Il sito online Bookish ha intervistato Cassie, facendole domande sull’adattamento cinematografico di City of Bones (attori e non), sul libro che sta scrivendo insieme a Holly Black e tanto altro!
Qui di seguito la traduzione in italiano. 🙂
Bookish: « In “The Mortal Instruments” ci sono molte battute mature e tematiche dark – una grossa differenza rispetto a tanti altri YA, che tendono a tenere le cose il più pulite possibile. Questa sensibilità più matura com’è stata tradotta sullo schermo? »
Cassie: « È interessante, perché non puoi mai sapere come sarà reso qualcosa finché il direttore non lo mette nel film. [Il film ha] una sensibilità molto dark – è un urban fantasy grintoso, cosa che mi piace un sacco. »
Bookish: « Ci sono delle scene in particolare che secondo te la esprimono? »
Cassie: « Sì! Penso abbiano fatto davvero un ottimo lavoro con il party di Magnus. E anche la scena in discoteca che apre il libro, quella in cui Clary e Simon vanno al [Pandemonium], la prima volta che lei vede gli Shadowhunters. Per me, un urban fantasy è un matrimonio tra la modernità e il fantasy, e penso che questo venga catturato visivamente molto bene, nel film. »
Bookish: « Cos’hai provato riguardo al casting di Lily Collins? È un’ottima attrice, ma non somiglia molto alla descrizione nei libri di Clary – capelli rossi, lentiggini. È stato difficile adattarsi? »
Cassie: « Il casting di Lily è l’unico in cui non sono stata coinvolta; è stata presa per il progetto quando la Sony è entrata a farne parte. Quando l’hanno scelta ho guardato “The Blind Side”, e [lì] l’ho davvero amata. E a dire il vero le ha, le lentiggini! Essendo io stessa una persona ricoperta di lentiggini, è una di quelle cose che… Se sei una star di Hollywood te le coprono ogni volta che fai un photoshoot e così via. Ero così felice, perché ha queste lentiggini, e trovo che siano assolutamente adorabili. Un po’ si vedono.
Siamo davvero fortunati ad avere [la Collins in “City of Bones”]. Lily non è solo in tutti i progetti che si stanno sviluppando attualmente – del resto, è una delle giovani attrici più belle di Hollywood –, ma era anche una grande fan dei libri prima ancora che la prendessero per TMI, quindi in questo senso ha portato un sacco di Clary. La ragione per cui non le hanno tinto i capelli di un rosso luminoso, credo, è perché si era tinta i capelli per quattro film diversi, prima di cominciare le riprese di CoB. Andavano tutti avanti e indietro dicendo: “Possiamo farle indossare una parrucca, o possiamo tingerle di rosso i capelli, ma non ci è possibile scolorirglieli e poi tingerli, perché altrimenti cadrebbero tutti”. Mi sono detta, sapete, che la sua capacità di catturare il coraggio e la vulnerabilità di Clary mi importa più dell’esatto rosso dei suoi capelli. »
Bookish: « Giusto, scegli le tue battaglie. »
Cassie: « Esattamente. [Ride] Mi sarei davvero sentita in colpa se le fossero caduti i capelli e la colpa fosse stata mia! »
Bookish: « Quando è stato annunciato che Jamie avrebbe interpretato Jace, molti fan sono stati in totale disaccordo. Se dai un’occhiata a Tumblr adesso, invece, sembrano averlo accettato; ma all’inizio com’è stata? »
Cassie: « Probabilmente è stato molto più difficile per Jamie. Ne parla nelle interviste, ma le cose lui le prende a cuore. Tutto ciò mi ha fatto pensare a come dev’essere da attore. Perché se sei uno scrittore e scrivi una storia che viene respinta – beh, hanno respinto la tua storia. Ma da attore, se vieni respinto in qualche modo, stanno respingendo te nella tua totalità. Dev’essere davvero complicato.
Quando ho visto le loro reazioni, ho pensato: “Beh, in un certo senso ero preparata”. Si suppone che Jace sia la tua fantasia incarnata, quello che dovrebbe essere un fidanzato basato su tutti i miei personaggi preferiti letterari. Lo si immagina incredibilmente talentuoso e divertente e bello, e questo significa che tutti hanno una propria idea di come dovrebbe essere. Dunque, ricordatevi solo quello che è successo quando Robert Pattinson fu preso per “Twilight”, o quando hanno castato Josh Hutcherson e Liam Hemswort [in “Hunger Games”]. »
Bookish: « È decisamente un momento da “sai che hai fatto”, quando le persone si rendono conto di aver sbagliato. »
Cassie: « Sì! È una di quelle cose per cui [pensi]: “Beh, ritengo sia una buona cosa”. »
Bookish: « Hai cominciato come autrice di fan fiction, scrivendo la “Very Secret Diaries series” per “Il Signore degli Anelli”. Qual è stato il più grande mutamento, per te, da quando hai un tuo avido fanbase, essendo stata tu stessa una grande fan del lavoro di qualcun altro? »
Cassie: « Quando ero una fan de “Il Signore degli Anelli” e di altre cose, in un certo pensi a queste creazioni come a qualcosa che non è stato realizzato da una persona; a te sembrano reali. Quando sei dall’altra parte, perché hai ideato tu quel mondo, pensi, oh, dio, questi racconti sono scritti da una semplice persona – in questo caso, da me – ed è strano. Sei, tipo: “Oh, non è stato creato da un agglomerato senza volto: è sul serio il lavoro di un individuo”. Inoltre, essendo stata una fan, posso fare cose, a volte, dalla prospettiva del lettore: “Se fossi un fan di questo materiale, cosa potrei volere? Mi piacerebbe vedere scene tagliate dal libro? Gradirei degli assaggi dal prossimo romanzo, o disegni dei personaggi?”. »
Bookish: « Una delle cose che preferisco di Stephenie Meyer è il fatto che pubblica le scene tagliate dai libri della saga di “Twilight” sul suo sito. È un ottimo modo per interagire con il fandom moderno. »
Cassie: « Lo penso anch’io. Ora che abbiamo internet, c’è un modo molto più immediato per connettersi con i creatori delle cose che ci piacciono. Quando ero un’adolescente, gli autori erano figure distanti, lontane. Non avrei mai pensato di poter parlare con loro, e adesso invece è possibile. Questa è una cosa di Stephenie che ho sempre amato: aveva delle scene tagliate; aveva [“Midnight Sun”] dal punto di vista di Edward; aveva un gran senso di: “Che cosa mi piacerebbe, se fossi una fan di questa saga?”. »
Bookish: « A tal proposito, hai mai pensato di scrivere “The Mortal Instruments” dal punto di vista di Jace? »
Cassie: « È qualcosa che mi è stato certamente chiesto. Ci ho pensato. Una cosa che ho fatto è stata pubblicare sul mio sito varie scene dal suo punto di vista. Penso che sarebbe una cosa divertente da fare, e voglio farlo, ma penso che prima sia il caso di finire la saga e prendere un po’ le distanze. [I libri sono] già in terza persona, ma andando avanti con la serie, abbiamo modo di vedere la prospettiva anche di altri personaggi – di Alec, di Isabelle, di Simon, e anche di Jace. Dovrei pensarci – cosa posso portare a un libro dalla prospettiva di Jace che non sia già stato visto negli altri? »
Bookish: « Gli Shadowhunters danno molta importanza alla differenza tra loro e i “mondani”, o umani. Hai rivelato di aver preso il termine da Dungeons&Dragons; il mio ex era un roleplayer live action, quindi ho incontrato il termine a mia volta. Anche i personaggi di “Harry Potter” hanno una simile ossessione col Babbani VS. Maghi. Ora, alcuni geek si sono appropriati del termine per differenziarsi dai non-geek. Cosa ne pensi? »
Cassie: « È una domanda interessante, perché quando ho preso il termine dai miei amici stavano ruolando. Ho chiesto loro di organizzare, se possibile, una campagna nel mondo di “The Mortal Instruments”, perché ho pensato fosse un buon modo per testare in anteprima il sistema magico e controllare se c’erano cose che non andavano. Mi hanno domandato se volevo unirmi a loro, e io ho risposto di no, perché non avevo mai giocato a Dungeons&Dragons e non volevo rallentarli. A quel punto mi hanno scherzosamente dato della “mondana”, e io mi sono sentita un po’ ferita, perché ero, tipo: “Che intendi con mondana? Sto scrivendo un libro fantasy, sono ovviamente una geek!”.
Ho finito con l’inserire la parola nel libro perché quando gli Shadowhunters chiamano gli esseri umani “mondani”, danno alla parola una leggera accezione dispregiativa. A mano a mano che si va avanti coi libri, una delle cose che volevo fare era forzare gli Shadowhunters a confrontare il loro atteggiamento nei confronti dell’umanità e gli aspetti problematici del pensarti migliore delle persone che si suppone tu debba proteggere. »
Bookish: « Come va la stesura della “Magisterium series”, la saga che stai scrivendo insieme a Holly Black? Tutto quello che sappiamo a riguardo, per ora, è che è per ragazzi, e che il protagonista è il dodicenne Callum Hunt. In un certo senso, state ribaltando la tipica storia magica, perché Cal si sta addestrando per diventare un mago oscuro. Ho di recente scritto un articolo per Bookish, “7 Celebrità Che Dovrebbero Scrivere Dei Romanzi Young Adult”, e avevo avuto quell’idea. Avrei dovuto saperlo che qualcuno lo stava già facendo! »
Cassie: « [Ride] Succede sempre, e a quel punto pensi: “Aww, qualcuno lo sta facendo”. È parso un concetto divertente. Un sacco di libri che amavo da bambina – ce n’era uno chiamato “Which Witch”, di Eva Ibbotson. È un gran bel libro su un mago oscuro che sta cercando di trovare una moglie, e quindi fa delle audizioni a tutte queste streghe; quel mago è cattivo, sì, ma in maniera differente. Ricordo solo quando divertimento provava con la magia oscura per bambini, e quindi c’era un po’ di questa sensibilità. »
Bookish: « Tu e Holly vivete solo a un miglio di distanza, ora. Trovate più facile scrivere entrambe nella stessa stanza, o vi inviate le pagine elettronicamente? »
Cassie: « Per quanto possibile, scriviamo nello stesso posto. Scrivo, e poi le passo il computer, e lei continua quello che ho scritto e poi aggiunge pezzi suoi nella mia parte, e mi ridà il computer… In questo modo si crea uno stile amalgamato, in cui non puoi determinare cosa ho scritto io e cosa lei. »
Bookish: « La Constantin Film, che sta adattando “City of Bones”, ha già acquistato i diritti della “The Magisterium Series”. Inoltre, tu e Holly state adattando il copione. Con l’esperienza che hai fatto sul set di “City of Bones”, cosa porterai all’adattamento cinematografico del primo libro, “The Iron Trial”? »
Cassie: « [Sul set di “City of Bones”] ho imparato un sacco sullo scrivere la sceneggiatura, e questo si spera mi sarà utile quando lavoreremo a “Magisterium” – sulle cose che funzionano nei libri ma non si traducono bene nel film, e anche su come puoi utilizzare il film come mezzo visivo per indicare le cose. Ci sono modi in cui puoi mostrare un personaggio nel libro, ma in un film ci sono mezzi grandiosi per mostrare visivamente il personaggio – per esempio, ciò che quella persona ha indosso. Oppure, per dire, se stai camminando in un set che è, ad esempio, il loro ufficio, con la telecamera puoi indugiare sugli oggetti in loro possesso, e questi possono dirti un sacco di cose su quei personaggi, e tutto ciò in modo diverso rispetto a quello che adopereresti in un libro. »
Bookish: « Ci sono dei momenti, durante la stesura con Holly, in cui hai pensato tra te e te: “Beh, questo nel libro non ci può andare, ma me lo salverà per il film”? »
Cassie: « Sì, succede definitivamente, quando parliamo di come potrebbe essere tradotto il libro in un film. E poi certo, ci sono domande sugli effetti speciali. Per me, la cosa più importante è che quando stai scrivendo un libro hai un budget di immaginazione infinito; puoi scrivere tutto ciò che succede, e non ti costa nulla. Ma in un film, se vuoi dire: “Ora c’è una scena in cui ogni vulcano sulla faccia della Terra esplode contemporaneamente!”, la respingeranno e vorranno limitare questo genere di cose. Quindi devi pensare intelligente a: “Come attraverso tutta questa roba senza far eruttare ogni vulcano sulla Terra e girare la scena?”. »
Bookish: « Qual è la cosa che aspetti con più ansia, del film? »
Cassie: « Ho potuto essere un’extra in una delle scene. Voglio davvero andare al cinema con la mia famiglia e far vedere loro il debutto cinematografico. Sono un demone gatto, e indosso orecchie a punta da gatto e ho del makeup folle in faccia. Sono davvero emozionata all’idea di vedermi come un mostro nel film. »
Bookish: « È stata un’idea tua o del regista? »
Cassie: « No, è stata totalmente un’idea [di Harald Zwart]! Stavo gironzolando per il set e lui: “Devi comparire nella scena del party di Magnus con tutti i demoni, le banshee, le pixie e le fate! Comparirai in questa scena e sarai un demone!”. E così sono semplicemente andata dagli addetti al trucco, e mi tipo incollato le orecchie da gatto in testa e fatto questo folle makeup da trucco e roba simile. È stato davvero divertente, quindi sono eccitata a riguardo. »
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