Buon pomeriggio, Shadowhunters, e ben ritrovati!
Oggi ricominciano ufficialmente gli aggiornamenti di Secrets of Blackthorn Hall… e questa nuova pagina di diario parte proprio lì dove ci eravamo interrotti: con Emma e Julian che tentano di scoprire l’identità di “MF”, le cui iniziali sono incise sulla fiaschetta che ha fatto impazzire il Sensore di Ty.
Ci saranno riusciti? Avranno finalmente cominciato a fare un po’ di chiarezza sul mistero del fantasma di Blackthorn Hall?
Beh… lo scoprirete tra un attimo. ;P Buona lettura!
Caro Bruce,
si è fatta ora del tè. Adesso che abitiamo in Inghilterra, io e Jules stiamo cercando di sposare l’idea che ci sia un orario per il tè, anche se, come già sai, io la mia caffeina preferisco assumerla in forma di cioccolato. (A differenza di Cristina, che ha letteralmente una dipendenza da caffè.) Cookie con gocce di cioccolato, brownie, gelato – qualunque forma di cioccolato è benvenuta e ritenuta accettabile, e in Inghilterra ce n’è di eccellente. Ho sviluppato una dipendenza per le barrette Galaxy.
Al momento Julian è fuori a parlare con gli impresari – riesco a vedere Round Tom che agita le braccia per qualche motivo –, quindi ho pensato di prendermi un momento per aggiornarti su quanto successo dalla mia ultima annotazione.
Se ricordi, avevamo trovato una fiaschetta d’argento alla Devil Tavern che sembrava aver fatto impazzire ogni allarme del Rilevatore di Fantasmi di Ty. È una bella fiaschetta… incisa con fiori e ali di farfalla, e con le iniziali MF. L’abbiamo portata con noi a Blackthorn Hall e poi l’abbiamo studiata sotto la luce luminosa del giorno, e a quel punto mi sono immediatamente ricordata dov’è che avessi già visto quel motivo di farfalle.
Sull’anello di famiglia dei Fairchild.
Lo so per via di Clary. (Non passo molto del mio tempo a fissare i suoi gioielli, Bruce, ma in genere gli Shadowhunters sono parecchio interessati ai simboli delle famiglie. E una volta ho preso in prestito la sua giacca nella Terra delle Fate e sono andata a Thule e tutti credevano che fosse morta perché il suo anello era nella tasca… ma di questa storia ti parlerò un’altra volta. Ho già abbastanza cose del presente da documentare.) Quindi io e Jules abbiamo concluso che il proprietario della fiaschetta debba molto probabilmente essere stato un Fairchild il cui nome cominciava per M. Una geniale deduzione alla Sherlock Holmes, lo so.
Mentre pranzavamo con dei toast al formaggio, abbiamo deciso che sarebbe stato meglio fare qualche ricerca un po’ più accurata, anziché gettarci a capofitto nel chiedere al fantasma: SEI UN FAIRCHILD, S/N. Quindi abbiamo mandato un messaggio di fuoco a Helen e Aline. Ci sono un mucchio di volumi di storie di famiglie Shadowhunter nella libreria dell’Istituto di Los Angeles, e abbiamo chiesto loro di cercare dei Fairchild il cui nome cominciasse con la lettera M. Immagino che Helen si fosse svegliata presto, perché nel giro di poco ci ha risposto con un breve elenco di candidati. Medea Fairchild, Myles Fairchild e Matthew Fairchild. Dai documenti non si capiva se qualcuno di loro sia un antenato di Clary, ma sono curiosa! (Personalmente spero che sia Medea, per via del suo fighissimo nome mitologico.) Ad ogni modo, non ci abbiamo messo molto a individuare un candidato per Proprietario della Fiaschetta d’Argento. (Fammi un rullo di tamburi, Bruce, per cortesia.) La persona in questione è… Matthew Fairchild!
Pensiamo che sia così perché Medea è morta nel 1802 all’età di settantotto anni, mentre Myles è morto nel 1857 a cinquantanove anni. Di conseguenza, tenendo conto dell’arco temporale di riferimento – Jem ha detto che i suoi amici si radunavano alla Devil Tavern all’inizio del secolo scorso –, Matthew, nato nel 1886, era l’unico ad avere i requisiti giusti. (Pare che non fosse accompagnato da una data di morte, il che non implica che sia vissuto in eterno o morto alla nascita; i documenti di quel periodo tendono a essere inconsistenti.)
Siamo subito tornati nella sala da pranzo per contattare il nostro misterioso fantasma. Giuro, anche se la spazziamo di continuo, quella stanza sembra solo farsi più polverosa. Avevo lasciato una pila di documenti dagli archivi dei Blackthorn (un modo gentile di dire: “dal cumulo di spazzatura che di quando in quando contiene qualcosa di interessante”) sul tavolo da pranzo, e li ho trovati tutti in disordine. Mi è venuto il dubbio che il fantasma avesse tentato di leggerli in nostra assenza.
Julian si è schiarito la voce. “Attenzione, fantasma,” ha annunciato.
“Magari non ama essere chiamato ‘fantasma’,” l’ho rimproverato sottovoce. “Magari dovremmo riferirci a lui come ‘Persona Deceduta’.”
“Ha un suono medico,” ha commentato Julian. “Come se fossimo in un obitorio.”
Ci siamo sentiti entrambi abbattuti all’idea di trovarci in un obitorio. Dopo averci riflettuto per un attimo, Julian ha proposto: “Che ne dici di spirito o spettro?”
Le tende si sono mosse anche se non c’erano finestre aperte. L’opzione più popolare è parsa essere spettro.
“Matthew?” ho chiamato, piano. “Matthew Fairchild?”
È un bel nome, Matthew. Mi sono ritrovata a pensare a Matthew Fairchild, nato nel 1886, e a chiedermi come fosse. A domandarmi se tutto ciò che restava di lui fosse un alito di vento che gonfiava le tende della nostra sala da pranzo.
Anche se, al momento, le tende non si stavano più gonfiando. Erano completamente immobili.
“Sei Matthew Fairchild?” ha chiesto Jules, che chiaramente era giunto alla conclusione che dovessimo essere più specifici.
Le tende hanno risposto con quella che posso solo descrivere come una piccola scossa d’irritazione. Ciò ha smosso altra polvere, che ha offuscato l’aria. Ho sentito un suono dietro di me e mi sono voltata. La pila di documenti sul tavolo si è rovesciata. I fogli sono stati scagliati in tutte le direzioni da una mano invisibile e arrabbiata.
“Quindi… non sei Matthew Fairchild?” gli ho chiesto, combattendo contro il bisogno di starnutire. “Senti, non c’è problema se non sei… vogliamo solo aiutare… continueremo a cercare…”
I fogli hanno smesso di muoversi. La stanza è tornata silenziosa. Addirittura quieta, come l’interno di un Istituto. Ho ipotizzato che il nostro amico spettro se ne fosse andato, e ho realizzato di sentirmi delusa. Speravo davvero che avessimo trovato una risposta…
E poi Julian mi ha poggiato una mano sul braccio. E ha indicato un punto ben preciso. Mi è venuta la pelle d’oca. In mezzo alla polvere del pavimento, un dito invisibile stava scrivendo delle parole – scrivendo in quel corsivo vecchio stile che abbiamo imparato a conoscere così bene da quando siamo arrivati a Blackthorn Hall.
Le parole sono comparse una dopo l’altra, formate da lettere tremolanti e appuntite, come se il fantasma fosse agitato.
Leggete il diario
L’immagine del diario di Tatiana mi è subito balzata in mente. Per qualche ragione, sapevo che era a quello che il fantasma si stava riferendo. Sono apparse altre parole:
LEGGETE IL DIARIO
LEGGETE IL DIARIO
LEGGETE IL DIARIO
“Ma l’ho fatto,” ho risposto, senza riflettere. “Ho letto il diario.”
Julian si è voltato verso di me, mentre sul viso gli compariva un’espressione di stupore. “Emma,” ha detto. “Che diario?”
Io inizio a penare che sia Grace, anche se hanno detto che è un maschio…
Matthew (per fortuna!) non è, Jessie non può essere, Benedict nemmeno…
Mi vengono i mente solo Grace e Tatiana 🙁
Non so se voglio che il fantasma sia effettivamente Matthew, vorrei che sia morto da vecchio e felice, senza più nulla a trattenerlo qui 🙁
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