Che Emma avesse trovato il diario di Tatiana, cari Shadowhunters, non è una novità – ma forse potrebbe sorprendervi la pagina che Cassie ha deciso di condividere in questo primo lunedì di settembre. ;P
…e soprattutto lascerà basiti l’illustrazione. Quella è davvero, davvero scioccante.
Non vogliamo aggiungere altro, se non che trovate l’immagine (disegnata dalla coraggiosa Cassandra Jean) in fondo al post.
Buona lettura! Speriamo che le parole di Tatiana, ai tempi ancora molto giovane, vi faranno ridere quanto hanno fatto ridere noi.
Dal diario di Tatiana Lightwood
27 dicembre 1873
Odio Will Herondale.
Odio Will Herondale.
ODIO Will Herondale.
Com’è possibile che io abbia mai provato altro che disprezzo per lui, con quel nome ridicolo che si ritrova, quell’infernale accento gallese e quella faccia irragionevolmente bella? Ugh! Quell’orribile mostro ha letto il mio vecchio diario AD ALTA VOCE durante la festa di Natale dell’Istituto. Sul palco, nella sala da ballo. Davanti all’intero Enclave.
Ognuna delle pagine su cui avevo cambiato il mio nome in “Signora Tatiana Herondale”. Ogni passo in cui avevo scritto poesie su quei suoi occhi assurdamente blu – come rabbrividisco, ora, al solo ripensarci! Come vorrei che Elise Penhallow non avesse mai smesso di suonare la spinetta, dandogli la possibilità di cominciare a leggere AD ALTA VOCE. Vorrei che lei stesse suonando ancora, adesso e per tutta l’eternità, e che il fracasso avesse sovrastato del tutto la voce di Will Herondale.
L’UMILIAZIONE che mi ha causato non si può sopportare. È un MOSTRO. Gideon è rimasto lì impalato come un idiota. Gabriel perlomeno ha avuto la decenza di provare a difendere il mio onore e si è ritrovato con un braccio rotto, il che è il minimo che potesse fare, seriamente.
Suppongo che sia meglio essere venuta a conoscenza della VERA NATURA e degli INTENTI MALVAGI di Will Herondale ora, piuttosto che in futuro. Ma, oh, non avrei proprio potuto scoprirlo in un altro modo? Un commento crudele sussurrato – un atto di crudeltà a spese di qualcun altro – ma no. L’intero Enclave se n’è semplicemente stato lì a guardarmi a bocca aperta e sussurrare, sussurrare.
Ovviamente mio padre mi ha detto, mentre tornavamo a casa in carrozza, che ho portato vergogna alla nostra famiglia, e pure al buon nome dei Lightwood. Gabriel ha tenuto il broncio per tutto il tragitto, anche se le rune della guarigione dovevano avergli tolto ogni dolore, quindi proprio non aveva motivo di fare così lo scontroso. Nulla di questa questione riguarda lui. Gideon invece mi ha presa per mano e ha detto: “Non agitarti, Tati. Tutti se ne dimenticheranno alla svelta.” Io ho rivolto lo sguardo fuori dal finestrino della carrozza e l’ho ignorato. Cosa poteva mai capire del tipo di ferita che mi era stata inferta? Nulla, poiché è uno zuccone.
Quando siamo tornati a Chiswick, ho pensato di bruciare il diario, perché non potevo più sopportarne la vista. Will l’aveva rovinato. Sono andata in camera mia e ho strappato le pagine dalla rilegatura, per poi farle a pezzi. Ho guardato il fuoco acceso, pieno di carboni ardenti, ma non ho avuto la forza di consegnare alle fiamme i pezzi del diario, non importava che avessero o meno portato disonore al nome della nostra famiglia. Quelle pagine erano zeppe delle mie intriganti riflessioni, idee e osservazioni – sull’Enclave di Londra, sulle imprese eroiche di mio padre, sulla forma esatta del naso di Elise Penhallow e su ciò che questo rivela del suo terribile carattere –, e mi sono ritrovata a non voler vedere quelle parole contorcersi e sparire, trasformandosi in cenere. Ho quindi riempito la mia borsetta di seta verde con le pagine recise, e poi ho attraversato in punta di piedi il corridoio. Ho nascosto il tutto nella vecchia tana dei topi che si trova dietro a uno dei quadri di mio padre che ritraggono demoni che fanno strane cose. (Non so perché li collezioni, ma immagino di non aver ancora sviluppato il gusto per l’arte.) Mi sono quindi affrettata a tornare in camera e ho gettato il dorso e la copertina del diario tra le fiamme.
Ora comincio da capo con un nuovo diario, in cui mai farò menzione di W.H. Fatta eccezione per adesso. Questa sarà l’ultima volta.
Però gliela farò pagare. Non importa quanto tempo sarò costretta ad attendere.
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