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Buon primo giorno del 2015 ;), Shadowhunters! <3

Cominciamo la giornata caricandovi “The Whole of It”, una scena tagliata di Clockwork Prince in cui Will racconta a Jem della sua maledizione. :3

Speriamo vi piaccia!

PS: ovviamente, poiché rientra tra i regali di Natale, vi chiediamo la cortesia di non prelevare la traduzione. 🙂

« Scena tagliata da Il Principe – Will dice a Jem del suo segreto. »

“Ed è così?” chiese Jem. “Questa è tutta la storia? La verità?”
Era seduto alla sua scrivania, una gamba piegata sotto di lui; sembrava molto giovane. Il suo violino era appoggiato contro il lato della sedia. Lo stava suonando quando Will era entrato e, senza preamboli, aveva annunciato la fine di ogni finzione: aveva una confessione da fare, ed era deciso a farla adesso.
La fine della musica era stata quella: Jem che metteva giù il violino con espressione stupita e si lasciava andare contro lo schienale, irrigidendosi come se si stesse preparando a ricevere qualsiasi cosa Will gli avesse scagliato addosso.
“Questo è tutto,” confermò Will, che aveva continuato a camminare avanti e indietro per tutto il tempo, mentre parlava, e solo adesso si era fermato a guardare Jem. “E non ti biasimerei se mi odiassi. Capirei.”
Ci fu una lunga pausa. Lo sguardo di Jem era puntato sul suo viso, fisso e argenteo nella luce tremolante del fuoco. “Non potrei mai odiarti, William.”
Le budella di Will si contrassero mentre vedeva un altro viso, un paio di occhi grigi che lo fissavano. “Non potevo odiarti, Will, non importa quanto duramente ci provassi,” gli aveva detto.
In quel momento fu dolorosamente consapevole di non aver detto “tutta la storia” a Jem. C’era un’altra verità. C’era il suo amore per Tessa. Ma questo era il suo peso da portare, non quello di Jem. Era qualcosa che doveva nascondere, così che Jem potesse essere felice. “Me lo merito,” disse Will, la voce che si spezzava. “Credevo di essere maledetto, e che chiunque avesse tenuto a me sarebbe morto; eppure mi sono concesso di volerti bene, e ti ho permesso di essere un fratello, per me, rischiando di metterti in pericolo…”
“Non c’era nessun pericolo.”
“Ma io credevo che ci fosse. Se ti puntassi una pistola contro la tempia, James, e premessi il grilletto, importerebbe davvero che io non sapessi che non c’erano proiettili nelle camere?”
Gli occhi di James si dilatarono, e poi cominciò a ridere, piano. “Pensavi che io non sapessi che nascondevi un segreto?” chiese. “Pensavi che avessi cominciato la mia amicizia con te con gli occhi serrati? Non conoscevo la natura del peso che portavi. Ma sapevo che c’era.” La sua voce si addolcì. “Sapevo che ti consideravi veleno per le persone che ti stavano intorno,” continuò. “Sapevo che pensavi di contenere una qualche forza corruttrice che mi avrebbe distrutto. Volevo mostrarti che non mi sarei rotto. Che l’amore non è così fragile. Ci sono riuscito?”
Will scrollò le spalle una volta, impotente. Aveva quasi desiderato che Jem si arrabbiasse con lui. Sarebbe stato più semplice affrontarlo. Ma come poteva dire a Jem che quel perdono l’avrebbe perseguitato ogni volta che avesse guardato e desiderato Tessa, ogni volta che avesse ripensato a quanto voleva ciò che non poteva avere, che non meritava?
“Mi hai salvato la vita, James.”
Sul viso di Jem si spalancò un sorriso brillante quanto il sorgere del sole sul Tamigi. “È tutto ciò che ho sempre desiderato.”