Pochi giorni fa Cassie ha risposto a una domanda sul comportamento di Jace in CoFA e CoLS, e la relazione sua e di Clary in quel lasso di tempo. Dalla risposta è scaturita una bella riflessione sulle adolescenti – riflessione che ci è parso interessante tradurvi, perché piena di significato.
La trovate qui di seguito! 🙂
« “Ho riflettuto parecchio su questa questione, e anche se non sono certa di esporla chiaramente, ci proverò. Riguardo allo sviluppo della relazione di Clary e Jace tra Città degli Angeli Caduti e Città delle Anime Perdute: sebbene l’idea che l’amore possa innalzarci o distruggerci sia significativa, come la concili con una relazione che progressivamente diviene sempre più nociva dal punto di vista emotivo e fisico? Intendo, Jace si ritrova ovviamente a fronteggiare un sacco di roba e, pur essendo il suo stato mentale alterato/il suo comportamento colpa di qualcun altro, l’abuso subito da Clary in nome dell’amore non è un po’ perverso? Essendo io una donna adulta (23) e in perfetto stato mentale, accetto e comprendo che le dinamiche di una relazione sono fluide, ma nel raccomandare queste serie ad adolescenti decisamente meno razionali e molto più impressionabili di me mi preoccupa l’idea che possano cogliere un messaggio sbagliato nei libri. A volte la relazione di Jace e Clary quasi incoraggia le donne (o comunque il partner, anche se ritengo che questa linea di pensiero sia tendenzialmente femminile) ad accettare atteggiamenti abusivi nelle proprie relazioni, ad approvare idee come “È stata colpa mia”/“Non voleva farmi male” in nome dell’amore. La situazione di Jace mi ricorda il modo di comportarsi delle persone la cui salute mentale è alterata dalla dipendenza, e vedo quasi considerato il loro essere fuori di sé una scusante. Non so se sto leggendo in queste dinamiche più di ciò che c’è, ma ho grossi problemi a conciliare la relazione attuale con Jace con la natura forte e volitiva di Clary come eroina… Qual è il tuo pensiero a riguardo?” – (L’ho riadattata, ma se desideri vedere il tuo nome incluso nel post, persona che mi hai fatto la domanda, mandami un messaggio e sarà fatto.)
Per affrontare velocemente quest’argomento specifico: eccezion fatta per la breve scena alla fine di Città delle Anime Perdute, in Città degli Angeli Caduti e Città delle Anime Perdute Clary non ha alcun genere di rapporto con Jace, né salutare né malsano. Per chiarirci: Clary non ha una relazione con Jace perché, come comprende alla fine di CoLS, il Jace controllato mentalmente non è il vero Jace. Sembrerà anche Jace, fisicamente, e potrà pure proclamare di amarla, ma l’arco narrativo di Clary sta proprio nel realizzare che tutto questo non importa; questo chiarisce, in realtà, cosa rende sana una relazione. Clary vede oltre all’aspetto del falso Jace e ai sentimenti che lui sente per lei, comprendendo cos’è che rende Jace una brava persona, cosa gli è stato tolto: sia la moralità che quella caratteristica condivisa da entrambi, la caparbietà; in definitiva, l’esercizio del libero arbitrio. Evil!Jace non ha libero arbitrio, e dunque non è Jace. Questa non è una cosa che può essere messa da parte o ignorata. La fantasia è magia, il che significa che di fatto esplora situazioni che nessun’altro al mondo si troverà mai ad affrontare, e quindi è impossibile fare analogie. In questo segmento narrativo Jace è davvero vittima di un magico controllo mentale; non è solo una metafora per qualcos’altro. Sta succedendo nei libri. Jace, grazie alla magia, diventa letteralmente una persona differente. Sì, è vero che ci sono sempre valori metaforici applicabili a un mondo magico, ma un mondo magico non può essere solo una metafora, o non sarebbe fantasy.
L’altra cosa interessante del fantasy è che se decidi di leggerlo in maniera metaforica, le metafore al suo interno sono abbastanza flessibili da poter essere applicate a una quantità enorme di differenti problematiche. Per esempio, qualcuno mi ha scritto per dirmi che la situazione di Clary e Jace in CoLS lo ha aiutato a venire a patti con la sua relazione con un partner che soffre di depressione; un’altra persona mi ha detto che il libro l’ha aiutato con un membro della sua famiglia che soffre di disturbo post traumatico da stress. Nessuna delle due situazioni ha qualcosa a che fare con quella raccontata nel libro, ma la metafora è stata abbastanza flessibile da aiutarli ad applicarla alla loro situazione personale. Se desideri vedere in CoLS una metafora del rapporto nocivo tra Clary e Jace, beh – la relazione di Clary col Jace controllato mentalmente non è per niente okay, e nel libro lo sanno tutti, Clary inclusa. La sua decisione di andare a salvarlo è coraggiosa – e il coraggio è spesso cocciuto e sconsiderato, la scelta giusta per mettersi in pericolo. Clary pensa fin da subito a Evil!Jace come a una persona pericolosa. Fa leva sull’amore che lui sente per lei per cercare di avere un vantaggio, ma non c’è parte del libro in cui lo consideri il suo ragazzo, o pensi che scappare via correndo verso il tramonto sia una possibilità ragionevole. Il Jace controllato mentalmente è solo una chiave per riavere indietro il vero Jace. Quando diventa ovvio che non c’è modo di farlo, o che il prezzo sarebbe troppo alto, Clary decide di ucciderlo, e in ultimo lo fa davvero – sono solo la fortuna e la magia a tenere Jace in vita dopo che lei l’ha infilzato.
Perché mai qualcuno vorrebbe emulare una relazione che tutti nel libro considerano negativa, in cui l’unico partner felice è quello con la mente controllata e dove alla fine la ragazza si trova costretta ad accoltellare il ragazzo, presumibilmente a morte, perché quest’ultimo è cattivo?
Il che ci riporta all’“argomento ragazze adolescenti”. Ciò che succede a Clary e Jace in CoFA e CoLS è qualcosa che mai succederà nella vita reale, e questo le adolescenti lo sanno. Non sono così stupide da leggere di una ragazza che va a salvare il suo fidanzato manipolato mentalmente e decidere che questo significa che sarebbe bello avere una relazione nociva, così come, dopo aver letto Lolita, non sentono il bisogno di scappare con un pedofilo di mezza età. Nessuna delle due esperienze è presentata come divertente, e, sebbene io di mio mi opponga fermamente alla teoria che vuole gli adolescenti simili a pappagalli, in grado solo di copiare gli atteggiamenti che reputano divertenti, spero gli si possa dare almeno il credito di non voler imitare comportamenti che non vengono presentati affatto come divertenti.
Per lungo tempo, crescendo, ho visto questo tipo di messaggi secondo cui i libri sono cattivi – messaggi in cui si diceva che gli adolescenti non dovrebbero avere il permesso di leggere di personaggi omosessuali/che si drogano/che restano incinte perché in tal caso diventerebbero subito gay, drogati o ingravidate. Ora giungono anche messaggi dalla direzione inversa – gente che dice che nessuno dovrebbe leggere “Speak” di Laurie Anderson perché parla di stupro e questo potrebbe innescare casi simili. Persone che dicono che i miei libri, o anche quelli di Sarah Rees Brennan, o quelli di Holly Black, o quelli di Maureen Johnson, non dovrebbero essere letti perché contengono personaggi omosessuali che non si comportano come dovrebbero (sebbene solo l’1% dei libri YA contenga personaggi omosessuali, e quindi se cominci a escludere un libro con personaggi omosessuali perché “Alec è timido” – sì, mi è stato detto –, la pila di romanzi con all’interno situazioni LGBTQ si assottiglierà sempre più. Non sto cercando di certo di dire che merito una “A+” per aver fatto un lavoro perfetto nel rappresentare dei personaggi omosessuali, ma penso sia importante provare, perché se nessuno lo fa poi non ci sarà alcun libro con all’interno personaggi omosessuali, e nessuno ne pubblicherà più, e a un certo punto smetteranno di esistere. Una rappresentazione imperfetta è un passo in avanti per una perfetta). Le persone sostengono che i libri con all’interno situazioni sentimentali malsane andrebbero evitati, anche se all’interno del romanzo quella relazione è descritta come nociva e tutti nel libro ne hanno una cattiva opinione. Perché, aggiungono, le adolescenti sono troppo impressionabili, troppo stupide per vedere i sottintesi, gli indizi palesi, o anche le affermazioni pronunciare chiaramente – o troppo stupide per notare se uno scrittore è sessista, se ha pregiudizi contro i disabili, se è omofobo. Ma non è così. Queste cose loro le notano; ho ricevuto alcuni dei commenti migliori su faccende problematiche da degli adolescenti.
Continuiamo a dirlo. Le adolescenti non sono stupide. Sono in grado di distinguere la realtà dalla fantasia. Sono in grado di capire quando il cattivo fa qualcosa, vuol dire che è un’azione che nessuno li incoraggia a emulare (per dire, un’intera generazione è stata in grado di leggere Harry Potter senza poi rimuoversi il naso e commettere un genocidio). Pur avendo letto Percy Jackson e The Hunger Games, gli adolescenti non hanno cominciato a uccidersi a vicenda con delle balestre, né si sono immersi fino a raggiungere il fondo dell’oceano per scoprire se erano in grado di respirare. E sempre parlando di Hunger Games, anche Katniss ha un fidanzato a cui è stato fatto il lavaggio del cervello e che per questo la tratta in maniera abusiva – le mette le mani intorno al collo e cerca di strangolarla. Più tardi viene curato, e alla fine Katniss lo sposa. Se a nostro parere le adolescenti non sono in grado di comprendere il contesto (come Jace, che in CoFA e CoLS non è per niente se stesso, così anche Peeta è in verità controllato mentalmente, e questa non è una metafora per dire che è drogato o ha problemi a gestire la rabbia), allora dovrebbe preoccuparci anche fargli leggere The Hunger Games. E a quel punto avrete aperto quel grande buco nero in cui scompaiono i romanzi che vengono etichettati come problematici per gli adolescenti: a volte è un armadietto chiuso in libreria, a volte il cassonetto in strada.
Parlare di argomenti problematici nei libri è una cosa grande e necessaria, ma mi preoccupa la svolta che questa vecchia idea ha preso: che ogni libro problematico deve essere condannato. Ogni romanzo sulla faccia della Terra è problematico, letteralmente: i libri non dovrebbero essere tenuti lontani dagli adolescenti perché problematici, e gli adolescenti non dovrebbero ricevere solo cose che altri considerano buone per loro.
Se oggigiorno non sei più un’adolescente, allora ripensa a quando lo eri. Pensa a quel libro che ti teneva compagnia e ti ha aiutata e ti ha insegnato che lì fuori c’erano altre persone come te, che ti ha permesso di affrontare brutti momenti. Era privo di problemi? Ne dubito. Il mio no. Nessun libro non ha problemi. Ma quel romanzo ti ha aiutato, forse ti ha salvato la vita. Ora pensa alle persone che volevano tenerti lontana da quel libro. Le avresti ringraziate?
Io no.
Fidati delle adolescenti. »
Sante parole!
Tenere nascosto un libro a un adolescente è come tenergli nascosto un pezzo di realtà! Gli omosessuali, le situazioni problematiche, i rapporti abusivi esistono, è un dato di fatto, è uno non può formarsi un’opinione su essi se non ha niente su cui lavorare! Non esistono libri immorali o morali, i libri descrivono situazioni e punti di vista che ti aiutano a capire, per mezzo di confronti e riflessioni, cosa ne pensi tu. Tanto vale mettere il proprio figlio sotto una campana di vetro e nascondergli il mondo. Secondo me non ha senso nascondere a un ragazzo l’esistenza di qualcosa di brutto o comunque che si ritiene immorale. Deve avere la possibilità di sapere com’è fatto il mondo, sapere che esistono cose brutte appunto per poterle contrastare e affrontare. Se egli ne trae un insegnamento immorale, ok, in parte magari può essere condizionato da quello che lo scrittore sostiene, ma gli adolescenti non sono così ottusi, Cassandra ha perfettamente ragione! :yes:
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