Shadowhunters, vi siete mai chiesti: “Perché Simon non si è messo con Maia?”. 🙂 O: “Perché Isabelle e Jordan non sono una coppia?”.
Se la risposta è sì, allora è il caso che leggiate il post qui di seguito (ma ve lo consigliamo comunque, ché è parecchio interessante!). 😉
« “Hai un po’ rimpianto di aver fatto (comprensibilmente) rompere Maia con Simon e di averla rimessa in coppia col ragazzo figo che in primo luogo l’aveva trasformata in un licantropo? So che a Jordan dispiace molto per ciò che è successo, ma cosa ti ha fatto scegliere di non approcciarti alla faccenda in maniera differente? Facendo magari mettere in coppia Maia con Simon e Isabelle con Jordan? È solo che mi interessa e irrita pensare che Maia e Simon sarebbero potuti essere una coppia davvero intrigante: un vampiro e un licantropo; a entrambi piacciono i videogiochi e hanno un senso dello stile simile; hanno avuto problemi con l’amore… Isabelle e Jordan paiono due persone avvenenti che avrebbero potuto mettersi con chiunque altro. C’era la possibilità che finissero insieme e stessere bene in coppia?”
Questa domanda si avvicina a quel genere di quesiti che la mia amica Libba Bray chiama: “Perché il tuo gatto è il tuo gatto e non è qualche altro gatto?” (In sostanza: “Penso che avrei potuto scrivere il libro in quel modo, se fosse stato un altro romanzo, ma è ciò che scegli di scrivere a rendere il libro quello che è, non l’infinito numero di cose che non hai scelto.”)
Se ti siedi a scrivere, diciamo, il racconto sfortunato di due topi antropomorfi, potresti non dover rispondere alla domanda: “Perché non il racconto di due furetti che sono nemici mortali?”, semplicemente perché non ti è mai venuto in mente di scrivere quell’altra storia. Non mi è mai venuto in mente di mettere Isabelle e Jordan in coppia. Non ho mai pensato che fossero più fighi di Simon e Maia e, in ogni caso, non sono certa che le persone andrebbero accoppiate per via del loro livello di figaggine.
Ho sempre pensato che fosse abbastanza chiaro, dopo Città di Vetro, che ci stavamo muovendo nella direzione della Simon/Isabelle. Hanno tutta questa tensione sessuale, scene insieme che hanno smussato le ossa dei personaggi. Solo Simon può avvicinarsi e confortare Isabelle, dopo la morte di Max. Solo Isabelle può far sorridere Simon, mentre lui è in prigione. Cominciano costantemente ad avvicinarsi, dalla fine di Città di Cenere in poi. Non riesco a capire come potresti non innamorarti di un ragazzo che ti racconta l’intera trama di Star Wars per farti addormentare, ma forse sono solo io a vederla così.
Maia mi piace un sacco, e di certo condivide un sacco di interessi, con Simon, come i videogames. Ma vale lo stesso anche per Clary e Jordan. E penso che si possano scrivere storie interessanti su un vampiro e un licantropo innamorati, ma lì fuori ci sono un sacco di esempi, e credo anche che una coppia formata da un vampiro e uno Shadowhunter sia altrettanto interessante.
Quanto a Jordan, scrivere di lui è complicato e intensamente difficile. Ha fatto una cosa imperdonabile, anche se si trovava in una situazione che nella vita reale non ha niente di analogo: non c’è niente di simile a trovarsi trasformati in licantropi senza saperlo, e a causa di questo soggetti a fitte di rabbia e paranoia quasi extracorporee. Penso che venir drogato con dei forti allucinogeni sia qualcosa di vagamente simile, ma diffido dell’utilizzare la magia come metafora per tutto. La magia è una metafora, ma non soltanto una metafora. Deve operare come semplice magia, o altrimenti non potrebbe funzionare. Deve dare una ragione alla nascita di organizzazioni come il Praetor Lupus, inventato perché le persone che vengono trasformate in licantropi sono un pericolo per loro stesse e gli altri.
Vi dirò: quando ho scritto per la prima volta di Jordan, non intendevo riportarlo nei libri. Mi sono resa conto che avrei dovuto farlo da qualche parte in Città di Vetro, e se l’avessi saputo prima, avrei parlato di lui in maniera completamente diversa, in Città di Cenere. Lì era semplicemente orribile, e non c’era nulla di redimibile in ciò che aveva fatto; ha colpito Maia, cosa che, pur essendo sotto l’influenza dell’equivalente di dieci dosi di fenciclidina, non può essere perdonata – per molte ragioni colpirla è stato peggio che morderla e trasformarla, dal momento che è la cosa più vicina all’avere un equivalente nella vita reale, dove il morso del licantropo non esiste. (E, in effetti, Jordan discute implicitamente della violenza domestica, in CoFA.)
Quindi riportare Jordan indietro, in quel punto, non è stato fatto perché si mettesse con Maia o con qualcun altro. Si trattava di scrivere di un personaggio che ha fatto qualcosa di terribile, e non quel genere di cose terribili che capita spesso di vedere nella cultura popolare, dove il personaggio ha accidentalmente causato una tragedia o avrebbe dovuto cedere la sua vita per salvare quella di un amico ma non ne ha avuto la possibilità o che altro. No, Jordan ha fatto qualcosa di effettivamente terribile, e ora dovrà convivere con le conseguenze. Volevo scrivere di questo: si può tornare indietro, dopo una cosa simile? Puoi trovare la redenzione in qualcun altro, o devi cercarla in te stesso? Un certo numero di buone azioni può cancellare una cattiva? È possibile, per Maia, stare con Jordan? Perdonarlo per davvero? Dovrebbe seriamente perdonarlo? Ha bisogno di stare con lui di nuovo per lasciar andare ciò che in precedenza Jordan aveva rappresentato per lei? Deve accettare il modo in cui è stata trasformata in un lupo per poter abbracciare i poteri che ha adesso e diventare pienamente ciò che ora è? Jordan è un aspetto necessario perché lei superi la sua più grande paura e ciò che la trattiene di più, o stare con lui è un passo indietro?
Scrivere di Jordan senza mai lasciar andare ciò che ha fatto o dimenticarlo o perdonarlo è un complicato esercizio di equilibrio, ma è pure la ragione per cui esiste. A volte le persone mi chiedono se sia previsto che Jordan piaccia loro o no. Non si suppone che voi dobbiate sentire niente di specifico! Persone diverse, con esperienze diverse, rispondono differentemente alle cose. Se vi piace o se lo odiate non significa che state sperimentando la storia in maniera peggiore o migliore, giusta o sbagliata: significa solo che la state sperimentando diversamente. (Inoltre, fino a CoHF, non avrete il quadro completo della situazione – a volte è necessario concludere il racconto per sapere con precisione cosa si sente nei confronti di un personaggio. Pensate a Piton!)
In ogni caso, questo qui è solo un lungo discorso per dire che volevo esplorare aspetti di Jordan e Maia che non avrei potuto esplorare se lui fosse uscito con Isabelle. Non c’è niente, in Isabelle, che obblighi Jordan ad affrontare ciò che ha fatto in passato. Nulla, se Isabelle si fosse messa con Jordan, l’avrebbe posta nella posizione di prendere decisioni difficili che, alla fine, la potenziano. E per quel che riguarda Simon e Maia, l’arco narrativo di Simon è strettamente legato al suo bisogno di decidere se vuol far parte del Team Shadowhunters o quello dei Nascosti. Essere innamorato di Isabelle lo spinge verso la squadra degli Shadowhunters in modo interessante – a parte il fatto che, a parer mio, in parte i due funzionano in coppia proprio perché non hanno in comune tutte le cose che Simon ha in comune coi suoi amici. Gli piace che Isabelle non conosca già la trama di Star Wars – stare con Maia l’avrebbe spinto maggiormente verso il Team Nascosti, e, sebbene io pensi che si tratti di una storia interessante da raccontare, non è quello di cui volevo scrivere io.
A volte il mio gatto è solo il mio gatto, e non qualche altro gatto. 🙂 »
“sono le nostre scelte a renderci ciò che siamo” Harry Potter ahaha
Seveeeeruus!!! 😥 😥 😥
vero…il mio gatto è il mio gatto… u.u ^^ :yes: :angelic:
è illuminante in tutto. Quanto mi piacerebbe parlarle da vicino in un faccia a faccia :’)
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