Ed ecco anche l’intervista al nostro Jace, Jamie Campbell Bower. 🙂
Sempre grazie al TMI Source!
« Com’è stato l’allenamento che ti ha preparato a interpretare Jace? »
Jamie: « Così duro da far quasi svenire, ma spero che ripaghi in abbondanza; è qualcosa con cui prima non ero mai stato a mio agio. In un certo senso, avevo sempre evitato questo genere di cose. Ho frequentato una scuola di danza classica, ma, sì, ero abbastanza uno schifo. Però sì, è stato davvero difficile, ma ne è valsa la pena. Non è qualcosa che mi sento di raccomandare a chiunque, questo è certo! Ma è bello. »
« Conoscevi la serie prima di ottenere la parte? »
Jamie: « No. Non la conoscevo. È stato interessante, perché ne ho sentito parlare. Ho sentito parlare del progetto da qualcuno mentre mi stavo impegnando per un altro lavoro. A quel punto ho cominciato a fare delle ricerche, perché la storia mi interessava, e ovviamente senti parlare di un ruolo che sta tipo galleggiando e ti sembra figo e roba simile. Quindi ti viene un po’ voglia di portartelo via. Così, dopo aver ricevuto interesse da chi si occupava del casting, diciamo che ho un po’ approfondito. Ma non sapevo si trattasse di libri tipo Twilight e Harry Potter. Da ragazzo non leggevo molto. Guardavo un sacco di cartoni. »
« Qual è stata la tua sfida più grande nell’interpretare Jace? »
Jamie: « Credo che la più grande sfida siano state le cose fisiche che ho dovuto fare per interpretarlo. E ho voluto fare ogni singola acrobazia, e tutte le cose simili. Non ho fatto un’unica cosa. Sfortunatamente è successo due giorni fa, e la persona che ha fatto l’acrobazia al posto mio si è procurata una brutta ferita alla testa, quindi in un certo senso sono grato di non averla fatta. Quindi adesso è sul mio viso. Non è reale; serve a fare coppia con la sua ferita. È qualcosa di davvero tosto, ma anche molto eccitante. Mi sono spinto più in là di quanto abbia mai fatto in passato. È stata una sfida, ma era una sfida quella che volevo, amo mettermi alla prova. E amo spingere sempre più in là i miei limiti, ciò che penso di poter o non poter fare. Dunque è questa la cosa principale. Inoltre, rubate pure una a caso delle risposte degli altri, perché certamente sarà valida anche per me. »
« Qual è la cosa che preferisci dell’interpretare Jace? »
Jamie: « Sarò sincero. Ciò che amo di più di questo personaggio, e ciò che più mi ha interessato di lui quando ho scoperto chi era, è la vulnerabilità che esiste sotto quel suo scudo di battute e maleducazione, e il momento in cui la sua vulnerabilità diviene visibile alla persone di cui lui crede di potersi fidare lo terrorizza. È spaventoso lasciar entrare qualcuno, e nel momento in cui lui sente di essere stato tradito, si chiude di nuovo nel suo guscio, ed è questo che amo, di lui. Amo questo… Non direi che è una persona fredda, quanto piuttosto un po’ una testa di cazzo. E in un certo senso lo amo… Amo questo lato di lui. Penso sia brillante, semplicemente. Perché nelle storie non ci sono più i coglioni. Sì, è questo che amo di lui. »
« Quanto hanno influenzato il tuo modo di interpretare Jace i vestiti, i tatuaggi e il make-up? »
Jamie: « Tanto; sono stato abbastanza fortunato da essere sul set già un mese prima dell’inizio delle riprese, così ho potuto lavorare abbastanza a stretto contatto con Gersha, la nostra costumista, e lei ha messo insieme della roba incredibile. Ma per me è stato grandioso, perché mi è stato possibile andare lì dentro e non sapevo se avrebbe funzionato. Mi sento a disagio, e se mi sento a disagio e poi (qualcuno) si sentirà a sua volta a disagio. Ovviamente ci sono momenti in cui sei costretto a mettere cose poco confortevoli. Ciò che è interessante di Jace è il fatto che posso genuinamente relazionarmi a lui, quindi tutto ciò che provo io… so che lo sente anche lui. E tutto ciò che sente lui lo provo anch’io. Dunque per me è stato davvero eccitante, e inoltre amo le cose di pelle e qui c’è un casino di pelle. Insomma, è stato decisamente figo. I tatuaggi, io li amo. È meraviglioso essere tatuato. Non è invece così grandioso sedere per farsi fare i capelli e il makeup per tre ore di fila, però è anche divertente. E tutto questo lo fa sembrare dannatamente badass. »
« Qual è stata la tua impressione di Jace, quando hai letto il libro o la prima volta che hai letto il copione? »
Jamie: « Ho pensato che era un coglione. Ma un coglione adorabile. Come dicevo quando ho parlato della sua vulnerabilità, ci sono stati momenti in cui ho desiderato coccolarlo, sedermi lì e dirgli: “Ehi, ragazzo, va tutto bene, non preoccuparti, andrà tutto bene… non devi portare il peso del mondo sulle tue spalle. Non devi, sai, combattere demoni, uhm, lo fai perché è il tuo lavoro”. Quindi sì, l’ho amato e volevo sedermi vicino a lui e parlargli, coccolarlo, e poi scartarlo. »
« Qual è stata l’esperienza più divertente sul set, fino a ora? »
Jamie: « Ogni singolo giorno. L’allenamento è divertente, è solo che è anche pesante. Questo è il set in cui mi sento in assoluto più a mio agio. Il che è grandioso, e mi fido di Harald per quel che riguarda me e ciò che sta facendo con la storia. Il fatto che ci dia la libertà di inserire cose o toglierle è davvero interessante, secondo me. Perché, sapete, puoi lavorare con un sacco di persone che dicono “è questo”, questo è ciò che facciamo, ciò che faremo, non si devia in nessuna direzione, non puoi portarci niente perché così è come deve andare. Le parole sono lì, la regia lì. Con Harald non dobbiamo necessariamente comportarci così. Ci è stata data questa libertà, per cui possiamo buttar lì le nostre idee. E se Harald pensa che un’idea che ci è venuta fa schifo, ce lo dice semplicemente. Ma è stato tutto davvero divertente. Immagino che le scene di combattimento, che la roba dell’Hotel Dumort sia venuta davvero figa. Faccio questa capriola in avanti su un tavolo, il che è abbastanza grandioso. È stato stupendo. »
« Cosa ami di più di The Mortal Instruments? »
Jamie: « Le copertine. Sono delle copertine davvero carine. Mi spiace per il ragazzo sulla cover del primo libro, però, perché probabilmente starà pensando: “Perché non hanno preso me?” Forse è un attore tremendo, forse l’attore tremendo sono io. Come ho già detto prima, l’amore alla base della storia, il tormento che esiste nei personaggi, in particolare in Jace. Amo questa specie di angst, e la confusione nella sua mente mentre cerca di comportarsi da Signor Sleale. »
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