Prima di tutto: ci sarà una quinta parte; Cassie ha detto che la posterà domani. È probabile che abbia deciso di dividere in due quella che in origine era la quarta parte.
🙂
Detto ciò – questo pezzo del racconto è RATING ROSSO. Ovviamente non abbiamo modo di vietare ai minorenni di leggere, ma vi chiediamo la cortesia, nel caso in cui non dovessero piacervi le scene di sesso (quelle Jessa in special modo), di CHIUDERE IL LINK.
Shadowhunters avvisati, mezzi salvati.
« Una storia per quanti si sono chiesti cos’hanno fatto Tessa e Jem dopo essersi contrati sul Blackfriars Bridge nell’epilogo de La Principessa.
Tutti coloro che non apprezzano Tessa&Jem insieme o i momenti sexy Jessa probabilmente dovrebbero saltare questo racconti. (Non vi perderete nulla che potrebbe minare la vostra comprensione dei prossimi libri.) Quelli che apprezzano questo genere di cose troveranno invece roba che a loro piace.
After the Bridge alterna i POV di Jem e Tessa. Verrà pubblicato in capitoli.
Questa è la Quarta Parte. Non si tratta della storia completa. Ce ne sono altre, di parti. Visto che è più una storia breve che un racconto a capitoli, ogni post conterrà la storia dall’inizio fino al punto dove la parte si conclude, così che i nuovi lettori o i lettori che non ricordano cos’è successo nei pezzi precedenti non debbano dare la caccia al vecchio post/ai vecchi post.
[Inoltre, solo una nota personale: sin da quando ho cominciato a pubblicare questo racconto, sono stata bombardata da richieste di scrivere storie sui Clace, Malec, Sizzy, Wessa, Jemma, Jordelia, coppie che non hanno neanche un nome, ecc. Di solito rifiuto quando mi chiedono di scrivere storie per antologie che verranno pubblicate perché non ho tempo – non ho davvero il tempo di scrivere migliaia di scene lunghe quanto racconti. Sto scrivendo questa perché è nata da una discussione con Holly Black e Kelly Link riguardo al come il romanticismo plasmi, mi si è seduta in testa e ha richiesto di essere scritta. Quando succederà di nuovo, sarà più che felice di scrivere, perché mi piace condividere contenuti gratuiti. Ma adesso devo concentrarmi su TLH e TDA, e non c’è altro che chieda di essere messo su carta. In altre parole, e mi auguro di starlo dicendo nel modo più carino possibile, non posso accettare richieste. Dovremo solo aspettare e vedere se l’ispirazione colpirà di nuovo, e sperare che non si tratti di una storia Mortmain/Benedict “Il Verme” Lightwood.
Nel frattempo, quello qui in basso è decisamente rating Rosso. Ammetto di non capire davvero come funziona il sistema di rating. MOMENTO SEXY. Questi personaggi sono consenzienti e hanno 135 anni, ma io probabilmente terrei la storia lontana dai ragazzini. »
After the Bridge
[Parte 1: QUI] [Parte 2: QUI] [Parte 3: QUI]
Jem aveva la sensazione che più tardi la mano gli avrebbe fatto male (non aveva mai strappato un corsetto, prima), ma al momento non riusciva a sentire nient’altro che Tessa. Era seduta a cavalcioni sui suoi fianchi, gli occhi spalancati, i capelli che le piovevano sulle spalle nude e il seno. Sembrava la Venere che sorge dalle onde, con il solo pendente di giada a coprirla, scintillante contro la sua pelle.
“Penso,” disse lei, con voce alta e ansimante, “di aver bisogno che mi baci, adesso.”
Jem si allungò e la tirò giù, afferrando le sua spalle esili. Rotolò in modo da starle sopra, tenendosi in equilibrio sui gomiti, attento al suo peso. Ma a Tessa non sembrava importare. Si sistemò sotto di lui, curvando il corpo in modo gli sia adattasse contro. La morbidezza dei suoi seni premeva contro il petto di Jem, l’incavo dei suoi fianchi era una coppa per tenerlo, e i piedi nudi di Tessa corsero giù lungo i polpacci di lui.
Jem emise un suono gutturale, buio, bisognoso; un suono che a stento riconobbe come suo. Un suono che fece dilatare le pupille di Tessa, affrettare il suo respiro. “Jem,” disse, “per favore, Jem,” e voltò il viso di lato, utilizzando i capelli sciolti come cuscino per la sua guancia.
Lui si chinò su di lei. A questo punto ci erano già arrivati, prima. Questo se lo ricordava. Che le piaceva quando le si baciava la gola, scendendo verso il basso, e che, se le avesse seguito la forma della clavicola con la bocca, Tessa avrebbe emesso un gemito e affondato le mani nella sua schiena. E se era stato terrorizzato dall’idea di ciò che sarebbe venuto dopo – non sapendo che fare, o come darle piacere –, la paura venne spazzata via dalla rapida risposta di Tessa: i suoi deboli gemiti mentre le faceva scorrere le mani lungo le gambe e le baciava il petto e lo stomaco.
“Il mio Jem,” sussurrò Tessa mentre lui la baciava. “James Carstairs. Ke Jian Ming.”
Nessuno lo chiamava col suo nome di battesimo da più di mezzo secolo. Era intimo quanto un tocco.
Jem non era del tutto certo di come si fossero tolti il resto dei vestiti; sapeva solo che in qualche modo si erano sdraiati sui resti rovinati dell’abito di seta di lei e della sottoveste. Tessa non era morbida e docile sotto di lui quanto aveva immaginato; era reattiva ed esigente, alzava per il viso per essere baciata più e più volte, faceva scorrere le mani su di lui, e ogni tocco delle sue vita accendeva scintille di fuoco in delle terminazioni nervose che Jem aveva temuto fossero morte da tempo.
Era molto meglio di quanto avesse immaginato. Era circondato da lei, dal suo profumo di sapone all’acqua di rose e dalla sua pelle morbida e dalla sua fiducia implicita. Non è che lei credesse semplicemente che non le avrebbe fatto male; era più di così. Tessa credeva che la sua inesperienza non sarebbe stata importante; che niente importava a eccezione del fatto che fossero loro due, e avevano sempre cercato di rendersi felici a vicenda. Quando Jem esitò e disse: “Tessa, non so come…”, lei gli sussurrò contro la bocca e piazzò le mani di lui lì dove dovevano andare.
Una specie di lezione, ma era la più gentile che Jem avesse mai ricevuto, e la migliore. Non aveva mai immaginato tutto questo, che le loro risposte sarebbero state l’una lo specchio dell’altra, che il piacere di lei avrebbe ingrandito il suo. Che ogni pensiero gli sarebbe volato via di mente, e sarebbe rimasta solo la sensazione di Tessa sotto di lui, e poi intorno a lui, mentre lo guidava nel punto in cui aveva bisogno di essere.
Sentì se stesso gemere, ma come se fosse distante, mentre affondava in lei. “Tessa.” Le afferrò le spalle, come per stringere i brandelli del suo controllo. “Tessa, oh, Dio, Tessa, la mia Tessa.” La coerenza l’aveva completamente abbandonato. Balbettò qualcos’altro, non più in inglese, non sapeva neanche lui cosa, e sentì le braccia di Tessa stringersi intorno al suo collo.
Jem respirava a rantoli mentre si muoveva, lottando per trattenere gli ultimi residui del suo controllo. Aveva gli occhi chiusi; la luce gli sfolgorava dietro le palpebre. Tanta luce. Lottò disperatamente per trattenere se stesso, non volendo far finire tutto, non ancora. Sentì la voce di Tessa che sussurrava il suo nome; erano così vicini, più vicini di quanto avesse mai creduto possibile. Le mani di Tessa gli scivolarono lungo il corpo per afferrargli la vita. C’era una sottile ruga di concentrazione tra le sue sopracciglia; aveva le guance rosso scarlatto, e quando cercò di pronunciare di nuovo il nome di Jem, un ruvido singhiozzo glielo fece ingoiare. Si portò una mano alla bocca, e si morse le dita mentre il suo corpo si stringeva intorno a Jem.
Fu come accendere una scintilla. L’ultimo residuo del controllo di Jem evaporò. Affondò il viso contro il collo di Tessa, mentre la luce davanti ai suoi occhi si frantumava in colori caleidoscopici. Si era portato dietro l’oscurità della Città Silente anche dopo aver lasciato la Fratellanza. E adesso Tessa stava aprendo la sua anima e stava lasciando che ci entrasse la luce, ed era fantastico.
Jem non l’aveva mai immaginato. Non aveva mai nemmeno immaginato di immaginare tutto ciò.
Quando tornò in sé, scoprì che la stava ancora stringendo forte, la testa china sulla sua spalla. Tessa stava respirando piano e regolarmente, le dita tra i capelli di Jem, accarezzandolo, mormorandogli parole affettuose.
Jem si allontanò a malincuore da lei, rotolando in modo che potessero stare faccia a faccia. La maggior parte della luce del giorno se n’era già andata; si guardarono nel fioco tramonto che ammorbidiva ogni angolo. Il cuore gli batteva forte, mentre allungava una mano per far scorrere il pollice sul labbro inferiore di Tessa.
“Stai bene?” le chiese con voce roca. “Era…” Si interruppe, realizzando con orrore che il bagliore negli occhi di Tessa erano lacrime. Una le rotolò lungo la guancia, incontrollata.
“Tessa?” Poteva avvertire il panico selvaggio che gli riempiva la voce. Lei gli fece un rapido sorriso tremante, ma dopotutto era Tessa. Non avrebbe mai mostrato la sua delusione. E se per lei fosse stato terribile? A Jem era sembrato meraviglioso, perfetto; aveva pensato che il suo corpo sarebbe andato in frantumi per aver sentito così tanta beatitudine tutta insieme. E gli era parso che lei avesse risposto, ma che ne sapeva? Maledì la sua inesperienza, la sua arroganza e il suo orgoglio. Cosa gli aveva fatto pensare di poter…
Tessa si mise a sedere, allungandosi sul tavolino da caffè, facendo qualcosa con le mani che a lui non riuscì di vedere. Il suo corpo svestito era delineato dalla luce del crepuscolo, bello al punto da essere insopportabile. Jem la osservava col cuore tremante. In qualsiasi momento si sarebbe potuta alzare e avrebbe potuto recuperare i suoi vestiti, gli avrebbe potuto dire che lo amava, l’avrebbe amato sempre, ma non in quel modo. Che la loro non era passione, ma amicizia.
E si era detto che avrebbe potuto sopportarlo, prima di andare sul ponte a dichiararsi. Si era detto che avrebbe potuto accettare la loro amicizia e nient’altro, che era meglio quella del non averla affatto vicino.
Ma ora che lo sapeva, ora che avevano condiviso i respiri e i corpi e le anime, non sarebbe più potuto tornare indietro. Essere solo suo amico, non toccarla mai più, l’avrebbe lacerato in un milione di pezzi. Sarebbe stato un’agonia peggiore del fuoco celeste.
Tessa si voltò di nuovo verso di lui, stringendo qualcosa in mano.
“Jem?” disse.
(CONTINUA IN UN’UNICA PARTE CONCLUSIVA, CHE POSTERÒ DOMANI)
E ORA PERCHÈ PIANGI LO SAI SOLO TU. Madonna quanto li amo :yey: :yey:
:happy: Sto piangendo tutti e 2 hanno aspettato così tanto e entrambi hanno sofferto così tanto,Will e Jem sono due facce della stessa medaglia sono contenta che Tessa sia riuscita ad amarli così tanto :love:
:wow: Quanto amore questi due :heart: …non vedo l’ora di leggere il continuo,quest’ultimo ”comportamento” di Tessa mi ha incuriosita.Perchè le lacrime??? o.O
:happy: :happy: :happy: :happy: :trio: :trio: :heart: :heart: :heart: :heart: non vedo l’ora di leggere la quinta parte!
:happy: :happy: :happy: :happy: :trio: :trio: :heart: :heart: :heart: :heart: non vedo l’ora di leggere la quinta parte!
ho bisogno di aria. devo sapere che succedeeeeee :heart: :eager: :eager:
:yey: :yey: :happy: :trio: :trio: :roftl: :roftl: :dance: :clap: :clap: :clap:
*infarto in corso*
:heart: :heart: :heart: ho bisogno di una secchiata di acqua gelata dopo…QUESTO! ;P ;P
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