Dopo la pubblicazione di Città del Fuoco Celeste, Cassie ha risposto a ben due domande su Jessamine; una, la prima, riguarda CP2. L’altra, invece, è lievemente spoiler di Città del Fuoco Celeste. Vi consigliamo di fare attenzione e, nel caso in cui non aveste finito il libro, non leggere!
« “Ciao, Cassie! Ho finito di leggere La Principessa un po’ di tempo fa e, sebbene io l’abbia amato, ciò che davvero volevo sapere è – perché Jessamine è dovuta morire? Capisco che è più felice da fantasma di quanto lo sia mai stata in vita, ma perché è dovuta morire per essere felice? Perché non poteva vivere ed essere felice? Per me è così tragico perché Jessamine è stata triste e arrabbiata per tutta la vita, e ha passato gli ultimi mesi in prigione, e poi, nel momento in cui ne è uscita, è morta. Qual è stato il tuo ragionamento, qui?”
Grazie per le parole gentili su La Principessa e per l’amore verso Jessamine, un personaggio che spesso non viene notato. Non ho mai pensato al fatto che Jessamine fosse “più felice” da fantasma (non lo è, davvero, è solo… un fantasma) come a un qualcosa che avesse a che fare col significato della sua morte. Piuttosto, Jessamine, Tessa, Sophie, Charlotte (e in una certa misura anche Cecily – in effetti, tutti i personaggi femminili di TID) simboleggiano dei modi in cui la repressione vittoriana delle donne plagiava le loro vite.
Sophie era una serva che era stata aggredita sessualmente dal suo datore di lavoro – qualcosa che nel periodo vittoriano capitava costantemente, perché le donne non avevano difese contro gli uomini che rispetto a loro avevano una maggiore posizione di potere e ricchezza. Lui avrebbe sempre risposto che era stata lei a gettarglisi tra le braccia, e tutti avrebbero sempre dato ascolto alle sue parole piuttosto che a quelle della donna. Come Sophie, un sacco di quelle donne venivano gettate in strada, incapaci di trovare un altro impiego. Sophie è stata salvata da Charlotte, ma molte altre donne reali non sono state così fortunate.
Tessa è stata obbligata ad andare in Inghilterra per riunirsi con suo fratello, dal momento che non aveva altre opzioni disponibili. Senza un guardiano (sua zia), essendo una giovane donna doveva avere la protezione di un uomo. Non aveva altre opzioni oltre al recarsi in un rifugio per mendicanti, dove probabilmente sarebbe morta, o prostituirsi. Tessa è intrappolata negli eventi di TID tanto dal suo sesso quanto dalle circostanze.
Charlotte è nata per il potere, è esattamente il tipo di donna che suo padre desiderava che fosse un maschio, perché è chiaramente una leader. Eppure, Charlotte lotta coi denti e con le unghie per ottenere ogni goccia di rispetto e oncia di potere che ha. E fino a Clockwork Princess, il merito di ogni suo traguardo è stato attribuito a Henry (sebbene tutti sappiano che Henry è un brillante inventore, come leader è tremendo), e se non l’avesse sposato, non avrebbe avuto accesso ad alcun tipo di potere. Il potere che ha proviene da un uomo fino alla fine.
“Le donne della metà del diciannovesimo secolo non avevano certe scelte. La maggior parte viveva in uno stato leggermente superiore a quello della schiavitù. Dovevano obbedire agli uomini, perché quasi in ogni caso erano loro a tenere in mano tutte le risorse, mentre le donne non avevano alcun mezzo indipendente di sussistenza. Vedove ricche e zitelle erano eccezioni fortunate. Una donna che restava single attirava su di sé disapprovazione sociale e pietà. Non poteva avere figli o convivere con un uomo: le sanzioni sociali erano semplicemente troppo alte. Né poteva svolgere una professione, dal momento che erano tutte precluse alle donne… Molte donne non avevano altra scelta che sposarsi.”
Jessamine è cresciuta come una mondana. In quanto tale, le era stato insegnato che il suo proposito, nella vita, era fare un buon matrimonio. Quando ha perso la sua famiglia ed è arrivata all’Istituto, le è stata data un’altra opzione: diventare una Shadowhunter. (Non che non ci siano/non ci fossero anche pressioni sulle Shadowhunters femmina perché si sposassero e avessero dei bambini/altri Shadowhunters. Ma avevano l’opzione di guadagnarsi un salario dal Conclave.)
In ogni caso, Jessamine non vuole diventare una Shadowhunter. Vuole ciò che è stata cresciuta per desiderare, perché è questo ciò che fa un condizionamento precoce. E ovviamente non in ogni caso – molte donne dell’età Vittoriana erano irritate dalle limitazioni che venivano poste loro dalla società. E Jessamine, che è appunto caparbia, cocciuta e coraggiosa, probabilmente l’avrebbe voluto a sua volta, ma non ne ha mai avuto la possibilità: le sue idee di ciò che significano matrimonio e famiglia e proprietà sono legate alla morte della sua famiglia, come dimostra la sua casa delle bambole, in cui ricrea ciò che lei pensa essere una vita “normale”. Per Jessamine, diventare una Shadowhunter significa tradire gli ideali dei suoi genitori morti, qualcosa che nessuno all’Istituto capisce o tenta di capire, eccetto forse Tessa.
Jessamine è intrappolata. Come lo erano, per certi versi, tutte le donne vittoriane. È intelligente, disperata, disposta a fuggire e vivere con Tessa se solo potessero andar via dagli Shadowhunters, ma nessuno comprende a che punto arrivi la sua disperazione finché non è troppo tardi. Era innamorata di Nate? Probabilmente no. Lui le ha offerto una via di fuga da una vita in cui era intrappolata, e lei gli ha offerto delle informazioni utili. Jessamine ha tradito gli altri Shadowhunters, persone che l’avevano presa con sé ed erano stati gentili con lei, ma non era naturalmente né stupida (nessuno in grado di raggirare abilmente l’incantesimo per comunicare a Will dov’è davvero il nascondiglio di Mortmain può essere stupido) né infida. Si trovava in una situazione in cui aveva a disposizione solo cattive scelte e ne ha presa una.
Ricevo spesso questo genere di domanda: “Perché così e colà doveva morire? È stato tragico.” E lo capisco, perché leggere una tragedia è difficile e doloroso per tutti noi. Ma la tragedia in un’opera di finzione è un illuminatore: senza morte e tragedia, non ci sono conseguenze visibili per nulla. Senza la morte di Jessamine, non ci sarebbero conseguenze visibili della misoginia praticata contro di lei, contro Charlotte e Sophie e Tessa.
Il fatto che Charlotte sia fatta Console è una vittoria massiccia, ma è un’eccezione, non la regola. Sophie, che è riuscita a sopravvivere a ciò che le ha fatto il suo datore di lavoro e Ascenderà, è un’eccezione. Tessa, per via dei suoi immensi poteri magici, è un’eccezione.
Non tutti possono essere eccezioni.
Il mondo era un posto terribile e pericoloso, per le donne, nel 1870 – con questo non voglio dire che le donne che camminavano per la strada potevano essere attaccate in qualsiasi momento. Intendo che il loro operato e la personalità erano sotto attacco. La storia di Jessamine riguarda l’essere intrappolati e non avere buone opzioni, perché era spesso, se non sempre, questa la situazione delle donne di quel tempo. È spesso la situazione delle donne oggi. Jessamine è ovviamente più vittima che colpevole, ma all’epoca c’era letteralmente una guerra contro le donne. Ci sono cinque donne importanti, in TID; quattro sopravvivono alla guerra. Una no. La lezione di Jessamine e di ciò che il mondo e il Conclave le hanno fatto vivrà nelle vite dei discendenti dei sopravvissuti. In TLH. »
« “Un paio di mesi fa hai detto che, se avessimo strizzato per bene gli occhi, saremmo riusciti a vedere Jessamine, in CoHF. Mi chiedevo: che intendevi (ora che il libro è edito da un po’)?”
Spoiler sotto il cut… ma nella mia copia è a pagina 196.
“Quello di Londra era uno dei pochi Istituti a non essere stato ancora svuotato. Apparentemente Sebastian e il suo esercito avevano cercato di attaccarlo. Erano stati respinti da un qualche incantesimo di protezione, qualcosa di cui neppure il Consiglio era stato a conoscenza. Qualcosa aveva avvertito gli Shadowhunters del pericolo imminente e li aveva guidati in salvo.”
“Un fantasma,” disse Magnus. Un sorriso gli aleggiava sulle labbra. “Uno spirito che ha giurato di proteggere il posto. È stata lì per centotrent’anni.”
“Stata?” domandò Jocelyn, appoggiandosi contro la parete impolverata. “Un fantasma? Davvero? Come si chiamava?”
“Riconosceresti il suo cognome*, se te lo dicessi, ma a lei non farebbe piacere.” Lo sguardo di Magnus si fece distante. “Mi auguro che questo significhi che ha trovato la pace.”
*Jocelyn conosce Tessa, e riconoscerebbe il cognome Gray. »
Io adoro Cassandra e adoro TID scusate ma alla fine, nella nota dice che Jocelyn riconoscerebbe il conognome Gray. Ma il fantasma non è Jessamine? Il cognome di Jessamine è Lovelace.
Dopo il matrimonio con Nate, il cognome di Jessamine è diventato Gray. Era Jessamine Lovelace da nubile.
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Condividi su