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Quest’oggi parte un’iniziativa di cui io e Liz parliamo da maggio – quindi potete immaginare la nostra eccitazione. 🙂

È qualcosa di molto, molto semplice, ma che speriamo vi faccia venir voglia di partecipare.

Ebbene, come recita anche il titolo, da oggi parte il nostro READ ALONG.

Cosa significa? Ogni giorno (tutti i giorni fino al 28 agosto, giorno dell’uscita italiana di Shadowhunters: Città di Ossa) pubblicheremo un post qui sul sito dedicato a un capitolo diverso del libro: sarà accompagnato da citazioni, fanart (potete inviarci anche le vostre, se vi va!) ed eventualmente pure video (come detto, se vi va mandate i vostri lavori! Potete spedirceli sia in pagina che a roro[at]shadowhunters.it).

Lo scopo? Parlarne. Scambiare opinioni su ciò che succede, sulle azioni dei personaggi, sullo stile di scrittura di Cassandra e via dicendo. 🙂

Come già accennato, il read along si chiuderà con un giveaway: daremo via un articolo attualmente segreto (ma sappiate già che il vincitore avrà la possibilità di scegliere tra un paio di cose) utilizzando Rafflecopter.

Ci saranno tante possibilità per entry extra – quindi cercate di essere attivi durante il read along. 😉 Vi assicuriamo che non ve ne pentirete.

Nota bene: la traduzione italiana del testo è di proprietà della Mondadori; le citazioni in lingua originale, invece, provengono dalla mia copia del libro edita da McElderry Books. 🙂

Detto ciò… Si dia inizio al PRIMO CAPITOLO, “PANDEMONIUM”!

« – Stai scherzando, vero? – disse il buttafuori incrociando le braccia davanti al petto massiccio. Guardò dall’alto in bass il ragazzo col giubbotto rosso e scosse la testa rasata. – Non puoi portare dentro quella roba. »

« “You’ve got to be kidding me,” the bouncer said, folding his arms across his massive chest. He stared down at the boy in the red zip-up racket and shook his shaved head. “You can’t bring that thing in here.” »

È così che si apre Città di Ossa, primo libro dei Mortal Instruments: con un buttafuori e un ragazzo che parlano.

Dietro di loro, in mezzo alla folla di persone che aspetta di entrare nel frequentatissimo Pandemonium (« L’attesa per entrare in quel locale era lunga, soprattutto il sabato […] », « It was a long wait to get into che all-ages club, especially on Sunday […] »), c’è la nostra protagonista, Clary Fray, accompagnata dal suo più fedele amico, Simon.

Il ragazzo con i capelli blu e gli occhi verdi (occhi verdi troppo verdi per essere naturali) attira subito l’attenzione di Clary, che una volta dentro al locale lo cerca con lo sguardo.

E lo trova pure. Il giovane, però, è già “impegnato”: ha adocchiato infatti una ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi scuri – la bellissima e letale Isabelle Lightwood.

« Era bella, per essere un’umana… Capelli lunghi che sembravano inchiostro nero, occhi di carbone. Un abito bianco che toccava il pavimento, come quelli che le donne indossavano quando questo mondo era più giovane. Maniche di pizzo che le si allargavano attorno alle braccia sottili. Al collo una pesante catena d’argento cui era appesa una pietra rosso scuro, grossa come il pugno di un neonato. »

« She was beautiful, for a human—long hair nearly the precise color of black ink, charcoaled eyes. Floor-lenght white gown, the kind women used to wear when this world was younger. Lace sleeves belled out around her slim arms. Around her neck was a thick silver chain, on which hung a dark red pendant the size of a baby’s fist. »

Isabelle è lì a caccia insieme a Jace e Alec – ma questo né il demone né Clary lo sanno. Non ancora, almeno.

Perché di lì a poco lui si apparta con Izzy, e Clary scorge nella calca due figure vestite di nero che li seguono. E quei due ragazzi – perché di due ragazzi si tratta – sono armati con un coltello.

Mentre Simon (che lei ha prontamente richiamato all’ordine: fino a un secondo prima stava vaneggiando nella speranza di attirare l’attenzione di Clary!) si precipita a chiamare la sicurezza, Clary si rende conto che se vuole salvare il giovane coi capelli blu deve sbrigarsi: c’è troppa calca, il buttafuori non arriverà mai in tempo.

E così, col cuore che le martella nel petto, si infila anche lei nello stanzino appartato.

E improvvisamente li vede.

La ragazza mora con l’abito bianco, il giovane biondo e poi l’altro, il più alto, coi capelli neri e gli occhi azzurri.

Hanno legato il tipo con i capelli blu, e lo stanno interrogando per scoprire se ci sono altri esseri come lui – altri demoni – nel locale.

Clary è confusa, ma quando il biondo – Jace – fa per uccidere il ragazzo non esita a saltar fuori e bloccarlo:

« – Fermi! – urlò. – Non potete farlo… »

« “Stop!” she cried. “You can’t do this.” »

Il trio di Shadowhunters – il nostro Jace, la nostra Izzy, il nostro Alec – è sconvolto e non manca di dimostrarlo: chi è quella piccola mondana? Com’è che può vederli?

In ogni caso, la missione va portata a termine, e davanti agli occhi increduli di Clary Jace e i suoi compagni ammazzano il demone coi capelli blu.

Ed è a quel punto che Simon e i soccorsi arrivano. Ma dal momento che il corpo del demone è sparito, e che gli Shadowhunters sono invisibili agli occhi mondani, Clary è costretta a mentire: non ha visto niente, probabilmente si è immaginata tutto.

Non trova neppure il coraggio di raccontare la verità a Simon, perché ha paura di sentirsi dare della matta.

È questo breve incontro a far nascere la curiosità in Jace; questo breve incontro che lo spingerà a cercare Clary, ad aiutarla. E questo breve incontro è anche il primo in cui Clary vede qualcosa: il primo segno di cedimento dell’incantesimo fattole da Magnus.

La nostra storia nasce qui, nel leggendario Pandemonium, in un’afosa sera d’inizio agosto. 🙂

Che dite, Shadowhunters? È stato amore a prima lettura, o ci sono voluti un paio di capitoli perché la narrazione della Clare vi catturasse?

Fatecelo sapere nei commenti! ^W^