Buongiorno, Shadowhunters! 🙂 Cominciamo la giornata pubblicandovi la traduzione di un nuovo post di Cassie su Città del Fuoco Celeste. A parer nostro, è tra i più interessanti; speriamo la penserete così anche voi!
Ovviamente, SCONSIGLIAMO A QUANTI NON AVESSERO FINITO IL LIBRO DI CONTINUARE A LEGGERE. SONO PRESENTI RIFERIMENTI AI MORTI (e a chi è sopravvissuto) IN CoHF.
FATE ATTENZIONE. NELLA TRADUZIONE CI SONO DEGLI SPOILER.
« “Ciao, Cassie. Prima di tutto, vorrei solo ringraziarti per CoHF. È stato eccezionale, e una fine fantastica per una serie degna di nota. Mi stavo chiedendo cosa ti ha spinta a scegliere di non uccidere nessuno del gruppo PRINCIPALE. (Mi riferisco principalmente a Jace, Clary, i ragazzi Lightwood, Simon, Magnus e Maia.) Non fraintendermi, sono felice che tu non abbia ucciso nessuno di loro, ma mi aspettavo la morte di uno dei personaggi principali. Mi chiedevo cosa ti ha spinta, alla fine, a tenerli in vita.”
Per prima cosa, grazie per le tue parole gentili su CoHF. Sono felice di sapere che ti è piaciuto – e che non desideravi la morte di nessuno di quei personaggi. Penso che questo sia un riconoscimento del fatto, anche se sei curiosa (cosa naturale!), che il libro non sarebbe stato migliore, se uno di quei personaggi fosse morto.
Secondariamente, non mi sorprende sapere che le persone fossero preoccupate per la morte di un personaggio “principale”. (In tutta onestà, nella lista qui sopra io avrei aggiunto Jordan, e lui è morto, ma basiamoci sul tuo elenco.) Oltre al “CHI SOPRAVVIVERÀ?” sul teaser poster (che non è colpa mia!), ho anche detto che almeno sei personaggi di cui conoscevamo il nome sarebbero morti.
Il che è stato un modo di stuzzicarvi crudele! Mi spiace! Noi scrittori dobbiamo trovare un modo per divertirci dove possibile. I personaggi a cui pensavo, per la cronaca, erano Raphael, Jordan, Maureen, Meliorn, Amatis e Sebastian. Sono morti anche il Praetor Scott e Rufus, ma non avrei scommesso sul fatto che le persone ricordassero i loro nomi da CoLS.
Analizzerò varie ragioni per cui non ho ucciso i personaggi che hai elencato. La prima è semplicemente una questione di genere. Molti di voi hanno letto un sacco di distopici, un genere che uccide una caterva di personaggi perché il suo punto è dimostrare che il mondo è un posto terribile pieno di omicidi, e che il genere umano è essenzialmente uno schifo. Ricordo di aver letto tantissimi distopici, da adolescenti (i generi tornano di moda e vanno via come le maree), tipo The White Mountains e The Sword of the Spirits, e wow, morivano tutti o si facevano esplodere, alla fine.
The Mortal Instruments, però, non è di genere distopico: è fantasy-avventura, un genere che si basa sulla supposizione che le persone siano intrinsecamente buone, e che il mondo sia un bel posto, a volte compromesso dalla presenza del male. I libri fantasy-avventura tradizionalmente non uccidono masse di personaggi principali, perché andrebbe contro la base tematica del mondo. (Questa è parte della ragione per cui Il Trono di Spade viene considerato un caso a parte: i personaggi principali continuano a essere fatti fuori, e brutalmente. Comunque, una delle cose che fa funzionare GoT è il fatto che i romanzi non siano sulla magia, ma sulla politica e la storia. I libri sono di genere politico, e la morte porta grandi cambiamenti nel mondo politico. Al contrario, però, uccidere Alec sarebbe stato solo uccidere Alec. Nessuno dei personaggi di TMI è un monarca; non è che dopo debbano trovare qualcun altro perché sia il re, o che cominci una guerra.)
Il Signore degli Anelli: sopravvivono tutti gli eroi. Boromir muore, ma era un po’ un abbozzo, e muore presto. È tipo la morte di Jordan. Gandalf muore, ma poi torna con capelli migliori.
Nessuno dei personaggi principali di Harry Potter muore, nell’ultimo libro (Silente decede nel sesto, ma i mentori/le figure paterne muoiono sempre: Hodge muore, Valentine muore, ecc.) – si tratta di persone tutte fuori dal gruppo centrale. Nessuno del nucleo centrale di Percy Jackson e gli Dèi dell’Olimpo muore, alla fine. O in Star Wars e così via.
Quanto al perché di ogni personaggio che hai elencato; vediamoli a uno a uno:
Clary: non volevo che il messaggio di questi libri fosse ehi, eroina coraggiosa, il risultato finale di tutti i tuoi sforzi è la morte. In altre parole, le donne che osano prendere il posto degli uomini come centro della narrazione saranno ricompensate con la morte.
Jace: Jace è già stato ucciso. Ucciderlo di nuovo sarebbe sfortunatamente stato esilarante. Inoltre, ne ha passate un sacco, e ho pensato che gli avrebbe fatto piacere una pausa.
Alec: desideravo prender parte allo stereotipo che vuole che tu uccida i tuoi personaggi omosessuali? No. Non mi sarebbe piaciuto se i miei libri avessero detto ancora una volta agli adolescenti omosessuali che il loro lavoro, nella vita, è morire, idealmente per gli etero. Inoltre, sarebbe stata una morte così devastante per Jace, il suo parabatai, Isabelle, sua sorella, e Magnus, che lo ama, da rendere inutilizzabili quei personaggi per l’intero libro – non ci sarebbe stato niente di simile a un lieto fine senza Alec, per loro.
Magnus: di nuovo, il messaggio, qui, se Magnus morisse, sarebbe orribile. E c’è una grande mancanza di personaggi principali non-etero e non-bianchi, nei romanzi YA, come potete vedere da questa lista. Magnus, per molti versi, esiste come personaggio che è una celebrazione dell’essere se stessi, a proprio agio nella propria pelle, e ucciderlo non sarebbe stato solo un colpo personale al personaggio, ma all’intera visione del mondo della serie.
Maia: le donne di colore forti, nei lavori YA, non sono cosa comune tanto quanto lo dovrebbero essere. (Non sono cosa tanto comune quanto dovrebbero esserlo in nessuna forma d’intrattenimento. E quando sono presenti, spesso è per essere uccise. Non sono qui per litigare sul fatto che i miei libri siano non-problematici, o che io non abbia mandato a farsi fottere un sacco di roba nel rappresentare personaggi che fanno parte di gruppi marginali. Ne parlo solo nell’ottica del cercare del fare di meglio.) Se avessi ucciso Maia in questo libro sarebbe parsa una punizione per aver desiderato di rompere con Jordan, il che è disgustoso. Il suo desiderio di lasciarlo era totalmente normale, e in questo non c’era nulla di sbagliato Inoltre, questo è stato il libro in cui Maia è diventata davvero se stessa – ha preso possesso di New York, è stata cazzuta, ed era molto più interessante da viva di quanto sarebbe stata da morta.
Isabelle: la morte di Isabelle avrebbe distrutto la famiglia Lightwood. Hanno già perso un figlio: Max. Questo bagno di sangue dei Lightwood sarebbe parso una strana concentrazione di dolore tutta atterrata ai piedi di un’unica famiglia. Inoltre, Isabelle è anche un personaggio femminile molto forte (capisco che questa sia una parolaccia, in certi circoli, ma a me sembra disgustoso), e non sono eccessivamente entusiasta all’idea di uccidere questo genere di personaggio, anche se, nel caso in cui le circostanze l’avessero richiesto, sarebbe stato possibile, perché il fatto che Clary fosse sopravvissuta avrebbe funto da contrappeso. Ma in questo genere di caso stai semplicemente uccidendo un personaggio per ammazzarlo. Non c’era bisogno che nessuno di loro morisse per farci capire la serietà della guerra: la capiamo, grazie al sanguinoso numero di Shadowhunters morti e allo sconvolgimento totale del loro mondo. Alla fine, non ho ucciso Isabelle perché non c’era nessuna ragione di ucciderla.
Simon: penso che la maggior parte delle persone pensasse a Simon come al blocchetto di spezzettamento, e riesco a capire il perché. È sempre stato un po’ fuori dal gruppo, prima perché era un mondano, e poi perché era diventato un Nascosto. Ho spesso parlato di come io abbia aggiunto alla serie altri tre libri, dopo Città di Vetro, perché in origine avevo pensato di scrivere uno spin-off su Simon, ma poi avevo deciso di continuare le avventure di Tutti e di dare a Simon un ruolo più centrale. Sin dal concepimento di quello spin-off, Simon era destinato a diventare uno Shadowhunter.
Ora, nulla ferma uno scrittore dal fare cambiamenti dell’ultimo minuto e ammazzare un personaggio che voleva lasciare in vita. Ma – essendo a mia volta ebrea – ero per certi versi riluttante all’idea di uccidere uno dei pochi eroi apertamente ebrei nel fantasy (immagino ci sia… Magneto?); inoltre, ammazzarlo avrebbe echeggiato un sacco di quello che Magnus aveva detto sul togliergli i suoi ricordi: il messaggio sarebbe finito con l’essere che solo il prescelto sopravvive, e quelli che sono ordinari, che non sono nati con la magia, possono aspettarsi la morte. Il che è per certi versi fascista.
E l’ultimo problema, di cui parlerò brevemente…
C’è quest’idea che uccidere i personaggi sia Importante e Letterario. Ucciderli bene, creando morti piene di significato, è grandioso. Ma puoi fare un disastro, uccidendo un personaggio, nello stesso modo in cui puoi sbagliare qualsiasi altra cosa: ho tenuto corsi di scrittura con gruppi d’età molto diversi tra loro, e i bambini delle elementari sono innamorati dell’idea di uccidere i loro protagonisti. Principalmente perché non riescono a pensare a nient’altro da fare con loro, e ucciderli termina questa preoccupazione. (Non c’è nulla di più carino e micidiale degli scrittori di nove anni.) Uccidere dei personaggi può essere Importante, perché ogni cosa fatta bene può esserlo. Tenerli in vita e affrontare i loro problemi che avanzano può essere ugualmente una sfida. Dipende semplicemente dalla storia.
Sono perfettamente felice di uccidere i personaggi, quando la storia lo richiede, o fare loro cose terribili. Le persone ancora si sconvolgono per la morte di Will ne La Principessa, sebbene lui sia morto di vecchiaia. Jessamine è morta. Max è morto. Ho morti ancora più strazianti in programma per il futuro. Non vedo l’ora di scriverle. Non dirò che mi è piaciuto uccidere Max, ma non ho avuto problemi a farlo.
Il punto è, c’è una ragione per cui nessuno dei personaggi centrali è morto nell’ultimo libro di Harry Potter*: Sirius e Silente sono stati eliminati prima. Questo perché di solito l’ultimo libro è quello in cui gli eroi sono con la schiena al muro, tutto è in crisi, e non c’è tempo per portare il lutto. (Ho ricevuto delle lamentele da persone che desideravano che Jordan fosse pianto di più – e in una bozza, avevo scritto del pianto/delle discussioni su Jordan, tra i personaggi a Idris, ma sembravano ridicolmente fuori luogo, e i personaggi parevano criminalmente stupidi perché si stavano concentrando proprio sulla cosa sbagliata al momento sbagliato. Immaginate se fosse stato qualcuno che amavano davvero, una Isabelle, o un Jace. Il lutto è qualcosa con cui l’eroe deve venire a patti prima della battaglia finale, non durante. Il loro pianto per Max è mozzato, in Città di Vetro, e continua nei libri successivi, dove c’è più spazio per affrontarlo.)
La serie, mentre si evolveva, è diventata – insieme all’essere la storia di Clary – la storia di un gruppo di eroi. Anche se la guerra è mostrata come terribile e Sebastian come cattivo (la morte orribile di Jordan), sebbene gli innocenti siano morti (Max, Amatis) e le persone si siano sacrificate per gli altri (Raphael), volevo mostrare la vittoria, il modo in cui hanno salvato e trasformato il mondo in cui vivono. Desideravo che i lettori finissero la serie felicemente, sentendo di aver affrontato un’avventura fantastica e trionfato insieme ai personaggi. Volevo che pensassero a quei personaggi a cui i miei lettori mi hanno fatto l’onore di tenere come vivi, che pensassero che vanno avanti per cambiare il mondo che hanno salvato. Non volevo compromettere l’idea che le persone siano fondamentalmente buone.
E il loro lavoro non è ancora finito. Anche se The Mortal Instruments è una serie a sé, e potrebbe essere l’unica serie sugli Shadowhunters che un sacco di persone leggeranno, è parte di un quadro formato da cinque serie. Questa storia va avanti, con The Dark Artifices e The Wicked Powers, e i personaggi di TMI vivono sullo sfondo, continuando le loro esistenze, continuando a essere parte del campo in cui hanno giocato questi eventi. Alla fine gli Shadowhunters dovranno affrontare la minaccia più grande di sempre, e le generazioni dovranno unirsi per sconfiggerla. E perché questo succeda, c’è bisogno che almeno alcuni delle prime generazioni siano ancora in giro. 🙂
*Sì, so che è morta un sacco di gente, ne I Doni della Morte. Sostengo che non fossero così centrali. Possiamo essere in disaccordo. 🙂 »
Non vedo l’ora che la storia continui… Mi sento male senza TMI, TID, Codice etc! 😥
Sono stracontenta che Cassie non abbia ucciso nessuno dei personaggi principali :trio: anche se prima dell’uscita di COHF la mia mente pensava che se Simon sarebbe morto Izzy sarebbe potuta diventare una Sorella di Ferro… ma il mio cuore sarebbe morto di dolore 🙁 🙁 :heart:
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