Come promesso, fan del telefilm e non, abbiamo preparato un post (si spera comprensibile, ma non ne siamo mica così certe…) sulla cancellazione della serie TV. Teoricamente era previsto per qualche giorno fa, ma una brutta e fastidiosa influenza mi ha rallentata – e quindi sono riuscita a concluderlo solo ora.
Dopo aver inizialmente scritto ben sei/sette pagine di sproloquio, ho deciso di trasformare il mio flusso di coscienza in una serie un po’ più ordinata di domande e risposte sulla cancellazione, nel (vano) tentativo di coprire quanti più argomenti possibili e darvi, qualora ci fosse la possibilità, qualche dettaglio sulla situazione.
Mi sono sforzata – a nome mio e delle mie co-admin – di restare quanto più neutrale possibile, senza troppi commenti personali: riteniamo infatti che in un momento del genere sia necessario fornirvi fatti, più che opinioni (che possiamo tranquillamente fornire in privato o nei commenti, qualora vi interessasse parlarne: non siate timidi, gli scambi pacati ed educati ci piacciono tantissimo!).
Ovviamente, non abbiamo indorato la pillola, né contribuito alla costruzione di castelli in aria. Abbiamo tentato semmai di fornire un quadro completo della situazione, cercando di trovare le cause più evidenti della cancellazione, e di spiegare precisamente cosa è stato rivelato fino a ora.
NON pretendiamo di sapere tutto sulla cancellazione, e articoli e dichiarazioni futuri potrebbero smentire anche in parte o completamente le nostre affermazioni – che sono basate sui dati oggettivi disponibili IN QUESTO MOMENTO (= 10 giugno 2018).
Qualora dovessero saltar fuori nuove informazioni, aggiorneremo immediatamente l’articolo e, se dovesse sembrarci necessario, provvederemo a condividerlo nuovamente sui nostri canali.
Buona lettura (almeno, speriamo che sarà una buona lettura)!
NOTA BENE: IL POST VERRÀ COSTANTEMENTE TENUTO AGGIORNATO.
ULTIMO AGGIORNAMENTO: 10 GIUGNO 2018.
DOMANDE SULLA 3B/SUL FINALE DI STAGIONE/SULLA MESSA IN ONDA:
« Il telefilm è stato cancellato? »
Sì. O, meglio, noi diremmo “nì”, perché è sì vero che il telefilm non avrà ulteriori stagioni, ma è altrettanto vero che si concluderà con un doppio episodio finale, che almeno in teoria dovrebbe “chiudere” le vicende della serie. Non molti altri show cancellati di recente hanno ricevuto la stessa cortesia.
« Quanti episodi andranno in onda il prossimo anno? »
Dodici. I dieci episodi già girati della 3B, più i due che insieme serviranno da finale di serie.
« Quest’anno andrà in onda altro della terza stagione? »
NO. La 3A è finita a maggio; per la 3B e il finale di serie bisognerà aspettare l’anno prossimo.
« Il finale di serie è già stato girato? »
No, e almeno per un momento non sappiamo quando inizieranno le riprese. Vi avviseremo non appena si avranno novità in merito.
« Su cosa si baseranno i dieci episodi della 3B? E il finale di serie? »
I dieci episodi della 3B continueranno a riguardare a grandi linee Città degli Angeli Caduti e Città delle Anime Perdute (quarto e quinto romanzo di The Mortal Instruments).
Il finale di serie, invece, dovrebbe essere quantomeno vagamente ispirato a Città del Fuoco Celeste (sesto e ultimo romanzo).
« Quando andranno in onda questi dodici episodi? »
Freeform per il momento ha parlato di “primavera 2019” (poco meno di un anno, quindi).
« Netflix caricherà questi ultimi dodici episodi sul suo sito? »
Così pare. Non appena ci saranno dichiarazioni ufficiali, comunque, ve lo comunicheremo – ma sospettiamo che il loro contratto con la Constantin e Freeform sia valido fino alla fine della terza stagione, quindi non dovrebbero esserci problemi.
DOMANDE SULLA CANCELLAZIONE:
« Perché hanno cancellato il telefilm? Cos’è successo? »
I motivi sono di sicuro molteplici e, logicamente, non potremo mai conoscerli tutti.
Freeform – il network su cui veniva trasmesso in America il telefilm – sostiene di essere creativamente soddisfatto della serie, e che la cancellazione sia dovuta a motivazioni economiche.
Il canale ha recentemente scelto di dedicarsi a telefilm con un minor numero di episodi, e questo, a detta loro, avrebbe fatto saltare l’accordo con Netflix – accordo che serviva a coprire una parte delle spese per la produzione degli episodi.
Ovviamente dubitiamo che questa sia l’unica motivazione dietro il mancato rinnovo, e tenteremo di approfondire meglio la questione con le prossime domande/risposte.
« Ma era lo show più seguito di Freeform! »
In verità, Shadowhunters attualmente (= 10 giugno 2018) è il SESTO show più visto di Freeform, NON il primo (qui la lista completa; in totale sono undici telefilm).
Prima di lui si collocano Marvel’s Cloak and Dagger (spettatori: 0.835/demo: 0.29), Siren (spettatori: 0.661, demo: 0.23), The Fosters (spettatori: 0.619/demo: 0.25), Grown-ish (spettatori: 0.612/demo: 0.27) e Young & Hungry (spettatori: 0.415/demo: 0.20).
La terza stagione di Shadowhunters ha una media di 0.398 spettatori e 0.15 di demo – meno delle quinte stagioni di Young & Hungry e The Fosters, entrambi show ora conclusi. Per dovere di cronaca, segnaliamo anche che i suoi rating non sono troppo diversi da quelli di un altro show di Freeform recentemente cancellato dopo la terza stagione, Stitchers (spettatori: 0.365/demo: 0.13).
Gli show rinnovati/non ancora cancellati che si collocano nella classifica dopo Shadowhunters (The Bold Type; Famous In Love; Alone Together), invece, sono tutti chiaramente molto più economici da produrre.
« Però le stagioni precedenti di Shadowhunters erano andate bene! »
La prima sì, indubbiamente (spettatori: 0.960/demo: 0.41): aveva attirato un sacco di spettatori occasionali e si era costruita un buon pubblico; la seconda aveva faticato un pizzico di più, ma si era stabilizzata su dei numeri in linea con il network (spettatori: 0.648/demo: 0.26).
La terza però ha perso quasi la metà degli spettatori della seconda stagione – e per quanto gli show tendano tutti ad avere dei cali fisiologici, è comunque un fattore da tenere in considerazione, quando si parla della cancellazione del telefilm.
« Su Netflix, invece? Io so che lo show lì andava alla grande! »
Stando a quello che risulta a noi, invece, anche su Netflix c’è stato un calo enorme negli spettatori – e questo è uno dei motivi per cui Netflix ha scelto di non distribuire eventuali future stagioni del telefilm.
« Ma gli operatori del customer center di Netflix stanno dicendo alle persone che Netflix sarebbe disposto ad acquistare la serie! »
Non proprio. Netflix sta dando delle risposte chiaramente standard a chiunque contatti il loro servizio clienti: sostengono che la cancellazione dipenda da Freeform (ed è verissimo – loro si sono detti non interessati all’acquisto di nuove stagioni, ma a scegliere di concludere la serie sono stati Freeform e possibilmente la Constantin), e che la cosa li abbia messi in una situazione difficile, perché Shadowhunters sul loro sito è una serie seguita.
“Seguita” è un termine piuttosto vago, e non falso – un pubblico la serie ha sempre continuato ad averlo. Il problema è che il numero degli spettatori nel mondo è crollato un po’ ovunque: se così non fosse stato, Netflix non si sarebbe mai rifiutato di comprare nuove stagioni.
Finché qualche dirigente di Netflix non esprimerà pubblicamente interesse per l’acquisto dei diritti della serie e per la produzione di nuovi episodi, comunque, vi consigliamo di prendere con le pinze le parole degli operatori.
« Su Twitter e Tumblr il fandom è fortissimo! Siamo sempre tra i trend! »
Sì, ma la triste verità è che avere un fandom “forte” e “rumoroso” sui social non equivale necessariamente a totalizzare dei buoni ascolti.
Il fandom di Shadowhunters è sparpagliato un po’ in tutto il mondo, e – quando si tratta di spingere degli hashtag tra i trend/ecc. – sa dimostrarsi molto coeso.
Il problema è che, oggettivamente, le voci online degli appassionati non sempre riflettono il numero esatto di individui: magari su Twitter si ha la sensazione che ci siano miliardi di fan del telefilm, ma i numeri reali sono chiaramente diversi.
Per quanto un fandom internazionale possa essere motivo di vanto per un network (o almeno per il team dietro a un telefilm), il fatto che quello americano non sia poi così grande serve a ben poco per gli ascolti (e di conseguenza per i guadagni).
« Hulu comunque si è detto interessato… »
Hulu (che per chi non lo sapesse è un servizio di streaming americano simile a Netflix) non si è detto interessato: sono stati di nuovo gli operatori a parlare a sproposito.
Molti di loro hanno affermato in chat che ci fossero “ottime possibilità” che il telefilm venisse acquistato e rinnovato da Hulu – salvo poi essere smentiti su Twitter da Hulu Support (account verificato di Hulu). Nel tweet che potete leggere cliccando qui, Hulu Support ha affermato che: « Ci spiace per l’incomprensione! Attualmente non abbiamo in programma di rinnovare il telefilm, ma saremo felici di comunicare il tuo feedback. Non dimenticare che puoi vedere tutte le precedenti stagioni [di Shadowhunters] qui: hulu.com/shadowhunters. »
Hulu – in America – ha un contratto con Freeform per distribuire in streaming gli episodi di Shadowhunters; questo non significa, però, che voglia o possa acquistare la serie.
« Quindi neanche FoxTV/altro sono interessati? »
La voce sulla Fox l’ha messa in giro una ragazza che sostiene di “conoscere delle persone”, stando a quello che sappiamo noi; ci sembra un po’ poco per darle credito.
Finché non verrà comunicato ufficialmente che ci sono delle trattative per l’acquisto (e di conseguenza il rinnovo) del telefilm, vi sconsigliamo di credere a queste voci: magari chi le sparge non lo fa neanche con malizia, ma il più delle volte si rivelano grossi buchi nell’acqua.
« Ma Freeform non può vendere i diritti e basta, visto che non gli va più di produrre episodi? »
Partiamo con una precisazione: Freeform NON POSSIEDE i diritti di The Mortal Instruments e The Infernal Devices: quelli sono in mano alla Constantin Film, la stessa compagnia di produzione che nel 2012/2013 ha girato il film di Città di Ossa.
Freeform produce gli episodi insieme alla Constantin, e ha il diritto di trasmetterli sul suolo americano: non può però vendere i diritti cinematografici e televisivi a nessuno, perché non li possiede.
Volendo, probabilmente la Constantin potrebbe cercare un nuovo network disposto a trasmettere le puntate e collaborare alla produzione del telefilm – ma oggettivamente la cosa potrebbe non essere semplice, soprattutto perché ora la serie non ha più neanche un contratto per la distribuzione internazionale.
Va anche ricordato che gli ascolti della serie erano quasi accettabili per un canale via cavo come Freeform, ma che altre emittenti – ABC, HBO, The CW, ecc. – potrebbero non prendere neanche in considerazione un telefilm con rating simili. Canali abituati a numeri più bassi potrebbero valutarlo, invece, ma non è detto che sia adatto ai loro target di riferimento (o che siano interessati a puntare a un prodotto che, pur avendo un vasto fandom online, non brilla granché negli ascolti).
« È vero che Freeform stava per annunciare il rinnovo di Shadowhunters, agli Upfront, e che alla fine si è tirato indietro per colpa di Netflix? »
A noi risulta che questa voce sia stata messa in giro da qualcuno che – almeno in teoria – dovrebbe aver fatto parte della troupe del telefilm. Non ci risulta invece che ci sia niente di vero in ciò che ha detto, e temiamo che potrebbe averlo dichiarato solo per scaldare gli animi.
« La Constantin Film ci sta aiutando a spargere gli hashtag su Twitter! Perché non vuole vendere i diritti dei romanzi a Netflix, però? »
La Constantin Film ha fatto lo stesso anche quando il film di Città di Ossa ha floppato nei cinema – non è sorprendente. Anche al tempo ci ha spronati a farci sentire e tweettare il più possibile.
Quanto ai diritti, a noi non risulta che Netflix si sia mai detto interessato a comprarli.
« Quindi non è vero che Netflix ha rinunciato a Shadowhunters perché voleva un controllo totale sulla produzione della serie e non l’ha ottenuto? »
Il fandom televisivo al momento sta inventando un sacco di scuse e complotti per giustificare la cancellazione, per sfortuna. È una reazione tipica – l’abbiamo già visto succedere in passato con il film –, ma crea comunque delle aspettative sbagliate nelle persone.
La risposta è no, comunque: non ci risulta che Netflix volesse il controllo esclusivo del telefilm. Netflix pagava una cifra a tutti noi sconosciuta per avere il diritto di caricare gli episodi sul suo sito in tutto il mondo (America esclusa), e questi soldi venivano chiaramente utilizzati per coprire parte delle spese del telefilm – ma non partecipava attivamente alla produzione della serie.
Dopo il calo degli ascolti sulla piattaforma di streaming, e sicuramente anche a causa della nuova strategia di Freeform, Netflix ha scelto di non rinnovare il contratto con la Constantin per la distribuzione di eventuali future stagioni.
SULLE INIZIATIVE DEI FAN:
« Che hashtag si stanno tweettando? »
I principali sono #saveshadowhunters e #pickupshadowhunters. Sembra comunque che ne spuntino continuamente di nuovi.
« Ci sono delle raccolte di firme? »
Ne abbiamo viste almeno un paio. Le trovate facilmente su Twitter.
« Dei fan stanno raccogliendo del denaro per realizzare dei poster per chiedere il rinnovo del telefilm! C’è da fidarsi? »
Noi personalmente non ci fideremmo, al posto vostro. Abbiamo visto almeno un GoFundMe gestito da un sedicente “Alec Lightwood” (e se non sei disposto a mettere la faccia dietro una raccolta fondi, forse qualcosa di losco c’è…).
UPDATE: almeno una delle iniziative pubblicizzate su Twitter, quella dell’aereo con striscione, è effettivamente stata portata a termine.
« Alcuni fan stanno pensando di raccogliere dei soldi da inviare a Freeform/la Constantin/Netflix perché possano girare nuovi episodi. »
Sì, abbiamo visto dei post a riguardo – e abbiamo anche riso, perché (avendo avuto la possibilità, al tempo, di parlare con una persona coinvolta nella realizzazione della serie) conosciamo orientativamente il budget della prima stagione del telefilm, e dubitiamo che si possa racimolare con una raccolta di fondi.
In ogni caso, è una pessima idea, quasi certamente illegale e sicuramente rischiosa: non è detto che la persona dietro alla raccolta fondi poi tenga fede alla parola data, per esempio.
« E le donazioni per il Trevor Project? Abbiamo visto anche un progetto a riguardo… »
Quelle le incoraggiamo sempre, perché sono per un’ottima causa. L’importante, secondo noi, è che vengano fatte sul sito del Trevor Project, e non inviate a qualcuno di cui non si conosce neanche l’attendibilità.
« Tutti questi sforzi – tweettare, donare, ecc. – serviranno a qualcosa? »
Non possiamo garantirvelo. È possibile che si rivelino totalmente vani, perché Freeform ha affermato di essere “sereno” riguardo alla sua decisione di non rinnovare il telefilm – e attualmente non sembrano esserci network interessati all’acquisto della serie.
Se anche il rinnovo non dovesse arrivare, noi vi consigliamo di viverla comunque come una mezza vittoria (e come un’esperienza divertente in compagnia di persone che condividono la vostra stessa passione): il telefilm avrà una conclusione, e non verrà troncato (in teoria) con un finale troppo aperto e/o destabilizzante. Il fandom televisivo ha comunque ottenuto una vittoria, anche se non è quella che avrebbe preferito.
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