Buon pomeriggio, Shadowhunters!
Dopo una breve pausa, ecco finalmente tornare SoBH… e l’aggiornamento di oggi – una lettera di Emma per Jem – ci lascia con delle informazioni molto, molto interessanti. ;P
Cos’avrà mai da dire/chiedere a Jem? Lo scoprirete prestissimo: buona lettura!
Caro Jem,
Come promesso, ti mando dei nuovi aggiornamenti su “La Casa Che Non La Smetteva Di Essere Maledetta”. Attenzione, spoiler: mi sa che ci servirà di nuovo il vostro aiuto. (Chiedilo a Kit, se non dovessi sapere cos’è uno “spoiler”.)
Dunque, ecco a che punto siamo: abbiamo riunito tutti gli oggetti – ci sembra – che sono legati alla maledizione. Li abbiamo sistemati sul tavolo da pranzo e abbiamo acceso delle candele, ma non è successo nulla. Secondo Julian sembrava che stessimo tentando di far passare una serata romantica agli oggetti. Immagino che sia stato eccessivamente ottimistico pensare che le cose si sarebbero rivelate così semplici!
Nel corso delle ultime settimane, abbiamo raccolto un buon numero di libri su come spezzare le maledizioni. E abbiamo pure dato un’occhiata a della roba online, anche se, lo ammetto, “online” non sai mai se tu stia entrando in contatto con veri incantesimi o se si tratti invece di qualcosa legato a un qualche videogioco. Ovviamente Julian i libri li aveva già letti, e ha notato come gran parte degli incantesimi spezza-maledizioni si assomiglino. Richiedono tutti che gli oggetti maledetti vengano riuniti, e che si accendano delle candele fatte di puro sego. Per fortuna siamo riusciti a procurarci delle candele di sego al Mercato delle Ombre, e le abbiamo sistemate in cerchio intorno agli oggetti. Quando le abbiamo accese, tutto ha effettivamente assunto un’aria molto misteriosa e magica.
Abbiamo combinato tra loro svariati incantesimi in latino presenti nei libri, nel tentativo di ottenere qualcosa di funzionante. Una roba tipo: Chiediamo che la maledizione posta su questi oggetti venga spezzata, nel nome di Raziel. Ci siamo sforzati di suonare molto importanti, come se conoscessimo benissimo Raziel e avessimo in programma di andarci a bere una pinta giù al pub insieme a lui una volta infranta la maledizione.
Ora, sono certa che scoprire che abbiamo deciso di provarci da soli ti stia facendo sentire orripilato, e hai ragione, non avremmo dovuto farlo, ma eravamo così emozionati all’idea di aver recuperato tutti gli oggetti da pensare che valesse almeno la pena di tentare. Del resto, le cose quanto mai sarebbero potute andare storte?
Risposta: tantissimo! Nella sala da pranzo si è subito alzato un vento freddo e umido, che ha cominciato a soffiare in cerchio, spegnendo la maggior parte delle candele. Io ho iniziato a tremare; non per il freddo (anche se all’improvviso faceva proprio tanto freddo), ma perché mi si era accapponata la pelle. Avevo la terribile sensazione che l’oscurità ci stesse sopraffacendo, come se la vista mi si stesse facendo sbiadita sui bordi. Julian ha cominciato a sfogliare rapidamente le pagine dei libri, in cerca di qualcosa che potesse cancellare il precedente incantesimo.
E poi, naturalmente, il carillon sulla credenza si è messo a suonare da solo. E non il motivetto solito, cioè un valzer di Strauss. Era una musica del tutto diversa, dissonante e dura (dura quanto possono esserlo i suoni tintinnanti di un carillon, certo). Ed era rumorosa, molto più forte di un carillon normale, come se il suono venisse sollevato e fatto turbinare per la stanza.
“Nooo.” La parola era stata emessa bruscamente, e poi ho avvertito una presenza introdursi nella stanza. Era Rupert, mezzo trasparente e dall’aria furiosa. Ha fatto scorrere una mano scintillante tra le candele, spegnendo le fiammelle. Grazie all’Angelo, a quel punto il vento è cessato e l’aria ha smesso di essere fredda. E ho avuto l’impressione di riuscire di nuovo a respirare. Io e Julian ci siamo guardati.
“Nephilim,” ha esalato Rupert. Probabilmente è il discorso più lungo che gli abbiamo sentito fare, almeno per quel che concerne parole e frasi vere e distinte. Non so se sia successo perché era arrabbiato, o perché l’incantesimo spezza-maledizione aveva avuto qualche minuscolo effetto. “Nephilim – non si gioca con la magia. Tatiana ci giocava. Lei è stata… distrutta.” Era così scosso che i tratti del suo volto sono parsi ridisporsi; i suoi occhi si sono allargati fino a diventare grandi come nei disegni degli anime. I lati della bocca gli si sono incurvati verso il basso. “Non vale la pena di distruggere voi stessi,” ha mormorato. “Trovate un altro modo. O lasciatemi prigioniero.”
Detto ciò, è sparito – del tipo che è praticamente volato via in pezzi bianco-argento, come fogli che vengono spazzati via dal vento.
Mi è corso un brivido lungo la schiena. Rupert. Mi sa che mi piaceva di più quando poteva solo spostare gli oggetti in mezzo alla polvere.
A ogni modo, ci farebbe comodo il vostro aiuto. Magari il problema è che ci serve che sia uno stregone a fare la magia giusta, ma più osserviamo gli oggetti che abbiamo recuperato, più ci domandiamo se ce ne sia uno sbagliato. Del resto, abbiamo usato degli indizi alquanto loschi per trovarli. E abbiamo già dato così tanto fastidio a Hypatia, Magnus e Ragnor che non credo che riusciremmo a sopportare di far venire uno di loro qui solo per sentirci dire che il problema sono gli oggetti.
Quindi… tu e Tessa sareste disposti a venire in visita e controllare la situazione, per caso? Magari sarete in grado di dirci qualcosa in più sugli oggetti, visto che ne avevate riconosciuti alcuni. Ed essendo voi un ex-Fratello Silente e una strega, sono certa che porterete con voi abbastanza saggezza magica da riuscire a capire cos’è che dovremmo fare. In effetti, saremmo felicissimi di rivedervi tutti e quattro, qualora voleste trasformarla in una gita di famiglia. Possiamo tenere d’occhio Mina per voi! Ci saranno gli scones! E adesso che le fate si sono sbarazzate di tutto il panace che infestava i giardini, hanno un’aria molto carina. Un posto adorabile per delle passeggiate; qualora Kit dovesse essere di umore meditabondo da adolescente, sono perfetti pure per meditare. Ho già citato gli scones?
Con amore,
Emma
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Condividi su