapporto stretto, e a volte pregno di risentimento, con sua madre e suo padre, che hanno già tracciato la sua vita per lei, mentre lei ha una visione delle cose differente; in più, è due cose che io non sono, calma e sistemata.
No, seriamente, non vedo la mia spazzola da tre giorni. *Si preoccupa* Alcuni suoi aspetti potrebbero cambiare, ma l’ho portata molto in prima linea, e le ho dato più storia e romanticismo. Parlo spagnolo, ma sto cercando di arrivare al punto di parlare lo spagnolo bene come il francese, per Cristina e tutti gli altri personaggi ispanici di TDA.
Un paio di persone mi hanno chiesto, guardando la copertina di The Iron Trial, di che razza fosse Tamara, l’eroina. È mediorientale: nello specifico, è di discendenza iraniana, nata in America. Come molti di voi sapranno, sono nata in Iran e il Farsi è la mia lingua madre, e ho sempre desiderato di scrivere di un personaggio iraniano. Cordelia di TLH ha una madre iraniana, e parla Farsi/Parsi, quindi mi eccita l’idea di rivisitare quella lingua.
“Ciao! Mi chiedevo, sei davvero nata in Tehran, Iran? Ti auguro un felice, in salute e prospero Noruz!”
Grazie! Sì. Sono nata da genitori americani al Bimaristan Elizabeth (Elizabeth Hospital) di Boulevard Elizabeth, Teheran. Vivevamo nel quartiere di Yousefebad, all’epoca (dietro al Cinema Goldis, il cinema di lingua inglese. Probabilmente è chiuso da un pezzo.) La mia prima parola: شیر [NdT: dovrebbe significare “latte”. XD Ma ammetto di essermi dovuta affidare a Google Translate]. »
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