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Shadowhunters, buongiorno! La nostra Cassie, oltre a segnalarci che le votazioni per i Goodreads Awards di quest’anno sono aperte (e se vi va di votare per Signore delle Ombre/Lord of Shadows potete andare qui – noi vi suggeriamo vivamente di farlo!), ha anche condiviso un estratto dalla prima storia di Ghosts of the Shadow Market (la raccolta sul Mercato delle Ombre e Jem che comincerà a venir pubblicata ad aprile 2018). <3
Buona lettura! E diteci che ve ne pare di questi piccoli Jace, Alec e Izzy. ;D

« Da “Son of Dawn”, il primo racconto di GHOSTS OF THE SHADOW MARKET, in cui il piccolo Jace Wayland incontra i Lightwood, la sua nuova famiglia, per la prima volta. SON OF DAWN è co-scritto da me e Sarah Rees Brennan! I piccoli Jace, Alec e Izzy sono così carini! Non vedo l’ora che leggiate la storia completa, ad aprile. — Se ne avete la possibilità, andate su Goodreads e votate per Signore delle Ombre come miglior Fantasy YA! »

“È superficiale,” commentò Alec dopo un istante, “ma i nostri genitori vorrebbero di sicuro che glielo dicessimo. Mamma potrebbe disegnarti un iratze…”
“No! Per i vostri genitori sarebbe meglio non sapere neanche che è successo. È stato solo per sfortuna che uno di loro è riuscito a colpirmi. Sono bravo a combattere,” protestò bruscamente Jace.
Tutta quella vemenza era quasi allarmante. Se Jace non avesse avuto undici anni, Isabelle avrebbe pensato che sembrava temere che l’avrebbero mandato via perché non era un soldato all’altezza.
“Sei ovviamente bravissimo,” disse Alec. “Hai solo bisogno di qualcuno che ti guardi le spalle.”
Mentre parlava, posò la mano sulla spalla di Jace. Si trattava di un piccolo gesto che Isabelle non avrebbe neanche notato, se non fosse per il fatto che non aveva mai visto Alec protendersi verso qualcuno che non facesse parte della loro famiglia, e che Jace Wayland si era perfettamente immobilizzato, come se avesse paura che anche il più piccolo dei movimenti avrebbe spaventato Alec.
“Fa molto male?” gli chiese Alec, comprensivo.
“No,” sussurrò Jace Wayland in risposta.
A Isabelle sembrava chiarissimo che Jace Wayland sarebbe stato capace di affermare che neanche farsi amputare la gamba fosse doloroso, ma Alec aveva un animo sincero.
“Okay,” disse suo fratello. “Lasciami prendere un paio di cose dall’infermeria. Ce ne occuperemo insieme.”
Annuì con fare incoraggiante e andò a recuperare i medicinali, lasciando Isabelle e lo strano ragazzo sanguinante insieme.
“Insomma, tu e tuo fratello sembrate… molto vicini,” osservò Jace.
Isabelle sbatté le palpebre. “Certo.”
Che stranezza, essere vicini alla propria famiglia. Isabelle si sforzò di non rispondergli in modo sarcastico, visto che Jace stava male ed era pure un ospite.
“Quindi… immagino che diventerete parabatai,” tirò a indovinare Jace.
“Oh, no, credo proprio di no,” gli rispose Isabelle.