Buongiorno, Shadowhunters! 🙂 Abbiamo deciso di cominciare questa settimana nel migliore dei modi, caricandovi la traduzione dell’estratto di “Cast Long Shadows” (secondo racconto di “Ghosts of the Shadow Market”) presente nell’ebook di “Son of the Dawn” (in caso doveste ancora/voleste acquistarlo: qui e qui).
Fateci sapere che ve ne sembra! ;D
Gli antichi peccati gettano lunghe ombre – Proverbio inglese
Londra, 1901
Il viadotto ferroviario passava ad appena un capello di distanza dalla chiesa di St. Savior. Si era discusso, tra i mondani, della possibilità di demolire la chiesa per fare spazio alla ferrovia, ma l’opposizione era stata inaspettatamente feroce. Così le rotaie avevano assunto una forma leggermente più tortuosa, e la guglia della chiesa era rimasta in piedi, simile a un pugnale d’argento contro il cielo notturno.
Sotto agli archi, alle croci e ai binari sferraglianti, di giorno si teneva un mercato mondano, la più grande organizzazione di fruttivendoli della città. Di notte, il mercato era proprietà dei Nascosti.
Vampiri e licantropi, stregoni e fate, si incontravano sotto le stelle, celati da un incantesimo di protezione che gli occhi umani non erano in grado di oltrepassare. Avevano collocato le loro bancarelle magiche nello stesso ordine di quelle mondane, sotto i ponti e attraverso le piccole strade: i banchi del Mercato delle Ombre, però, non contenevano mele o rape. Sotto gli archi scuri le bancarelle luccicavano, cariche di campane e fiocchi, vistose per i tanti colori: verde serpente, rosso febbre e il sorprendente arancione delle fiamme. Fratello Zaccaria sentiva l’incenso bruciare e ascoltava le canzoni che i licantropi dedicavano alla distante bellezza della luna, e le fate che dicevano ai bambini venite via, venite via.
Era il primo Mercato delle Ombre dell’Anno Nuovo, secondo gli standard inglesi, sebbene in Cina fosse ancora il vecchio. Fratello Zaccaria aveva lasciato Shanghai da bambino, e Londra a diciassette anni, per trasferirsi nella Città Silente, dove non c’era alcuna concezione dello scorrere del tempo, se non per le ceneri di nuovi guerrieri che veniva deposte. Eppure ricordava le celebrazioni per l’Anno Nuovo durante le sua vita umana, dall’eggnog e la cartomanzia a Londra, ai fuochi d’artificio e i bocconi di ravioli a forma di luna a Shanghai.
In quel momento stava nevicando su Londra. L’aria era fredda e fresca come una mela, e soffiando contro al suo viso gli faceva provare una sensazione piacevole. Le voci dei suoi Fratelli erano un mormorio soffocato nella sua testa, e questo permetteva a Fratello Zaccaria di mantenere un po’ le distanze.
Zaccaria era lì per una missione, ma si concesse un breve momento per sentirsi lieto di essere a Londra, al Mercato delle Ombre, a respirare un’aria priva della polvere dei defunti. Sentiva qualcosa di simile alla libertà, come se fosse di nuovo giovane.
Gioì, ma non per questo le persone del Mercato delle Ombre gioirono con lui. Notò molti Nascosti, e persino un paio di mondani con la Vista, che gli lanciavano delle occhiate tutt’altro che amichevoli. Mentre avanzava, un mormorio oscuro si sparse attraverso il brusio delle conversazioni intorno a lui.
Gli abitanti del Mondo Nascosto consideravano il momento del Mercato uno spazio strappato agli angeli. Chiaramente non gradivano la sua presenza tra di loro. Fratello Zaccaria era un Fratello Silente, una confraternita senza voce che viveva a lungo in mezzo alle ossa antiche, obbligata a isolarsi con i cuori dedicati alla polvere della loro città e alla loro morte. Non ci si aspettava che nessuno abbracciasse un Fratello Silente, ed era assai improbabile che queste persone avrebbero apprezzato anche solo lontanamente la vista di un qualunque Shadowhunter.
Anche se ne dubitava, vide una scena più strana di qualsiasi cosa si fosse aspettato di trovare nel Mercato.
C’era un ragazzo Shadowhunter che ballava il cancan insieme a tre fate. Era il figlio più giovane di Charlotte e Henry Fairchild, Matthew Fairchild. Aveva gettato il capo all’indietro, coi capelli chiari che brillavano sotto la luce delle fiamme, e stava ridendo.
Fratello Zaccaria ebbe appena un attimo per domandarsi se fosse vittima di un incantesimo prima che Matthew lo notasse e balzasse in avanti, lasciandosi dietro delle fate dall’aria confusa. La Gente Fatata non era abituata a vedere dei mortali abbandonare le loro danze.
Matthew non sembrò notarlo. Corse da Fratello Zaccaria, gli passò un braccio esuberante intorno al collo e infilò la testa sotto al suo cappuccio da Fratello Silente per dargli un bacio sulla guancia.
“Zio Jem!” esclamò con fare gioioso. “Che ci fai qui?”
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Condividi su