Personaggi coinvolti: Jonathan Christopher Morgenstern, Meliorn.
Personaggi citati: la Regina della Corte Seelie.
Sebastian tirò la polverosa tenda di velluto che chiudeva l’alcova, e sorrise.
Una panchina correva all’interno della piccola stanza circolare, e un uomo era seduto lì, i gomiti poggiati su un tavolo di pietra. Aveva lunghi capelli neri raccolti sulla nuca, una cicatrice o un segno a forma di foglia su una guancia e gli occhi verdi come l’erba. Indossava un abito bianco, e un fazzoletto con ricami verde foglia faceva capolino da una tasca.
“Jonathan Morgenstern,” disse Meliorn.
Sebastian non lo corresse. Le fate davano grande importanza ai nomi, e non l’avrebbero mai chiamato con un nome diverso da quello che suo padre aveva scelto per lui. “Non ero sicuro che saresti stato qui all’ora prestabilita, Meliorn.”
“Posso ricordarti che il Popolo Fatato non mente?” disse il cavaliere. Si avvicinò a Sebastian e agitò la tenda dietro di lui. La musica martellante all’esterno fu discretamente soffocata, anche se questo non la rendeva inudibile. “Entra, allora, e siediti. Vino?”
Sebastian si accomodò sulla panchina. “No, nulla.” Il vino, come il liquore fatato, avrebbe solo annebbiato i suoi pensieri, e le fate sembravano avere una maggiore tolleranza. “Ammetto di essermi stupito quando ho ricevuto il messaggio in cui ti auguravi di incontrarmi qui.”
Continua
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