Buongiorno, Shadowhunters! 🙂 Qualche giorno fa il Boston Globe ha pubblicato un articolo su Cassie, tirando un po’ le somme sulle sua carriera passata e sul suo futuro.
È interessante, quindi ve l’abbiamo tradotto. Buona lettura!
Cassandra Clare nel suo fienile, ad Amherst, che ha riempito con la sua collezione di oggetti steampunk per ispirarsi. – STEVEN G. SMITH PER IL BOSTON GLOBE
AMHERST – Cassandra Clare non ha molto tempo per starsene seduta a pensare. La popolarissima autrice fantasy pubblica in media più di un libro all’anno, il che significa che è sempre in scadenza. Comunque, non può ignorare il suo decimo anniversario.
“Mi ha sicuramente fatto riflettere molto sulla mia carriera e su cosa la renda longeva,” ha dichiarato.
Nel marzo del 2007, la Clare ha pubblicato il suo romanzo di debutto, “Città di Ossa”, il primo della serie “The Mortal Instruments”. Il libro racconta la storia di un’adolescente newyorkese di nome Clary, che scopre di essere una Shadowhunter, col compito di combattere dei malvagi demoni invisibili per gli esseri umani normali, ovvero i “mondani”. Clary abita in un mondo che è realistico e familiare (con una madre protettiva e un amico in una band), eppure riccamente paranormale. Scopre cose sulla sua famiglia e, cosa più importante, su cosa si provi a innamorarsi.
La Clare aveva poco più di trent’anni e viveva a Brooklyn quando ha venduto quel primo libro alla McElderry Books, un ramo della Simon & Schuster, per un anticipo di 25000$. Le sembravano un sacco di soldi, all’epoca.
“Di sicuro non sapevo che sarebbe diventato un successo,” ha detto, “e da quel momento in poi sono rimasta costantemente sorpresa.”
Dieci anni dopo quella prima uscita, la Clare ha pubblicato 15 libri ambientati nel mondo delle sue “Shadowhunter Chronicles”. Ha un fanbase internazionale, e sono state stampate più di 50 milioni di copie dei suoi libri. Il suo lavoro ha ispirato anche un film hollywoodiano e una serie TV – la cui seconda stagione ricomincerà la prossima settimana.
Il suo romanzo più recente, pubblicato il 23 maggio [NdT: in inglese, ovviamente. In Italia arriverà il 19 settembre], è “Lord of Shadows”, il secondo nella sua trilogia “The Dark Artifices”. È un volume lungo 699 pagine e pieno di battaglie contro creature soprannaturali, e con un sacco di baci.
Durante un recente pomeriggio nel suo angolo dedicato alla scrittura – un fienile ristrutturato e decorato con tantissimi oggetti streampunk – ad Amherst, la Clare ci ha parlato della sua carriera letteraria.
Ha detto di aver scritto il suo primo libro sul divano dell’appartamento che condivideva con suo marito, Joshua Lewis. Scriveva durante il giorno e lavorava di notte come editor per l’editore del National Enquirer e lo Star Magazine, passando ore a sistemare articoli su celebrità come Tom Cruise.
Non ha neanche preso in considerazione l’idea di lasciare il lavoro dopo aver ricevuto l’offerta per il libro. Quei 25000$ sarebbero stati distribuiti durante il corso di qualche anno. Inoltre, non sapeva quanto bene sarebbe andato il suo romanzo.
“Mi dicevano tutti: ‘Non lasciare il tuo lavoro normale’, quindi non l’ho fatto.”
La sua pubblicazione ha venduto bene, aiutata da una citazione di Stephenie Meyer, il cui debutto paranormale, “Twilight”, stava raggiungendo proprio in quel periodo lo stato di colosso internazionale. Ma la Clare era ancora insicura.
Non ha lasciato il lavoro finché non è uscito il suo terzo libro. E anche allora si è domandata quanto sarebbe durato. Aveva sentito dire che i paranormal romance, come i suoi libri, erano finiti per l’industria Young Adult. Le epopee distopiche come “The Hunger Games” e “Divergent” erano diventate la tendenza. E poi si è passati alla finzione realistica YA, come “The Fault in Our Stars” di John Green.
La Clare aspettava che le sue vendite calassero. Ma non è successo. Ogni libro nella sua serie “The Mortal Instruments” ha venduto tantissimo. I fan piangevano quando la incontravano.
“Ogni volta pensavo: ‘Non piangere! Che posso fare?’”
Nel 2010, ha iniziato a pubblicare la serie prequel di “The Mortal Instruments”, “The Infernal Devices”. Nel 2013, un film – “The Mortal Instruments: City of Bones” [NdT: “Shadowhunters: Città di Ossa”], basato sul suo libro, è uscito nei cinema.
Per quando è successo, i suoi incontri con i lettori erano troppo affollati per potersi tenere nelle librerie locali. Per l’uscita di “Città del Fuoco Celeste”, il libro conclusivo di “The Mortal Instruments”, ha riempito l’auditorium della Wellesley Middle School per un evento organizzato dalla Wellesley Books, ed è stata intervistata su un palco dall’autrice bestseller Jodi Picoult, che si è autoproclamata una fanatica della Clare.
L’editore della Clare, Karen Wojtyla, che lavora con lei sin dal suo primo romanzo, ritiene che il pubblico degli “Shadowhunters” si sia moltiplicato per lo stesso motivo che ha attirato lei all’inizio.
“L’ho comprato quando il primo romanzo non era neanche concluso,” ha ricordato; era rimasta colpita da quanto vivi sembrassero i personaggi, a dispetto della tematica soprannaturale. “È tutto così reale che ti sembra possibile incontrare quelle persone in giro per la strada.”
La Wojtyla dice che col passare del tempo si è resa contro che i fan della Clare hanno la sensazione che lei li capisca. Il fatto che il mondo nei suoi libri sembri quello in cui vivono loro ha solo aiutato. C’erano personaggi gay e di colore. E nessuno di loro sembrava artificioso.
“Mi sono resa conto,” ha detto, che “i fan hanno cominciato ad alzarsi in piedi, durante gli eventi di Cassie, per dirle quanto tutto ciò significasse per loro.”
L’autrice di “Nel Profondo della Foresta”, Holly Black, che collabora con la Clare sulla serie fantasy “Magisterium”, è d’accordo.
“Resto sempre impressionata dalle sviluppatissime vite dei personaggi minori,” ha affermato, aggiungendo che libro dopo il libro il mondo cresce.
I sostenitori della Clare additano anche la sua produttività – il fatto che per i fan ci sia sempre altro da leggere. Non è una sorpresa. Cassandra Clare non si prende seriamente delle vacanze, e sfrutta quasi ogni giorno per scrivere. Tutta la sua vita è dedicata ai suoi romanzi.
Il suo fienile di Amherst contiene un lungo tavolo fatto su misura dove la Clare, la Black e un’altra autrice del luogo, Kelly Link, si incontrano per lavorare. E le decorazioni steampunk, che sembrano essere la sua spesa più grande, sono state studiate per dare ispirazione, creando un ambiente che rispecchia quello dei suoi romanzi.
Su un muro c’è un bancone da farmacista con un paio di cassetti etichettati coi nomi di alcune delle pozioni magiche nei suoi libri. Su un altro c’è un antica cabina telefonica inglese con un insieme disordinato di cavi all’interno. “Sarà una macchina del tempo,” ha affermato la Clare e, basandosi sul suo tono, c’è da crederle.
La sua immersione nel mondo di Cassandra Clare è completa fino al nome (in realtà si chiama Judith Lewis).
La Clare ha in programma altre tre uscite per quest’anno – due edizioni flessibili e quella per il decimo anniversario di “Città di Ossa”, che uscirà a novembre [NdT: no, ancora non sappiamo se arriverà anche una versione italiana]. L’anno prossimo pubblicherà “The Lost Book of the White” insieme a Wesley Chu [NdT: sì, Cassie ci ha confermato che l’uscita è slittata al 2018], oltre al primo libro nella sua nuova serie, “The Last Hours”.
“Shadowhunters”, la serie TV basata sui suoi libri, continuerà la sua seconda stagione su Freeform a partire dal 5 giugno, ma la Clare è coinvolta solo marginalmente nel suo sviluppo, e la cosa la delude. Ha detto che gli showrunner hanno le loro idee per lo show, ma ha sottolineato pure come serie come “Game of Thrones” e “Outlander” abbiano tratto beneficio dal coinvolgimento dell’autore.
“Amerei lavorare su una serie TV,” ha dichiarato. “Mi piacerebbe avere la possibilità di scrivere una sceneggiatura.”
Cosa che comporterebbe ulteriore lavoro, ma è questo il punto.
“Ovviamente lo adora,” ha detto la Wojtyla. “Quando non scrive, sta pensando e impegnandosi.”
La Clare ha ammesso, seduta al suo tavolo, che “rilassarmi non è propriamente una cosa che faccio.”
Articolo molto interessante! Grazie per la traduzione <3
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