Secondo regalo della giornata (e forse anche ultimo; nel caso, domani aspettatevene un terzo!): una scena tagliata di Città di Cenere in cui Izzy si scontra con l’Inquisitrice per difendere Jace. 🙂
Speriamo vi piaccia!
Questa scena era in una ARC di Città di Cenere, salvo poi essere successivamente eliminata. È un buon passaggio per Isabelle, credo, ma non era davvero necessaria per la storia. Comincia esattamente in cima alla pagina 288 della copia hardback americana del libro.
“Molto comodo. Tutti sono o incoscienti o apparentemente deliranti,” disse l’Inquisitrice. La sua voce affilata come un coltello tagliò la stanza, zittendo tutti. “Nascosto, sai perfettamente che Jonathan Morgenstern non dovrebbe essere in casa tua. Sarebbe dovuto essere rinchiuso sotto la custodia dello stregone.”
“Ho un nome, sai,” fece Magnus. “Non,” aggiunse, come se avesse avuto un ripensamento sull’interrompere l’Inquisitrice, “che questo importi, davvero. In effetti, scordatevi tutto.”
“Conosco il tuo nome, Magnus Bane,” rispose l’Inquisitrice. “E so anche parecchie altre cose che ti riguardano. Sei stato cresciuto dai Fratelli Silenti di Madrid nel Diciassettesimo secolo. Ti hanno dato loro il nome, e spedito nel mondo a sedici anni. Conosco le cose che hai fatto, cose che preferiresti che restassero nascoste. Ti ci è voluto tutto questo tempo per farti una reputazione; una mia parola potrebbe nuovamente distruggerla. Quindi rifletti molto, molto attentamente su se desideri restare coinvolto in questa situazione. Hai già fallito una volta a fare il tuo dovere; non avrai un’altra possibilità.”
“Fallito a fare il mio dovere?” Magnus aggrottò la fronte. “Semplicemente portando qui il ragazzo? Non c’era nulla nel contratto che ho firmato in cui si dicesse che non potevo portarlo con me a mia discrezione.”
“Non è stato questo il tuo fallimento,” disse l’Inquisitrice. “Lasciare che incontrasse suo padre la scorsa notte, quello è stato il tuo fallimento.”
Ci fu un silenzio sorpreso. Alec balzò in piedi, gli occhi che cercavano quelli di Jace – ma Jace non rispose allo sguardo. La sua espressione era una maschera.
Luke parlò per primo. “Tutto ciò è ridicolo,” disse. Clary l’aveva visto così arrabbiato solo di rado. “Jace non sa neanche dov’è, Valentine. Smetti di perseguitarlo.”
“Perseguitare è ciò che faccio, Nascosto,” rispose l’Inquisitrice. “È il mio lavoro.” Si voltò verso Jace. “Adesso di’ la verità, ragazzo,” disse, “e sarà molto più semplice.”
Jace sollevò il mento. “Non sono obbligato a dirvi niente.”
“Davvero?” Le parole dell’Inquisitrice erano come colpi di frusta. “Se sei innocente, perché non scagionarti? Dicci dov’eri veramente la scorsa notte. Dicci della piccola imbarcazione di Valentine.”
Clary lo fissò. Non riusciva a leggere nulla sul suo viso. Sono andato a fare una passeggiata, aveva detto. Ma una frase simile non significava nulla. Magari era davvero andato a fare una passeggiata. Ma il cuore di Clary, il suo stomaco, erano nauseati. Sai qual è la cosa peggiore che riesco a immaginare?, aveva detto Simon. Non avere fiducia nella persona che ami più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Quando Jace non rispose, Robert Lightwood disse con la sua voce profonda: “Imogen? Stai dicendo che Valentine è – era – su una barca?”
“Nel mezzo dell’East River,” confermò l’Inquisitrice. “È esatto.”
“È per questo che non riuscivo trovarlo,” disse Magnus, per metà parlando a se stesso. Aveva ancora un’aria sbigottita. “Tutta quell’acqua – ha interrotto il mio incantesimo.”
“Ma come avrebbe fatto Jace ad arrivarci?” domandò Luke, perplesso.
“Gli Shadowhunters sono buoni nuotatori, ma l’acqua del fiume è gelata – e sporca…”
“Ha volato,” rispose l’Inquisitrice. “Ha preso in prestito una motocicletta dal capo del clan di vampiri di questa città e l’ha usata per volare sulla barca. Non è forse vero, Jonathan?”
Jace lasciò cadere le sue mani lungo i fianchi; erano strette a pugno. “Il mio nome è Jace.”
“Non c’è nessun Jace. Jace è un fantasma, un essere fabbricato da te e da tuo padre per imbrogliare i Lightwood e spingerli a amarti. Tu sei il figlio di tuo padre, e lo sei sempre stato.”
L’Inquisitrice si voltò verso Isabelle. “Percorri il lato della casa,” le disse. “Troverai uno stretto vicolo pieno di spazzatura. C’è qualcosa che blocca il fondo, un qualcosa coperto da un telo. Torna e dicci cos’è.”
“Izzy”. La voce di Jace si era assottigliata per la tensione. “Non sei obbligata a fare ciò che ti dice.”
Gli occhi scuri di Isabelle scoppiettavano come petardi. “Voglio farlo. Voglio dimostrarle che si sbaglia su di te.” Parlò come se l’Inquisitrice non fosse presente, mentre si alzava. “Torno subito.”
“Isabelle…”
Ma era già andata, la porta che si chiudeva debolmente dietro di lei. Luke si avvicinò a Jace e cercò di posargli una mano sulla spalla, ma Jace se la tolse di dosso e andò ad appoggiarsi alla parete. L’Inquisitrice lo osservava con fare avido; sembrava che volesse bere ogni goccia della sua miseria come se fosse vino. Puttana dispettosa, pensò Clary. Perché lo sta torturando così?
Perché ha ragione. La risposta giunse come se un’altra voce, una traditrice, stesse parlando nella testa di Clary senza che lei lo desiderasse o le avesse dato il permesso. Ha fatto esattamente ciò che lei lo accusa di aver fatto, guardalo in faccia.
Ma il viso di Jace era vuoto, i suoi occhi tutto ciò che viveva dietro quella facciata liscia, imperturbabile. Magari faceva tutto parte di un qualche suo piano per screditare l’Inquisitrice. Anche se non sembrava che lei temesse di essere screditata; pareva…
La porta d’ingresso si spalancò con un botto, e Isabelle entrò a passo di marcia nella stanza, i capelli neri che le sferzavano il viso. Spostò lo sguardo dal viso carico d’aspettativa dell’Inquisitrice ai volti preoccupati dei suoi genitori, dalla mascella serrata di Jace al cipiglio furioso di Alec, e disse, “Non so di cosa stesse parlando. Non ho trovato niente.”
La testa dell’Inquisitrice scattò indietro come quella di un cobra reale. “Bugiarda!”
“Attenta a come chiami mia figlia, Imogen,” disse Maryse. La sua voce era calma, ma aveva gli occhi simili a un fuoco blu.
L’Inquisitrice la ignorò. “Isabelle,” disse, facendo un ovvio sforzo per alleggerire il tono, “la lealtà che provi per il tuo amico è comprensibile…”
“Non è un mio amico.” Isabelle guardò in direzione di Jace, che la osservava con aria stordita. “È mio fratello.”
“No,” disse l’Inquisitrice, e il suo tono sembrava quasi compassionevole, “non lo è.” Sospirò. “Sei consapevole di quale grande violazione della Legge sia negare delle informazioni a un ufficiale del Conclave, vero?”
Isabelle sollevò il mento, gli occhi che sfolgoravano. In quel momento non sembrava altro che una copia più piccola di sua madre. “Certo che sì. Non sono stupida.”
“Cristo, Imogen,” scattò Luke, “non hai davvero niente di meglio da fare che opprimere una manciata di bambini? Isabelle ti ha detto di non aver visto nulla; adesso vattene.”
“Bambini?” L’Inquisitrice spostò il suo sguardo di ghiaccio su Luke. “Proprio come voi eravate bambini quando il Circolo ha progettato la distruzione del Conclave? Proprio come mio figlio era un bambino quando…” Si bloccò con una specie di rantolo, come se avesse preso il controllo di se stessa con la forza.
“Quindi tutto ciò riguarda Stephen, dopotutto,” osservò Luke; nella sua voce c’era una specie di pietà. “Imogen…”
Il volto dell’Inquisitrice si contorse. “Non riguarda Stephen! Riguarda la Legge!” Si voltò verso Isabelle, che si tirò indietro, spaventata dalla furia sul viso della donna più anziana. “Sfidandomi, stai infrangendo la legge, Isabelle Lightwood! Potrei farti rimuovere i Marchi per questo!”
Isabelle recuperò la sua compostezza. “Può prendere la sua Legge,” disse in tono misurato, “e ficcarsela su per…”
“Sta mentendo.” Le parole erano state pronunciate con voce atona, quasi senza interesse. Clary impiegò un momento anche solo per realizzare che era stato Jace a parlare; si era mosso per portarsi davanti all’Inquisitrice, in parte impedendole di vedere Isabelle. “Ha ragione. Ho fatto tutto ciò che ha detto lei. Ho preso la motocicletta, sono andato al fiume, ho incontrato mio padre e sono tornato e ho nascosto la moto nel vicolo. Ammetto tutto. Adesso lasci stare Isabelle.”
awww 🙂 in effetti poteva tenerlo…anche per il pezzo su magnus :yes: 😥 :dance:
Perchè l’hanno tolto? 🙁 C’erano tante cose interessanti, sia per quanto riguarda il passato di Magnus, sia per quanto riguarda quello di Imogen…
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