A Cassie è arrivata una domanda un po’ particolare, in cui le si chiedeva: “Come riesci a conciliare i tuoi ideali femministi con personaggi femminili che tra loro si odiano o si giudicano negativamente al primo incontro?”. La risposta, non troppo lunga ma decisamente molto interessante, ci è parsa degna di essere tradotta – e così eccola qui. 🙂 Speriamo vivamente che tocchi voi quanto ha toccato noi admin (ma, del resto, quand’è che una risposta di Cassie non ci tocca in qualche modo?).
« “Ehi, Cassandra,
ho notato che sei molto schietta sulla misoginia nel mondo editoriale e non solo – il che è grandioso! La misoginia intrinseca e sottile è molto diffusa nella nostra società, e amo vedere gli autori e gli altri personaggi pubblici parlarne.
In ogni caso, tra le cose di cui parli c’è il fatto che la misoginia include il mettere le donne contro le altre donne. Quindi mi chiedevo, con un pensiero simile in mente e le tue ovviamente forti opinioni in materia, come giustifichi l’ostilità di partenza che i tuoi personaggi femminili provano gli uni per gli altri? Sto pensando in particolar modo alle prime interazioni di Clary con Isabelle, e a quelle di Tessa con Jessamine. Non ho mai capito su che basi alla protagonista non piace l’altro personaggio femminile principale, se non per il fatto che sono entrambe donne. Forse è perché sono femminili – ma essere femminili non è un male. Volevo solo sapere come questa rappresentazione delle interazioni tra le donne si adatta ai tuoi ideali femministi.
Saluti,
Stella.”
Ciao, Stella!
Le convinzioni personali di uno scrittore giovano sempre un ruolo nei suoi libri, ma di norma non attraverso personaggi perfetti che si comportano sempre perfettamente.
Il rapporto tra Clary e Isabelle è una decostruzione del modo in cui di solito le ragazze sono addestrate a vedere le loro coetanee come rivali. Indaga quel cliché per cui le ragazze di diverso tipo sono diverse perché al mondo può esistere solo un genere di “brava” ragazza – sono tutte e due giovani donne con amici prevalentemente maschi, che inizialmente sono diffidenti l’una nei confronti dell’altra e poi imparano a volersi bene e a fidarsi. Per quando arriva Città di Vetro, Clary sta “confortando Isabelle come una sorella”; per quando arriva Città degli Angeli Caduti, non è Jace che Clary chiama quando è in pericolo e ha bisogno che qualcuno le salvi la vita: è Isabelle.
Non esiste un cliché consunto riguardo “ragazze che all’inizio non si piacciono e poi cominciano a volersi bene attraverso il lavoro fianco a fianco e l’empatia reciproca” – questa è una trama generalmente data ai ragazzi, o a volte a un ragazzo e una ragazza.
Mi interessa scrivere libri, non trattati, ma spero tu riesca a vedere come due ragazze che imparano a volersi bene e a essere leali l’una con l’altra dopo che all’inizio non si erano piaciute a vicenda sia una decostruzione, e non un esempio del cliché “donne messe contro le altre donne”. E spero che questo non le renda, per te, due Personaggi Femminili Antipatici.
Quanto a Tessa – dopo un inizio accidentato, comincia ad andare d’accordo con Jessamine, ed è solo più tardi che la loro relazione si disfa, poiché Jessamine è una persona terribilmente danneggiata che soffre di sindrome post-traumatica, e non è abbastanza stabile per essere amica di nessuno. Jessamine, comunque, è sempre più ostile nei confronti dei ragazzi che di Tessa. Allo stesso tempo, non è forse un po’ strano focalizzarsi sulla relazione di Tessa e Jessamine e non quella di lei con le altre donne…? Le amicizie più intime di Tessa sono con Sophie e Charlotte. Tessa vuole bene e rispetta Charlotte. Adora Sophie, e il loro rapporto di sostegno reciproco attraversa le barriere imposte dalla classe sociale e resiste per tutto il resto delle loro vite. C’è una vasta gamma di rapporti tra personaggi femminili, in TID – la lealtà totale di Sophie per Charlotte, il frustrato amore materno e l’eventuale durezza derivata dal tradimento di Charlotte per Jessamine –, non una soltanto, e Jessie, per quanto importante, è un personaggio meno, e non più, principale di Sophie e Charlotte.
Fare pensieri ingenerosi su un’altra ragazza o non gradirla, quando la si incontra per la prima volta, può essere il risultato di una serie di fattori – dall’irritarsi a vicenda in maniera sbagliata alla misoginia interiorizzata dentro di noi che ci fa giudicare le altre donne in base a standard diversi rispetto a quelli che usiamo per i ragazzi. Ma parlare di questo in un libro significa impegnarsi e scrivere di tutto ciò che questo argomento è – dell’evoluzione di una relazione, del lavorare attraverso il bagaglio che noi abbiamo come donne e ragazze, e capire chi sono le persone dietro le nostre ipotesi. Più di tutto, i personaggi dovrebbero essere persone: il che significa che i personaggi femminili dovrebbero essere forti e deboli, intelligenti e spensierati, altruisti ed egoisti, coraggiosi e codardi, generosi e pieni di risentimento. Dovrebbero essere tutto, proprio come i ragazzi.
Amo scrivere di rapporti tra personaggi femminili (Emma e Cristina hanno una sromance intensa, Lucie e Cordelia sono parabatai) – l’intera gamma di rapporti. C’è una quantità enorme di personaggi maschili complicati, spesso immorali, a volte difficili da apprezzare, lì fuori, che hanno tra loro relazioni complesse, su più livelli, intense, piene – quando parliamo del modo in cui la misoginia interiorizzata giudica questo genere di relazioni quando riguardano donne non stiamo dicendo che vogliamo relazioni femminili più prive di tensione; stiamo dicendo di volere relazioni femminili scritte con la profondità, le contraddizioni e pure la stessa tensione che esiste nei rapporti fittizi tra uomini, e vogliamo che le persone non guardino quelle relazioni e giudichino i personaggi come donne buone o cattive in base a ciò che temporaneamente pensano l’una sull’altra. Non tutti saranno amici di tutti, né dovrebbero esserlo: scrivere con le tue idee femministe in mente non significa scrivere di un unico personaggio femminile, e non desiderare di mostrare donne e ragazze a volte con difetti o non al loro massimo splendore. »
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