Quest’oggi il post del read along toccava a me (e direi che si vede, visto che non sono riuscita a pubblicarlo prima delle undici di sera). 😉 Il capitolo di stasera è il settimo, “La Porta Pentadimensionale”. E… spero vi piaccia!
Avevamo lasciato i nostri Clary e Jace in compagnia della strampalata inquilina del piano di sotto, Madame Dorothea.
La casa della donna è un “trionfo di incensi”, con tende fatte di perline e poster con su disegnate costellazioni dello zodiaco, simboli cinesi e mani. Inevitabilmente, Clary resta affascinata – se così si può dire – dall’ambiente circostante, al punto che Madame Dorothea è costretta a farglielo notare.
Ah: è sempre grazie a Dorothea se scopriamo che il bergamotto (e di conseguenza l’Earl Grey) non piace a Jace. 😉 Cercate di ricordarlo, se mai doveste decidere di invitare il nostro biondissimo Shadowhunter a casa vostra!
« Clary guardò Jace sollevando un sopracciglio. – Tu odi il bergamotto?
Jace si era avvicinato alla libreria e ne stava esaminando il contenuto. – Ti crea qualche problema?
– Probabilmente tu sei l’unico ragazzo della mia età che io abbia mai incontrato a sapere cos’è il bergamotto, per non parlare del fatto che sta dentro l’Earl Grey.
– Sì, be’ – disse Jace con uno sguardo sdegnoso. – Io non sono come tutti gli altri. […] »
« Clary raised her eyebrown at Jace. “You hate bergamot?”
Jace had wandered over to narrow bookshelf and was examining its contents. “You have a problem with that?”
“You may be the only guy my age I’ve ever met who knows what bergamot is, much less that it’s in Earl Grey tea.”
“Yes, well,” Jace said, with a supercilious look, “I’m not like other guys. […]” »
Inoltre, veniamo anche a conoscenza di una specie di “avversione” di Clary per il nomignolo “Fray” – quando Jace la chiama così, non può fare a meno di pensare a Simon, che non vede da quando ha piantato in asso al Java Jones.
Per evitare di infastidirla oltre (ha capito che c’è qualcosa che non va), Jace sposta il discorso su un argomento decisamente meno spinato: i mondani sono una razza credulona. In tutta la libreria di Dorothea non gli è riuscito di trovare un libro serio!
Clary gli risponde a tono (“Solo perché non riguarda il tipo di magia che fai tu…”), e Jace si affretta a chiarire che lui non usa la magia; gli umani sono umani proprio perché non sono in grado di utilizzarla. Quelli con i poteri magici sono gli Stregoni (perché hanno sangue demoniaco).
Tuttavia, sì, le sue armi sono effettivamente magiche – per essere in grado di brandirle ha dovuto sottoporsi a un rigoroso addestramento.
Dopo un attimo e pochi altri scambi di battuti torna Madame Dorothea, che nel frattempo ha preparato loro il tè (e li invita a seguirla nel salone dei ricevimenti).
« – Lascerò il cilindro al maggiordomo – disse Jace.
Madame Dorothea gli scoccò un’occhiataccia. – Se fossi divertente la metà di quello che credi, ragazzo mio, saresti il doppio più divertente di quello che sei. – E scomparve di nuovo dietro la tenda con un’esclamazione di disappunto che fu quasi soffocata dal fruscio delle perline.
Jace aggrottò la fronte. – Non sono del tutto sicuro di cosa intendesse dire.
– Io invece non potrei essere più d’accordo – disse Clary. Dopodiché attraverso di slancio la tenda di perline, prima che il ragazzo potesse rispondere. »
« “I’ll just leave my hat with the footman,” said Jace.
Madame Dorothea shot him a dark look. “If you were half as funny as you thought you were, my boy, you’d be twice as funny as you are.” She disappeared back through the curtain, her loud “Hmph!” nearly drowned out by rattling beads.
Jace frowned. “I’m not quite sure what she meant by that.”
“Really,” said Clary. “It made perfect sense to me.” She marche through the bead curtain before he could reply. »
Arrivati nella buia stanza dei ricevimenti, scopriamo che al caro Jace non piacciono neppure i cetriolini: dopo aver addentato un tramezzino (e aver scoperto che, appunto, contiene dei cetriolini) non si fa scrupoli ad allungare il resto a Clary, che lo gradisce un sacco.
A Jace non piacciono neppure i bugiardi, per inciso. E lo rivela guardando fisso Madame Dorothea, che non batte ciglio: non è una strega, lei, ma se lui vuole darle della bugiarda ben venga.
Segue poi una veloce spiegazione sulle varie “razze” che riassumerò così: gli Stregoni, essendo dei mezzosangue (figli di umani e demoni), non possono avere figli; i vampiri e i lupi mannari sono frutto di malattie genetiche; le fate sono angeli caduti (o potrebbero anche essere frutto dell’unione dei demoni e degli angeli).
Madame Dorothea non è davvero una strega: lo era sua madre, che l’ha appunto adottata proprio perché non poteva avere bambini – le serviva qualcuno, una persona fidata, a cui affidare “qualcosa” dopo la sua morte.
Prima di scoprire cos’è il “qualcosa”, però, Madame Dorothea legge rapidamente le foglie del tè di Clary – ma sono troppo confuse per ottenere qualche informazione come si deve. Così afferra anche la tazza di Jace: nel futuro del ragazzo c’è futuro, c’è sangue. C’è un nemico. E c’è anche un sentimento d’amore per una persona sbagliata.
Dopodiché Dorothea torna a fissare la tazza di Clary, e per prima capisce che in lei c’è qualcosa che non va: un blocco capace di bloccare la sua Vista.
Visto che Clary si rifiuta di prendere anche solo in considerazione l’idea, Madame Dorothea tira fuori il mazzo di carte e la sollecita a prenderle una a caso.
La prima carta pescata è l’asso di coppe, “La carta dell’amore”. Non è tuttavia una carta positiva – almeno, non necessariamente. Per amore spesso si fanno le peggiori follie.
« – Però è una carta potente. Cosa significa per te?
– Che l’ha dipinta mia madre – disse Clary lasciando cadere la carta sul tavolo. – È stata lei, vero? »
« “But it is a powerful card. What does it mean to you?”
“That my mother painted it,” said Clary, and dropped the card onto the table. “She did, didn’t she?” »
Madame Dorothea lo conferma: sì, il mazzo è tutto opera di Jocelyn. A volte la madre di Clary le faceva favori in cambio di informazioni dal Downworld.
In particolare, le aveva domandato di fare particolare attenzione a un certo nome: Valentine.
« – Jocelyn era quello che era – disse Dorothea. – Ma in passato era come te, una Cacciatrice. Un membro del Conclave.
– No – sussurrò Clary.
Dorothea le rivolse uno sguardo triste, quasi gentile. – È così. È venuta a vivere in questa casa proprio perché…
– Perché questo è un Rifugio – la interruppe Jace. – È così, vero? Sua madre era una Guardiana, vero? Ha creato questo spazio protetto… il posto ideale in cui rifugiarti se sei un Nascosto in fuga. È questo che fa, nasconde qui dei criminali, vero? »
« “Jocelyn was what she was,” said Dorothea. “But in her past she’d been like you. A Shadowhunter. One of the Clave.”
“No,” Clary whispered.
Dorothea looked at her with sad almost kindly eyes. “It’s true. She chose to live in this house precisely because—”
“Because this is a Sanctuary.” Jace said to Dorothea. “Isn’t it? Your mother was a Control. She made this space, ridde, protected—it’s perfect spot for Downworlders on the run to hide out. That’s what you do, isn’t it? You hide criminals here.” »
Jace quasi minaccia Dorothea di rivelare la sua esistenza al Conclave – ma Clary si inserisce, ricordandogli che ha promesso di non farlo.
Lui, però, è troppo sconvolto. Specialmente per la scoperta che ha appena fatto: oltre al Rifugio, Madame Dorothea è in possesso anche di un Portale.
Anzi: di un Portale Pentadimensionale.
Mentre la donna cerca di spiegare a Clary la sua funzione, Jace taglia corto: è una specie di “uscita di sicurezza.
E Clary capisce che se quella sera Jocelyn non è fuggita pur avendo un Portale così vicino è perché la stava aspettando; non voleva scappare senza di lei.
Si protende così in avanti – ha bisogno di sapere dove sarebbe andata Jocelyn se le fosse stato, possibile – e, prima che Jace riesca a bloccarla, Clary si ritrova trascina all’interno del Portale.
Il detto “pensa prima di agire” con Clary proprio non funziona! ;P Non si contano le volte in cui ha agito d’impulso, senza riflettere. E vabbè, ci piace anche per questo!
Jace mi rapisce sempre più a ogni capitolo! La lista di tutte le cose che non gli piacciono si allunga! Arrogante, affascinante, sicuro di sè, e pure schizzinoso! Lo amo! :roftl:
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