‘Sera, Shadowhunters! 🙂
Quest’oggi il post del read along l’ha scritto Susi *saluta con la manina*, che da oggi comincia a collaborare ufficialmente con noi psicopat… admin. <3
Datele un caloroso benvenuto, mi raccomando – e trattatecela bene!
Dopo aver parlato con Hodge Clary si dirige all’armeria per incontrare Jace.
« L’armeria corrispondeva esattamente a quello che ci si aspetterebbe da un posto chiamato “l’armeria”. Alle pareti di metallo spazzolato era appesa ogni sorta di spada, daga, picca, alabarda, baionetta, frusta, mazza, uncino e arco. Faretre di cuoio piene di frecce pendevano dai ganci, e c’erano anche pile di stivali, schinieri e protezioni per le braccia e i polsi. La sala odorava di metallo e cuoio e lucido per acciaio. »
« The weapon room looked exactly the way something colled “the weapon room” sounded like it would look. Brushed metal walls were hung every manner of sword, dagger, spike, pike, featherstaff, bayonet, whip, mace, hook, and bow. Soft leather bags filled with arrows dangled from hooks, and there were stacks of boots, leg guards, and gauntlets for wrists and arms. The place smelled of metal and leather and steel polish. »
Clary, meravigliata dalla quantità di spade e utensili da guerra, chiede se fossero stati costruiti con l’uso della magia, e dopo un’occhiataccia da parte di Alec, che continua a guardarla con sospetto, e una delucidazione da parte di Jace veniamo a conoscenza per la prima volta di una caratteristica peculiare di Jace: il suo disprezzo per le papere!
« – Non basta prendere un’anguilla elettrica e dire che è una paperella di gomma perché diventi davvero una paperella di gomma, ti pare? E tanto peggio per chi decide di farsi il bagno con quella paperella. »
« “Just beacuse you call an electic eel a rubber duck doesn’t make it a rubber duck, does it? And God help the poor bastard who decides they want to take a bath with the duchie.” »
Dopo qualche altro scambio di battute ancora riguardo la magia Clary riferisce ai due ragazzi che ha il permesso di Hodge, se accompagnata da Jace, di recarsi a casa sua per dare un’occhiata alle cose di sua madre, in modo da capire con certezza se è una Shadowhunter o meno.
Allontanandosi dall’armeria sotto lo sguardo di disapprovazione di Alec, Clary e Jace si dirigono all’ascensore, ed è qui che scopriamo la parte del carattere di Clary che preferisco di più in assoluto: è una ragazza determinata che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, anche se accanto a lei c’è un bel ragazzo che le fa palpitare il cuore.
« – Come facevi a sapere che ho del sangue di Shadowhunters? C’era un modo per esserne sicuro?
L’ascensore arrivò con un ultimo brontolio. Jace aprì la grata. L’interno, tutto metallo nero e decorazioni dorate, ricordò a Clary una gabbia per uccelli. – Ci ho provato – ammise lui chiudendosi la porta alle spalle. – Mi sembrava la spiegazione più plausibile.
– Ci hai provato? Dovevi esserne abbastanza sicuro, considerato che avresti potuto uccidermi.
Lui premette un pulsante sulla parete e l’ascensore si mise in azione con un sobbalzo e un grugnito vibrante che Clary sentì nelle ossa dei piedi. – Ero sicuro al 90 per ceno.
– Capisco – disse Clary.
C’era qualcosa di strano nella sua voce, perché Jace si voltò a guardarla. La mano di Clary lo colpì al volto con uno schiaffo che lo fece sobbalzare. Lui si portò una mano alla guancia, più per la sorpresa che per il dolore. – Perché diavolo la hai fatto?
– Per l’altro dieci per cento – disse lei, dopodiché trascorsero il resto della discesa fino al piano terra senza dire una parola. »
« “How did you know I had Shadowhunters blood? Was there some way you could tell?”
The elevator arrived with a final groan. Jace unlached the gate and slid it open. The inside reminded Clary of a birdcage, all black metal and decorative bits of gilt. “I gessed,” he said, latching the door behind them. “It seemed like the most likely explanation.”
“You guessed? You must have been pretty sure, considering you could have killed me.”
He pressed a button in the wall, and the elevator lurched into action with a vibrating groan that she felt all through the bones in her feet. “ I was ninety percent sure.”
“I see,” Clary said.
There must have been something in her voice, because he turned to look at her. Her hand cracked across his face, a slap that roched him back on his heels. He put his hand to his cheek, more in surprise that pain. “What the hell was that for?”
“The other ten percent,” she said, and they rode the rest of the way down to the street in silence. »
E mentre qui abbiamo una dimostrazione del carattere deciso di Clary, poco più avanti veniamo ancora una volta a confronto con il carattere sarcastico e pieno di sé di Jace; caratteristiche che lo hanno fatto entrare di pieno diritto nella lista di bad boy che tutte le ragazze vorrebbero.
« – Quelle ragazze laggiù ti stanno fissando.
Jace assunse un’espressione vagamente gratificata. – Ma certo – gongolò. – Sono incredibilmente attraente.
– Non hai mai sentito dire che la qualità più attraente in una persona è la modestia?
– Vale solo per le persone brutte – rispose Jace. – Forse un giorno gli ultimi saranno i primi, ma per ora sono i vanitosi a divertirsi di più. – Strizzò l’occhio alle ragazze, che ridacchiarono e si nascosero dietro i capelli. »
« “Those girls on the others side of the car are staring at you.”
Jace assumed an air of mellow gratification. “Of course they are,” he said. “I am stunninly attractive.”
“Haven’t you ever heard that modesty ia an attractive trait?”
“Only from ugly peaople,” Jace confided. “The meek may inherit the earth, but at the moment it belongs to the conceited. Like me.” He winked at the girls, who giggled and hid behind their heir. »
Spezzato ormai il ghiaccio dopo il silenzio derivato dalla schiaffo, Clary trova il coraggio di parlare del particolare rapporto che lega Jace e Alec, e veniamo così a conoscenza del termine Parabatai.
« – Parabatai – precisò Jace. – È una parola che indica due guerrieri che combattono in coppia… Siamo più che fratelli. Alec non è soltanto il mio migliore amico. Mio padre e suo padre erano parabatai, da giovani. Suo padre era il mio padrino… è per questo che vivo con loro. Sono la mia famiglia adottiva.
– Ma di cognome non ti chiami Lightwood.
– No – disse Jace. »
« “Parabatai,” Jace said. It meams a pair of warriors who fait together – who are closer than brothers. Alec is more than just my best friend. My father and his father were parabatai when they were young. His father was my godfather – that’s way I live with them. They?re my adopted family.”
“But your last name isn’t Lightwood.”
“No” Jace said. »
Con queste poche parole veniamo conoscenza del passato misterioso di Jace, scopriamo che il suo cognome non è Lightwood e che la famiglia di Alec lo ha adottato e che il rapporto che esiste tra i due ragazzi supera la semplice amicizia: i due condividono il legame di parabatai, guerrieri che combatto l’uno a fianco dell’altro, più vicini di fratelli e più affiatata di semplici amici.
Arrivati finalmente a casa di Clary veniamo a conoscenza del vero uso dell’aggeggio che Clary aveva scambiato la prima volta per un cellulare.
« – Che cos’è quel coso?
– È un sensore. Rivela la frequenza demoniaca, come una radio, solo che queste sono frequenze demoniache. »
« “ So that’s a Sensor? What does it do?” she asked.
“It picks up frequencies, like a radio does, but these frequencies are demoniac in origin.” »
Entrati finalmente in casa sembra che nulla sia mai avvenuto; anzi, parti dei mobili e degli elettrodomestici sono scomparsi. Ma la casa non è vuota come si pensava e un mostro attacca Jace e Clary all’improvviso, un mostro che Jace prontamente riesce a sconfiggere.
Nello scontro contro la creatura Jace si ferisce a un braccio e per la prima volta vediamo il nostro cacciatore curarsi grazie a una runa.
« – Questo è uno stilo. – Lo avvicinò ad un marchio che aveva appena sotto la spalla, una strana forma simile ad una stella. Due punte della stella erano più lunghe delle altre, e non erano collegate. E questo – proseguì Jace – è quello che succede quando un Cacciatore si ferisce.
Con la punta dello stilo tracciò una linea che collegava i due bracci della stella e chiuse la runa. Quando abbassò la mano, il marchio scintillava come fosse inciso con inchiostro fosforescente. Mentre Clary lo osservava, affondò nella pelle come un oggetto pesante nell’acqua.[…]
Jace sospirò, e la tensione del dolore lasciò il suo volto. Mosse il braccio , prima lentamente e poi con più tranquillamente. Lo sollevò e lo riabbassò, strinse il pugno. Evidentemente non era più rotto.
– È fantastico! – esclamò Clary. – Come…?
– Era una iratze. Una runa guaritrice – spegò Jace. – Finendo la runa con lo stilo la si attiva. »
« ”This” he said, “is a stele.” He held it like a pencil, touching it to the skin of his arm and beginning to draw. Thick black lines swirled from the tip, creating a tattoo–like marck. “and this,” he said, “is what happens when shadowhunters are wounded.”
When he lowered his hand, the Marck began to sink into his skin, like a weighted object into water. […]
Jace let out a sigh, the tense look of pain leaving his face. He moved the arm, slowly at first, then more easly, lifting it up and down, clenching his fist. Clearly it was no longer broken.
“That’s amazing,” Clary said. “How did you…?”
“That was an iratze – a healing rune,” Jace said. “Finishing the rune with the stele actives it.” »
Ma cosa era la creatura che Jace ha ucciso e che chiaramente non era un demone?
« – Ma se quel coso non è un demone… è per questo che il sensore non lo ha rilevato, giusto?
Jace annuì. – Vedi quelle cicatrici che ha in faccia?
– Sì.
– Sono state fatte con uno stilo. Come questo – aggiunse sfiorando il cilindretto appuntito che portava alla cintura. – Volevi sapere cosa succede quando fai un marchio a qualcuno che non ha sangue di Cacciatori. Un marchio solo ti brucia. Ma se te ne fanno molti, e anche potenti, e se li incidono sulla pelle di un umano qualsiasi, che non ha neppure una goccia di sangue Shadowhunters, ecco, il risultato è questo. – Indicò il cadavere con il mento. – Le rune sono terribilmente dolorose. I marchiati impazziscono, il dolore li fa uscire di senno. Diventano assassini feroci e folli. Non dormono e non mangiano di propria iniziativa e di solito muoiono presto. Le rune hanno un grande potere e possono essere usate per fare il bene… ma anche per fare il male. I Dimenticati sono dalla parte del male. »
« “And I get that the thing isn’t a demon – that’s why the sensor didn’t register it, right?”
You see the scars all over its face?”
“Yes.”
“Those were made with a stele. Like this one.” He tapped the wand in his belt. “You asked me what happens when you carve Marks onto someone who doesn’t have Shadowhunters blood. Just one Marck could burn you, even kill you, but a lot of Marks, powerful ones? Carved into flesh of a totally ordinary human being with no trace of Shadowhunters ancestry? You get this.” He jerked his chin at the corpose. “The runes are agonizingly painful. The Marcked ones go insane – the pain drives them out of thei minds. They become fierce, mindless killers. They don’t sleep or eat unsless ypu make them, and they die, usually quicly. Runes have great power and can be used to do great good – but they can be used foe evil. The Forsaken are evil.”»
Finalmente fuori pericolo e fuori dalle mura della casa di Clary i due ragazzi si imbattono nella vicina di casa della ragazza, una mondana che con una sola battuta rivela di sapere molte più cose sul mondo dei Nascosti di quanto non sembrasse; e anche del cognome di Jace, che si rivela essere Wayland.
Il capitolo si conclude con i ragazzi che entrano nell’appartamento di Madame Dorothea, che volente o nolente non può nulla alla menzione del Conclave e dei Fratelli Silenti.
Se siete curiosi di leggere cosa accadrà e cosa diranno i personaggi non perdetevi la prossima puntata del read along!
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