Dopo l’evento londinese di sabato scorso, il TMI Source ha avuto la possibilità di intervistare la nostra Cassandra. Tra i tanti argomenti di cui hanno discusso, c’è anche The Secret Treasons, la graphic novel sul Circolo di Valentine a cui Cassie sta lavorando già da tempo. 🙂
NOTA BENE: alcune domande, QUELLE CONCLUSIVE, presentano degli spoiler di Città del Fuoco Celeste. Per evitare spoiler non graditi, le troverete BEN DISTANZIATE dalla prima parte dell’intervista e INTRODOTTE DA RIPETUTI AVVISI DI SPOILER.
Ci spiace non poter fare di più, ma confidiamo che questo basti a non farvi leggere cose che non vi interessano.
Durante la festa newyorkese per l’uscita di City of Heavenly Fire, Holly [Black] ha detto che non ti piace scrivere delle fate, e che per te è un processo di scrittura molto lento. Cosa trovi più semplice scrivere, e cosa molto veloce?
Penso che ciò che mi riesce più semplice scrivere, tra i Nascosti, siano gli stregoni. Non so perché mi piacciono, per certi versi mi relaziono a loro. Scrivere di Magnus è davvero facile e divertente. Credo che le fate siano difficili perché hanno questo modo complicato di parlare, e inoltre non possono mentire, quindi devono rigirare la verità, e riuscire a far rigirare loro la verità senza però mentire è davvero un lavoro complesso. […] Holly è davvero brava a farlo, ecco, quindi sono sempre: “Oh, Dio, non ho idea di come farlo.” [Ride] Mi aiuta ogni volta.
Puoi dirci qualcosa di The Secret Treasons?
È un grosso progetto per una graphic novel/arte. È diverso da tutto ciò che ho fatto prima. Mi si è avvicinato John Ney Riber, che ha realizzato The Books of Magic con Neil Gaiman, e ha detto cose tipo: “Sono un grande fan dei tuoi libri, li amo davvero; mi piacerebbe un sacco conoscere la storia di Valentine, un giorno – la storia del Circolo”, e io ho risposto: “Non lo so – probabilmente non si adatterà alle strutture delle mie prossime serie, ma mi piacerebbe scrivere su quell’argomento”, e lui: “Se prepari una bozza di ciò che è successo, potrei trasformarla nel copione di una graphic novel, così verrebbe fuori una specie di progetto co-prodotto.” Quindi ho preparato la bozza – “Questo è tutto ciò che è successo a tutti i personaggi, il modo in cui sono andate le loro vite. È per questo che hanno preso quelle scelte.” – e gliel’ho consegnato, e lui lo sta trasformando nel copione della graphic novel. E Cassandra Jean, che tutti noi conosciamo e amiamo, la illustrerà, perché il lavoro verrà pubblicato dalla Yen Press, che è la casa editrice dell’adattamento in graphic novel di The Infernal Devices, per cui lei ha fatto per loro un sacco di lavori. È successo tutto così.
Verrà pubblicata quest’anno o il prossimo?
Beh, è difficile dirlo. La mia parte l’ho terminata, quindi sto aspettando che John la trasformi nella sceneggiatura della graphic novel. Poi dovremo attendere che Cassandra [Jean] finisca la graphic novel su cui sta lavorando e abbia del tempo libero. Spero – penso che probabilmente uscirà il prossimo anno, all’inizio del prossimo anno.
I titoli di Magisterium sono The Iron Trial [La Prova del Ferro], The Copper Mask [La Maschera di Rame], The Cosmos Blade [La Lama del Cosmo], The Golden Boy [Il Ragazzo d’Oro]e The Enemy of Death [Il Nemico della Morte], giusto?
Sì, ma potrebbero cambiare. Non voglio promettere nulla, specialmente conoscendo Holly. Cambia sempre i titoli dei suoi libri sei o sette volte.
C’è un sacco di diversità, nei tuoi romanzi. Hai personaggi non bianchi. Hai Maia, Raphael e Magnus. Ti è mai capitato di essere criticata, per questo?
Sì, certo. Tutto il tempo. Ricevi delle risposte negative, che spesso arrivano in maniera strana. Ti senti dire: “Non mi piace questo personaggio, non voglio che la storia ruoti così tanto intorno a lui.” E tu rispondi: “Beh, magari è che ti senti a disagio perché si tratta di un personaggio di colore?” E di norma la risposta che ti senti dare è: “Assolutamente no. Non è quello il problema. è solo che quel personaggio non mi piace per ragioni non identificate”. E io dico: “Beh, sai, quando lo senti dire trecento, cinquecento, seicento volte, ‘È solo che quel personaggio non mi piace per ragioni non identificate’, e il personaggio di cui si parla è sempre quello di colore, cominci a vedere uno schema”. Quindi penso che noi scrittori veniamo considerati responsabili per, sai, ciò che succede nei nostri libri, per il parlare correttamente della diversità, l’essere rispettosi, il rappresentare in maniera corretta, ed è giusto, ma bisognerebbe sempre aprire i libri con una mente aperta, ed è tanto difficile. Viviamo in una società che privilegia davvero le storie degli uomini bianchi, etero e atletiche, e così, se sei un lettore e ti approcci a un libro, è quel genere di racconto che ti aspetti, e se ti viene dato qualcosa di diverso, può esserci bisogno di abituarsi. Dobbiamo lavorare tutti insieme per realizzare che queste altre storie sono altrettanto importanti.
Scrivi spesso con le tue amiche scrittrici – Sarah, Holly, Maureen e le altre. Ci sono scene che senti il bisogno di scrivere stando da sola, senza ricevere una risposta immediata dalle altre?
Beh, di certo ci sono scene che scrivo da sola, perché non riesco a rintracciare le mie amiche o stanno dormendo o non siamo tutte insieme nello stesso posto. Le bozze le faccio perlopiù da sola – credo sia così per quasi tutti –, perché, perché gli altri possano farmi critiche utili, ho bisogno di abbastanza materiale da loro, così che possano capire il senso. Fino a qualche settimana fa quello che avevo su The Dark Artifices non era sufficiente, dovevo averne di più per poterlo mandare a Holly, Sarah, Kelly e le altre; altrimenti mi avrebbero risposto: “Beh, è un sacco di roba su qualcosa, e sembra che potrebbe funzionare. Non siamo certe di ciò che tu volessi fare”. Devi aspettare di avere materiale a sufficienza prima di poter ricevere una risposta davvero utile.
Un sacco di tuoi fan sono aspiranti scrittori; puoi delinearci il processo di ricerca che fai prima di cominciare seriamente a scrivere?
Beh, dipende dal tipo di libro che sto scrivendo, se è ambientato ai giorni nostri o è storico. I libri storici richiedono molta più ricerca specifica, quindi alle persone che desiderano scrivere romanzi di questo genere consiglio di trattarli come una specie di programma a immersione, come se stessi imparando un’altra lingua. Per me si è trattato di leggere solo libri ambientati nell’era vittoriana per sei mesi, guardare solo film ambientati in quel periodo, leggere una tonnellata di materiale – è stato un gran lavoro. Per quanto riguarda i libri ambientati ai giorni nostri, invece, la ricerca è più sulla mitologia, la demonologia, l’angelologia. […] Per l’ultimo libro ho fatto un sacco di ricerche e approfondito la mitologia della Caccia Selvaggia. Ho sempre saputo di volerla portare nei libri, e volevo darle una nuova svolta, quindi penso che potrei dire che ci sono un sacco di fonti formidabili, perché quasi tutta questa roba è di dominio pubblico. Ci sono miti che sono in giro da sempre, quindi il database online è enorme, e nelle librerie di miti e favole e roba di questo tipo, e vi consiglio di farne il miglior uso possibile.
In The Iron Trial, Callum e i suoi amici hanno dodici anni, mentre i tuoi Shadowhunters vanno dai sedici ai diciotto anni. Quali personaggi sono più semplici da scrivere: i pre-adolescenti o i giovani adulti?
Per me, i più semplici sono i giovani adulti. Holly è il vero genio del middle grade. Abbiamo cominciato il libro e ci è voluto un po’ perché entrassi nello stato mentale adatto per scrivere di dodicenni e tredicenni; poi però ci sono riuscita e ho cominciato ad amarlo tantissimo. C’è qualcosa di molto divertente nello scrivere di gruppi di quell’età. Hanno preoccupazioni diverse dagli adolescenti più vecchi. Perché quegli adolescenti pensano più al romanticismo e alle relazioni, mentre per i ragazzi più giovani c’è un’importanza specifica negli amici e nell’amicizia; un sacco della roba emotivamente coinvolgente che normalmente avrei utilizzato per il romanticismo va messa negli amici e nell’amicizia, nei migliori amici e in drammi di questo genere. È un qualcosa che ho portato in Città del Fuoco Celeste mentre scrivevo di Emma e Julian. È stato un grosso aiuto aver scritto Magisterium, perché sono riuscita a scrivere della relazione di Emma e Julian e tenerla fermamente nell’area dell’amicizia, dando comunque un’enorme componente emotiva.
DA QUI IN POI, LE DOMANDE SONO SPOILER.
Non proseguite se non avete letto City of Heavenly Fire (o non desiderate spoiler del libro).
Simon e gli ultimi capitoli di Città del Fuoco Celeste. Perché? Perché ha dovuto perdere i suoi ricordi?
[Ride] Tutti credevano che sarebbe andato al patibolo, quindi pensavo che sarebbero stati felici di sapere che tutto ciò che gli è successo è stato perdere la memoria.
Ma è così triste, perché non ricorda Clary, Isabelle…
Lo so. È triste, davvero triste. Quando scrivi un libro su una grande lotta tra il bene e il male, dev’esserci, la storia deve funzionare – se il bene batte il male, bisogna che lo faccia pagando un costo. Ognuno deve avere un costo da pagare. Il costo per Clary è perdere Simon così, il costo per Izzy è questo – tutti i personaggi pagano un costo, davvero. E il costo per Simon è perdere il suo vampirismo e la sua vita immortale, ma, per certi versi, non gli è mai piaciuto essere un vampiro. C’è un filo conduttore, nei libri: Raphael che dice: “Sei un vampiro terribile, non sai come essere morto, vuoi passare il tempo con gli Shadowhunters e basta”, e lui risponde di odiare l’essere un vampiro. Non è mai arrivato ad apprezzare quella sua nuova natura. Non c’è mai stata un pezzo nel libro in cui Simon si gira e esclama: “Essere un vampiro è grandioso!” […]
Sin dall’inizio della serie ho pensato che alla fine Simon sarebbe dovuto diventare uno Shadowhunter, perché è chiaramente ciò che desidera e la direzione in cui si sta muovendo. Ma sarebbe stato troppo semplice limitarsi a far sì che alla fine tutti dicessero: “E abbiamo vinto una guerra e ora Simon è uno Shadowhunter! Per qualche ragione!”
C’era quindi bisogno che lui ottenesse ciò che desiderava davvero, cioè essere uno Shadowhunter, il parabatai di Clary, poter stare per davvero con Isabelle, avere una vita con lei, avere dei bambini. Sai, per avere tutta questa roba, doveva rinunciare all’immortalità e all’essere un vampiro e diventare uno Shadowhunter, ma perché questo succedesse doveva pagare un prezzo. E il prezzo è questo: perdere i ricordi.
Sono così felice per lui! Non vedo assolutamente l’ora che esca The Dark Artifices, dove, si spera, Simon comparirà come Shadowhunter, magari sposato o fidanzato con Izzy, o anche solo impegnato a uscire seriamente con lei.
Beh, decisamente non vediamo l’ora di scrivere – ci sarà questa serie di racconti, provvisoriamente chiamata The Shadowhunter Academy […]. Se Simon desidera Ascendere e diventare uno Shadowhunter, dovrà frequentare l’Accademia degli Shadowhunters, imparare a essere uno Shadowhunter e allenarsi. Quindi il contesto della storia è: com’è, per Simon, affrontare quest’allenamento, e cosa significa tutto ciò per la sua relazione con Isabelle? E per il suo rapporto con Clary? Diventeranno parabatai? Come reagiranno tutti scoprendo che vuole diventare uno Shadowhunter? Come farà Simon a risolvere le cose con la sua famiglia? È questo il contesto della storia, e inoltre potremo dare delle occhiate anche ai retroscena dell’Accademia, perché è stata lì per centinaia di anni. Vedremo James [Herondale] e Matthew [Fairchild]. Vedremo altri personaggi che magari non ci aspettavamo di incontrare di nuovo…
Ragnor, Ragnor!
[Ride]
[Sarah Rees Brennan]: Abbiamo un’idea per inserire Ragnor.
Jocelyn e Luke ora sono sposati. Qual è ora il cognome di Jocelyn? E: Luke ha adottato ufficialmente Clary?
[Ride] Luke ha adottato Clary ufficialmente e, visto che il suo cognome è comunque qualcosa di inventato, e Jocelyn non desidera avere un cognome da Shadowhunter, è rimasta Fray.
Io ho letto anche se ci sono gli spoiler ..ormai manca un mesetto.all uscita del libro in Italia…..SPEROOOO!!!!!
Ma la Graphic novel su The Infernal Devices non uscirà mai in italiano? e altre sempre dei libri di cassi? :happy: :heart:
Nessuno ha acquistato i diritti di distribuzione italiana del manga di The Infernal Devices o della graphic novel di City of Bones, che io sappia. 🙁 Incrociamo le dita per il futuro!
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