Shadowhunters, buon lunedì!
In questa giornata di festa, vi portiamo una nuova annotazione della nostra cara Emma (Bruce, per chi non lo ricordasse, è il nome che ha dato al suo diario).
Un paio di aggiornamenti fa abbiamo finalmente scoperto l’identità del fantasma… e, come se non bastasse, abbiamo anche ricevuto scoperto che uno degli oggetti maledetti dovrebbe trovarsi a Curzon Street.
Emma e Julian saranno riusciti a trovarne uno a casa di James e Cordelia, oppure questa visita si sarà rivelata un buco nell’acqua? ;P Buona lettura!
Caro Bruce,
Oh, Bruce, Bruce, Bruce. Non ne hai proprio idea (perché sei un diario e non lasci mai questa casa). Ho passato la giornata tra i mondani. Non semplici mondani. Turisti. A conti fatti, preferisco tenermi la tenuta maledetta, grazie.
L’ultima volta che ti ho scritto, avevamo appena scoperto che Rupert Il Fantasma ritiene che ci sia un oggetto maledetto in una casa degli Herondale a Curzon Street, qui a Londra. Tolto questo, non abbiamo idea, il che sarà un bel problema, perché le linee di prateria sono appunto delle, sai, linee, quindi gli oggetti si potrebbero trovare in qualunque loro punto. Ma occupiamoci di una cosa per volta.
Si è scoperto che il National Trust organizza visite guidate alla casa di Curzon Street – e presumo che un qualche Herondale del passato sia stato abbastanza intelligente da togliere di mezzo, o perlomeno incantare da morire, qualunque cosa troppo Shadowhunterosa si trovasse lì. Viene pubblicizzata come una ricostruzione della “tipica abitazione edoardiana”, il che si avvicina parecchio al periodo storico che ci serve per i nostri scopi. Ci siamo quindi messi abiti mondani – Jules ha trovato un’eccellente t-shirt vintage dei Sex Pistols nelle Camere Trendy dell’Amore di Arthur e Andrew Blackthorn – e abbiamo acquistato dei biglietti per il tour delle 14:00 del giorno successivo.
Ciò che abbiamo scoperto, durante questo tour della casa, è che gran parte dell’arredamento edoardiano starebbe parecchio bene in un’abitazione moderna! Ha un’estetica leggera e fantasiosa, con un sacco di colori tenui, stoffe dai motivi intriganti e via dicendo. Ah, e ci siamo pure resi conto che Tatiana Blackthorn si è completamente persa il movimento edoardiano, visto che tutto, nella tenuta dei Blackthorn, è l’esatto contrario di leggero e fantasioso. Julian ha osservato che è molto probabile che abbia lasciato le cose com’erano al momento della morte di suo padre. A me, comunque, lo stile di Curzon Street è piaciuto un sacco: sa di casa. In effetti, ho scattato qualche foto a della carta da parati, e pensavo di chiedere a Tessa se ricordi chi l’aveva realizzata e se, ehm, siano ancora in attività. Ma cosa ci è successo? Stiamo restaurando una casa. Mi sento così vecchia.
La visita guidata era okay, direi: un mucchio di dettagli su periodi storici e segni del creatore e mobili. La gente ha fatto delle domande ridicole – una coppia americana pretendeva di sapere dove fosse il pianoforte e, quando la guida ha spiegato che, spiacente, niente piano, si sono arrabbiati e le hanno risposto che tutte le case edoardiane ne hanno uno, quindi doveva per forza esserci un piano pure lì, e alla guida è toccato fare delle mezze scuse prima di proseguire. È stato imbarazzante, e mi ha fatta sentire a disagio per le persone del mio paese.
Ma in linea di massima non ho prestato alcuna attenzione al tour. La casa era sufficientemente interessante di suo. Tappeti persiani ovunque! Una scacchiera d’avorio! Una vasca da bagno placcata in peltro! Ah, e c’era pure una locandina incorniciata sempre dello stesso periodo storico, che proveniva chiaramente da un qualche locale per Nascosti: davvero forte. La cosa più importante, però, è che nessuno di questi oggetti era stato incantato da Tatiana.
Ho passato gran parte del tempo in cerca di qualcosa che rendesse chiaro che in quella casa ci avevano vissuto degli Shadowhunters. L’unica cosa che ho notato è la presenza di un mucchio di armi utilizzate come decorazioni: la guida ha fatto presente che si tratta di una scelta inappropriata per il periodo storico. Ma ovviamente io e te sappiamo, Bruce, che le armi sono sempre decorazioni appropriate. È come dice sempre Julian, però: a volte non c’è neanche bisogno di usare incanti, perché i mondani non vedono quello che non vogliono vedere. Tipo, la guida non la smetteva di parlare di una splendida scultura di giadeite in cima alla mensola di un camino, e ha detto che nessuno ha mai capito cosa ritraesse la sua forma. Ma chiaramente serviva per esporre una spada scomparsa da tempo.
Comunque, noi
Oh, aspetta.
Non è scomparsa da tempo. So benissimo dov’è che si trova. È sulla toletta, dall’altra parte della stanza. Posso vederla dal punto in cui ti sto scrivendo.
Mi è appena corso un vero e proprio brivido lungo la schiena, pensandoci. In quella casa, oggi, riflettevo sulle persone che ci sono vissute, James Herondale e Cordelia Carstairs, ma a voler essere onesti non ho davvero provato una connessione emotiva nei loro confronti, mentre mi trovavo lì. Forse è perché tutti i loro oggetti davvero personali devono essere stati portati via dall’abitazione prima che diventasse un museo. Ma anche, sai… non li conoscevo. Tessa e Jem sì, ovviamente, e anche Magnus, e, diamine, forse persino alcuni altri stregoni, boh. Io non li conosco, però, e mai li conoscerò.
Ma sai chi altri li conosceva? Cortana. Vorrei averla portata con me, oggi. (Però nooooo, Julian ha detto che potevamo portarci solo armi in grado di essere completamente nascoste. E se la guida si fosse rivelata un demone Eidolon che ci stava aspettando? Mi sarebbe toccato affrontarla con un coltellino da stivale più piccolo di quelli che uso per sbucciare le mele. Anche se, in tal caso, si sarebbe trattato di un demone Eidolon che sapeva davvero un sacco di cose sui mobili di inizio Novecento. COMUNQUE, eravamo lì per cercare un oggetto, quindi lascia che finisca di raccontarti la storia.)
Ci trovavamo in una delle stanze degli ospiti, impegnati a guardare le decorazioni a spirale sul letto o qualcosa del genere. La guida ci stavamo mostrando alcuni degli oggetti sui comodini, e all’improvviso il Sensore ha dato di matto.
La guida ci ha rivolto un’occhiata furiosa. “Spenga quel telefono,” mi ha detto, e poi tutto il gruppo si è spostato in un’altra camera, mentre io facevo finta di star cercando il cellulare all’interno del mio marsupio incredibilmente brutto. Jules ha afferrato il Sensore, che ci ha condotti da… un carillon sul davanzale. Un carillon orrendo. Beh, magari non orrendo. Eccessivamente decorato, ricoperto di oggettini e, tipo, davvero troppa roba per un carillon. C’era persino la statuina di una scimmia. Era proprio eccessivo. A ogni modo, era un eccellente esempio di arte di metà età vittoriana, ecc., ecc., ma si trattava pure di un oggetto maledetto da Tatiana e, ipotizzo, a qualcuno era piaciuto al punto da cercarlo e riportarlo qui???
Dopodiché, abbiamo dovuto solo aspettare che il tour si allontanasse, nasconderci con le rune, afferrare il carillon, uscire dalla casa di soppiatto e sperare che nessuna delle persone che lavorano lì avesse la Vista. E non l’avevano. Quindi adesso abbiamo un carillon da mostrare a Rupert, domattina, e su cui fare domande a Tessa. Spero che non appartenesse a lei o roba del genere. Ritengo che i suoi gusti siano molto migliori.
Okay, questo è quanto, per il momento, Bruce. Adesso andrò a recuperare Cortana, così da averla a portata di mano dal letto. Julian mi prende sempre in giro, quando lo faccio, ma stasera mi sembra giusto così. Ti aggiornerò più tardi.
Emma
Sono strasicura che il carrillon comparirà in CoT non vedo l’ora di scoprirne di più
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