Come vi avevamo anticipato ieri, in collaborazione con la meravigliosa Maggie Stiefvater Italia abbiamo tradotto l’intervista che Cassandra Clare e Maggie Stiefvater hanno rilasciato per MTV.
Io mi sono occupata dei messaggi di Cassie; Alessia ha pensato a quelli di Maggie.
Si tratta di un articolo molto bello e interessante, che consigliamo davvero, davvero a tutti.
« Cassandra Clare ci spiega perché di recente si è presa una pausa dai social.
I fandom sono una cosa incredibile. Uniscono i fan, ispirano creatività e danno potere alle persone in una modo davvero notevole. In un fandom tutto è possibile. Detto ciò, ci sarà sempre una parte di ogni fandom appassionato che si sente delusa o irritata. Far parte di un fandom può essere una montagna russa emotiva.
La scrittrice Cassandra Clare non è estranea a questo tipo di delusione. “The Mortal Instruments”, la sua serie bestseller, ha venduto milioni di copie e dato origine a un lungometraggio e a un telefilm di prossima uscita. La sua presenza attiva sui social la rende sia una santa che un bersaglio per i suoi lettori appassionati. Alcuni recenti eventi l’hanno costretta ad allontanarsi da internet, dopo che era stata vittima di un “flusso costante di odio, minacce e insulti”. Questo ci ha spinti a riflettere: come può una persona così aperta coi fan come la Clare gestire lo stress e l’ansia che ogni giorno generano i fandom?
MTV News si è messo in contatto per e-mail con la Clare e con la sua amica e scrittrice YA Maggie Stiefvater (autrice del “The Raven Cycle”) per parlare di fandom, e ciò che ha ricevuto in cambio è stato molto, molto di più. Qui in basso, la Clare e la Stiefvater discutono francamente sul come gestiscono le critiche, la pressione di soddisfare le alte aspettative dei loro lettori e la dualità del fandom:
L’Età Dell’Accessibilità
Cassandra Clare: Credo che quando un autore si dimostra davvero disponibile, i fan tendono a considerarlo parte del fandom dedicato al suo lavoro. Può essere meraviglioso sentirsi parte di un fandom. Dopotutto, queste sono le persone che considerano i tuoi personaggi reali, e che tengono a loro, proprio come fai tu.
Maggie Stiefvater: Fino a pochi anni fa non avrei mai pensato che ci fossero così tanti problemi legati all’essere accessibili online, a parte la matematica impossibile. Matematica matrimoniale. C’è una coppia felice che deve accogliere dozzine di invitati che necessitano tutti di attenzioni e non c’è modo di essere imparziali. Solo che in questo caso io sono la coppia felice e gli invitati sono le decine di migliaia di lettori che vorrebbero tutti (e, sinceramente, meritano) un bigliettino di ringraziamento per i regali che mi hanno portato. Il problema più grande è lo scegliere con chi interagire perché diventa impossibile fare un cenno ad ogni invitato.
Clare: Essere considerato un membro del tuo stesso fandom dà origine a strani problemi. Tutti quanti teniamo al lavoro, ma come creatore, sei tu quello che ha il controllo. È come se fossimo tutti sullo stesso autobus, ma sei tu il solo a poter decidere dove andare. Dopo un po’, quando un fandom diventa abbastanza grande, questo squilibrio di potere genera una tensione orribile. Succede sempre. Non ho mai visto un autore o uno showrunner in grado di prevenirlo.
Vedi alcuni fan che cominciano a separare te dal tuo lavoro. Parlano di come amino il lavoro, ma odino te personalmente, a volte con intensità, nello specifico perché sei la persona che ha il controllo sui personaggi. E, di nuovo, questo può essere cognitivamente dissonante, non solo perché il personaggio l’hai creato tu, ma anche perché quel personaggio è, sotto qualche aspetto, te. Può essere inquietante.
Stiefvater: Ora però, come fa notare Cassie, il clima su internet sembra essere cambiato – ti sembra sia diverso rispetto a quando diventasti “un’autrice in pubblico” per la prima volta, Cassie? – Perché io non lo sento come un cambiamento dovuto ai miei numeri ma piuttosto come qualcosa che viene dall’esterno. Qualcuno ha fatto pipì nella piscina di internet. C’è sempre stata molta negatività online, ma ora sembra che anche le cose positive siano descritte in modo negativo. I miei fan mi dicono in continuazione che mi odiano, ma lo intendono come complimento. Penso che si possa mettere in discussione il fatto che entrambi i concetti vengono da qualcosa di buono, di legato all’affetto. Ma come persona che ama le parole, vedo una cultura dove l’essere entusiasti e positivi non è più figo.
Clare: Penso che Twitter abbia cambiato tutto. Amplifica le voci, e questo è grandioso quando queste sono voci che tradizionalmente non vengono ascoltate. Ma incoraggia pure a fare giudizi superficiali e cacce alle streghe. Tutto succede così alla svelta che non si ha il tempo di verificare i fatti o di moderare l’aggressività. Ho visto un sacco di creatori avvicinarsi ai social e aprire un account Twitter con grande ottimismo, salvo poi cambiare idea. Stavo parlando con uno degli scrittori del telefilm di Shadowhunters riguardo all’iscriversi a Twitter, e la sua risposta è stata orrore totale e un: “Perché uno scrittore dovrebbe mai assoggettarsi a una cosa simile?”
Un Fandom Diviso
Clare: Ogni volta che un tuo lavoro viene adattato in un film o in una serie TV, la tensione nel fandom si incrementa del 500 percento. Arrivano anche nuove persone, il cui interesse primario, piuttosto che i libri, è l’adattamento. E arrivano anche nuovi lettori che hanno scoperto i romanzi per la prima volta. Un pubblico notevolmente ingigantitosi è ovviamente una cosa meravigliose, e implica un beneficio enorme per la mia carriera, ma al contempo questo cambiamento improvviso porta un sacco di turbolenze e dispute.
Lasciate che vi faccia un esempio: alcuni fan erano arrabbiati perché il cast di “The Mortal Instruments” non è stato preso per il telefilm. Quando i nuovi attori sono stati annunciati, un sacco di altri lettori si sono innamorati di loro, e c’è stata grande amarezza tra quelli a cui piaceva il “vecchio cast” e quelli a cui piaceva il “nuovo cast”. Più e più volte mi è stato chiesto di fare da arbitro, cosa che non posso fare – sono stata costretta a crearmi un sacco di regole e limiti per riuscire a partecipare agli avvenimenti del mio fandom tanto quanto faccio, e una di queste è non schierarmi. Sono una persona imperfetta, e so per certo di rovinare un sacco di cose, ma questa qui è una delle mie regole principali.
Ci sono un sacco di problemi legati al telefilm che hanno diviso il fandom di TMI. Quello che mi ha spinta a lasciare [Twitter] è stato il mio rifiuto di “schierarmi” in un litigio. Capisco che sia naturale, se pensi di aver ragione, volere che le persone si schierino dalla tua parte. È solo che penso che sia assolutamente un obbligo morale del creatore non farlo.
Stiefvater: La cosa più irritante dell’essere il creatore è che anche se hai un’opinione su un aspetto del tuo lavoro devi essere attento nel condividerlo. Perché la voce dell’autore sarà sempre inevitabilmente più forte di quella dei fan. Se su Tumblr scrivo un post su un personaggio del “Raven Cycle”, indipendentemente da quanto conciso sia, essenzialmente avrò tirato fuori un megafono e urlato GUERRA TUTTO GUERRA SU SU SU. Esprimendo un’opinione condivisa da una parte di un fandom diviso può far sembrare che tu gli stia dando un vantaggio non giusto. Ma come dice Cassie, è molto frustrante non poter mai prendere posizione. Il fatto è che scriviamo questi libri e di questi personaggi perché sono vicini al nostro cuore, non poterne parlare liberamente fa sembrare di essere imbavagliati.
Clare: Per la cronaca, penso che i miei fan siano alcune delle persone migliori, più generose e più intelligenti in giro. Creano arte bellissima, divertenti inside joke e scrivono recensioni molto ponderate. Sono incredibilmente grata per ognuno di loro, e amo leggere le loro risposte, così come pure le loro critiche. A mano a mano che un fandom cresce, comunque, non è difficile che anche solo una piccola percentuale di persone arrabbiate prenda il sopravvento sul mio inbox o sulle notifiche di Twitter. E mentre il fandom si ingrandisce, credo che alcuni lettori perdano di vista il fatto che sono una persona, e questo può far paura.
Di nuovo, quella di cui parlo è una piccola percentuale dei fan. Il novantanove percento di loro è molto gentile con me e tra loro. Ma di recente ho realizzato che venivo tirata in ballo per moderare discussioni senza una risposta esatta, e che il mio non saper rispondere portava necessariamente questo certo e intenso tipo di ostilità, quindi mi sono presa una pausa. Adesso sto cercando di capire come voglio procedere.
Stiefvater: Lo scorso anno ero nel mezzo di una tempesta tossica dovuta a una guerra nel fandom. Avevo un’opinione definita su un personaggio, l’ho detto chiaramente e le cose sono andate sempre peggio. Per la prima volta nella mia vita online ho dovuto chiudere internet e allontanarmi per qualche giorno. Anche se avevo un immenso numero di lettori positivi dalla mia parte, sorprendentemente basta davvero solo un piccolo numero di lettori aggressivi per rovinare la presenza online di una persona. Le migliaia di lettori che sono magnifici sono semplicemente così, magnifici. Ma non riescono ad attenuare la negatività, solo bilanciarla, che non è per nulla lo stesso. Puoi assorbire solo un certo quantitativo di negatività prima di dover rivalutare come essere presente su internet.
La Rottura Col Social Media
Clare: Ovvio, mi piacerebbe tornare e comportarmi come se nulla fosse. Ma questo genere di cose ti scuote. Credo che molto probabilmente eliminerò la mia colonna delle menzioni e utilizzerò Twitter in un modo meno interattivo. Smetterò di rispondere ai messaggi dei fan e alle domande su Tumblr. Mi rattrista, ma non vedo altro modo. Però non ho ancora deciso – è un processo in corso. Al momento, la sfida davanti a me è capire come evitare che cinque persone mi rovinino la giornata, perché se non ci riesco, ogni giorno sarà rovinato.
Stiefvater: Penso che specificatamente alle autrici donne si richieda di essere gentili online. Sempre gentili, sempre educative, mai aggressive. Sembra che questo debba servire a risparmiargli le fiondate e le frecce della sventura online. Ma in realtà ci toglie semplicemente le armi. Mi guardo intorno e vedo autori come Chick Wendig e John Scalzi e penso – possono dire quello che vogliono. Quando qualcosa è una stronzata gli è permesso di chiamarla stronzata. Ecco. Questo è quello che farò. Se mi odierete potrete farlo perché ho parlato di qualcosa per come la vedo, non per qualche sgarbo immaginario. Prenderò posizione per ciò in cui credo e l’odio che riceverò per questo non mi impedirà di dormire la notte.
Ansia Da Fandom
Clare: Ho partecipato a delle signing dove le persone mi minacciavano e le librerie si sono trovate costrette a garantire delle misure di sicurezza. Durante degli eventi alcune persone mi hanno schiacciato con forza la mano con dei libri perché erano furiose per la morte di qualche personaggio. Gli scrittori vivono in una zona nebulosa. Siamo conosciuti, ma non famosi. Fatta eccezione per alcuni di noi, non siamo celebrità. Ma siamo comunque i creatori, quelli che generano forti sensazioni nelle persone. Quindi non siamo abbastanza famosi per avere una security vera e propria, ma lo siamo abbastanza per doverci preoccupare.
Stiefvater: Di solito non mi sento fisicamente minacciata alle signing, ma questo dipende da due grandi differenze. Prima di tutto Cassie alle sue ha a che fare con molte più persone. Secondo, Cassie ha un fandom, io ho ancora per lo più lettori. Lei è generalmente vista come creatrice, io sono vista come autrice. Ciò può sembrare lo stesso ma personalmente penso che qualcuno che si identifica come fan sia molto più portato a fare pressione sui confini fisici di chi si identifica come lettore.
Clare: Il punto è che sono fortunata. Questi sono i problemi che derivano dal successo. Ricevere odio è una faccia del successo. Più sei conosciuto, più diventi una cosa e non una persona. Quindi cerco di alleviare questa sensazione portando con me amici e parenti durante le signing. È utile poter guardare qualcuno che sai che pensa a te prima di tutto come a un individuo.
Stiefvater: Devo interromperti qui, Cassie. Non sono per nulla d’accordo. Cioè, sì, sono fortunata, siamo entrambe tremendamente fortunate di poter fare ciò che amiamo per vivere. Ma tu, Cassie, dici: “Ricevere odio è un lato del successo” e io su questo mi trovo molto, molto in disaccordo. So che a te può sembrare così perché sei sempre stata parte di un fandom. Vieni da un mondo in cui eri una lettrice e i tuoi libri hanno sempre ispirato un fandom. Riesco a capire il perché per te sia semplicemente un prodotto che deriva dalla popolarità – nella tua carriera è sempre stato così.
Ma ecco qui: il “Raven Cycle” è la mia prima serie ad avere un fandom, non è però la mia prima serie ad avere successo. La mia trilogia “Shiver” ha venduto milioni di copie – molte più del “ Raven Cycle” – ma non ha mai avuto un fandom. Ha avuto lettori appassionati, ma non un fandom. E per la durata di quei quattro anni in cui “Shiver” ha venduto come popcorn al cinema potevo contare i messaggi di odio che ricevevo online sulle dita di entrambe le mani lasciandomi un sacco di dita rimanenti. Ora ho il fandom del “Raven Cycle” e non riesco più a contarli, ce ne sono troppi. Quindi sebbene ami il mio fandom devo ammettere che sia un problema legato al fandom stesso, non un problema naturale. Chiamandolo un problema naturale del successo lo stiamo perdonando e non deve essere così. Ricordi cosa dicevo a proposito di come il linguaggio di odio riferito a cose positive possa creare problemi? Scusa per l’interruzione, continua pure.
Clare: Hai ragione. Non ho mai conosciuto niente di diverso. Ho sempre pensato a quelle persone, quelle inumanamente crudeli, come a delle aberrazioni di internet, ma forse ignorarle è stato un errore, perché adesso mi sembra che il loro atteggiamento sia diventato la normalità, un modo comune di parlare alla gente e in special modo ai creatori. E per le donne è molto peggio. Voglio dire, noi, io e Maggie, siamo donne che spesso hanno per fan ragazze e donne, ragazze e donne che sono cresciute in un modo che dice loro che le donne di successo sono mostri, e che ogni donna che riconosce il suo duro lavoro o il suo successo va biasimata e disumanizzata. Spesso sentiamo dire di scrittrici e creatrici: “Crede di essere grandiosa”, “Pensa di essere una regina!”, “È convinta che la gente dovrebbe prostrarsi davanti a lei”, ecc; di solito non c’è niente a provare cose simili, solo il fatto che hanno successo e non si disprezzano. Vorrei che non fosse un problema da donne – vorrei che queste ragazze potessero crescere in un mondo che permette loro di considerarsi grandiose.
Stiefvater: La dicotomia è forte. Quello che Cassie ha detto riguardo al non essere vista come persona – io sono vista o come un demone o come una regina e la realtà è qualcosa che sta nel mezzo. Una regina demone. È semplicemente difficile essere un modello per gli altri perché quando fai uno sbaglio la caduta è molto più grande.
Clare: È difficile. Sono grata per i miei fan. Mi sento fortunata. Ma so benissimo che gli uomini possono parlare delle loro relazioni complicate con le risposte dei fan in maniera più libera. I fan non sono monoliti – non danno tutti la priorità agli stessi personaggi, né desiderano le stesse cose, né possono apprezzare tutti gli stessi aspetti di una storia. Una situazione in cui si vorrebbe rendere tutti felici ma non si può genera frustrazione, e succede soprattutto nelle donne, a cui è stato insegnato che è il loro lavoro rendere le persone felici. Io voglio che tutti siano contenti! Ma, più di tutto, desidero scrivere le storie che voglio scrivere. Devo mettere questo prima di tutto.
Come Essere Un Fan Magnifico
Stiefvater: Essere coinvolti dal mio lavoro in modo passionale e critico, comprare i libri legalmente, pensare a me come una persona senza far supposizioni sulle mie motivazioni o la mia politica, comprarmi una Ferrari F12 color carbone con cerchi neri. Hai detto magnifico, non semplicemente grande.
Clare: Ovviamente i miei romanzi significano un sacco, per me, e sono vicinissimi al mio cuore, quindi quando vedo che le persone li amano, che vivono dentro di loro, per me significa tantissimo. Credo che essere un fan magnifico significhi anche essere gentile con gli altri fan, e con se stessi. Sapere che amare un romanzo non ti rende un nerd o un geek; ti rende speciale ed eccezionale. »
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