Shadowhunters, finalmente riusciamo a postarvi un secondo articolo dedicato ai post che Cassie ha scritto su LoS! Non ci speravamo più. XD
Ora: questa volta, si tratta di un’unica, LUNGA risposta. Era così lunga (cinque pagine di Word!) che ci è parso impossibile caricarla insieme ad altri post.
Noi l’abbiamo trovata molto interessante, e speriamo che la apprezzerete anche voi. :*
Q&A: Kieran
« princekierz ha chiesto: “Ciao, Cassie. Questa domanda è su Signora della Mezzanotte, non Signore delle Ombre, quindi potrei essere un po’ in ritardo – ma comunque. Le persone che odiano Kieran citano di continuo il fatto che lui ha cercato di convincere Mark che stare di nuovo con la sua famiglia non era reale, in quella nota che gli ha mandato, e io non riesco a capire perché l’abbia fatto. Era davvero quello lo scopo del messaggio? Potresti, per favore, dirmelo? Amo Kieran, e non mi piace che le persone siano ingiuste con lui. Grazie.”
Tutto ciò è interessante – devo riconoscere che non avevo mai pensato che le persone non avrebbero capito cosa intendeva dire con quel messaggio/di che parlava. Il testo qui di seguito contiene spoiler, ma non sono importanti; se state evitando anche gli spoiler più lievi, saltatelo.
Per prima cosa vorrei dire che va benissimo se non vi piace un personaggio. Non esiste personaggio creato da me o di cui ho letto che non sia non piaciuto per qualche motivo ad almeno una persona. Se quel personaggio è parte di un triangolo amoroso, moltiplica quel numero per 100.000.0000000. (Potrebbe non essere un vero numero, ma avete capito il senso.) Ho pensato un sacco a cosa significhi amare e odiare un personaggio, e all’atto di leggere con empatia, cosa che approfondirò alla fine di questo saggio. Per il momento, voglio solo parlare di ciò che significa quel messaggio, e dei modi in cui Kieran è generalmente un tipo di personaggio complicato.
Leggiamo per tanti motivi. Per vedere le nostre esperienze riflesse (un’esperienza di lettura che fa da “specchio”), e anche per vedere esperienze che non sono nostre (un’esperienza di lettura che fa da “finestra”). Una delle cose che trovo interessanti, quando osservo i giudizi su Kieran, è il fatto che ci si aspetta di vederlo comportare come un essere umano mondano (uno che ha letto attentamente non solo un sacco di libri che forniscono consigli sulle relazioni, ma pure tutti i romanzi sugli Shadowhunters – grazie, Kieran –, e che conosce benissimo i Blackthorn pur non avendoli mai incontrati prima). Quantomeno, ci si aspetta da lui che si comporti come uno Shadowhunter, e non come una fata – benché lui sia una fata e, in quanto tale, sia diverso da noi. Non crede a idee tipicamente umane sull’amore (nel bene e nel male), o all’impegnarsi – non gli interessa affatto che Mark faccia sesso con altre persone –, o a ciò che significano le promesse, né sa cosa sia lo spazio personale (che per le fate è un’idea ridicola).
La maggior parte delle lamentele su Kieran che ho visto sostengono che sia manipolativo, il che è vero solo nel senso che è cresciuto nella Terra delle Fate, dove tutti sono dei manipolatori. Visto che non possono mentire, hanno formato una società complessa fatta di indicazioni sbagliate e manipolazioni, e Kieran, cresciuto come principe, è stato educato al suo centro. Non conosce altri modi di comportarsi, e in effetti sta imparando, lentamente, dei diversi schemi di comportamento umano. In verità è davvero terribile a manipolare le persone – non all’altezza di Julian, per esempio –, e perlopiù non è né bravo a farlo né lo fa troppo di frequente. Ma possiamo certamente esaminare le sue azioni.
Dunque, riguardo quella nota e alle sei vaghe parole che contiene. (Non capisco davvero ciò che “ha cercato di convincere Mark che stare di nuovo con la sua famiglia non era reale” dovrebbe significare, perché Mark ovviamente era insieme la sua famiglia e non, diciamo, in un tour della Cappadocia in mongolfiera. Penso che neanche la Regina Seelie avrebbe tentato di convincerlo del contrario, perché quello non è manipolare, è agitare le braccia urlando: “Mark! Ti stanno imbottendo di fenciclidina! Non è davvero Ty! È un coniglietto enorme!”, il che non potrebbe mai funzionare, e nessuno potrebbe ragionevolmente pensare di riuscirci.) Quindi immagino che ci sia un qualche scopo sinistro implicito, in questa affermazione, e parlerò del motivo per cui Kieran ha inviato quel messaggio.
Ricorda che tutto questo non è reale. Perché Kieran l’ha detto? Perché era preoccupato per Mark e pensava che fosse la verità. Per nessun’altra ragione. Mi sembra di capire che alcuni pensino che la frase “ricorda che tutto questo non è reale” riguardi in qualche modo la famiglia di Mark, ma non è così. Se Kieran avesse voluto dire “non fidarti della tua famiglia” o qualcosa del genere, l’avrebbe detto chiaramente. Il messaggio riguardava tutto il mondo dei Nephilim. Non si trattava di nulla che Kieran non considerasse completamente vero.
E non aveva completamente torto.
Kieran è stato scacciato dalla corte perché era amato, e questo lo rendeva una minaccia agli occhi del Re. Ha passato anni nella Caccia Selvaggia insieme a Mark a osservare il suo cuore spezzarsi ogni notte mentre dava i nomi dei suoi familiari alle stelle. Ha sentito l’agonia di Mark quando ha visto Simon e ha pensato che fosse venuto a riportarlo tra i Nephilim, salvo poi scoprire che gli Shadowhunters l’avevano abbandonato come se fosse spazzatura. Sperimentare l’agonia di una persona che ami è peggio che provare la tua. Dopo aver vissuto l’orrore della disperazione e del senso di perdita schiacciante di Mark, è davvero così sorprendente che Kieran non sia completamente sicuro di voler vedere Mark affezionarsi alla sua famiglia di nuovo solo per ritrovarsi di nuovo strappato da loro – cosa che praticamente tutti, in Signora della Mezzanotte, credevano che sarebbe successo? Voglio dire, nessuno pensava che quest’offerta assurda della Gente Fatata fosse destinata a finire bene. Julian aveva paura di ciò che avrebbe significato per i bambini, e pensava che forse sarebbe stato meglio se Mark non fosse mai tornato. Era improbabile che Kieran avesse una visione della gentilezza e dell’onestà del Conclave (o delle Corti fatate) più positiva rispetto a quella di Julian.
Ecco cos’è che Kieran sa con certezza:
Gli Shadowhunters odiano le fate.
Mark è stato abbandonato dalla sua stessa gente. I Nephilim, di sicuro; la sua famiglia, forse. Kieran sa che non hanno mai provato a contattare Mark, e non è a conoscenza delle circostanze complicate dei Blackthorn, a cui era stato vietato di cercare Mark, e che dovevano proteggere Helen. Non poteva sapere niente di tutto ciò, a meno che non avesse letto i libri. (Leggi i romanzi, Kieran!)
Sa che gli Shadowhunters hanno promulgato la Pace Fredda, una serie di leggi razziste con lo scopo di punire le fate. Sa che questo metterà Mark in pericolo.
Non ha motivo di credere che, quando Mark tornerà nel mondo dei Nephilim, non gli taglieranno la testa utilizzando la sua famiglia come esca.
Questo è ciò che Kieran non vuole che Mark consideri reale. Le promesse dei Nephilim. L’idea che sarà al sicuro fuori dalla Terra delle Fate, nel mondo degli Shadowhunters. E Kieran non ha totalmente torto. Siamo tutti felici che Mark sia tornato dalla sua famiglia… e se la Coorte dovesse ottenere abbastanza potere, potrebbero davvero tagliargli la testa. Magari sarebbe stato meglio insieme alla Caccia Selvaggia.
Kieran non può mentire – e non può farlo neanche quando scrive. Ha scritto ciò che ha scritto in quel messaggio perché aveva paura per Mark, e perché voleva che fosse al sicuro. Non intendeva assolutamente: “La tua famiglia non ti ama”, perché, se l’avesse pensato, l’avrebbe scritto per davvero a un certo punto, anziché restare incredibilmente vago in una nota che, dal momento che non conteneva nulla di remotamente simile a: “La tua famiglia non ti ama”, Mark avrebbe trovato incomprensibile. Mark invece la nota l’ha capita alla perfezione, perché l’idea che i Nephilim come gruppo non meritino fiducia non gli è nuova, e neanche lo sorprende che Kieran la pensi così. (Ci sarebbe anche un sacco di roba numinosa riguardo a cosa reale e irreale significhino per le fate, in senso magico, ma, ahimè, qui non abbiamo spazio per parlarne.) Kieran ha avuto un sacco di opportunità per dire a Mark cose orribili sulla sua famiglia, se solo avesse voluto farlo, ma, se non erro, non lo fa mai.
Fuorviare non è come manipolare. Essere manipolativi significa giocare con le speranze e le paure di qualcuno per fini egoistici e senza curarsi del benessere di quella persona. Ma l’idea che Kieran sia un bastardo dal cuore di pietra che non intendeva neanche una delle parole della nota (sebbene non sia capace di mentire) e che sia pure un attore consumato non trova conferma in niente di ciò che sappiamo e osserviamo di Kieran. Dal momento è molto lontano dall’avere l’abilità di Julian di muovere le persone come pedine, perlopiù Kieran dice d’impulso ciò che vuole dire quando vuole dirlo e non prova mai a fingere il contrario. Può essere petulante da morire e irritante, dal momento che si presenta da Mark quando sa che non dovrebbe e mette il broncio al pensiero che possa piacergli un’altra persona. Sa essere manipolativo nel senso che a volte bacia Mark quando Mark sta cercando di essere logico, perché è insicuro e si fida del desiderio che Mark prova per lui anche quando proprio non gli riesce di convincersi che Mark lo ami davvero (ma questo non funziona per davvero, ed è il motivo per cui non credo che sia poi così bravo a manipolare gli altri). Molto stupidamente interferisce col sogno di Mark, in Signore delle Ombre, perché vuole parlare e crede che mostrando a Mark un sogno in cui stanno parlando amichevolmente scoprirà finalmente cos’è che gli sta nascondendo. (E questo è un altro esempio che dimostra quanto poco Kieran sia bravo a capire i problemi degli umani. Tutto ciò che vuole ottenere dal sogno è parlare – “Perché con me non sei onesto. Il tuo cuore è chiuso e celato. Non sono in grado di vederlo,” disse Kieran. “Ho pensato, nei sogni, forse…” – e il sogno comincia con loro due seduti a parlare mentre uno fascia l’altro, e Kieran riesce a mettere in mezzo l’idea che Mark gli stia mentendo. Le cose prendono una svolta sexy, ma non a causa di Kieran. Non può controllare i sogni di Mark in ogni loro dettaglio: se potesse, non avrebbe alcun bisogno di un sogno in cui spera che Mark gli rivelerà volontariamente la verità. Mark deve avere il suo libero arbitrio, nel sogno, oppure non avrebbe senso che Kieran dica chiaramente a cosa serviva il sogno; e, di nuovo, Kieran non è capace di mentire sfrontatamente. E Kieran ha ragione – Mark gli sta mentendo; in effetti, tutta la famiglia gli sta facendo gaslighting [NdT: in caso non sapeste di cosa si tratta: Gaslighting su Wikipedia], ed è questo il motivo per cui Mark soffre quando a Kieran torna in mente la frase “ricorda che tutto questo non è reale”. Perché niente, in questo caso, È REALE. TUTTI stanno mentendo a Kieran. In ogni caso, Mark ha comunque ragione quando dice a Kieran che non dovrebbe interferire coi suoi sogni – non dovrebbe farlo. Kieran, in quanto fata, non riesce davvero a capire il perché: i sogni per lui non sono privati e, oltretutto, Mark in passato ha permesso a Kieran di intrufolarsi al loro interno, quindi Kieran immaginava che anche adesso sarebbe stato d’accordo, visto che in precedenza aveva detto di sì. Ma qui è dove Kieran capisce di dover necessariamente imparare a non presumere le cose, e a considerare importante la privacy di Mark anche se non ne capisce il senso. No? Così pare: ascolta Mark, e non tocca più i suoi sogni. In effetti, hanno una discussione parecchio utile e salutare sull’argomento; dovremo però aspettare QoAD per scoprire come andrà a finire con tutti i passi avanti che hanno fatto in LoS.)
Quindi sì, Kieran è in grado di prendere delle decisioni spettacolarmente terribili, e la peggiore di tutte è quella che gli ha fatto pensare che riportare Mark nella Caccia Selvaggia per un’infrazione fosse una buona idea e che non avrebbe avuto alcun effetto collaterale. E Kieran si merita di venir biasimato e di sentirsi in colpa per quella scelta, e io non ho alcuna intenzione di scusarlo – e non ho neanche interesse a farlo; quel suo errore è un mattoncino della sua personalità imperfetta. Come ho visto dire da qualcuno ieri su Twitter, il che significa che probabilmente l’avete visto anche voi parecchie volte, i personaggi non sono o angelici cinnamon rolls [NdT: “rotoli alla cannella”; in questo caso ovviamente si vuole intendere un essere adorabile e puro, non un dolcetto] o mostri problematici. Come le persone – dal momento che l’intenzione è che le riflettano – esistono in una serie continua di atteggiamenti: alcuni falliscono e imparano, altri falliscono e non imparano mai; alcuni hanno buone intenzioni e altri cattive; alcuni crescono e cambiano, altri vengono cambiati dal dolore o dallo shock o dalla maturità, altri ancora non possono crescere e sono figure tragiche. Commettere un atto manipolativo non ti condanna alla dannazione eterna, ammesso che tu non continui a farne per tutta la vita. Se le persone (e i personaggi) venissero rese spazzatura dagli errori del passato, non ci sarebbe alcun bisogno né della terapia né dei libri, dal momento che entrambe riguardano il modo in cui le persone imparano a cambiare.
Come dice Kieran: “Ognuno è più di una singola cosa. Siamo più delle singole azioni che abbiamo commesso, buone o cattive che siano.” Viene da Signora della Mezzanotte, ed è possibile che Kieran stesse pensando al fatto di non aver mai detto a Mark, in quel romanzo, che il motivo per cui voleva così tanto riportarlo nella Caccia Selvaggia – la ragione per cui l’ha tradito, sperando che lo trascinassero via dal mondo dei Nephilim – non era poter uscire ancora con lui, ma che gli era stato detto che l’avrebbero ucciso. Che avrebbero tagliato IMMEDIATAMENTE la testa di Mark. Tutto ciò non scusa il suo atteggiamento, ma lo rende meno manipolativo in due modi: non aveva davvero un fine egoistico, perché voleva proteggere Mark dalla morte, e non ne parla mai con Mark, in LM, lasciando che lo biasimi. Lascia che Mark rompa con lui e vada via rispondendo solo con silenziosa rassegnazione. Non prova in nessun modo a farlo restare e non tenta alcun gesto manipolativo, né è manipolativo quando si presenta per aiutarli a salvare Tavvy – offre il suo aiuto, lo dà e non si aspetta niente in cambio. Solo quando Kieran è sconvolto dalle bugie che gli sono state raccontate e ricorda all’improvviso gli errori che lui stesso ha commesso rivela a Mark che temeva per la sua vita – cosa che per Mark fa un’enorme differenza, perché gli permette di capire quale sia il motivo per cui Kieran ha fatto ciò che ha fatto.
[Kieran disse che] “Iarlath mi aveva lasciato intendere che non saresti stato al sicuro, nel mondo degli Shadowhunters. Che stavano progettando di attirarti indietro, salvo poi ucciderti per qualche crimine inventato. Sono stato uno sciocco a credergli. Adesso lo so.”(L’enfasi è opera mia.) Kieran è imperfetto, commette degli errori. È anche capace di atti di grande nobiltà, però – la sua intenzione di testimoniare per proteggere i Blackthorn alla fine di LoS è tra questi. Kieran ha passato la maggior parte del libro a sentirsi raccontare bugie e a venir manipolato da tutte le persone che lo circondavano mentre non aveva ricordi. Era intrappolato nell’Istituto, un posto così pieno di magia anti-fate da farlo sentire talmente male da non poter quasi mangiare. Sospettava che Mark lo stesse prendendo in giro in qualche modo, ha scoperto di aver ragione e si è detto comunque disponibile a testimoniare in favore dei Blackthorn. È anche in grado di vedere dov’è/era nel torto e di riconoscerlo. Niente di tutto ciò lo rende una persona perfetta, ma di sicuro lo rende più complicato della lettura super-semplicistica secondo cui è un mostro manipolativo e niente di più – soprattutto quando un gran bel pezzo della storia dev’essere ancora raccontato.
Il mio sospetto, dal momento che in questi libri ci sono un sacco di altri personaggi imperfetti che inciampano e fanno casini, è che il vero crimine di Kieran sia far parte di un triangolo amoroso. Dal momento che ci sono già passata, ricordo benissimo i lunghi saggi in cui si spiegava come Will fosse una persona orribile e la Wessa una relazione tossica e Jem fosse una persona orribile e quella relazione tossica perché le persone che stanno per morire non dovrebbero infastidire gli altri con i loro sentimenti (sul serio). È così che le persone parlano dei triangoli amorosi, oggigiorno; sembra essere una sfida per decretare quale relazione sia percepita come la più salutare, quali persone siano le migliori e si meritino gli esseri umani in premio (Tessa o, in questo caso, Mark). Ci sono un paio problemi, in questo: uno è che le relazioni non salutari possono diventarlo. (Ovviamente dipende dalla relazione: alcune non possono assolutamente diventare salutati e non dovrebbero mai venir aggiustate, ma servirebbero davvero a poco i consulenti matrimoniali se nessun rapporto potesse essere reso più salutare.) Il secondo è che se desideri odiare un personaggio, puoi convincerti che sia cattivo anche se dovesse passare tutto il libro a salvare coniglietti, suore e salmoni incapaci di trovare il cannone spara-salmoni, quindi dopo un po’ le discussioni diventano cicliche. Ho visto anche un sacco di saggi in cui si dice che Cristina è una persona terribile e dovrebbe andarsene perché a Kieran lei non piace (a Kieran lei piace) e Mark non la vuole (falso) e non è poi così grandiosa (io penso che sia grandiosa, e così anche loro due).
Quindi dirò tre cose:
1 – Non è Kieran a tenere Mark e Cristina lontani, non più di quanto Cristina sia ciò che tiene Mark e Kieran lontani. Kieran e Mark hanno una relazione su cui devono lavorare per renderla salutare, e Cristina e Mark devono imparare a conoscersi meglio, lontani dalla magia dell’incantesimo legante. Tutto ciò resta vero in ogni caso.
2 – So che questo mio post significherà per un sacco di persone che shippo Mark e Kieran o che sono innamorata di Kieran, e lo so perché succede ogni volta che pubblico qualcosa su di loro, o una fanart loro, persino se subito dopo ne pubblico anche una su Cristina e Mark. Tutto ciò che posso dirvi è quello che ripeto da dieci anni, ovvero che non shippo i miei stessi personaggi né li “amo” nel modo in cui li amano i fan – tutti i personaggi sono pezzi di me in un modo o nell’altro, quindi sarebbe parecchio strano. So che potrebbero esserci autori che la pensano diversamente, ma io non sono in grado di “shippare” una coppia quando la cosa che più mi interessa nella loro relazione sono i temi, la creazione e lo scrivere la storia migliore che mi sia possibile realizzare – ho bisogno della distanza dei lettori, e non degli scrittori, per “shippare” qualcuno. (Vorrei pure farvi notare come agli autori maschi venga raramente chiesto se siano innamorati dei loro personaggi o se scrivano di loro perché hanno una “fissazione” o “ci si masturbino su”: viene domandato solo alle donne, ma questo non è il post giusto per quel discorso.)
3 – Ricordo di aver letto online che gli scrittori dovrebbero scrivere con “empatia selvaggia”. Ho sempre pensato che fosse un ottimo consiglio, dal momento che ci ricorda di provare sempre compassione per i personaggi e di scrivere da un punto della loro umanità, in tutta l’estensione della capacità umana per renderla complessa: perché la stessa persona può essere capace di egoismo immenso e immensa nobiltà, o profonda gentilezza ed enorme crudeltà. Ci ricorda che lottiamo per ricreare ciò che è umano, piuttosto che ciò che è completamente perfetto o malvagio. Penso che sia stato un buon consiglio pure per la me lettrice. Mi ricorda di guardare le cose dal punto di vista del personaggio, di non aspettarmi che sappiano cose che io so*, di ricordare le circostanze delle loro vite e che potrebbero comportarsi in maniera diversa da me per via del modo in cui sono stati cresciuti/ciò che la loro cultura considera una priorità. Mi ha aiutato a essere meno giudiziosa nei confronti dei personaggi e, sebbene non pensi che mi abbia resa meno consapevole di ciò che è problematico, credo che abbia fatta diventare una lettrice più felice. Anche quando non perdono, riesco a capire, e quel promemoria sulla complessità eterna dell’anima umana, e la sua capacità di mutare e redimersi, ha arricchito la mia vita da lettrice. È meraviglioso realizzare che puoi goderti una lettura persino più che in precedenza, e posso solo sperare che valga anche per tutti i miei lettori.
*È questo il motivo per cui non serve a nulla arrabbiarsi con la fidanzata del supereroe quando lui sta salvando la città, e tu sai che sta salvando la città ma lei no, perché si arrabbia con lui perché non è arrivato in tempo al bat mitzvah della piccola Marcia. »
Io adoro Kieran e mi piace molto anche il sentimento tormentato e complicato che lega lui e Mark, molto più profondo rispetto a quello che, da lettrice, mi è sembrato di percepire tra Mark e Cristina, per quanto quest’ultima sia un personaggio molto bello e pieno di umanità. Alla fine anch’io mi sono trovata a fare il tifo per loro due e mi auguro che riescano a spuntarla.. amio avviso i “kierark” sono un’altra coppia scritta splendidamente dalla Claire
A me piace moltissimo Kieran, anche se non con Mark. Mi è piaciuto come si è comportato con Cristina in LoS
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