Buon pomeriggio, Shadowhunters! Siete pronti a un dolce (e interessantissimo!) episodio di San Valentino?
Non rovinarvi la lettura, quindi vi diremo solo che a) è presente una splendida illustrazione, realizzata per l’occasione da cccrystalclear, e b) la lettera di Luke citata in questa pagina di diario esiste (più o meno!), e verrà condivisa attraverso la newsletter di Cassie; noi ovviamente la caricheremo tradotta qui sul sito.
Buon divertimento! ;D
Caro Bruce,
gli ultimi giorni sono stati silenziosi, e ho odiato ogni singolo istante. Dopo che gli ho dato il diario, Jules si è ritirato a leggere nella sala da ballo mezza dipinta. Quando ne è uscito, sembrava meditabondo, a tratti serio, ma non voleva discutere di quanto aveva letto. E, Bruce… non andava neanche a me. Anche se sapevo che Jules era irritato con me perché non gli avevo parlato del diario, non riuscivo a spiegare per quale motivo non l’avessi fatto. E quando provavo a riflettere su quale fosse la regione, la mia mente sembrava semplicemente saltare la domanda, come farebbe l’ago con il solco danneggiato di un vinile.
Abbiamo parlato di altro. Di Round Tom, della maledizione della casa, di una lettera di Ty, di un messaggio inviatoci dall’Accademia da Luke, per parlarci di un qualche guaio in cui si è ficcata Dru con la sua compagna di stanza. (Penso che questo indichi che la sua compagna di stanza le piaccia. È sempre bello avere qualcuno con cui mettersi nei pasticci.) Ma nello sguardo di Julian c’era qualcosa di remoto – di distante e impossibile da approcciare.
Sentivo la sua mancanza.
Quella situazione mi ha fatto ripensare ai brutti momenti, quando io e Julian non potevamo discutere sul serio, e a ogni volta che avrei voluto parlargli ma non potevo rivelargli ciò che provavo, che lo amavo, che l’avrei sempre amato, perché era illegale e impossibile. Ero costretta a nascondere il significato di ciò che avrei voluto dirgli all’interno di conversazioni ordinarie; così, quando gli chiedevo: “Come stai?”, oppure: “Oggi prenderai la macchina?”, in verità intendevo: “Ti amo, ti amo”.
Oggi pomeriggio me ne stavo seduta su uno sgabello della cucina, a scrivere su degli scatoloni. Alcuni sono pieni di vecchi oggetti della tenuta che abbiamo deciso di conservare e rendere parte permanente dell’abitazione. Altri, invece, li stiamo impacchettando perché i ragazzi li passino in rassegna e controllino se c’è niente che vogliono tenere. Ci sono un vecchio orologio che penso che piacerà a Ty, alcuni soldatini di latta per Tavvy e un mucchio di inquietante pizzo antico che Dru avrà modo di esaminare. Stavo usando una penna per segnare svogliatamente il contenuto su ogni scatola, quando Julian è arrivato in cucina con una strana espressione in viso.
“Chiedimi del diario, Emma,” ha detto.
Mi sono sentita un po’ sorpresa. Sembrava così strano, e anche un po’ pallido (forse solo a causa della mancanza di sole… scusami, Inghilterra!). Quindi ho posato la penna e gli ho domandato come stesse andando la lettura del diario.
“Non ricordo,” mi ha risposto, e poi ha chiuso gli occhi. Quando li ha riaperti, erano ardenti, come se qualcuno avesse acceso un fuoco dietro a quel meraviglioso blu-verde che amo così tanto. “Solo che non è così. Ricordo. Però la mia testa non vuole che io lo dica. Mark mi ha mandato un messaggio,” ha aggiunto, e io ho annuito in risposta, come se avessi idea di cosa c’entrasse con la questione. “Mi ha detto che probabilmente il diario è incantato. Ed è ovvio che sia così. Capisci? C’è un qualche genere di incantesimo evasivo lì sopra, qualcosa che dopo che l’hai letto ti impedisce di parlarne, o anche solo di pensarci più di tanto.”
Ma certo. Aveva assolutamente senso – ecco perché sembravo sempre dimenticarmi di parlare del diario a Jules, o a chiunque altro; ecco perché lo tenevo nascosto sotto al letto, anziché metterlo in bella vista sul comodino. Ho fatto un sospiro spezzato. “Mi sento così stupida…”
“No.” Jules ha attraversato la stanza, raggiungendomi in un istante. Mi ha preso il viso tra le mani, e lungo la schiena mi è corso un brivido. Aveva un’aria così seria, così intensa. Jules è stato costretto a crescere troppo rapidamente, e in momenti come questo quasi mi fa paura quanto adulto lui sembri – non che siamo dei bambini, entrambi abbiamo affrontato molto più di tante altre persone della nostra età, ma a volte c’è qualcosa che riesce a cambiare nel suo portamento; qualcosa di autoritario.
È parecchio sexy, in effetti.
“No,” ha ripetuto. Mi ha accarezzato gentilmente lo zigomo con il pollice. “Emma. Era un incantesimo. Ti ha costretta a non pensare al diario, ha letteralmente scacciato il pensiero dalla tua mente – lo so perché è successo anche a me. Non puoi prendertela con te stessa. Prenditela con me – avrei dovuto capire cos’è che stava accadendo. Ero troppo occupato a preoccuparmi che mi stessi nascondendo qualcosa, quando avrei dovuto sapere benissimo che era impossibile.” Ha abbassato la voce, il tono roco. “Arrabbiati con me,” ha detto. “Me lo merito.”
Ho voltato il capo per baciargli il palmo della mano. Ho avvertito un brivido percorrergli il corpo. “Non c’è motivo di arrabbiarsi,” ho sussurrato. “Solo…”
“Portami a letto,” gli ho chiesto. E sono anche arrossita. In genere non dico queste cose, ma al momento non mi importava. A Julian si sono dilatate le pupille, e mi ha tirata dallo sgabello, sollevandomi tra le braccia. Gli ho avvolto le gambe intorno ai fianchi, ho afferrato il bavero della sua maglietta e l’ho baciato. Lui ha emesso un gemito e mi ha baciato a sua volta, e un attimo dopo mi stava trasportando per la casa, e ci baciavamo come se fosse l’unico modo per respirare. Ha dato un calcio alla porta della camera da letto per aprirla e siamo caduti insieme sul letto…
E questo è quanto, Bruce. Niente altri dettagli, per te. Ti basti sapere che è passato del tempo, e il sole era già quasi tramontato, quando abbiamo ripreso a parlare, almeno con parole più lunghe di un’unica sillaba. Eravamo intrecciati in delle coperte a stampa cachemire, e Julian stava chino su di me, tenendosi sollevato con un gomito. Io gli facevo danzare le dita lungo il braccio indurito dai muscoli (grazie, addestramento da Shadowhunter).
“Beh,” ho detto. “È stato carino, ma non sono certa che abbia risolto del tutto il nostro problema.”
“Carino?” Julian mi ha guardata con fare oltraggiato. “Un cucciolo è carino. Un pigiama lanuginoso è carino. La festa per il pensionamento di Kraig è stata carina. Questo è stato…”
“Spettacolare,” gli ho risposto. “Ecco, ora sei contento?”
“Spettacolare è un buon inizio.”
“Julian…”
Ha fatto un gran sorriso. “No. Non risolve il problema. Il diario è incantato, e non faremmo meglio a non toccarlo finché non l’avremo liberato. Penso che dovremmo andare al Mercato delle Ombre. Vedere se riusciamo a trovare qualcuno disposto a rimuovere l’incantesimo.”
“Non vuoi chiederlo a Magnus?”
“Non possiamo continuare a dargli fastidio.” Si è messo a sedere, e la cosa mi ha regalato una gran bella vista. Me la sono goduta per un po’, mentre lui rovistava nel cassetto del comodino. Poi si è voltato di nuovo verso di me, stringendo un pacchetto incartato. Sembrava serio. “La mia intenzione era di dartelo a San Valentino,” ha detto. “Ma non voglio di aspettare. So che hai detto che non c’è motivo di arrabbiarsi, ma a me spiace comunque, Emma. Mi fido completamente di te. Non c’è mai stato nessuno di cui mi sia fidato di più.”
Mi ha dato il pacchetto, il che è stato un bene, perché altrimenti è probabile che sarei scoppiata a piangere. La giornata era stata carica di emozioni. Il regalo era una foto meravigliosamente incorniciata di noi due sul London Eye; non riuscivo a immaginare come l’avesse fatta incorniciare, o quando.
“Sembriamo davvero felici,” ho commentato, deliziata.
“Voglio che tu sia sempre così felice,” mi ha risposto lui. “Voglio renderti così felice. E lo farò per il resto della vita.”
A quel punto ho pianto davvero, e lui mi ha baciata e, beh, non c’è altro che tu debba sapere, Bruce. Magari ti parlerò del Mercato delle Ombre quando ci saremo andati. Alla prossima…
— Emma
Ma che belli che sono, Cassie riesce sempre a farmi battere il cuore ♡_♡
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